Negli articoli precedenti abbiamo esaminato, anche se in modo abbastanza elementare, la tecnica con la quale si tengono le scritture contabili. La registrazione dei fatti di gestione nelle scritture elementari ci può permettere di calcolare il saldo di crediti e debiti ad una determinata data che di solito coincide con la fine dell’anno solare. Per la precisione il 31 dicembre.

Lo stato patrimoniale

Il prospetto nel quale riportiamo i saldi di crediti e debiti, e anche il valore degli altri beni dell’azienda, è il cosiddetto “stato patrimoniale”. In passato si era soliti redigere lo stato patrimoniale con due colonne affiancate dove in quella di sinistra (la colonna del DARE) venivano riportati i crediti e gli altri beni dell’azienda (merci e macchinari), mentre in quella di destra (la colonna dell’ AVERE) erano riportati i debiti senza rispettare un ordine preciso nell’elencare le singole voci.

Oggi tutto è cambiato e lo stato patrimoniale deve essere redatto seguendo uno schema ben preciso e un ordine tassativo con il quale le voci devono essere elencate.

In questo modo, con un po’ di pratica, si riesce a leggere agevolmente lo stato patrimoniale senza perdere tempo a cercare una voce o un’altra. Lo schema dello stato patrimoniale è stabilito dall’art. 2424 del Codice civile. Essendo lo schema fisso saremo agevolati nel confrontare il bilancio della nostra azienda con quello dei concorrenti ma non solo, lo stesso schema viene usato in tutto il territorio della Unione Europea.

Ecco un semplice esempio di stato patrimoniale redatto in conformità alla normativa attuale:

In conclusione

Ho cercato di rendere lo stato patrimoniale abbastanza semplice ricorrendo anche a semplificazioni non del tutto ortodosse, pur di agevolarne la comprensione.

Nei prossimi articoli cominceremo ad esaminare le singole voci di stato patrimoniale per passare successivamente alle prime semplici analisi dei numeri che ci porteranno alcune delle risposte che spesso si pongono gli imprenditori: la mia azienda è indebitata? sono a rischio fallimento? dovrei mettere altro capitale?

Tutte domande a cui potremo dare risposta dopo che avremo ben chiaro che cosa rappresenta lo “stato patrimoniale”, e cioè una fotografia dell’azienda in un determinato momento. Ogni giorno, infatti, cambia con il verificarsi dei fatti di gestione che in modo incessante modificano i singoli valori che lo compongono. Lo si potrebbe analizzare a fine anno, ma meglio ancora se lo si esamina con più frequenza durante l’anno.

A cura di Egidio Veronesi