CresciSì e CresciPMI: i finanziamenti del Medio Credito Centrale (MCC) per Startup innovative e PMI
Il Medio Credito Centrale (MCC) ha lanciato due nuovi strumenti finanziari, CresciSì e CresciPMI, pensati per offrire un sostegno mirato alle Startup Innovative e alle Piccole e Medie Imprese (PMI).
Entrambi i prodotti beneficiano della garanzia del Fondo di Garanzia per le PMI e sono finalizzati a facilitare l’accesso al credito degli imprenditori, fornendo un supporto concreto in un contesto economico sempre più competitivo e complesso.
Caratteristiche
I prodotti CresciPMI e CresciSì sono finanziamenti chirografari assistiti dal Fondo di Garanzia PMI, erogati dal Medio Credito Centrale, a medio/lungo termine, dedicati alle Micro, Piccole e Medie Imprese comprese le Startup con meno di 3 bilanci ufficiali ovvero alle Startup di tipo innovativo.
Sono destinati a finanziare la realizzazione di investimenti materiali e immateriali, formazione di scorte ed altre necessità finanziarie di medio/lungo periodo correlate all’attività dell’impresa.
Agevolazioni
Il tasso vantaggioso ha una durata da 18 a 72 mesi (per circolante: durata 18/60 mesi; per investimenti durata: 18/72 mesi) e piano di rimborso rateale, con il pagamento di rate mensili o trimestrali comprensive di capitale e interessi con l’eventuale periodo di preammortamento ricompreso nella durata massima prevista. Il tasso di interesse può variare, rispetto al tasso iniziale, con cadenze prestabilite, secondo l’andamento del parametro di indicizzazione fissato nel contratto.
Con riferimento alle Startup, possono richiedere un finanziamento per circolante le sole “Startup innovative”.
Per i finanziamenti dedicati alle Startup, la Banca richiederà:
- l’apporto minimo di mezzi propri versato interamente come condizione alla stipula, mediante aumento del capitale sociale o attraverso il finanziamento soci/versamento in aumento di capitale sociale futuro da postergare al credito della Banca.
Nel dettaglio:
- per finanziamenti finalizzati ad investimenti, pari al 20% del piano finanziario per le Startup innovative e del 25% per le Startup non innovative;
- per finanziamenti finalizzati alla formazione di scorte ed altre necessità finanziarie (solo nel caso di Startup Innovative) pari al 20% dell’importo del finanziamento.
Per il finanziamento la Banca deve ottenere la garanzia del Fondo di Garanzia PMI o alternativamente, solo nel caso di finanziamenti alle Startup presentate da Confidi convenzionati, la Garanzia Confidi controgarantita e riassicurata dal Fondo di Garanzia. La banca potrà richiedere ulteriori garanzie (fidejussione specifica).
La concessione dei finanziamenti è, come consuetudine, soggetta a valutazione della Banca.
Il finanziamento va da un minimo di 30.000,00 € ad un massimo di 1 milione di €, ad eccezione delle Startup per le quali l’importo massimo concedibile è di 500.000,00 €.
Si precisa che per quanto riguarda il target delle Micro e Piccole Imprese l’importo minimo richiesto non potrà essere inferiore al 2% del fatturato dell’ultimo esercizio ufficiale. Per tutte le altre imprese, il finanziamento può essere richiesto contattando la rete commerciale di MCC.
Destinatari
Sono ammessi come destinatari, i soggetti aventi i seguenti requisiti:
- essere ditta individuale o società di persone con almeno 3 dichiarazioni dei redditi (Unico e Irap) consecutive trasmesse ufficialmente all’Agenzia delle Entrate;
- avere meno di 50 dipendenti;
- avere un fatturato inferiore ai 10 milioni di €;
- avere almeno 3 bilanci depositati per le società di capitali.
Non sono ammesse imprese con regime forfettario.
Modalità operativa
Il finanziamento può essere richiesto direttamente tramite il portale https://easypmi.mcc.it/easypmi/ senza costi aggiuntivi.
Link utili
Sito di riferimento: CresciPMI
Testo del bando: Foglio Informativo – Finanziamento CresciPMI
Presentazione della domanda: Richiedi il finanziamento per la tua Impresa in pochi click
A cura di Simone Vincenzi
Bando per gli indennizzi alle attività danneggiate dal cantiere di piazza Garibaldi a Finale Emilia
Fino al 24 dicembre 2024 è possibile partecipare al bando del Comune di Finale Emilia che ha stanziato 10 mila euro per indennizzi alle imprese ubicate nell’area del cantiere per la riqualificazione di piazza Garibaldi, nella limitrofa via Sauro (per il tratto compreso tra il civico 13/c e il civico 13/d) e in via Generale Malaguti.
Indennizzo:
L’indennizzo verrà quantificato nella misura massima del 100% della quota versata quale TPC/TARI (al netto di IVA) riferita all’anno 2024 emessa da Geovest.
Qualora la somma stanziata non risulti sufficiente per tutti gli operatori che avranno presentato domanda e che sono in regola con i requisiti del bando, il contributo verrà erogato fino ad esaurimento fondi, in proporzione tra gli aventi diritto.
