La crisi strutturale che stiamo attraversando alimenta sconforto e impotenza, togliendo energie preziose che potrebbero essere dedicate allo sviluppo dell’impresa.Insieme, è possibile superare qualsiasi tipo di difficoltà e raggiungere crescita e innovazione.

C’è un modo per capire i problemi e garantire un futuro all'azienda?

I segnali da cogliere

Per l’imprenditore non è così scontato comprendere tempestivamente quali sono gli indicatori negativi della propria impresa.
Prima di tutto perché, per valutare la propria azienda, bisogna riuscire ad essere obiettivi e adottare un atteggiamento neutrale. Poi perché l’analisi aziendale è una scienza interpretativa, cioè dipende da variabili che vanno contestualizzate in base alla particolare situazione che caratterizza ogni impresa. Infine perché gran parte degli imprenditore è diviso tra il ruolo di amministratore, proprietario e responsabile operativo con molti impegni e poco tempo a disposizione.

CHECK UP AZIENDALE

1.L'impresa non guadagna

Cosa significa

Quando l’attività non rende, significa che non produce utili sufficienti.
Prima di tutto l’imprenditore deve chiedersi se conosce quanti utili ha fatto lo scorso mese o lo scorso anno.
Se non lo sa in modo chiaro, allora c’è un grave problema a monte.

Cosa chiedersi

. Ho lavorato con il margine sufficiente?
. I costi fissi sono adeguati o troppo alti?
. Quanti sono gli utili?
. Il clima aziendale si è deteriorato?

Ecco alcune cause

Fino ad oggi le Piccole Medie Imprese (pmi) non avevano indicazioni pratiche da seguire per verificare la propria gestione con la conseguenza che questa veniva trascurata o era inadeguata. Fortunatamente questa consuetudine è destinata a scomparire.
Il nuovo Decreto Crisi obbliga tutte le imprese a dotarsi di un adeguato assetto organizzativo amministrativo/contabile così da avere il controllo su tutto: dai flussi di cassa agli indici andamentali.

Nelle piccole imprese a carattere familiare il concetto di competitività è associato a quello di «prezzo basso». I prezzi sono determinati ad intuito o con metodi di calcolo basati su informazioni approssimative e non aggiornate.
Nella tua azienda si lavora a testa bassa pensando – giustamente – alla qualità dei prodotti e alla produzione, ma senza dare importanza all’analisi dei costi per la corretta determinazione dei prezzi.
La conseguenza è che non controlli il MOL (margine operativo lordo).
L’unico obiettivo è restare sul mercato a ogni costo, ma così facendo si cade vittima del ribasso dei prezzi imposto da altre aziende destinate al fallimento.

Consideri l’impresa una tua proprietà personale senza guardare la propria idea con occhio critico. Intendiamoci: non c’è niente di male nell’essere “innamorati” del proprio progetto, ma questo sentimento ti porta ad agire a braccio, a non pianificare, a prendere decisioni in base all’istinto senza valutare i dati economici e finanziari oggettivi e dandoti obiettivi limitati ai soli scopi personali o familiari.


Cosa fare

Conoscere in tempo reale gli indicatori di performance della tua azienda è l’unico modo per correggere quello che non funziona.

Fatti assistere da una squadra di partner esterni specializzati in ambiti diversi.
Impara dalle esperienze, tue e di altri imprenditori, puoi imparare molto dai loro successi e insuccessi.
• Assicurati di avere una contabilità aziendale aggiornata, corretta e in ordine.
• Adotta un sistema di controllo e un sistema per rilevare i flussi di cassa in tempo reale
• Tieni a portata di mano gli ultimi 3 bilanci per confrontare gli andamenti
• Calcola e monitora costantemente i costi fissi e variabili.
• Calcola il punto di pareggio dell’azienda
• Assumiti rischi in modo calcolato

Per prendere decisioni ragionate occorre partire da un buon controllo di gestione.
Ovvero misurazione di appositi indicatori andamentali, determinazione dello scostamento tra obiettivi pianificati e risultati conseguiti e applicazione di azioni correttive.

1.Budget    2.Monitoraggio    3.Azioni correttive

2. La liquidità scende

Cosa significa

Le uscite sono maggiori delle entrate.
Una azienda con scarsa liquidità non significa per forza
che ha problemi di redditività, ovvero di utili.

Cosa verificare

. Squilibrio tra i tempi d’incasso e quelli di pagamento
. Incremento dei crediti a causa di clienti che pagano in ritardo
. Gli impegni assunti (per esempio finanziamenti per investimenti) sono troppo alti rispetto le entrate periodiche

Ecco alcune cause

I fornitori sono pagati in tempi molti brevi rispetto i tempi di incasso clienti.
Oppure c’è una cattiva gestione del magazzino: un magazzino obsoleto e con un indice di rotazione troppo basso, significa merci ferme e inutilizzate per lunghi periodi.

Ricorri con troppa frequenza ai finanziamenti per sostenere le spese ordinarie.
Così facendo ti affidi completamente al sostegno della banca e perdi lo stimolo a guadagnare il denaro necessario a pagare le spese correnti.
Per un certo periodo l’azienda sopravvive, ma a caro prezzo: quello di aumentare gli oneri bancari e la precarietà finanziaria, perdendo l’abitudine ad accantonare la liquidità necessaria.


Cosa fare

Monitora costantemente la posizione finanziaria netta (PFN).

