Voucher Digitali - Anno 2025 CCIAA Bologna
La Camera di Commercio di Bologna intende promuovere la diffusione della cultura digitale nelle PMI di tutti i settori economici, attraverso il sostegno economico alle iniziative di digitalizzazione, comprese quelle finalizzate ad approcci green oriented volti a sostenere la transizione ecologica del tessuto produttivo.
Soggetti beneficiari
Sono ammissibili alle agevolazioni le imprese di tutti i settori che, alla data di presentazione della domanda e fino alla concessione dell’aiuto:
- siano classificate come Micro, Piccole o Medie imprese;
- abbiano sede legale nella circoscrizione territoriale della Camera di commercio di Bologna;
- effettuino investimenti di cui al presente bando a favore della sede legale e/o unità locali ubicate nell’area metropolitana di Bologna.
Entità dell'agevolazione
L’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto pari al 50% delle spese ammissibili con un massimale di 10.000 euro.
Per accedere al contributo, l’investimento minimo è di 5.000 euro al netto di iva.
Spese ammissibili
Gli interventi di innovazione digitale ed ecologica dovranno riguardare almeno una tecnologia dell’Elenco 1 ed eventualmente una o più tecnologie dell’Elenco 2, purché propedeutiche e complementari a quelle previste al precedente Elenco 1.
Elenco 1
- Intelligenza artificiale;
- soluzioni di cyber security e business continuity;
- robotica avanzata e collaborativa;
- interfaccia uomo – macchina;
- manifattura additiva e stampa 3D;
- prototipazione rapida;
- internet delle cose e delle macchine;
- high performance computing – hpc, fog e quantum computing;
- big data e analytics;
- blockchain;
- soluzioni tecnologiche per la navigazione immersiva, interattiva e partecipativa;
- simulazione e sistemi cyberfisici;
- integrazione verticale e orizzontale;
- soluzioni tecnologiche digitali di filiera per l’ottimizzazione del supply chain;
- soluzioni tecnologiche per la gestione e il coordinamento dei processi aziendali con elevate caratteristiche di integrazione delle attività;
- soluzioni tecnologiche per la transizione ecologica.
Elenco 2
- Sistemi di pagamento mobile e/o via internet;
- sistemi fintech;
- sistemi edi, electronic data interchange;
- geolocalizzazione;
- tecnologie per l’in-store customer experience;
- system integration applicata all’automazione dei processi;
- programmi di digital marketing;
- sistemi per lo smart working e il telelavoro;
- sistemi di e-commerce;
- soluzioni tecnologiche digitali per l’automazione del sistema produttivo e/o di vendita.
Regolamento e modulistica
Le domande potranno essere presentate dal 10 al 17 settembre 2025.
Modalità di assegnazione
I contributi sono assegnati secondo le seguenti priorità:
Livello 1. Precedenza è data alle domande ammissibili delle imprese femminili, delle imprese giovanili, delle imprese in possesso del rating di legalità e delle imprese che sono risultate assegnatarie nel 2025 del Bando PID-Next e che hanno completato l’intero percorso previsto, con identico valore di priorità. Nell’ambito di tale livello 1 le domande vengono riportate in graduatoria secondo l’ordine cronologico di presentazione delle stesse e sono ammesse a contributo fino all’esaurimento del fondo disponibile.
Livello 2. Successivamente, in presenza di disponibilità residue, si procederà al finanziamento delle domande ammissibili con costi di progetto riferiti alle tecnologie prioritarie di Intelligenza Artificiale e alle Soluzioni di Cybersecurity e Businnes Continuity. Le tecnologie prioritarie hanno fra loro identica precedenza. Nell’ambito di tale livello 2 le domande vengono riportate in graduatoria secondo l’ordine cronologico di presentazione delle stesse e sono ammesse a contributo fino all’esaurimento del fondo disponibile.
Livello 3. In seguito, in presenza di disponibilità residue, si procederà all’assegnazione del contributo alle altre imprese ammissibili, in base all’ordine cronologico di invio, fino ad esaurimento delle risorse disponibili.
Tempistiche di assegnazione ed erogazione dei contributi
Termini per l’assegnazione del contributo: 90 giorni dall’ultimo giorno utile per l’invio delle domande.
Termini per l’istruttoria delle rendicontazioni: 90 giorni dalla data di ricevimento delle rendicontazioni.
Terminata l’istruttoria sulla rendicontazione presentata, l’ufficio promozione trasmette gli atti di liquidazione del contributo all’ufficio contabilità e fisco che, da quel momento, ha massimo 60 giorni per procedere all’erogazione.
Lo Studio è a disposizione per l’invio delle istanze.
A cura di Simone Vincenzi
INVITALIA | Contributo a fondo perduto per migliorare le strutture turistiche
Il Ministero del Turismo, con l’obiettivo di sostenere e sviluppare l’offerta turistica italiana, attiverà una nuova misura di sostegno agli investimenti nel settore turistico-ricettivo.
