Bando per la transizione digitale Emilia-Romagna (anno 2025)
Attraverso il supporto dei Digital Innovation HUB appartenenti alla rete regionale per la transizione digitale delle imprese dell’Emilia- Romagna, il Bando si pone l’obbiettivo di favorire l’adozione, da parte delle imprese emiliano-romagnole, delle più moderne soluzioni e tecnologie digitali finalizzate
- ad incrementare la flessibilità e adattabilità, la sicurezza, l’efficienza e la produttività di tutti o di parte dei processi organizzativi, produttivi e di servizio della loro catena del valore e delle filiere in cui esse operano;
- a favorire l’innovazione dei prodotti e l’adozione di modelli di business attenti agli impatti ambientali e sociali delle attività svolte.
Beneficiari
Imprese di qualunque forma giuridica e soggetti iscritti al REA, operanti in tutti i settori (esclusa l’agricoltura), che svolgano attività economica nella regione Emilia-Romagna.
Scadenze
La domanda di contributo può essere presentata dalle 10.00 del giorno 15 aprile 2025 alle ore 13.00 del 28 aprile 2025.
È prevista la chiusura anticipata della suddetta finestra temporale al raggiungimento del numero di 500 domande presentate.
Interventi e spese ammissibili
Gli investimenti dovranno essere avviati a partire dalla data di presentazione della domanda e potranno riguardare digitalizzazione di base (introduzione/implementazione/adattamento di soluzioni tecnologiche per favorire un primo passo verso la digitalizzazione delle funzioni aziendali) oppure digitalizzazione avanzata (introduzione/implementazione/adattamento di soluzioni tecnologiche avanzate, e/o le più recenti tecnologie).
In particolare, tra le spese ammissibili rientrano:
- acquisto di impianti, macchinari, attrezzature, hardware, beni strumentali tangibili, anche usati o ricondizionati, anche nella forma del leasing e/o del noleggio;
- acquisto di licenze software o di abbonamenti per l’utilizzo di licenze software, di servizi erogati nella soluzione cloud computing e software as a service (SAAS);
- realizzazione di piccoli interventi edili, murari e di arredo strettamente collegati e funzionali alla realizzazione del progetto. Massimo 5.000,00 euro;
- acquisizione di servizi per la creazione e/o adattamento/personalizzazione/customizzazione di software, applicativi e siti web;
- acquisizione di consulenze specialistiche strategiche per la realizzazione del progetto, comprese le spese per la realizzazione degli assesment relativi al livello di maturità digitale pre-intervento e post-intervento. Tale spesa è riconosciuta nella misura massima del 30% della somma delle voci a), b), c) e d). Non sono ammissibili le consulenze per la presentazione e gestione della domanda e della rendicontazione delle spese;
- spese generali connesse alla realizzazione del progetto. Tali spese sono riconosciute nella misura forfettaria del 5% della somma delle voci a), b), c), d), e).
Entità dell’agevolazione
Il contributo a fondo perduto previsto nel presente bando verrà concesso nella misura massima pari al 40% della spesa ritenuta ammissibile e per un importo non superiore a complessivi 90.000,00 euro, con possibilità di incremento di 7 punti percentuali per casistiche specifiche (Es. Rating di Legalità, impresa femminile/giovanile, …).
Per accedere al contributo, l’investimento minimo è di 20.000,00 euro.
Lo Studio è a disposizione per l’assistenza necessaria alla partecipazione al bando.
A cura di Simone Vincenzi
Se sei interessato al Bando ne parleremo in maniera approfondita al Webinar organizzato insieme a Phorma Mentis
Mercoledì 19 Marzo dalle ore 16.30 alle ore 18.
Voucher digitale 2025
Il Bando prevede contributi a fondo perduto per l’acquisizione di nuove competenze e tecnologie abilitanti, anche finalizzate ad approcci green oriented, volti a sostenere la transizione digitale del tessuto produttivo.
Destinatari
Il Bando è rivolto alle PMI iscritte alla Camera di commercio di Modena, in regola con:
- pagamento del diritto annuale cciaa
- DURC – Documento di Regolarità contributiva.
Entità dell’agevolazione
L’agevolazione è concessa in base al regime “de minimis” e consiste in un contributo a fondo perduto pari al 50% delle spese ammissibili con un massimale di 5.000,00 euro.
Alle imprese in possesso del rating di legalità verrà riconosciuta una premialità di 250,00 euro nel rispetto dei massimali “de minimis”.
Per accedere al contributo, l’investimento minimo è di 3.000,00 euro al netto di iva.
Spese ammissibili
Sono ammissibili le spese per servizi di consulenza e/o formazione e di acquisto di beni strumentali materiali e immateriali relativi a una o più tecnologie fra quelle previste all’art. 2 del bando:
- robotica avanzata e collaborativa;
- interfaccia uomo-macchina;
- manifattura additiva e stampa 3D;
- prototipazione rapida;
- internet delle cose e delle macchine;
- cloud, High Performance Computing – HPC, fog e quantum computing;
- soluzioni di cyber security e business continuity (es. CEI – cyber exposure index, vulnerability assessment, penetration testing etc);
- big data e analytics;
- intelligenza artificiale;
- blockchain;
- soluzioni tecnologiche per la navigazione immersiva, interattiva e partecipativa (realtà aumentata, realtà virtuale e ricostruzioni 3D);
- simulazione e sistemi cyberfisici;
- integrazione verticale e orizzontale;
- soluzioni tecnologiche digitali di filiera per l’ottimizzazione della supply chain;
- soluzioni tecnologiche per la gestione e il coordinamento dei processi aziendali con elevate caratteristiche di integrazione delle attività (ad es. ERP, MES, PLM, SCM, CRM, RFID, barcode, etc).