Per ottenere il ristoro, i partecipanti al bando devono essere in situazione di regolarità contributiva attestata dal DURC o avere in corso un piano rateizzato di rientro, al momento della presentazione della domanda e alla liquidazione del contributo e devono avere pagato la TPC/TARI anno 2024.
Chi può fare domanda:
Possono beneficiare degli indennizzi i titolari di attività economiche con accesso e/o vetrine poste al piano terra e visibili sulla pubblica via e aperte al pubblico, già insediate ed attive nell’area interessata dal cantiere alla data di pubblicazione del bando.
Sono ammessi al contributo:
–esercizi di vicinato ossia esercizi che svolgono attività di commercio al dettaglio con una superficie di vendita fino a 250 mq;
–attività artigianali e di servizio con vendita al pubblico dei propri prodotti tra cui panifici, pizzerie al taglio, rosticcerie, gelaterie e simili;
-esercizi di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande;
-agenzie di intermediazione immobiliare.
Sono escluse dalla partecipazione al bando banche, istituti di credito, attività di intermediazione creditizia e simili, attività libero professionali, attività di consulenza, agenzie assicurative, in generale enti che effettuano disbrigo di pratiche tecnico-amministrative, ambulatori e strutture sanitarie.
Come effettuare la domanda:
La domanda di adesione potrà essere inviata tramite PEC all’indirizzo comunefinale@cert.comune.finale.mo.it entro la scadenza del 24 dicembre 2024.
La domanda dovrà essere presentata sull’apposito modello di domanda con marca da bollo da Euro 16,00 (modulo A), compilata in ogni sua parte, sottoscritta dal richiedente con firma digitale o firma autografa, corredata dalla fotocopia di un documento di identità in corso di validità. Per i cittadini stranieri è necessaria una copia del permesso di soggiorno o carta di soggiorno, ai sensi della normativa vigente.
Link utili
Il bando e gli allegati sono disponibili sul sito del Comune di Finale Emilia .
Lo Studio è a disposizione per le imprese interessate a partecipare al bando.
A cura di Simone Vincenzi
Bando Comune di Modena per attività nuove ed esistenti
Il Comune di Modena ha aperto un bando per incentivare l’apertura di nuove attività economiche e la riqualificazione di quelle esistenti nel territorio comunale. L’obbiettivo è quello di promuovere la riqualificazione e il reinserimento dell’artigianato e delle attività economiche nel tessuto urbano.
Il Bando prevede contributi a fondo perduto per la riqualificazione delle attività economiche esistenti (sezione 1) e per l’apertura di nuove attività economiche (sezione 2) nel Comune di Modena,
fatta eccezione per Via Torre, Canalino, Saragozza, Rua Muro, Puccini, Mar Tirreno ; i centri di vicinato “Torrenova”, “Le Torri” e “Cognento” ed i progetti di impresa che hanno beneficiato dei contributi erogati con il Bando per la rigenerazione e innovazione delle attività economiche nella zona Gramsci 2018.
Entità del contributo
I contributi a fondo perduto copriranno fino al 50% delle spese ammissibili, con i seguenti limiti:
- in caso di riqualificazione: massimo 10.000,00 € per progetto, con un investimento minimo richiesto di 5.000,00 €;
- in caso di nuove aperture: massimo 20.000,00 € per progetto, con un investimento minimo di 8.000,00 €.
Interventi ammessi
Riqualificazione di attività esistenti:
- miglioramento degli spazi interni ed esterni per ampliare o migliorare i servizi offerti;
- acquisto di attrezzature informatiche, aggiornamenti tecnologici e formazione del personale;
- spese di servizi e consulenze funzionali alla realizzazione del progetto di riqualificazione.
Nuove aperture:
- lavori di ristrutturazione, progettazione e direzione lavori (fino al 10% del totale delle opere);
- acquisto e installazione di macchinari, arredi, sistemi di sicurezza, impianti per il risparmio energetico, software, consulenze per marketing e siti web ecc.
Saranno ammesse solo le spese realizzate e sostenute a partire dalla data di presentazione del presente bando. A tal fine farà fede la data delle fatture o dei documenti contabili.
Destinatari
Sono destinatarie le seguenti attività economiche:
- attività commerciali e di servizio, comprese edicole e attività socio-culturali aperte al pubblico;
- attività artigianali con servizi di riparazione (calzature, mobili, orologi, gioielli, ecc.) e produzione artigianale (pelletteria, sartoria, oreficeria, ecc.);
- servizi alla persona, tra cui lavanderie, acconciatori, centri estetici, pompe funebri e centri benessere.
Requisito fondamentale: le attività devono essere situate al piano terra e visibili dalla strada.
Sono esclusi gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande e gli esercizi artigianali e/o commerciali con consumo sul posto, nonché i progetti d’impresa che includono, anche parzialmente: articoli per soli adulti; attività di scommesse e gioco d’azzardo; attività di “compro oro”; armi, munizioni e materiale esplosivo, inclusi i fuochi d’artificio; la vendita di cannabis light.
