Il decreto legge “PNRR”, approvato dal Consiglio dei Ministri del 26 febbraio scorso e in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, introduce un nuovo credito d’imposta relativo al piano transizione 5.0, finalizzato a sostenere gli investimenti in digitalizzazione e transizione green.
Come fare per accedere all'incentivo?
Per accedere all’incentivo è necessario:
Effettuare un investimento in almeno uno dei beni strumentali materiali e immateriali previsti agli allegati A e B del piano Transizione 4.0. Anche in questo caso i beni devono essere interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura.
Questi beni devono essere inseriti in un progetto di innovazione, che consenta di ottenere una riduzione dei consumi energetici pari ad almeno il 3% dei consumi energetici della struttura produttiva; oppure ad almeno il 5% dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento.
La norma prevede, inoltre, di inserire nel progetto costi per sistemi di autoproduzione e autoconsumo di energia da fonti rinnovabili e spese di formazione (max 10% del progetto ed erogata da fornitori esterni).
Aliquote del credito di imposta
Le aliquote di base del credito d’imposta, laddove l’investimento consegua una riduzione non inferiore al 3% dei consumi energetici della struttura produttiva o, in alternativa, una riduzione non inferiore al 5% dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento, sono:
- 35% per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
- 15% per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro;
- 5% per la quota di investimenti oltre i 10 milioni di euro.
Le aliquote del credito d’imposta, laddove l’investimento consegua una riduzione superiore al 6% dei consumi energetici della struttura produttiva o, in alternativa, di riduzione superiore al 10% dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento:
- 40% per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
- 20% per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro;
- 10% per la quota di investimenti oltre i 10 milioni di euro.
Nel caso in cui l’investimento consegua una riduzione superiore al 10% dei consumi energetici della struttura produttiva o, in alternativa, di riduzione superiore al 15% dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento, le aliquote diventano:
- 45% per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
- 25% per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro;
- 15% per la quota di investimenti oltre i 10 milioni di euro.
Quali i documenti necessari
Per accedere all’incentivo bisogna produrre ben quattro documenti:
- una comunicazione al Ministero delle imprese e del made in Italy ex ante;
- una comunicazione al Ministero delle imprese e del made in Italy ex post;
- una certificazione ex post.
È, inoltre, richiesta la certificazione da parte del revisore, nonché l’indicazione della dicitura normativa in fattura.
Le certificazioni dovranno essere rilasciate da un tecnico indipendente, a prescindere dall’ammontare dell’investimento ed è possibile per le piccole e medie imprese considerare nel totale anche le spese di certificazione fino ad un massimo di 10.000€.
Modalità e termini saranno definiti da successivi DM attuativi.
La fruizione del beneficio sarà in un’unica soluzione ed è prevista per gli investimenti realizzati nel 2024 e 2025.
A cura di Simone Vincenzi
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