Il provvedimento stanzia 109 milioni di euro a favore di progetti volti a migliorare l’offerta turistica, incentivare la destagionalizzazione, promuovere la digitalizzazione, potenziare le filiere e assicurare il rispetto dei principi ESG (ambientali, sociali e di governance).
Beneficiari
Tra i beneficiari del contributo a fondo perduto troviamo imprese del settore alloggio e ristorazione, inclusi: ristoranti, catering, B&B, campeggi, rifugi, agriturismi, ostelli, centri termali e wellness, stabilimenti balneari, parchi divertimento, discoteche, organizzatori di eventi, fiere e congressi.
Agevolazione
L’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto fino al 30% delle spese ammissibili.
Aumenti cumulabili:
- +20% micro e piccole imprese;
- +10% medie imprese;
- +15% se si migliora l’efficienza energetica almeno del 40%;
- +15% se l’intervento è nelle regioni del Mezzogiorno;
- +5% nelle aree assistite ex art. 107.3.c.
Spese totali riconosciute: fino a € 15 milioni di euro. Durata massima progetto: 24 mesi.
Interventi ammissibili
Gli interventi ammissibili sono:
- miglioramento di almeno due classi energetiche;
- installazione di impianti antinquinamento e sistemi di monitoraggio consumi;
- digitalizzazione (hardware e software per turismo sostenibile, ESG, destagionalizzazione);
- creazione o riqualificazione di centri sportivi, wellness, congressi;
- acquisizione di brevetti, licenze, know-how.
Presentazione domande
Il bando sarà gestito da Invitalia ed è di prossima apertura. In attesa dell’Avviso e della relativa modulistica.
A cura di Simone Vincenzi
Informative Commerciali: cosa sono e perché sono importanti
Nel contesto economico attuale, sempre più complesso e incerto, una delle parole d’ordine per le imprese è tutelarsi. Prevenire è decisamente meglio che curare – soprattutto quando si tratta di rapporti commerciali, di concessione di credito o di valutazione dei partner d’affari.
Ecco perché le informative commerciali stanno diventando uno strumento imprescindibile per le imprese che vogliono operare in modo consapevole, strategico e sicuro.
Cosa sono le informative commerciali?
Le informative commerciali sono report strutturati, elaborati da società specializzate, che contengono dati economici, patrimoniali, finanziari e legali relativi a una determinata azienda o in alcuni casi, anche a persone fisiche (come soci, amministratori o garanti).
Questi report consentono di valutare in modo oggettivo l’affidabilità e la solidità del soggetto analizzato, aiutando a rispondere a domande fondamentali:
- Questo cliente pagherà puntualmente?
- Questo fornitore è solido e affidabile?
- Questa azienda è un partner con cui ha senso sviluppare un progetto comune?
- Esistono pregiudizievoli, come protesti, pignoramenti o segnalazioni negative?
A cosa servono concretamente le informative commerciali
Le informative commerciali sono uno strumento di business intelligence, utilizzate per:
- valutare il rischio di credito prima di concedere dilazioni di pagamento o aprire posizioni contabili importanti;
- prevenire insoluti e situazioni di contenzioso che possono generare perdite economiche, blocchi di liquidità o perdite di tempo;
- monitorare i clienti o fornitori già attivi, grazie a servizi di aggiornamento automatico in caso di cambiamenti societari, finanziari o legali;
- supportare decisioni strategiche in operazioni straordinarie: acquisizioni, fusioni, nuove partnership commerciali o selezione di nuovi canali di vendita;
- valutare la reputazione e la solidità di potenziali soci, investitori o partner in genere.
Il contenuto delle informative commerciali
Sebbene ogni società elaboratrice abbia i propri formati, in generale le informative commerciali includono:
- dati anagrafici completi;
- assetti societari e composizione degli organi di amministrazione;
- situazione economica e finanziaria: bilanci, fatturato, utili, indebitamento, patrimonio netto;
- segnalazioni negative: protesti, pignoramenti, ipoteche, fallimenti, procedure concorsuali;
- collegamenti societari: partecipazioni, controllate, collegate;
- score di affidabilità o “rating” commerciale, calcolato secondo algoritmi proprietari;
- proprietà immobiliari.
Quando utilizzarle
Le informative commerciali dovrebbero essere utilizzate in via preventiva in almeno tre contesti:
- nuovi clienti o fornitori: prima di avviare la collaborazione.
- gestione clienti attivi: per evitare sorprese, in particolare con esposizioni rilevanti.
- decisioni strategiche: come la selezione di partner, collaborazioni o acquisizioni.
Un investimento che previene i problemi
Utilizzare le informative commerciali non è un costo, ma un investimento in sicurezza e consapevolezza. In un’epoca in cui i margini si assottigliano e le insolvenze sono sempre dietro l’angolo, scegliere con chi lavorare è cruciale.
Ogni giorno, piccole e grandi imprese prendono decisioni importanti basandosi su impressioni, passaparola o informazioni parziali. Le informative commerciali offrono invece dati oggettivi e verificabili, che aiutano a prendere decisioni più razionali e sicure.