I preventivi di spesa non possono essere antecedenti al 1° gennaio 2025 e le spese devono essere sostenute a partire dal 1° gennaio 2025 fino al 120° giorno successivo alla data della Determinazione di approvazione delle graduatorie delle domande ammesse.
Modalità operativa per la presentazione della domanda
La trasmissione delle domande deve avvenire esclusivamente mediante la piattaforma ReStart e l’invio della domanda può essere effettuato anche da un intermediario.
Le domande di contributo possono essere inserite nella piattaforma dal 5 giugno 2025 ed inviate a partire dalle ore 10:00 di mercoledì 11 giugno fino alle ore 18:00 di venerdì 20 giugno 2025.
I nuovi utenti possono registrarsi al Servizio Restart esclusivamente tramite SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), CIE (Carta di Identità Elettronica) o CNS (Carta Nazionale dei Servizi).
Prima dell’invio della pratica occorre fare attenzione che siano presenti entrambi gli allegati:
- modello generato dalla piattaforma;
- modello di domanda scaricato dal sito e compilato in tutte le sue parti firmato digitalmente (in formato p7m) dal titolare/legale rappresentante dell’impresa.
Valutazione e graduatoria
Gli uffici camerali effettueranno una istruttoria amministrativa-formale per individuare le domande ammissibili e successivamente la selezione dei progetti avverrà con procedura valutativa a graduatoria secondo il punteggio assegnato sulla base dei criteri stabiliti dal bando. A parità di punteggio conseguito, la graduatoria verrà determinata in base all’ordine cronologico di presentazione delle domande.
L’approvazione della graduatoria dei beneficiari dei contributi avverrà entro 30 giorni dalla scadenza del termine di presentazione delle domande.
L’esito dell’istruttoria verrà pubblicato sul sito camerale nella sezione Amministrazione Trasparente.
Rendicontazione
Entro il 120° giorno successivo alla data della determinazione di approvazione della graduatoria delle domande ammesse, l’impresa dovrà trasmettere la pratica di rendicontazione.
Lo Studio è a disposizione per l’invio delle istanze.
A cura di Simone Vincenzi
Bando Voucher Internazionalizzazione 2025
Il Bando prevede contributi a fondo perduto per supportare l’internazionalizzazione delle imprese.
Le domande possono essere presentate dal 2 all’ 11 aprile 2025.
Entità dell’agevolazione
Le risorse camerali a disposizione dell’intervento sono pari a 100.000,00 euro.
L’agevolazione è concessa in base al regime “de minimis” e consiste in un contributo a fondo perduto sottoforma di Voucher pari al 50% delle spese ammissibili e per un importo unitario massimo di 5.000,00 euro.
Alle imprese in possesso del rating di legalità verrà riconosciuta una premialità di 250,00 euro nel rispetto dei massimali “de minimis”.
Per accedere al contributo, è previsto un importo minimo di investimento di 3.000,00 euro, al netto di iva.
Gli ambiti di attività finanziabili
Gli ambiti di attività a sostegno del commercio internazionale ricompresi nel presente Bando dovranno riguardare:
a) percorsi di rafforzamento della presenza all’estero, quali:
- i servizi di analisi e orientamento specialistico per facilitare l’accesso e il radicamento sui mercati esteri, per individuare nuovi canali, ecc.;
- il potenziamento degli strumenti promozionali e di marketing in lingua straniera, compresa la progettazione, predisposizione, revisione, traduzione dei contenuti di cataloghi/ brochure/presentazioni aziendali;
- l’ottenimento o il rinnovo delle certificazioni di prodotto necessarie all’esportazione nei Paesi esteri o a sfruttare determinati canali commerciali (es. GDO);
- la protezione del marchio dell’impresa all’estero;
- i servizi di assistenza specialistica sul versante legale, doganale, organizzativo, contrattuale o fiscale legato all’estero;
- l’accrescimento delle capacità manageriali dell’impresa attraverso attività formative a carattere specialistico (soprattutto a distanza);
- lo sviluppo delle competenze interne attraverso l’utilizzo in impresa di temporary export manager (TEM) e digital export manager (DEM) in affiancamento al personale aziendale.
b) lo sviluppo di canali e strumenti di promozione all’estero (a partire da quelli innovativi basati su tecnologie digitali), quali:
- la realizzazione di “virtual matchmaking”, ovvero lo sviluppo di percorsi (individuali o collettivi) di incontri d’affari e B2B virtuali tra buyer internazionali e operatori nazionali, anche in preparazione a un’eventuale attività incoming e outgoing futura;
- l’avvio e lo sviluppo della gestione di business on line, attraverso l’utilizzo e il corretto posizionamento su piattaforme/ marketplace/ sistemi di smart payment internazionali;
- progettazione, predisposizione, revisione, traduzione dei contenuti del sito internet dell’impresa, ai fini dello sviluppo di attività di promozione a distanza;
- la realizzazione di campagne di marketing digitale o di vetrine digitali in lingua estera per favorire le attività di e-commerce;
- laddove possibile, la partecipazione a fiere o eventi con finalità commerciale all’estero (sia in Paesi UE, sia extra Ue) o anche a fiere internazionali in Italia;
- la realizzazione di attività ex-ante ed ex-post rispetto a quelle di promozione commerciale (compresa quella virtuale), quali: analisi e ricerche di mercato per la predisposizione di studi di fattibilità inerenti a specifici mercati di sbocco; ricerca clienti/partner per stipulare contratti commerciali o accordi di collaborazione; servizi di follow-up successivi alla partecipazione per finalizzare i contatti di affari.