Modalità operative per le domande
Presentazione domande dal 3 dicembre 2024 al 19 maggio 2025
Le domande devono essere inviate esclusivamente tramite posta elettronica certificata (PEC) con firma digitale del legale rappresentante, del titolare dell’impresa individuale, del presidente dell’associazione o del procuratore appositamente nominato e devono essere trasmesse al seguente indirizzo: casellaistituzionale036@cert.comune.modena.it , specificando nell’oggetto: “Riqualificazioni (Sezione 1)” oppure “Nuove Aperture (Sezione 2)“.
In alternativa, è possibile inviare una domanda con firma autografa in formato PDF, allegando un documento d’identità.
Le domande verranno valutate da una commissione secondo i criteri stabiliti nella sezione 1 e 2, con attribuzione di un punteggio minimo per poter essere ammesse nella graduatoria. La graduatoria verrà pubblicata entro lunedì 7 luglio 2025.
Link utili
Il bando e gli allegati sono disponibili sul sito del Comune di Modena (Contributi per nuove attività e riqualificazione di imprese esistenti – Comune di Modena)
A cura di Simone Vincenzi
Sarai in grado, nei prossimi mesi, di sostenere finanziariamente la tua azienda?
Essere imprenditori richiede preparazione, analisi accurata del mercato di riferimento e una chiara strategia di finanziamento.
Per intraprendere con successo questo percorso, è fondamentale prestare particolare attenzione a un elemento chiave: le fonti di finanziamento.
Anche per avviare semplicemente le pratiche burocratiche di costituzione aziendale è necessario disporre di un capitale iniziale, un aspetto cruciale soprattutto per le microimprese.
Cosa sono le fonti di finanziamento?
Il termine “fonti di finanziamento” si riferisce a tutte le risorse economiche che un’impresa può utilizzare per finanziare le proprie attività, sia nel breve che nel lungo termine.
A seconda delle esigenze aziendali, è possibile adottare strategie differenti: per necessità di liquidità immediata si può ricorrere all’autofinanziamento o a prestiti a breve termine; per investimenti a lungo termine, invece, risultano più comuni strumenti come i mutui.
Le fonti di finanziamento si suddividono in due categorie principali:
- Capitale proprio: risorse interne all’impresa come il capitale dell’imprenditore o gli utili reinvestiti.
- Capitale di debito: risorse provenienti da finanziatori esterni come finanziamenti bancari o altri prestiti.
Capitale proprio: il finanziamento interno
Il capitale proprio, definito anche “capitale di rischio”, è costituito dai fondi messi a disposizione direttamente dai proprietari o dai soci dell’impresa. Non richiede restituzione né obbligo di remunerazione, ma comporta il rischio di perdita totale dell’investimento.
Esempi di capitale proprio:
- Capitale sociale: versato dalla proprietà al momento della costituzione dell’azienda.
- Aumenti di capitale: utilizzati per fronteggiare spese straordinarie o finanziare nuovi progetti.
- Autofinanziamento: risorse generate internamente come utili non distribuiti.
Capitale di debito: il finanziamento esterno
Il capitale di debito comprende tutte le risorse finanziarie ottenute da soggetti esterni, come banche o investitori, con l’obbligo di restituzione e pagamento di interessi. Va utilizzato con attenzione per evitare squilibri finanziari.
Esempi di capitale di debito:
- Prestiti bancari: strumenti classici per finanziare attività operative o investimenti.
- Leasing: utilizzato per acquisire beni strumentali tramite pagamenti periodici.
- Factoring e anticipo fatture: soluzioni per ottenere liquidità immediata cedendo i crediti commerciali.
Ricordiamo che oggi è indispensabile disporre di un business plan e di un adeguato supporto documentale per poter presentarsi in modo credibile a banche e investitori.
Fonti di finanziamento a breve e lungo termine
Le fonti di finanziamento si distinguono anche in base alla durata:
- Breve termine: risorse per esigenze immediate, come costi operativi o spese impreviste.
- Lungo termine: risorse destinate a investimenti strategici, come acquisti di macchinari o immobili.
Conclusioni: il giusto mix per il successo
Una gestione efficace delle fonti di finanziamento è cruciale per garantire la stabilità e la crescita dell’impresa.
Identificare il corretto equilibrio tra capitale proprio e di debito, impostare un’appropriata pianificazione economico finanziaria e mantenere un’adeguata liquidità sono passi fondamentali per evitare crisi finanziarie e costruire un’attività solida e prospera.
Attenzione:
Se sei una PMI o una Mid Cap, sappi che il 31 dicembre 2024 scadranno le attuali garanzie che supportano i finanziamenti chirografari. Attualmente, questi possono essere garantiti fino all’80% dal Fondo di Garanzia o al 70% da SACE, con un importo massimo di 5.000.000 € e durata massima di 9 anni.
A cura di Simone Vincenzi
Bando progetti di internazionalizzazione delle PMI – 2024
Il Bando si propone di incentivare le PMI a realizzare progetti di internazionalizzazione con l’obiettivo di:
- Espandere la presenza delle PMI sui mercati internazionali;
- Promuovere la cooperazione tra PMI, rafforzando le capacità collettive di penetrazione nei mercati esteri;
- Sostenere l’adozione di strumenti innovativi per la gestione dell’internazionalizzazione.