Come possiamo aiutarti
Nel nostro studio supportiamo i clienti nell’integrazione delle informative commerciali nella gestione aziendale, aiutandoli a:
- interpretare i dati dei report in ottica economico-finanziaria;
- integrare questi strumenti nei processi decisionali aziendali.
Lo studio è a disposizione per la necessaria assistenza.
A cura di Simone Vincenzi
Contributi per acquisizione sistemi e servizi per la sicurezza – anno 2025 Camera di Commercio di Bologna
La Camera di Commercio di Bologna assegna 400.000 euro di contributi finalizzati a sostenere i costi per acquisizione e installazione di sistemi e servizi di sicurezza per le micro e piccole imprese, esposte a fenomeni di criminalità.
I contributi sono rivolti alle micro e piccole imprese bolognesi per l’acquisto e l’installazione di sistemi di video allarme antirapina, videosorveglianza, impianti antintrusione, casseforti, sistemi antitaccheggio, porte blindate, vetri antisfondamento, dispositivi di illuminazione notturna, dispositivi di pagamento elettronici, nonché per l’ acquisizione di sistemi in comodato d’uso, connessi a servizi di sicurezza e contratti stipulati con istituti di vigilanza per la sorveglianza dei locali aziendali e relativi canoni del servizio riferiti all’anno in corso.
I contributi sono rivolti agli interventi che le imprese sostengono dal 1/1/2025 alla data di invio della domanda.
Soggetti beneficiari
- Micro e piccole imprese;
- Consorzi di imprese, Reti di impresa, Reti Temporanee di Imprese (RTI), Associazioni Temporanee di Imprese (ATI) formate da micro, piccole imprese.
Tali soggetti devono possedere i seguenti requisiti:
- Essere attivi al momento della presentazione della domanda.
- Avere sede legale o unità locale nell’area metropolitana (ex provincia) di Bologna, regolarmente denunciata all’Ufficio Registro delle Imprese della CCIAA di Bologna.
- Essere in regola con il pagamento del diritto camerale annuale e con la posizione INPS ed INAIL.
Modalità di presentazione della domanda
Le domande di contributo dovranno essere inviate esclusivamente dalle ore 11.00 del 16/09/2025 alle ore 13.00 del 30/09/2025, in modalità telematica mediante la piattaforma Restart (https://restart.infocamere.it/) con firma digitale del legale rappresentante dell’impresa.
Per l’invio della pratica è richiesto il pagamento dell’imposta di bollo (16.00 euro), che deve essere assolta in modo virtuale, utilizzando esclusivamente PagoPA.
Modalità di assegnazione ed entità del contributo
- I contributi sono assegnati prioritariamente alle domande ammissibili delle imprese femminili, delle imprese giovanili e delle imprese in possesso del rating di legalità (attribuito dall’Autorità Garante per la concorrenza ed il mercato), in base all’ordine cronologico dell’invio delle domande e fino a totale esaurimento della dotazione finanziaria.
- Successivamente, in presenza di disponibilità residue, si procederà all’assegnazione del contributo alle altre imprese ammissibili, in base all’ordine cronologico di invio delle domande da parte di quest’ultime e fino a totale esaurimento della dotazione finanziaria. All’impresa posizionata in corrispondenza dell’ultima posizione utile prima dell’esaurimento del fondo, sarà assegnata la somma residua di contributo rispetto alla dotazione disponibile.
- Una volta accertato l’esaurimento del fondo disponibile in base alle regole di cui sopra, non verrà attivata l’istruttoria delle ulteriori domande presentate.
Contributo spettante
Il contributo spettante è pari al 50% delle spese ammissibili, con un limite massimo di 3.000 euro.
Il costo minimo da sostenere per l’accesso al contributo è di 1.000 euro di imponibile.
Lo Studio è a disposizione per l’invio delle domande.
A cura di Simone Vincenzi
Fondo Starter: finanziamenti agevolati Emilia Romagna
La Regione Emilia-Romagna sostiene la crescita e lo sviluppo delle micro e piccole imprese attraverso il Fondo Starter, che concede finanziamenti a tasso agevolato fino al 100% dell’investimento per progetti realizzati sul territorio regionale. L’obiettivo è favorire l’innovazione, la digitalizzazione e il rafforzamento competitivo delle imprese attive da meno di 5 anni.
Beneficiari
I beneficiari sono micro e piccole imprese iscritte al Registro delle Imprese da meno di 5 anni alla data di presentazione della domanda, con unità locale in cui si realizza il progetto di investimento in Emilia-Romagna.
Agevolazione
L’agevolazione consiste in finanziamenti a tasso agevolato con provvista mista, derivante per il 75% dalle risorse pubbliche del Fondo e per il restante 25% da risorse messe a disposizione dagli Istituti di credito convenzionati. I finanziamenti, sotto forma di mutuo chirografario, possono avere la durata compresa tra 36 e 96 mesi (incluso un preammortamento massimo di 12 mesi) e importo ricompreso tra un minimo di 20 mila euro ad un massimo di 500mila euro.