Spese ammissibili
Sono dunque ammissibili le spese sostenute dal 01/01/2025 fino al termine per la rendicontazione, ovvero 20/01/2026 per:
- servizi di consulenza e/o formazione relativi a uno o più ambiti di attività a sostegno del commercio internazionale;
- acquisto o noleggio di beni e servizi strumentali funzionali allo sviluppo delle iniziative;
- realizzazione di spazi espositivi (virtuali o, laddove possibili, fisici, compreso il noleggio e l’eventuale allestimento, nonché l’interpretariato e il servizio di hostess) e incontri d’affari, comprendendo anche la quota di partecipazione/iscrizione e le spese per l’eventuale trasporto dei prodotti (compresa l’assicurazione).
Destinatari
Il Bando è rivolto alle PMI iscritte alla Camera di commercio di Modena, in regola con:
- pagamento del diritto annuale cciaa
- DURC – Documento di Regolarità contributiva.
Modalità operativa per la presentazione della domanda
La trasmissione delle domande deve avvenire esclusivamente mediante la piattaforma ReStart e l’invio della domanda può essere effettuato anche da un intermediario.
Le domande di contributo possono essere inserite nella piattaforma dal 27 marzo 2025 ed inviate a partire dalle ore 10:00 di mercoledì 2 aprile fino alle ore 18:00 di venerdì 11 aprile 2025.
I nuovi utenti possono registrarsi al Servizio Restart esclusivamente tramite SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), CIE (Carta di Identità Elettronica) o CNS (Carta Nazionale dei Servizi).
Valutazione e graduatoria
Gli uffici camerali effettueranno una istruttoria amministrativa-formale per individuare le domande ammissibili e successivamente la selezione dei progetti avverrà con procedura valutativa a graduatoria secondo il punteggio assegnato sulla base dei criteri stabiliti dal bando. A parità di punteggio conseguito, la graduatoria verrà determinata in base all’ordine cronologico di presentazione delle domande.
L’approvazione della graduatoria dei beneficiari dei contributi avverrà entro 30 giorni dalla scadenza del termine di presentazione delle domande e ne verrà data notizia alle imprese richiedenti, all’indirizzo PEC indicato sulla domanda.
L’esito dell’istruttoria verrà pubblicato sul sito camerale nella sezione Amministrazione Trasparente.
Rendicontazione
L’impresa dovrà trasmettere la pratica di rendicontazione entro il 20 gennaio 2026 mediante la piattaforma ReStart.
Lo Studio è a disposizione per l’invio delle istanze.
A cura di Simone Vincenzi
Contributi impianti di sicurezza – Imprese di Modena
Il Fondo di Sicurezza 2025 è rivolto alle piccole imprese che intendono dotarsi di sistemi di sicurezza, per affrontare il problema della microcriminalità.
Spese ammissibili
Sono ammissibili al contributo del Fondo di Sicurezza le spese di acquisto e di installazione, al netto dell’IVA, dei seguenti sistemi di sicurezza:
- sistemi di videoallarme antirapina conformi ai requisiti previsti dal Protocollo d’Intesa del 14/07/2009, rinnovato il 12 novembre 2013, il 12/12/2019 e il 22/02/2024, collegati in video alla Questura e ai Carabinieri;
- sistemi di videosorveglianza a circuito chiuso, sistemi antintrusione con allarme acustico e nebbiogeni;
- sistemi passivi: casseforti, porte e serrande blindate, antitaccheggio, inferriate, vetri antisfondamento, dispositivi di illuminazione notturna interni ed esterni installati allo scopo di consentire la vista dell’interno dei locali aziendali e quindi anche la presenza di eventuali intrusi, sistemi integrati di verifica, contabilizzazione e stoccaggio del denaro;
- contratti stipulati con Istituti di vigilanza per la sorveglianza dei locali aziendali (sono ammessi i canoni del servizio a partire dal 1° gennaio 2025).
Entità del contributo
Nel caso di impianti installati in comuni aderenti all’iniziativa, il contributo copre il 50% delle spese fino ad un massimo di 3.000,00 € per i sistemi di tipologia a) e fino ad un massimo di 1.200,00 € per i sistemi di tipologia b) – c – d).
Nel caso di impianti realizzati in comuni non aderenti, il contributo copre il 40% delle spese ammissibili, fino ad un massimo di 2.400,00 € per i sistemi di tipologia a) e fino ad un massimo di 960,00 € per i sistemi di tipologia b) – c) – d).
Tali somme non sono comprensive dell’eventuale premialità di 250,00 € che verrà riconosciuta alle imprese in possesso del rating di legalità.
Tempistiche e risorse disponibili
L’intervento è previsto per spese sostenute a partire dal 1° gennaio 2025.