Soggetti ammissibili
I soggetti ammissibili sono:
- Piccole e Medie Imprese (PMI), con unità operativa pertinente con le attività progettuali situata in Emilia-Romagna e che operano nei settori ammessi dal bando;
- Aggregazioni di PMI, costituite da almeno 3 imprese, in forma di consorzi, reti d’impresa o altre forme di aggregazione riconosciute.
Investimenti e spese ammissibili
I progetti ammissibili devono riguardare attività che favoriscono la penetrazione e lo sviluppo sui mercati esteri, tra cui, a titolo esemplificativo:
- Partecipazione a fiere internazionali e eventi settoriali;
- Sviluppo di canali di vendita esteri (ad esempio, e-commerce, distributori locali);
- Realizzazione di studi di mercato per l’identificazione di opportunità di business in specifici Paesi;
- Adattamento dei prodotti/servizi alle esigenze dei mercati esteri.
Le spese ammissibili comprendono, a titolo esemplificativo:
- Spese per la partecipazione a fiere e eventi internazionali;
- Costi per consulenze relative alla strategia di internazionalizzazione;
- Costi per l’acquisizione di tecnologie e strumenti per l’ingresso sui mercati esteri;
- Spese di marketing e comunicazione internazionale.
Agevolazione spettante
Il sostegno finanziario sarà erogato sotto forma di contributi a fondo perduto, con una percentuale di copertura delle spese ammissibili variabile a seconda del tipo di progetto e della dimensione dell’impresa o aggregazione di PMI.
Il contributo a fondo perduto è pari al:
- 60% delle spese ritenute ammissibili per i partecipanti in forma singola;
- 70% delle spese ritenute ammissibili per ATI/ATS e Reti.
Il contributo regionale non potrà comunque superare:
- € 40.000,00 per i partecipanti in forma singola;
- € 140.000,00 per ATI/ATS e Reti.
Modalità di presentazione delle domande
Le domande possono essere presentate dal 13 gennaio 2025 fino al 13 febbraio 2025 tramite piattaforma Sfinge.
La Regione procederà alla chiusura anticipata della suddetta finestra al raggiungimento di un numero massimo di 400 domande presentate.
Lo Studio è a disposizione per le imprese interessate a partecipare al bando.
A cura di Simone Vincenzi
Voucher digitale Cciaa Modena 2024
Il voucher digitale CCiaa Modena, che fa parte del Piano Transizione 4.0, prevede contributi a fondo perduto, rivolti alle imprese di tutti i settori economici, attraverso il sostegno economico ai progetti di digitalizzazione per l’acquisizione di nuove competenze e tecnologie abilitanti.
L’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto pari al 50% delle spese ammissibili con un massimale di 4.000,00 euro.
Alle imprese in possesso del rating di legalità verrà riconosciuta una premialità di 250,00 euro nel rispetto dei massimali “de minimis”. L’investimento minimo ammesso deve essere pari ad euro 3.000,00.
Sono ammissibili le spese per servizi di consulenza e/o formazione e di acquisto di beni strumentali materiali e immateriali relativi a una o più tecnologie fra quelle previste all’art. 2 del bando.
A chi è rivolto il contributo?
Beneficiari dei contributi sono le pmi iscritte nel registro imprese di Modena e che non hanno beneficiato dell’analogo contributo per l’anno 2023.
Prima dell’invio della domanda si invita a condurre le opportune verifiche:
- Di regolarità del pagamento del diritto annuale presso il competente ufficio Diritto Annuale: diritto.annuale@mo.camcom.it;
- Di regolarità del DURC – Documento di Regolarità contributiva.
Quali sono le spese ammissibili?
Tecnologie principali abilitanti (inclusa la pianificazione o progettazione dei relativi interventi):
- Robotica avanzata e collaborativa;
- Interfaccia uomo-macchina;
- Manifattura additiva e stampa 3D;
- Prototipazione rapida;
- Internet delle cose e delle macchine;
- Cloud, High Performance Computing – HPC, fog e quantum computing;
- Soluzioni di cyber security e business continuity (es. CEI – cyber exposure index, vulnerability assessment, penetration testing etc);
- Big data e analytics;
- Intelligenza artificiale;
- Blockchain;
- Soluzioni tecnologiche per la navigazione immersiva, interattiva e partecipativa (realtà aumentata, realtà virtuale e ricostruzioni 3D);
- Simulazione e sistemi cyberfisici;
- Integrazione verticale e orizzontale;
- Soluzioni tecnologiche digitali di filiera per l’ottimizzazione della supply chain;
- Soluzioni tecnologiche per la gestione e il coordinamento dei processi aziendali con elevate caratteristiche di integrazione delle attività (ad es. ERP, MES, PLM, SCM, CRM, incluse le tecnologie di tracciamento, ad es. RFID, barcode, etc).
Come presentare la domanda
Le domande di contributo, firmate digitalmente, possono essere inviate a partire dalle ore 11:00 del 13 novembre alle ore 18:00 del 27 novembre 2024 esclusivamente in modalità telematica, mediante la piattaforma Telemaco.