Interventi ammissibili
Tra gli interventi ammissibili rientrano:
- interventi su immobili strumentali: acquisto, ampliamento e/o ristrutturazione;
- acquisto di macchinari, attrezzature, hardware e software, arredi;
- acquisizione di brevetti, licenze, marchi, avviamento;
- spese per partecipazione a fiere e interventi promozionali;
- consulenze tecniche e/o specialistiche;
- spese del personale adibito al progetto;
- materiale e scorte;
- spese per locazione dei locali adibiti ad attività;
- spese per la produzione di documentazione tecnica necessaria per la presentazione e
rendicontazione della domanda.
Le voci e), f), g), h), i) non possono superare il 50% del finanziamento richiesto.
I giustificativi di spesa dovranno avere data successiva a quella di presentazione della domanda.
Presentazione domande
Le domande possono essere presentate dal 18 giugno 2025 alle ore 10:00 fino al 31 luglio 2025 alle ore 16:00, salvo esaurimento fondi.
I progetti dovranno essere conclusi e rendicontati per il 100% dell’importo ammesso entro 12 mesi dalla delibera di concessione.
A cura di Simone Vincenzi
Agevolazioni beni 4.0: nuove modalità per chi ha effettuato investimenti nel 2024 e 2025
È partita la corsa a prenotare le risorse erariali per il Bonus sugli investimenti 4.0 – 2025.
Per chi ha già comunicato in via preventiva gli investimenti 2025 secondo il vecchio modello, è necessaria una nuova comunicazione entro 30 giorni per mantenere la posizione acquisita col primo invio.
Le regole del Decreto Direttoriale 15 maggio 2025
Il Decreto Direttoriale 15 maggio 2025 fissa le regole per la predisposizione e l’invio del modello di comunicazione degli investimenti condotti nell’anno 2025 (non prenotati entro fine 2024) o entro il 30 giugno 2026 ma prenotati nel corso del 2025.
Di seguito le diverse modalità:
- comunicazione preventiva, in ogni caso entro e non oltre il 31 gennaio 2026, con l’indicazione dell’ammontare complessivo degli investimenti 4.0 che si intendono effettuare e del relativo credito d’imposta prenotato;
- comunicazione pagamento acconto, entro 30 giorni dalla dichiarazione di cui al punto precedente, indicante data e importo del pagamento relativo all’ultima quota dell’acconto per il raggiungimento del 20% del costo di acquisizione;
- comunicazione finale (consuntiva) a completamento degli investimenti, entro il 31 gennaio 2026 per gli investimenti ultimati alla data del 31 dicembre 2025, ovvero entro il 31 luglio 2026 per gli investimenti ultimati alla data del 30 giugno 2026.
Con la comunicazione preventiva, si potranno prenotare le risorse, ma sarà poi necessario trasmettere la comunicazione finale con gli investimenti effettuati (gli investimenti finali non potranno eccedere l’importo degli investimenti prospettati inizialmente).
Non è previsto un meccanismo di “rigetto” delle comunicazioni in via preventiva qualora le prenotazioni raggiungano i 2,2 milioni di euro disponibili. Ciò significa che non è esclusa la circostanza in cui, tra la comunicazione iniziale e quella finale trasmesse dalle imprese, le risorse erariali possano esaurirsi.
In tal caso, le comunicazioni al GSE rimangono valide e nel caso di nuova disponibilità di risorse, il GSE ne darà comunicazione all’impresa secondo l’ordine cronologico di trasmissione delle comunicazioni in via preventiva.
Comunicazioni preventive o consuntive con precedente modello: cosa succede?
Molte imprese, all’inizio dell’anno, si sono poste la domanda se dovessero o potessero presentare la comunicazione preventiva al GSE secondo il modello 2024 anche in relazione agli investimenti in beni 4.0 relativi al 2025 (anche se non prenotati entro fine 2024).
Alcune di queste non solo hanno proceduto a trasmettere la comunicazione preventiva, ma si sono ritrovate, in taluni casi, a presentare anche la comunicazione finale di completamento degli investimenti eleggibili, prima ancora della pubblicazione del Decreto Direttoriale 15 maggio 2025.
Si sono così rese necessarie regole transitorie per tutte quelle imprese, che si sono prodigate per effettuare le comunicazioni secondo le disposizioni disponibili e applicabili pro tempore.
Regole transitorie
Queste imprese dovranno entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore del Decreto (ovverosia entro il 14 giugno 2025) ripresentare la comunicazione col nuovo modello di comunicazione, avendo cura di indicare il codice identificativo di quello precedente.
A tal proposito, diversamente da quanto indicato nel DM, sul sito del MiMIT viene precisato come la scadenza dei 30 giorni decorra “dalla data di entrata in vigore del nuovo modello di comunicazione (da definirsi con successivo decreto direttoriale)”, ad oggi ancora non disponibile.