Le risorse camerali a disposizione dell’intervento sono pari a 50.000,00 €.
L’agevolazione è concessa in base al regime “de minimis” e non è cumulabile con altri interventi agevolativi per la stessa tipologia di spesa.
Destinatari
ll contributo verrà assegnato con priorità alle domande relative alla tipologia a) impianti di videoallarme antirapina collegati in video alle Forze dell’Ordine presentate da imprese rientranti nei codici Ateco di cui all’art. 2 e aperte al pubblico (punti 15),
a seguire verranno ammesse le domande relative ad altre tipologie di impianti presentate da imprese di cui all’art. 2 (punti 10),
poi verranno ammessi gli impianti tipologia a) installati da imprese non rientranti nell’elenco dell’art. 2 (punti 5)
ed infine le altre tipologie di impianti installati da imprese non rientranti nell’art. 2 (punti 0), secondo l’ordine cronologico di arrivo delle domande telematiche.
Requisiti di accesso al contributo
Possono presentare domanda solo le imprese che non hanno ottenuto almeno una volta, per qualsiasi tipologia di impianto, il contributo Fondo Sicurezza nelle tre annualità precedenti (2022-2023-2024) in riferimento alla stessa localizzazione.
I soggetti beneficiari devono possedere tutti i requisiti previsti dal bando al momento della presentazione della domanda e mantenerli fino al momento della liquidazione, pena la revoca del contributo.
A tal fine, si segnala che la regolarità del pagamento del diritto annuale camerale e del DURC – Documento Unico di Regolarità Contributiva, rappresentano requisiti per l’ammissibilità della domanda al contributo.
Si precisa che in fase di concessione non verrà considerato irregolare il diritto annuale non versato, ma oggetto di possibile ravvedimento operoso ai sensi del art. 13 D.lgs. 472/97; prima della liquidazione del contributo, il diritto annuale dovrà comunque essere regolare.
Prima dell’invio della domanda si invita a condurre le opportune verifiche:
- di regolarità del pagamento del diritto annuale presso il competente ufficio Diritto Annuale, e-mail: diritto.annuale@mo.camcom.it;
- di regolarità del DURC - Documento unico di regolarità contributiva.
Modalità operativa
Le domande vanno presentate dalle ore 10,00 di lunedì 17 marzo fino alle ore 20,00 di venerdì 19 dicembre 2025 esclusivamente in modalità telematica, con firma digitale del legale rappresentante dell’impresa.
L‘invio telematico dovrà avvenire mediante la piattaforma ReStart.
Si consiglia di leggere attentamente le Guide, in cui sono contenute le istruzioni tecniche per la gestione degli allegati. Sarà possibile precompilare il modulo generato dalla piattaforma ReStart a partire da lunedì 10 marzo 2025.
La domanda dovrà essere composta, a pena di esclusione, da:
- il modulo generato dalla piattaforma ReStart dal titolo ”Richiesta di contributo” che ha solo una funzione informatica;
- la domanda redatta secondo il modello predisposto, pubblicato tra gli allegati, regolarmente compilato (scegliere quello corrispondente al sistema di sicurezza che si intende acquistare). La mancanza di questo modulo di domanda comporterà l’esclusione dell’impresa dal contributo;
- i preventivi di spesa o le fatture già emesse a partire dal 1° gennaio 2025.
Valutazione delle domande
La Camera di Commercio gestisce il Fondo per conto degli altri enti promotori.
Le domande verranno valutate in ordine cronologico e con cadenza mensile verrà adottato un atto di concessione dei contributi (esempio: le domande dal 17/3 al 31/3/2025 verranno istruite, si daranno 5 gg di tempo per le eventuali integrazioni e verrà adottata la determinazione dirigenziale di concessione entro il 30/4/2025).
Dopo ogni atto di concessione, l’ufficio competente invierà tramite PEC alle imprese beneficiarie la notifica della concessione del contributo e l‘indicazione del codice CUP. Tramite PEC verranno comunicate anche le esclusioni dal contributo.
Rendicontazione
L’impresa dovrà inviare la rendicontazione, esclusivamente in modalità telematica, con firma digitale del legale rappresentante dell’impresa, mediante piattaforma ReStart, entro e non oltre il termine assegnato, ossia entro 30 giorni dalla comunicazione del C.U.P. (Codice Unico Progetto) avvenuta in sede di concessione del contributo.
La rendicontazione dovrà essere composta da:
- un modello di richiesta rendicontazione con valenza puramente informatica;
- una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà di cui all’art. 47 del DPR n. 445/2000 in cui siano indicate le fatture e con la quale si attesti la conformità all’originale delle stesse;
- copia delle fatture di acquisto; tali documenti, per essere ammissibili, dovranno riportare il C.U.P. In caso di fatture emesse prima di tale comunicazione, l’impresa beneficiaria dovrà provvedere all’integrazione per l’apposizione del CUP secondo le modalità fornite dall’Agenzia delle Entrate nella risposta ad interpello n. 438/2020. I beni o i servizi di cui all’art. 4 dovranno risultare interamente pagati;
- copia dei pagamenti effettuati esclusivamente mediante transazioni bancarie verificabili (ri.ba, bonifico, estratto c/c); non saranno ammesse spese effettuate in contanti o tramite assegni;
- la dichiarazione di conformità di avvenuta installazione dell’impianto, soltanto per le tipologie a) e b);
- le attestazioni di avvenuto collegamento presso Questura e Carabinieri soltanto per la tipologia a).