Alla pratica telematica dovrà essere allegata la seguente documentazione:
- Il modello base generato dal sistema Telemaco;
- La domanda di contributo in bollo che deve essere compilata utilizzando il modulo pubblicato tra gli allegati, regolarmente compilato in tutte le sue parti a pena di esclusione.
Si precisa che l’imposta di bollo (16,00 euro) deve essere assolta in modo virtuale, utilizzando esclusivamente PagoPA oppure borsellino Telemaco il al momento dell’invio della pratica. - I preventivi di spesa (purché non antecedenti il 1/01/2024) o eventuali fatture già emesse (purché non antecedenti il 01/01/2024);
- Eventuale autocertificazione del fornitore relativa a quanto previsto all’art. 7 comma 2 del Bando per gli “ulteriori fornitori”.
Sia la domanda che gli allegati dovranno essere firmati digitalmente (in formato p7m) dal titolare/legale rappresentante dell’impresa.
Alla domanda dovrà essere allegato il Report “Selfi4.0”, self-assessment di maturità digitale da compilare on line (il modello può essere trovato sul portale nazionale dei PID) e/o il Report “Zoom 4.0” di assessment guidato, realizzato con il supporto con i Digital Promoter della Camera di commercio.
Successivamente al superamento dell’istruttoria amministrativa-formale, la selezione dei progetti avverrà con procedura valutativa a graduatori. A parità di punteggio conseguito, la graduatoria verrà determinata in base all’ordine cronologico di presentazione delle domande.
L’approvazione della graduatoria dei beneficiari dei contributi avverrà non oltre 60 giorni dalla scadenza del termine di presentazione delle domande, ovvero entro il 26 gennaio 2025 e ne verrà data notizia alle imprese richiedenti, all’indirizzo PEC indicato sulla domanda.
Rendicontazione
Entro il 120° giorno successivo alla data della determinazione di approvazione della graduatoria delle domande ammesse a contributo, l’impresa dovrà trasmettere la pratica di rendicontazione, esclusivamente in modalità telematica, con firma digitale del titolare/legale rappresentante dell’impresa.
La rendicontazione dovrà essere composta da:
- Un nuovo modello base;
- La dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà di cui all’art. 47 D.P.R. 445/2000, in cui siano indicate le fatture e gli altri documenti contabili riferiti agli investimenti realizzati;
- Copia delle fatture: dovranno riportare il Codice Unico del Progetto C.U.P. comunicato al beneficiario in sede di concessione del contributo;
- Copia dei pagamenti effettuati esclusivamente mediante transazioni bancarie verificabili (ri.ba, bonifico, ecc.); non saranno ammesse spese effettuate in contanti o tramite assegni;
- Nel caso dell’attività formativa, la dichiarazione di fine corso e copia dell’attestato di frequenza per almeno l’80% del monte ore complessivo. Il Responsabile dell’impresa si impegna inoltre a informare i propri dipendenti dell’opportunità di effettuare il Digital Skill Voyager (DSV), al termine dell’attività formativa;
- Una relazione finale di consuntivazione delle attività realizzate;
- La dichiarazione di assoggettabilità alla ritenuta 4%.
Lo Studio è a disposizione per la necessaria assistenza alla predisposizione e invio delle domande.
A cura di Simone Vincenzi
Bando Voucher digitali I4.0- Cciaa Ferrara e Ravenna
Continua l’impegno della Camera di commercio di Ferrara e Ravenna nel sostenere le micro, piccole e medie imprese di tutti i settori, localizzate nelle province di Ferrara o di Ravenna, che investono nelle nuove tecnologie digitali, nell’ambito delle attività previste dal Piano Transizione 4.0 .
Il contributo massimo erogabile per ogni impresa è di € 5.000,00, oltre ad eventuali premialità previste dal bando. L’investimento minimo ammesso è pari a € 2.000,00. L’intensità del contributo è pari al 50% delle spese sostenute e ammesse.
Come funziona il bando voucher digitali i4.0
Il bando è a 2 fasi:
1) Presentazione della domanda a fronte di preventivi di spesa o fatture;
2) Rendicontazione delle spese effettivamente sostenute a progetto concluso ai fini della liquidazione del contributo (dovranno essere almeno il 70% delle spese ammesse).
Tutte le domande verranno valutate in ordine cronologico di presentazione.
Le fatture ammissibili potranno essere datate dal 1 giugno 2024 fino al 31 marzo 2025.
Non potranno presentare domanda le imprese che hanno già beneficiato del contributo sulle edizioni 2023 e 2022 del Bando Voucher digitali I4.0.
È previsto un solo elenco di tecnologie ammesse (Allegato A), dal quale sono state eliminate le spese per la realizzazione di e-commerce e per sistemi di smart work.