Una volta ripresentata la comunicazione preventiva, sarà necessario adempiere agli ulteriori obblighi comunicativi (ovverosia comunicazione preventiva con indicazione al pagamento dell’acconto del 20% e comunicazione finale di completamento degli investimenti).
Lo Studio rimane a disposizione per la necessaria assistenza.
A cura di Simone Vincenzi
Autocertificazione interconnessione beni 4.0: attenzione alle insidie
Nei precedenti articoli abbiamo già trattato il tema legato all’interconnessione dei beni 4.0; ora torniamo sull’argomento offrendo ulteriori dettagli e spunti utili ad affrontare un percorso non privo di inside.
Come sappiamo, per i beni strumentali al di sotto di € 300.000 (€ 500.000 fino al 2020), non sussiste l’obbligo di ricorrere ad un’attestazione di conformità ai requisiti di legge tramite Perizia Giurata.
In base alla nostra esperienza sul campo, abbiamo rilevato principalmente due tipologie di “vizi” che potrebbero generare criticità nell’Autocertificazione. Analizziamoli di seguito.
1)Rischi di interpretazione troppo estensiva
Per molti soggetti redigere un’autocertificazione significa redigere un generico documento, come ad esempio:
- Un foglio di carta intestata dell’azienda nel quale il legale rappresentante dichiara di avere titolo a procedere con l’agevolazione.
- Una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà (art. 46 DPR 445/2000) in cui il legale rappresentante dell’azienda dichiara che l’investimento soddisfa i requisiti di legge per fruire del Credito di Imposta.
Questa condotta, pur non essendo in sé errata, rischia di essere incompleta, poiché si basa su una interpretazione erronea e su un fraintendimento pericolosissimo. Si confonde il fatto di dichiarare il possesso dei requisiti con il fatto di conoscerli, averli compresi, messi in atto nel proprio processo aziendale in maniera compiuta per le richieste di legge e con l’essere in grado di dimostrarli in fase di eventuale verifica.
L’autocertificazione da sola può non essere sufficiente, in quanto sarebbe consigliabile accompagnarla con una descrizione tecnica dei beni. Tale descrizione tecnica dei beni dovrebbe essere corredata da elementi che provino l’effettivo soddisfacimento dei requisiti di legge previsti dalla loro categorizzazione ed appartenenza all’Allegato A o B, definiti dalla Legge 232/2016 e successive integrazioni e modifiche (vedere anche la circolare MISE n. 547750 del 15.12.17).
Inoltre, ci sentiamo di consigliare un’autocertificazione con data certa. Infatti, in caso di Perizia Tecnica Giurata da parte del perito, sono l’ufficiale giudiziario che assevera la perizia o il notaio, che provvedono ad apporre i timbri con marcatura temporale e registrare l’atto pubblico.
2)Rischi di interpretazione troppo riduttiva
Sono presenti ulteriori comportamenti che possono sfociare in serie problematiche relative alla fruizione delle agevolazioni:
- Supporre che i requisiti tecnici siano in capo esclusivamente ai beni acquistati.
- Confondere l’attestazione di agevolabilità o i documenti tecnici (“autodichiarazioni”) dei produttori dei beni con la Perizia Tecnica Giurata o con una generica “Certificazione I4.0”.
Requisiti tecnici esclusivamente in capo ai beni acquistati
La verifica dei requisiti tecnici ai fini della fruizione del credito di imposta considera il bene strumentale inserito nel contesto del processo produttivo aziendale.
Pertanto, non basta che il bene presenti delle specifiche caratteristiche tecniche, ma occorre che queste caratteristiche tecniche vengano usate ed integrate nel proprio processo produttivo dall’azienda.
Alcune Caratteristiche Obbligatorie citate sono di esclusiva pertinenza della macchina e devono essere quindi garantite dall’OEM ; altre sono a carico, oltre che dell’OEM ,anche dell’azienda beneficiaria END USER .
In definitiva, le caratteristiche della macchina sono condizioni necessarie ma non sufficienti: l’azienda deve creare le condizioni per dimostrare il concreto utilizzo del bene secondo le prescrizioni e le finalità della normativa.
Dichiarazioni dei produttori
Con l’apprezzabile intento di aiutare i propri clienti nella scelta dei beni e di agevolare i titolari/legali rappresentanti alle prese con l’autocertificazione, molti produttori forniscono dei documenti che dichiarano il possesso delle caratteristiche tecniche previste per soddisfare i requisiti tecnici per l’agevolazione o spiegano in maniera approfondita come il bene debba essere configurato a tale scopo.
Questa dichiarazione non sostituisce in alcun modo l’eventuale autocertificazione, in quanto la responsabilità del possesso dei requisiti di legge è totalmente in carico all’azienda acquirente. Quest’ultima deve installare e configurare il bene dentro i propri sistemi aziendali ed il proprio processo produttivo, in modo tale da rendere il bene stesso conforme ai requisiti di legge.