Liquidazione del contributo
La Camera si impegna a liquidare ai beneficiari l’importo spettante entro 30 gg dalla presentazione completa della documentazione richiesta.
A cura di Simone Vincenzi
Bonus Pubblicità 2025
Bonus Pubblicità 2025: è previsto un credito d’imposta fino al 75% calcolato sul valore incrementale degli investimenti effettuati in pubblicità nel corso dell’anno 2025, rispetto a quelli dell’anno 2024.
Destinatari
ll credito d’imposta è rivolto a:
- titolari di reddito d’impresa o di lavoro autonomo (imprese, professionisti);
- enti non commerciali;
che effettueranno nel 2025 investimenti in campagne pubblicitarie il cui valore complessivo superi di almeno l’1% quelli realizzati nell’anno precedente sugli stessi mezzi di informazione (investimenti incrementali).
Non possono richiedere il credito di imposta i soggetti che iniziano la loro attività nel corso del 2025.
Spese ammissibili
Sono ammissibili gli investimenti riferiti all’acquisto di spazi pubblicitari e inserzioni commerciali su giornali quotidiani e periodici, nazionali e locali, anche online.
Gli investimenti pubblicitari devono essere effettuati su giornali ed emittenti editi da imprese titolari di testata giornalistica iscritta presso il competente Tribunale ovvero presso il Registro degli operatori di comunicazione e dotate del direttore responsabile.
Inoltre, le spese per l’acquisto di pubblicità sono ammissibili al netto delle spese accessorie, dei costi di intermediazione e di ogni altra spesa diversa dall’acquisto dello spazio pubblicitario, anche se ad esso funzionale o connessa.
Faq del Dipartimento per l'Informazione e l'Editoria
Secondo le Faq del Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria:
a) sono ammissibili gli investimenti pubblicitari sul sito web di un’agenzia di stampa a condizione che:
- la relativa testata giornalistica sia registrata presso il competente Tribunale civile, ovvero presso il Registro degli Operatori della Comunicazione tenuto dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni;
- la testata sia dotata della figura del direttore responsabile.
b) non sono ammesse al credito d’imposta le spese sostenute per altre forme di pubblicità, come ad esempio, a titolo esemplificativo e non esaustivo: grafica pubblicitaria su cartelloni fisici, volantini cartacei periodici, pubblicità su cartellonistica, pubblicità su vetture o apparecchiature, pubblicità mediante affissioni, pubblicità su schermi di sale cinematografiche, pubblicità tramite social o piattaforme online, banner pubblicitari su portali online, ecc.
c) le somme complessivamente fatturate da società concessionarie della raccolta pubblicitaria sono interamente ammissibili ai fini del calcolo del credito d’imposta, in quanto costituiscono, per l’operatore economico committente, l’effettiva spesa sostenuta per l’acquisto degli spazi. Diversamente, devono ritenersi escluse dal calcolo del credito d’imposta le spese sostenute dagli operatori economici che scelgano di avvalersi di servizi di consulenza o intermediazione o di altro genere: in questi casi, si tratterebbe effettivamente di servizi “accessori”.
d) per l’individuazione dell’esercizio di sostenimento della spesa pubblicitaria, trova applicazione il principio di competenza che, per le prestazioni di servizi, è regolato dal comma 2, lettera b), dell’ articolo 109 del TUIR.
Tempi e modalità
La domanda per l’accesso al credito degli investimenti effettuati o da effettuare nel 2025 potrà essere presentata dal 1° al 31 marzo 2025.
La successiva dichiarazione sostitutiva relativa agli investimenti effettivamente effettuati nel 2025 deve essere trasmessa dal 9 gennaio al 9 febbraio 2026.
Per ottenere il riconoscimento del credito d’imposta, il sostenimento delle spese deve risultare da un’apposita attestazione rilasciata da un revisore legale.
Nel caso in cui l’ammontare complessivo dei crediti richiesti con le domande superi l’ammontare delle risorse stanziate, si procede con una ripartizione percentuale in base ai fondi disponibili. È giusto ricordare che, storicamente, la percentualmente del 75% è stata spesso ampiamente ridotta.
Il credito d’imposta è alternativo e non cumulabile con ogni altra agevolazione prevista dalla normativa nazionale, regionale o comunitaria.
Esso è utilizzabile esclusivamente in compensazione, tramite il modello F24.
Lo Studio è a disposizione per l’invio delle istanze.
A cura di Simone Vincenzi
Iniziativa del Comune di Ferrara
Il Comune di Ferrara ha avviato un percorso per la costituzione di due “Hub del commercio e dei servizi” uno localizzato nel Centro Storico (Hub Urbano) e l’altro nell’Area GAD e Via Bologna (Hub di Prossimità).
Si tratta di una nuova forma di collaborazione tra pubblico e privato, prevista dalla Legge n.12/2023 della Regione Emilia Romagna, che mira a fornire supporto a tutte le attività economiche posizionate in queste aree, valorizzandole ed incentivandole nell’ambito di un progetto pubblico di ampio respiro.