Ambiti di intervento
Gli interventi di innovazione digitale dovranno riguardare almeno una delle seguenti tecnologie:
- Robotica avanzata e collaborativa;
- Sistemi di interfaccia uomo-macchina;
- Manifattura additiva, prototipazione rapida, stampa 3D;
- Internet delle cose e delle macchine (Iot);
- Cloud, High Performance Computing – HPC, fog e quantum computing;
- Soluzioni di cyber security e business continuity (es. CEI-cyber exposure index, vulnerability assessment, penetration testing, etc.);
- Analisi dei big data;
- Intelligenza artificiale;
- Blockchain;
- Soluzioni tecnologiche per la navigazione immersiva, interattiva e partecipativa (realtà aumentata, realtà virtuale e ricostruzioni 3D);
- Simulazione e sistemi cyberfisici;
- Integrazione verticale e orizzontale.
A quanto ammonta il contributo
Il contributo verrà concesso nella misura del 50% dell’importo complessivo delle spese sostenute, al netto IVA e altri oneri, sino ad un massimo di € 5.000,00.
L’importo minimo delle spese ammissibili è di € 2.000,00 netti.
Alle imprese in possesso del rating di legalità, alle imprese femminili o giovanili, alle start up o PMI innovative verrà riconosciuta un’unica premialità di € 250,00 che si sommerà al contributo spettante.
Il contributo sarà erogato con l’applicazione della ritenuta d’acconto del 4%, ove dovuta.
Come presentare la domanda
Le domande potranno essere presentate dalle ore 10.00 del 26 novembre 2024 alle ore 12.00 del 23 dicembre 2024, salvo chiusura anticipata per esaurimento delle risorse.
Come detto precedentemente, la valutazione delle domande avverrà secondo l’ordine cronologico di presentazione.
L’impresa potrà presentare una sola domanda di contributo.
I “fornitori” delle imprese che partecipano al Bando non possono presentare domanda.
Le domande dovranno essere trasmesse esclusivamente per via telematica, previa registrazione alla piattaforma Webtelemaco di Infocamere con firma digitale del titolare/legale rappresentante dell’impresa.
Lo Studio è a disposizione per la predisposizione e invio delle domande.
A cura di Simone Vincenzi
Senza business plan niente credito
In un contesto finanziario in costante mutamento, un business plan ben strutturato è diventato uno strumento essenziale per accedere al credito, oltre che di fondamentale importanza per la gestione dell’impresa.
Negli ultimi anni, le banche hanno alzato i propri standard nell’analisi delle richieste di finanziamento. Un business plan dettagliato è ora un requisito imprescindibile per ottenere finanziamenti.
Ma quali sono le ragioni di questa trasformazione e quali conseguenze ha per le imprese?
Le nuove linee guida EBA
Questo cambiamento è strettamente legato alle Linee Guida dell’Autorità Bancaria Europea (EBA). Queste linee guida rappresentano un cambiamento nell’approccio delle banche alla valutazione del merito creditizio. L’obiettivo è quello di migliorare la qualità del credito, concentrandosi maggiormente sulle proiezioni realistiche dei flussi di cassa futuri, piuttosto che affidarsi solo alle garanzie reali. Le banche, quindi, devono considerare attentamente le performance aziendali e le condizioni finanziarie future dei clienti.
L'importanza del business plan
In questo nuovo quadro normativo, il business plan gioca un ruolo centrale per diversi motivi:
- Valutazione della sostenibilità: dimostra come l’azienda userà i fondi e come genererà flussi di cassa per rimborsare il prestito;
- Pianificazione strategica: illustra gli obiettivi a lungo termine e le strategie per raggiungerli, dimostrando una visione chiara;
- Gestione dei rischi: un business plan aiuta a identificare e mitigare rischi futuri, preparandosi a situazioni difficili o opportunità di crescita;
- Comunicazione efficace: un piano ben redatto e realistico rafforza la fiducia delle banche e facilita condizioni di credito più vantaggiose.
Quali gli impatti sulle PMI
Le nuove regole dell’EBA hanno un impatto significativo sulle PMI, che devono adeguarsi alle crescenti richieste di documentazione non solo per finanziamenti a lungo termine, ma anche per linee di credito ordinarie.
Senza un business plan adeguato, le imprese rischiano di perdere l’accesso ai finanziamenti necessari.
Verso una nuova cultura finanziaria
L’introduzione di queste normative implica un cambiamento culturale sia per le banche che per le imprese. Le aziende devono adottare una visione a lungo termine e sviluppare competenze strategiche per soddisfare le aspettative delle banche. Allo stesso tempo, le banche devono acquisire nuove competenze per valutare con precisione la qualità del credito.
L’integrazione di aspetti ambientali, sociali e di governance (ESG) nei business plan rappresenta un ulteriore vantaggio, poiché dimostra l’impegno verso la sostenibilità, un aspetto sempre più apprezzato nel settore finanziario.
Il business plan un documento chiave
Le nuove direttive dell’EBA hanno trasformato il processo di accesso al credito (richieste di finanziamenti, richieste di fido, accesso ad agevolazioni ecc.), rendendo il business plan un documento chiave e praticamente obbligatorio. In un mondo finanziario in evoluzione, la capacità delle imprese di preparare piani dettagliati, orientati al futuro e sostenibili è diventata cruciale per garantire la propria sopravvivenza e crescita.