Eventuali sanzioni
Generalmente in caso di accertamento e nel caso in cui anche solo uno dei requisiti non sia rispettato, si può incorrere in sanzioni considerevoli: la restituzione del credito oltre ad una sanzione aggiuntiva fino al 200% di tale somma.
Nel dettaglio le sanzioni possono essere di due tipi:
- Sanzione amministrativa: Se viene verificato che l’investimento non aveva le caratteristiche per rientrare nelle casistiche agevolate, si accerterà una indebita fruizione del Credito di Imposta e quindi l’applicazione della sanzione fino al 200% oltre che la restituzione del credito di cui si è fruito.
- Sanzione penale: A seconda dei casi, essendo l’autocertificazione una dichiarazione sostitutiva di atto notorio, possono essere accertati i presupposti del reato fiscale e cioè “l’utilizzo di documentazione o dichiarazioni false o per operazioni inesistenti, artifici o raggiri condotte simulatorie o fraudolente”.
In questo caso, è bene ricordare che mentre la sanzione amministrativa incide solo sul patrimonio in quanto si risolve in un pagamento di sole somme di denaro, quella penale può incidere anche sulla libertà personale.
A cura di Simone Vincenzi
Bando per la transizione digitale Emilia-Romagna (anno 2025)
Attraverso il supporto dei Digital Innovation HUB appartenenti alla rete regionale per la transizione digitale delle imprese dell’Emilia- Romagna, il Bando si pone l’obbiettivo di favorire l’adozione, da parte delle imprese emiliano-romagnole, delle più moderne soluzioni e tecnologie digitali finalizzate
- ad incrementare la flessibilità e adattabilità, la sicurezza, l’efficienza e la produttività di tutti o di parte dei processi organizzativi, produttivi e di servizio della loro catena del valore e delle filiere in cui esse operano;
- a favorire l’innovazione dei prodotti e l’adozione di modelli di business attenti agli impatti ambientali e sociali delle attività svolte.
Beneficiari
Imprese di qualunque forma giuridica e soggetti iscritti al REA, operanti in tutti i settori (esclusa l’agricoltura), che svolgano attività economica nella regione Emilia-Romagna.
Scadenze
La domanda di contributo può essere presentata dalle 10.00 del giorno 15 aprile 2025 alle ore 13.00 del 28 aprile 2025.
È prevista la chiusura anticipata della suddetta finestra temporale al raggiungimento del numero di 500 domande presentate.
Interventi e spese ammissibili
Gli investimenti dovranno essere avviati a partire dalla data di presentazione della domanda e potranno riguardare digitalizzazione di base (introduzione/implementazione/adattamento di soluzioni tecnologiche per favorire un primo passo verso la digitalizzazione delle funzioni aziendali) oppure digitalizzazione avanzata (introduzione/implementazione/adattamento di soluzioni tecnologiche avanzate, e/o le più recenti tecnologie).
In particolare, tra le spese ammissibili rientrano:
- acquisto di impianti, macchinari, attrezzature, hardware, beni strumentali tangibili, anche usati o ricondizionati, anche nella forma del leasing e/o del noleggio;
- acquisto di licenze software o di abbonamenti per l’utilizzo di licenze software, di servizi erogati nella soluzione cloud computing e software as a service (SAAS);
- realizzazione di piccoli interventi edili, murari e di arredo strettamente collegati e funzionali alla realizzazione del progetto. Massimo 5.000,00 euro;
- acquisizione di servizi per la creazione e/o adattamento/personalizzazione/customizzazione di software, applicativi e siti web;
- acquisizione di consulenze specialistiche strategiche per la realizzazione del progetto, comprese le spese per la realizzazione degli assesment relativi al livello di maturità digitale pre-intervento e post-intervento. Tale spesa è riconosciuta nella misura massima del 30% della somma delle voci a), b), c) e d). Non sono ammissibili le consulenze per la presentazione e gestione della domanda e della rendicontazione delle spese;
- spese generali connesse alla realizzazione del progetto. Tali spese sono riconosciute nella misura forfettaria del 5% della somma delle voci a), b), c), d), e).
Entità dell’agevolazione
Il contributo a fondo perduto previsto nel presente bando verrà concesso nella misura massima pari al 40% della spesa ritenuta ammissibile e per un importo non superiore a complessivi 90.000,00 euro, con possibilità di incremento di 7 punti percentuali per casistiche specifiche (Es. Rating di Legalità, impresa femminile/giovanile, …).
Per accedere al contributo, l’investimento minimo è di 20.000,00 euro.
Lo Studio è a disposizione per l’assistenza necessaria alla partecipazione al bando.
A cura di Simone Vincenzi
Se sei interessato al Bando ne parleremo in maniera approfondita al Webinar organizzato insieme a Phorma Mentis
Mercoledì 19 Marzo dalle ore 16.30 alle ore 18.
Voucher digitale 2025
Il Bando prevede contributi a fondo perduto per l’acquisizione di nuove competenze e tecnologie abilitanti, anche finalizzate ad approcci green oriented, volti a sostenere la transizione digitale del tessuto produttivo.