Per poter accedere ai benefici previsti per queste forme di collaborazione, il Comune deve dimostrare alla Regione quanti e quali sono gli operatori economici potenzialmente interessati ad aderire all’iniziativa degli hub. Per questo motivo è stata avviata la raccolta di Manifestazioni di Interesse ad aderire agli Accordi di partenariato per la costituzione degli hub del commercio e dei servizi del Comune di Ferrara, con riferimento a:
– Hub urbano – centro storico
– Hub di prossimità – area Gad e via Bologna
La Manifestazione di Interesse all’Accordo di partenariato non ha alcun valore vincolante e non comporta oneri e impegni di natura economica per i sottoscrittori.
Soggetti ammessi
I soggetti ammessi a presentare la Manifestazione di Interesse sono:
- imprese del settore commerciale e di servizio insediate nell’hub;
- imprese di altri settori (culturali, ricreativi, etc.);
- altri soggetti (associazioni, fondazioni, etc.).
I soggetti che presenteranno Manifestazione di Interesse entreranno a fare parte del Tavolo di Partenariato che coinvolge la totalità dei partner che aderiscono all’Accordo.
Modalità di presentazione della Manifestazione di Interesse
Il modulo di Manifestazione di Interesse (corredato di documento di identità del sottoscrittore) dovrà essere inviato entro il 14 marzo 2025 al Comune di Ferrara, a mezzo PEC al seguente indirizzo: commercio@cert.comune.fe.it
Lo Studio resta a disposizione per eventuali chiarimenti ed approfondimenti.
A cura di Andrea Bertocco e Franco Meletti
Contributi per la certificazione della parità di genere
La certificazione della parità di genere certifica l’impegno di un’azienda nel ridurre il divario di genere in ambito lavorativo, promuovendo l’equità tra uomini e donne in termini di opportunità di carriera, retribuzione, politiche di inclusione e tutela della genitorialità.
Nell’ultimo periodo ha suscitato grande interesse e si sta diffondendo con grande velocità, a riprova dell’importanza che il tema ricopre all’interno delle organizzazioni.
Chi sono i soggetti beneficiari
Beneficiari della misura sono le micro, piccole e medie imprese.
Cosa finanzia il bando
Il bando consiste nella concessione di contributi, anche sotto forma di voucher, per i servizi di certificazione della parità di genere e per la relativa assistenza tecnica e di accompagnamento.
In particolare, sono erogati da Unioncamere (il soggetto attuatore) contributi per servizi di assistenza tecnica e accompagnamento sotto forma di voucher per tutoraggio e supporto tecnico-gestionale, mediante incontri tra la singola impresa e l’esperto incaricato dal soggetto attuatore.
Sono erogati altresì contributi per i servizi di certificazione della parità di genere in conformità alla UNI/PdR 125:2022 da parte di organismi di certificazione (OdC) accreditati.
Sono ammissibili i soli servizi per il rilascio della prima certificazione da parte degli OdC iscritti all’“Elenco degli Organismi di Certificazione”, relativamente alle seguenti voci:
- esame della domanda;
- verifica documentale;
- verifica in sede e osservazione diretta dell’attività dell’organizzazione certificata;
- rilascio del certificato.
Non sono ammissibili i costi per lo svolgimento di altri servizi resi dagli OdC (pre-audit, audit supplementari, sorveglianza annuale e rinnovo).
Entità dell’agevolazione
- Fino a 2.500 euro per l’assistenza tecnica e l’ accompagnamento (supporto all’utilizzo dei tools informativi, azioni di affiancamento erogate da esperti appositamente selezionati per l’implementazione del Sistema di gestione per la parità di genere, per il monitoraggio degli indicatori di performance e la definizione degli obiettivi strategici e per la pre-verifica della conformità del Sistema di Gestione).
- Fino a 12.500 euro per i servizi di certificazione della parità di genere erogati dagli Organismi di certificazione iscritti nell’apposito Elenco.
Come e quando presentare la domanda
Le domande di contributo potranno essere presentate dalle imprese interessate a decorrere dalle ore 10:00 del 26 febbraio 2025 fino alle ore 16:00 del 18 aprile 2025.
Le domande di contributo devono essere inviate esclusivamente, a pena di inammissibilità, per via telematica, attraverso il sito restart.infocamere.it, accessibile con SPID/CIE/CNS e raggiungibile dal sito https://certificazioneparitadigenere.unioncamere.gov.it/.
A cura di Simone Vincenzi
Fondo energia
Il Fondo Energia è un fondo rotativo di finanza agevolata a compartecipazione privata, pensato per il sostegno di interventi di green economy a favore di imprese di qualsiasi dimensione e società ESCo (Energy Service Company).
Obiettivi del fondo
Gli obiettivi del fondo sono:
- favorire i processi di efficientamento e riqualificazione energetica delle imprese anche diverse da PMI e dei soggetti giuridici che esercitano attività economica;
- supportare la realizzazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili per l’autoconsumo delle imprese, anche diverse da PMI e dei soggetti giuridici che esercitano attività economica anche in accompagnamento con gli interventi di efficientamento energetico, miglioramento e/o adeguamento sismico.
Soggetti beneficiari
I soggetti beneficiari sono le imprese (micro, piccole, medie e grandi imprese) e le ESCo, che sono iscritte al Registro delle Imprese e con unità locale in cui si realizza il progetto di investimento in Emilia-Romagna.
Spese ammissibili
I progetti ammessi dal Fondo devono essere volti alla promozione dell’efficienza energetica e dell’uso di energia rinnovabile delle imprese.