A cura di Simone Vincenzi
Bando Disegni+ 2024
Il bando Disegni+ 2024 è un incentivo finalizzato alla valorizzazione di disegni e modelli registrati in Italia o all’estero.
Imprese che possono partecipare al bando
Possono presentare domanda a valere sul bando Disegni+ 2024 le micro, piccole e medie imprese in possesso dei seguenti requisiti:
- Sede legale e operativa in Italia;
- Essere regolarmente costituite, iscritte nel Registro delle Imprese e attive;
- Non essere in stato di liquidazione o scioglimento e non essere sottoposte a procedure concorsuali;
- DURC regolare;
- Non avere nei propri confronti cause di divieto, di decadenza o di sospensione di cui all’art. 67 della vigente normativa antimafia (D.Lgs. n. 159/2011 e s.m.i.);
- Non avere procedimenti amministrativi in corso connessi ad atti di revoca per indebita percezione di risorse pubbliche;
- Essere titolari del disegno/modello oggetto del progetto di valorizzazione. Il disegno/modello deve essere registrato presso l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (UIBM) o l’Ufficio dell’Unione europea per la Proprietà Intellettuale (EUIPO) o l’Organizzazione Mondiale per la Proprietà Intellettuale (OMPI). In tale ultimo caso tra i Paesi designati deve esserci l’Italia. Il disegno/modello deve essere registrato a decorrere dal 1° gennaio 2022 e comunque in data antecedente la presentazione della domanda di partecipazione ed essere in corso di validità.
Quali sono le spese agevolabili
Sono agevolabili progetti finalizzati alla valorizzazione di un disegno/modello singolo o di uno o più disegni/modelli appartenenti al medesimo deposito multiplo.
Sono ammissibili le spese per l’acquisizione dei seguenti servizi specialistici esterni sostenute successivamente alla data di presentazione della domanda:
- Realizzazione di prototipi;
- Realizzazione di stampi;
- Consulenza tecnica per la catena produttiva finalizzata alla messa in produzione del disegno/modello e/o per l’utilizzo di materiali innovativi;
- Consulenza tecnica per certificazioni di prodotto o di sostenibilità ambientale;
- Consulenza specializzata nell’approccio al mercato (esempio: business plan, piano di marketing, analisi del mercato, progettazione layout grafici e testi per materiale di comunicazione offline e online) e per la valutazione tecnico-economica del disegno/modello;
- Consulenza legale per la tutela da azioni di contraffazione (azioni legali relative a casi concreti) e/o per accordi di licenza (effettivamente sottoscritti).
Il progetto deve essere concluso entro 9 mesi dalla notifica del provvedimento di concessione dell’agevolazione.
A quanto ammonta il contributo
Il contributo, in “de minimis” ai sensi del Regolamento (UE) n. 2023/2831, è in conto capitale ed è riconosciuto nella misura massima dell’80% (85% nel caso di imprese con certificazione parità di genere) delle spese ammissibili entro l’importo massimo di 60.000 euro e nel rispetto degli importi massimi previsti per ciascuna tipologia di servizio specialistico esterno richiesto:
- 13.000 euro, per realizzazione di prototipi;
- 35.000 euro, per realizzazione di stampi;
- 10.000 euro, per consulenza tecnica per la catena produttiva finalizzata alla messa in produzione del disegno/modello e/o per l’utilizzo di materiali innovativi;
- 5.000 euro, per consulenza tecnica per certificazioni di prodotto o di sostenibilità ambientale;
- 8.000 euro, per consulenza specializzata nell’approccio al mercato (esempio: business plan, piano di marketing, analisi del mercato, progettazione layout grafici e testi per materiale di comunicazione offline e online) e per la valutazione tecnico-economica del disegno/modello;
- 2.500 euro, per consulenza legale per la tutela da azioni di contraffazione (azioni legali relative a casi concreti) e/o per accordi di licenza (effettivamente sottoscritti).
Quando e come presentare la domanda di contributo
La domanda di partecipazione deve essere compilata esclusivamente tramite la procedura informatica disponibile al sito www.disegnipiu2024.it .
Le richieste potranno essere presentate: dalle ore 12:00 del 12 novembre 2024 fino alle ore 18.00 del medesimo giorno.
Può essere agevolata soltanto una domanda per impresa. Nel caso di disegno/modello multiplo può essere agevolata soltanto una domanda avente ad oggetto una o più varianti dei disegni/modelli appartenenti però al medesimo deposito multiplo.
Lo Studio è a disposizione per approfondimenti.
A cura di Simone Vincenzi
Nuova Sabatini Capitalizzazione
Al via le domande per la nuova Sabatini Capitalizzazione.
La misura ha l’obiettivo di sostenere i processi di capitalizzazione delle micro, piccole e medie imprese, costituite in forma societaria e prevede la concessione di un contributo maggiorato a fronte di investimenti in macchinari, impianti, beni strumentali d’impresa, attrezzature ad uso produttivo, hardware, software e tecnologie digitali.