Destinatari
Il Bando è rivolto alle PMI iscritte alla Camera di commercio di Modena, in regola con:
- pagamento del diritto annuale cciaa
- DURC – Documento di Regolarità contributiva.
Entità dell’agevolazione
L’agevolazione è concessa in base al regime “de minimis” e consiste in un contributo a fondo perduto pari al 50% delle spese ammissibili con un massimale di 5.000,00 euro.
Alle imprese in possesso del rating di legalità verrà riconosciuta una premialità di 250,00 euro nel rispetto dei massimali “de minimis”.
Per accedere al contributo, l’investimento minimo è di 3.000,00 euro al netto di iva.
Spese ammissibili
Sono ammissibili le spese per servizi di consulenza e/o formazione e di acquisto di beni strumentali materiali e immateriali relativi a una o più tecnologie fra quelle previste all’art. 2 del bando:
- robotica avanzata e collaborativa;
- interfaccia uomo-macchina;
- manifattura additiva e stampa 3D;
- prototipazione rapida;
- internet delle cose e delle macchine;
- cloud, High Performance Computing – HPC, fog e quantum computing;
- soluzioni di cyber security e business continuity (es. CEI – cyber exposure index, vulnerability assessment, penetration testing etc);
- big data e analytics;
- intelligenza artificiale;
- blockchain;
- soluzioni tecnologiche per la navigazione immersiva, interattiva e partecipativa (realtà aumentata, realtà virtuale e ricostruzioni 3D);
- simulazione e sistemi cyberfisici;
- integrazione verticale e orizzontale;
- soluzioni tecnologiche digitali di filiera per l’ottimizzazione della supply chain;
- soluzioni tecnologiche per la gestione e il coordinamento dei processi aziendali con elevate caratteristiche di integrazione delle attività (ad es. ERP, MES, PLM, SCM, CRM, RFID, barcode, etc).
I preventivi di spesa non possono essere antecedenti al 1° gennaio 2025 e le spese devono essere sostenute a partire dal 1° gennaio 2025 fino al 120° giorno successivo alla data della Determinazione di approvazione delle graduatorie delle domande ammesse.
Modalità operativa per la presentazione della domanda
La trasmissione delle domande deve avvenire esclusivamente mediante la piattaforma ReStart e l’invio della domanda può essere effettuato anche da un intermediario.
Le domande di contributo possono essere inserite nella piattaforma dal 5 giugno 2025 ed inviate a partire dalle ore 10:00 di mercoledì 11 giugno fino alle ore 18:00 di venerdì 20 giugno 2025.
I nuovi utenti possono registrarsi al Servizio Restart esclusivamente tramite SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), CIE (Carta di Identità Elettronica) o CNS (Carta Nazionale dei Servizi).
Prima dell’invio della pratica occorre fare attenzione che siano presenti entrambi gli allegati:
- modello generato dalla piattaforma;
- modello di domanda scaricato dal sito e compilato in tutte le sue parti firmato digitalmente (in formato p7m) dal titolare/legale rappresentante dell’impresa.
Valutazione e graduatoria
Gli uffici camerali effettueranno una istruttoria amministrativa-formale per individuare le domande ammissibili e successivamente la selezione dei progetti avverrà con procedura valutativa a graduatoria secondo il punteggio assegnato sulla base dei criteri stabiliti dal bando. A parità di punteggio conseguito, la graduatoria verrà determinata in base all’ordine cronologico di presentazione delle domande.
L’approvazione della graduatoria dei beneficiari dei contributi avverrà entro 30 giorni dalla scadenza del termine di presentazione delle domande.
L’esito dell’istruttoria verrà pubblicato sul sito camerale nella sezione Amministrazione Trasparente.
Rendicontazione
Entro il 120° giorno successivo alla data della determinazione di approvazione della graduatoria delle domande ammesse, l’impresa dovrà trasmettere la pratica di rendicontazione.
Lo Studio è a disposizione per l’invio delle istanze.
A cura di Simone Vincenzi
Bando Voucher Internazionalizzazione 2025
Il Bando prevede contributi a fondo perduto per supportare l’internazionalizzazione delle imprese.
Le domande possono essere presentate dal 2 all’ 11 aprile 2025.
Entità dell’agevolazione
Le risorse camerali a disposizione dell’intervento sono pari a 100.000,00 euro.
L’agevolazione è concessa in base al regime “de minimis” e consiste in un contributo a fondo perduto sottoforma di Voucher pari al 50% delle spese ammissibili e per un importo unitario massimo di 5.000,00 euro.
Alle imprese in possesso del rating di legalità verrà riconosciuta una premialità di 250,00 euro nel rispetto dei massimali “de minimis”.
Per accedere al contributo, è previsto un importo minimo di investimento di 3.000,00 euro, al netto di iva.