Le spese ammissibili devono rientrare in una delle seguenti categorie:
- efficientamento energetico delle imprese;
- realizzazione impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili per l’autoconsumo;
- interventi di miglioramento e adeguamento sismico in associazione ad interventi energetici;
- interventi per la circolarità dei processi e lo sviluppo di impianti di economia circolare.
Agevolazione prevista
Il Fondo Energia è un finanziamento agevolato, composto da una quota di capitale pubblica a tasso 0 (75% dell’importo) ed una quota di capitale privata a tasso di convenzione (fino max SPREAD 4,99+euribor).
È possibile peraltro richiedere un contributo a fondo perduto che non può superare il 12,5% della quota pubblica di finanziamento, a copertura delle spese di consulenza tecnica (es. diagnosi energetica, studio di fattibilità, progetto esecutivo). La quota di contributo a fondo perduto non può far parte delle spese coperte dal finanziamento agevolato (e verrà pertanto erogata all’impresa una volta presenta la rendicontazione finale). Il contributo è erogato nel rispetto del Reg. UE 1407/13 “de minimis”.
Presentazione domande
Dal 3 marzo 2025 ore 11.00 fino al 30 aprile 2025 ore 16.00 salvo esaurimento fondi.
Per poter richiedere il finanziamento agevolato, le imprese dovranno preventivamente disporre di delibera bancaria, rilasciata da un Istituto di Credito convenzionato per la quota di Provvista Privata.
Lo Studio è a disposizione per la necessaria assistenza alla predisposizione delle domande.
A cura di Simone Vincenzi
Agevolazioni a supporto dell'approvazione della rendicontazione di sostenibilità ESG - anno 2025
La Camera di Commercio di Bologna intende promuovere la sostenibilità ambientale, sociale e di governance (ESG) delle imprese, attraverso un bando finalizzato alla concessione di contributi per coprire le spese preliminari e di elaborazione della rendicontazione di sostenibilità (comunemente nota come bilancio di sostenibilità), comprese le attività di comunicazione.
La presentazione delle domande è dalle ore 11:00 del 18 Febbraio 2025 fino alle ore 13:00 del 28 Marzo 2025.
A cosa serve la rendicontazione ESG
La rendicontazione di sostenibilità rappresenta l’insieme dei dati non finanziari relativi alle iniziative attuate e/o pianificate da un’impresa, per perseguire gli obiettivi ESG, con particolare riferimento agli ambiti ecologico, sociale e di governance.
- Conformità normativa: risponde ad obblighi di legge;
- Accesso a finanziamenti: migliora le condizioni di credito e attrattività per investitori;
- Vantaggio competitivo: rafforza la reputazione e facilita rapporti con clienti e fornitori;
- Gestione dei rischi: previene rischi ambientali, sociali e di governance;
- Coinvolgimento di dipendenti e stakeholder: migliora il clima aziendale e la fiducia nel brand;
- Efficienza operativa: riduce sprechi e costi, favorendo incentivi e agevolazioni.
Soggetti beneficiari
Possono accedere al contributo tutte le piccole e medie imprese con sede legale e/o unità operativa nell’area metropolitana di Bologna, regolarmente iscritte al Registro Imprese/REA della Camera di Commercio di Bologna.
Le risorse saranno assegnate con priorità alle imprese femminili, giovanili e a quelle in possesso del rating di legalità, secondo l’ordine cronologico di presentazione delle domande.
Entità del contributo
Contributo a fondo perduto 50% delle spese ammissibili (massimo € 8.000).
Spese ammissibili
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- Consulenze specialistiche per l’analisi LCA (Life Cycle Assessment) applicata alla produzione di beni e all’erogazione di servizi;
- Licenze d’uso e personalizzazione di software dedicati al monitoraggio e alla valutazione dei progressi aziendali verso i target ESG;
- Compensi per consulenti professionali incaricati della predisposizione della rendicontazione di sostenibilità;
- Onorari del revisore per la certificazione della conformità della rendicontazione ESG;
- Costi per la certificazione e il rating ESG da parte di enti accreditati;
- Creazione e diffusione di materiali di comunicazione sulle iniziative di sostenibilità intraprese e sui risultati raggiunti, per valorizzare l’impegno dell’impresa nei confronti dei propri stakeholder.
Tutte le spese devono essere fatturate e saldate tra il 1° Gennaio 2025 e il 30 Giugno 2026.
Modalità di presentazione delle domande
Le richieste di contributo devono essere trasmesse esclusivamente online, utilizzando la piattaforma Restart (https://restart.infocamere.it/), dalle ore 11:00 del 18 Febbraio 2025 fino alle ore 13:00 del 28 Marzo 2025.
Le domande devono essere firmate digitalmente dal legale rappresentante dell’impresa.
Per l’invio è richiesto il pagamento dell’imposta di bollo di € 16,00, da versare obbligatoriamente tramite PagoPA.
Documentazione richiesta
-
- Modello di richiesta contributo generato da Restart al termine della compilazione;
- Modulo delle dichiarazioni sostitutive, con l’elenco delle spese sostenute e/o da sostenere, corredato dai relativi pagamenti;
- Preventivi o fatture già emesse (in euro e in lingua italiana o con traduzione) che dettaglino chiaramente le singole voci di spesa. Per i servizi di consulenza e progettazione è richiesto un contratto scritto con dettagli su contenuto, termini e compensi pattuiti;
- Relazione dell’impresa, che illustri il percorso intrapreso o da avviare per l’approvazione della rendicontazione ESG nel 2025 (per l’esercizio 2024) o nel 2026 (per l’esercizio 2025), spiegando gli interventi previsti e la coerenza delle spese con gli obiettivi ESG.