L’ammontare delle agevolazioni è rapportato agli interessi calcolati su un finanziamento della durata di cinque anni e di importo uguale all’investimento, ad un tasso d’interesse annuo del:
- 5 % per le micro e piccole imprese;
- 3,575 %, per le medie imprese.
Chi può accedere alla Sabatini?
Possono beneficiare dell’agevolazione le micro, piccole e medie imprese (PMI) che alla data di presentazione della domanda:
- Sono regolarmente costituite e iscritte nel Registro delle imprese o nel Registro delle imprese di pesca;
- Non sono in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali con finalità liquidatoria;
- Non si trovano in condizioni tali da risultare imprese in difficoltà;
- Abbiano sede legale o una unità locale in Italia. Per le imprese non residenti nel territorio italiano il possesso di una unità locale in Italia deve essere dimostrato in sede di presentazione della richiesta di erogazione del contributo.
Chi può beneficiare della nuova Sabatini Capitalizzazione
L’agevolazione Beni strumentali (“Nuova Sabatini Capitalizzazione”) è rivolta alle micro, piccole e medie imprese (PMI) che, oltre a rispettare i predetti requisiti:
- Sono costituite in forma di società di capitali;
- Sono impegnate in un processo di capitalizzazione;
- Non annoverano tra gli amministratori o i soci persone condannate con sentenza definitiva o decreto penale di condanna divenuto irrevocabile o sentenza di applicazione della pena su richiesta ai sensi dell’articolo 444 del codice di procedura penale, per il reato di cui all’art. 2632 codice civile.
Quali i settori ammessi
Sono ammessi tutti i settori produttivi, inclusi agricoltura e pesca, ad eccezione del settore inerente alle attività finanziarie e assicurative.
Cosa finanzia?
- Beni nuovi riferiti alle immobilizzazioni materiali per “impianti e macchinari”, “attrezzature industriali e commerciali” e “altri beni”, ossia a spese classificabili nell’attivo dello stato patrimoniale alle voci B.II.2, B.II.3 e B.II.4 dell’articolo 2424 del codice civile; a software e tecnologie digitali. Non sono in ogni caso ammissibili le spese relative a terreni e fabbricati, relative a beni usati o rigenerati, nonché riferibili a “immobilizzazioni in corso e acconti”;
- Gli investimenti devono soddisfare i seguenti requisiti:
- autonomia funzionale dei beni, non essendo ammesso il finanziamento di componenti o parti di macchinari che non soddisfano tale requisito;
- correlazione dei beni oggetto dell’agevolazione all’attività produttiva svolta dall’impresa.
Quali le agevolazioni
- Consistono nella concessione di finanziamenti, nonché di un contributo rapportato agli interessi su tali finanziamenti;
- L’investimento può essere interamente coperto da finanziamento bancario o leasing;
- Il finanziamento, che può essere assistito dalla garanzia del “Fondo di garanzia” fino all’80% dell’ammontare del finanziamento stesso, deve essere:
- Di durata non superiore a 5 anni;
- Di importo compreso tra 20.000 euro e 4 milioni di euro;
- Interamente utilizzato per coprire gli investimenti ammissibili.
- Il contributo del Ministero è un contributo in conto impianti:
- 2,75% per gli investimenti ordinari;
- 3,575% per gli investimenti 4.0;
- 3,575% per gli investimenti green (in relazione a domande presentate a partire dal 1° gennaio 2023).
- Il contributo del Ministero, per le PMI impegnate in processi di capitalizzazione che intendono realizzare un programma di investimento, è un contributo in conto impianti:
- 5% per le micro e piccole imprese;
- 3,575% per le medie imprese.
Investimenti green
Per le domande presentate a partire dal 1° gennaio 2023.
Si tratta di «investimenti green» correlati all’acquisto di macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo, a basso impatto ambientale, nell’ambito di programmi finalizzati a migliorare l’ecosostenibilità dei prodotti e dei processi produttivi.
Per tali operazioni l’agevolazione è concessa nella forma di un contributo in conto impianti il cui ammontare è determinato in misura pari al valore degli interessi calcolati, in via convenzionale, su un finanziamento della durata di cinque anni e di importo uguale all’investimento ad un tasso d’interesse annuo pari al 3,575%.
Ai fini del riconoscimento del contributo maggiorato è necessario il possesso di un’idonea certificazione ambientale di processo oppure di un’idonea certificazione ambientale di prodotto.
Capitalizzazione
Per le domande presentate a partire dal 1° ottobre 2024
E’ previsto il riconoscimento di un contributo in favore delle PMI, costituite in forma societaria, impegnate in processi di capitalizzazione, che realizzano un programma di investimento.
Per tali operazioni l’agevolazione è concessa nella forma di un contributo in conto impianti, il cui ammontare è determinato in misura pari al valore degli interessi calcolati, in via convenzionale, su un finanziamento della durata di cinque anni e di importo uguale all’investimento ad un tasso d’interesse annuo del:
• 5 % per le micro e piccole imprese;
• 3,575 %, per le medie imprese.
Come funziona la Nuova Sabatini Capitalizzazione
Lo Studio è a disposizione per la necessaria assistenza alla predisposizione delle domande.
A cura di Simone Vincenzi