Gli ambiti di attività finanziabili
Gli ambiti di attività a sostegno del commercio internazionale ricompresi nel presente Bando dovranno riguardare:
a) percorsi di rafforzamento della presenza all’estero, quali:
- i servizi di analisi e orientamento specialistico per facilitare l’accesso e il radicamento sui mercati esteri, per individuare nuovi canali, ecc.;
- il potenziamento degli strumenti promozionali e di marketing in lingua straniera, compresa la progettazione, predisposizione, revisione, traduzione dei contenuti di cataloghi/ brochure/presentazioni aziendali;
- l’ottenimento o il rinnovo delle certificazioni di prodotto necessarie all’esportazione nei Paesi esteri o a sfruttare determinati canali commerciali (es. GDO);
- la protezione del marchio dell’impresa all’estero;
- i servizi di assistenza specialistica sul versante legale, doganale, organizzativo, contrattuale o fiscale legato all’estero;
- l’accrescimento delle capacità manageriali dell’impresa attraverso attività formative a carattere specialistico (soprattutto a distanza);
- lo sviluppo delle competenze interne attraverso l’utilizzo in impresa di temporary export manager (TEM) e digital export manager (DEM) in affiancamento al personale aziendale.
b) lo sviluppo di canali e strumenti di promozione all’estero (a partire da quelli innovativi basati su tecnologie digitali), quali:
- la realizzazione di “virtual matchmaking”, ovvero lo sviluppo di percorsi (individuali o collettivi) di incontri d’affari e B2B virtuali tra buyer internazionali e operatori nazionali, anche in preparazione a un’eventuale attività incoming e outgoing futura;
- l’avvio e lo sviluppo della gestione di business on line, attraverso l’utilizzo e il corretto posizionamento su piattaforme/ marketplace/ sistemi di smart payment internazionali;
- progettazione, predisposizione, revisione, traduzione dei contenuti del sito internet dell’impresa, ai fini dello sviluppo di attività di promozione a distanza;
- la realizzazione di campagne di marketing digitale o di vetrine digitali in lingua estera per favorire le attività di e-commerce;
- laddove possibile, la partecipazione a fiere o eventi con finalità commerciale all’estero (sia in Paesi UE, sia extra Ue) o anche a fiere internazionali in Italia;
- la realizzazione di attività ex-ante ed ex-post rispetto a quelle di promozione commerciale (compresa quella virtuale), quali: analisi e ricerche di mercato per la predisposizione di studi di fattibilità inerenti a specifici mercati di sbocco; ricerca clienti/partner per stipulare contratti commerciali o accordi di collaborazione; servizi di follow-up successivi alla partecipazione per finalizzare i contatti di affari.
Spese ammissibili
Sono dunque ammissibili le spese sostenute dal 01/01/2025 fino al termine per la rendicontazione, ovvero 20/01/2026 per:
- servizi di consulenza e/o formazione relativi a uno o più ambiti di attività a sostegno del commercio internazionale;
- acquisto o noleggio di beni e servizi strumentali funzionali allo sviluppo delle iniziative;
- realizzazione di spazi espositivi (virtuali o, laddove possibili, fisici, compreso il noleggio e l’eventuale allestimento, nonché l’interpretariato e il servizio di hostess) e incontri d’affari, comprendendo anche la quota di partecipazione/iscrizione e le spese per l’eventuale trasporto dei prodotti (compresa l’assicurazione).
Destinatari
Il Bando è rivolto alle PMI iscritte alla Camera di commercio di Modena, in regola con:
- pagamento del diritto annuale cciaa
- DURC – Documento di Regolarità contributiva.
Modalità operativa per la presentazione della domanda
La trasmissione delle domande deve avvenire esclusivamente mediante la piattaforma ReStart e l’invio della domanda può essere effettuato anche da un intermediario.
Le domande di contributo possono essere inserite nella piattaforma dal 27 marzo 2025 ed inviate a partire dalle ore 10:00 di mercoledì 2 aprile fino alle ore 18:00 di venerdì 11 aprile 2025.
I nuovi utenti possono registrarsi al Servizio Restart esclusivamente tramite SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), CIE (Carta di Identità Elettronica) o CNS (Carta Nazionale dei Servizi).
Valutazione e graduatoria
Gli uffici camerali effettueranno una istruttoria amministrativa-formale per individuare le domande ammissibili e successivamente la selezione dei progetti avverrà con procedura valutativa a graduatoria secondo il punteggio assegnato sulla base dei criteri stabiliti dal bando. A parità di punteggio conseguito, la graduatoria verrà determinata in base all’ordine cronologico di presentazione delle domande.
L’approvazione della graduatoria dei beneficiari dei contributi avverrà entro 30 giorni dalla scadenza del termine di presentazione delle domande e ne verrà data notizia alle imprese richiedenti, all’indirizzo PEC indicato sulla domanda.
L’esito dell’istruttoria verrà pubblicato sul sito camerale nella sezione Amministrazione Trasparente.
Rendicontazione
L’impresa dovrà trasmettere la pratica di rendicontazione entro il 20 gennaio 2026 mediante la piattaforma ReStart.
Lo Studio è a disposizione per l’invio delle istanze.
A cura di Simone Vincenzi