Rendicontazione
I documenti di rendicontazione delle spese devono essere inviati entro il 31 Luglio 2026.
Lo Studio è a disposizione per la necessaria assistenza all’invio delle domande.
A cura di Simone Vincenzi
Fondo Centrale di Garanzia: operatività 2025
Il Fondo Centrale di Garanzia rappresenta uno strumento di supporto per imprese e professionisti che hanno difficoltà ad accedere al credito bancario, a causa dell’assenza di sufficienti garanzie.
Di seguito esamineremo l’operatività del Fondo per il 2025.
Modello di valutazione del merito creditizio delle imprese
Ritorna operativo il modello di valutazione del merito creditizio delle imprese, simile ai modelli di rating utilizzati dalle banche.
Il modello di valutazione, entrato in vigore nel 2019, era stato temporaneamente accantonato a causa dell’emergenza Covid19 e degli effetti economici della guerra in Ucraina.
Il modello di valutazione del Fondo Centrale di Garanzia analizza i seguenti dati per attribuire una classe di rating (fascia):
- Finanziari (indicatori di Bilancio)
- Crif e Cerved
- Centrale Rischi
In base alla fascia attribuita, le imprese potranno accedere o non accedere alla garanzia del Fondo Centrale e con percentuali di garanzia diverse, anche in base alla finalità delle operazioni.
Le fasce sono numerate da 1 a 5 (la 1 è la migliore, la 5 è la peggiore).
Tipologie di accesso al Fondo Centrale di Garanzia
1) Accesso diretto delle banche al Fondo Centrale di Garanzia:
- per le fasce 1-2-3-4 le imprese PMI potranno ottenere dal Fondo Centrale una garanzia del 50% per esigenze di liquidità;
- per le fasce 1-2-3-4 le imprese PMI potranno ottenere dal Fondo Centrale una garanzia dell’80% per realizzare investimenti in beni strumentali;
- la fascia 5 è esclusa dalla garanzia del Fondo, ovvero potrà accedere alle operazioni di importo ridotto per un importo complessivo massimo di € 40.000 (Plafond) con garanzia 80%.
Per operazioni di liquidità si intendono: sia quelle relative a finanziamenti chirografari per pagamento fornitori, scorte, dipendenti ed in generale a supporto del capitale circolante, sia le linee di breve termine, quali fidi c/c, anticipo fatture, salvo buon fine, linee import.
2) Accesso al Fondo di Garanzia attraverso un Consorzio di Garanzia, quale ad esempio ACT Artigiancredito:
- per le fasce 1-2-3-4 le imprese PMI potranno ottenere dal Fondo Centrale una garanzia dell’80% per esigenze di liquidità;
- per le fasce 1-2-3-4 le imprese PMI potranno ottenere dal Fondo Centrale una garanzia dell’80% per realizzare investimenti in beni strumentali;
- la fascia 5 è esclusa dalla garanzia del Fondo, ovvero potrà accedere alle operazioni di importo ridotto per un importo complessivo max di € 100.000 (Plafond) con garanzia 80%.
Per operazioni di liquidità si intendono: sia quelle relative a finanziamenti chirografari per pagamento fornitori, scorte, dipendenti ed in generale a supporto del capitale circolante, sia le linee di breve termine, quali fidi c/c, anticipo fatture, salvo buon fine, linee import.
È essenziale evidenziare l’importanza della Centrale Rischi della Banca d’Italia che oltre ad impattare nel rating bancario come già accade, impatta anche sul rating del Fondo Centrale di Garanzia: conoscerla e verificarla periodicamente è utilissimo.
Casi di non applicazione del modello di valutazione del Fondo Centrale di Garanzia
Il modello di valutazione del Fondo non viene applicato a:
- Nuove imprese “imprese con meno di tre anni di attività ed in assenza di due bilanci/annualità ufficiali comparabili”;
- Start up innovative e incubatori certificati;
- Microcredito 50.000,00 ex art. 111 TUB;
- Operazioni di importo non superiore a € 40.000 (Plafond) per singolo soggetto beneficiario, elevabile a € 100.000 (Plafond) qualora si tratti di operazioni presentate da un soggetto garante autorizzato come Artigiancredito;
- Enti del terzo settore, purché iscritti nel Registro Unico Nazionale del Terzo Settore nonché al Rea presso il Registro Imprese, per operazioni di importo non superiore a € 60.000.
Fatto salvo quanto sopra indicato, gli Enti del terzo settore anche se non iscritti al Rea, nonché gli Enti religiosi civilmente riconosciuti, potranno accedere alla garanzia del Fondo a valere su apposita sezione speciale.
Si evidenzia, inoltre, l’innalzamento del De Minimis da € 200.000 a € 300.000.
Da ricordare:
Le imprese in stato di difficoltà ai sensi del regolamento UE 651/2014 della Commissione, del 17 Giugno 2014, non possono accedere alla garanzia del Fondo Centrale ed alla maggior parte dei contributi pubblici.
Lo Studio rimane a disposizione per eventuali approfondimenti.
A cura di Simone Vincenzi