. Abituati a chiedere prestiti solo per necessità di investimento.
. Adotta una politica di gestione del credito che comprende: azioni preventive (analisi della solvibilità del cliente, clausole contrattuali, …) e linee guida per la gestione degli scaduti e delle insolvenze
. Riduci i tempi d’incasso e di giacenza in magazzino e adegua quelli di pagamento dei fornitori.
. Tieni sotto controllo flusso di cassa e assicurati che sia positivo (generazione di liquidità).

3. Il fatturato cala o non cresce

Cosa significa

Problemi di fatturato causano nel tempo un calo della produttività che porta a perdere quote di mercato ogni anno.
Si tratta di un decadimento lento ma inesorabile, che spesso sfugge all’imprenditore, il quale se ne accorge quando è troppo tardi.
Prima di arrivare al punto di non ritorno, cerca di comprendere le cause.

Cosa chiedersi

. Si è investito a sufficienza per rinnovare o mantenere la posizione?
. Si sono persi clienti chiave o mercati fondamentali?
. Non si sa come vendere e far conoscere i prodotti/servizi?
. c’è spazio per il tuo prodotto/servizio o il mercato è cambiato?
. Ci sono nuovi concorrenti?

Ecco alcune cause

L’azienda è matura e ha perso la propria spinta propulsiva. Mancanza di innovazione, incapacità di attrarre personale capace e coinvolgerlo nella gestione. Incapacità o disinteresse nel pianificare il passaggio generazionale.

Questo porta a non distinguere tra spese aziendali e spese personali e familiari che nulla hanno a che vedere con gli affari.

Impieghi gli utili aziendali solo per rimborsare i debiti, o per spese non inerenti, e non per fare investimenti necessari allo sviluppo.


Cosa fare

. Costruisci relazioni di valore. Riprendere contatto con tutti i soggetti che gravitano intorno all’impresa per ricostruire o rafforzare la rete di collaborazioni necessaria al suo sviluppo.
. Rivedere e rilanciare la politica di sviluppo commerciale.
. Valutare se vi sono i presupposti per un passaggio generazionale che consenta all’azienda di prosperare e garantirsi un futuro.

4. I debiti aumentano

Cosa significa

Gli impegni economici diventano insostenibili: il ritardo dei pagamenti verso vari creditori, come Stato, dipendenti, fornitori, banche e finanziarie supera i 6 mesi.

Cosa chiedersi

. Non riesci a saldare i debiti puntualmente o fai pagamenti parziali rispetto allo scaduto
. Non riesci a rispettare le scadenze dei finanziamenti o degli anticipi bancari
. I fornitori ti chiedono garanzie per la consegna delle merci

Ecco alcune cause

Finanzi la maggior parte delle spese aziendali (in particolare quelle correnti) con capitale di terzi o delle banche. Le principali conseguenze di questa infelice abitudine sono la maggior vulnerabilità in caso d’imprevisti e una grande incidenza degli interessi/oneri bancari. Senza dimenticare che questo significa che non stai generando liquidità.

Prima di fare un nuovo investimento o accendere l’ennesimo mutuo non ti domandi mai: “posso permettermi quello che sto acquistando?” oppure: “riuscirò a pagare le rate del finanziamento senza ricorrere ad altri prestiti?”.
L’imprenditore, seppur esperto e preparato nell’attività tecnica dell’azienda, deve coltivare una preparazione basilare su come gestire una impresa dal punto di vista finanziario.


Cosa fare

. Avviare un processo di risanamento aziendale
. Approntare piani di rientro con i fornitori
. Controllare che i flussi di cassa generati dall’attività operativa siano in grado di rimborsare i debiti finanziari dei prossimi 6 mesi
. Monitorare la posizione finanziaria netta (pfn)
. Pianificare entrate e uscite

5. Le banche ti lasciano solo

Cosa verificare

. I fidi sono revocati o ridotti
. La banca non concede nuovi finanziamenti
. La banca rivede in negativo le condizioni o chiede più garanzie
. Oneri e commissioni crescono

Ecco alcune cause

Il valore del Rating Bancario viene espresso in lettere ed in base a questo viene stabilito una sorta di premio del rischio. Il rating ottimale deve essere superiore a B.

Dopo la crisi del 2008 il sistema bancario è più severo e prudente nel concedere credito.
Le imprese faticano a ricevere finanziamenti, o altre agevolazioni, perché si presentano in modo sbagliato.

Si tratta del rapporto tra il cash flow (liquidità) prodotto dalla gestione operativa e gli impegni finanziari assunti.

Nella maggior parte delle imprese italiane i debiti sono maggiori rispetto al capitale proprio. Significa che l’azienda ha bisogno di più capitale di quello effettivamente disponibile e decide di ricorrere alla banca.A lungo andare, però, questo meccanismo può portare a gravi crisi: la banca reputerà l’azienda sempre meno a affidabile, non concederà ulteriore credito o chiederà più garanzie.


Cosa fare

. Adotta un business plan (piano economico finanziario di 3-5 anni)
. Comunicare in modo chiaro, preciso e trasparente (indici andamentali e informazioni qualitative sull’attività d’impresa)
. Dimostrare di avere le risorse e la qualità per stare sul mercato (credere e investire nello sviluppo)
. Pianificazione finanziaria per dimostrare la sostenibilità del progetto
. Tenere contabilità aggiornata e in ordine (possibilmente analitica)

L'importanza del Business Plan?

Il business plan sintetizza i contenuti e le caratteristiche di un progetto imprenditoriale simulandone i risultati e verificandone gli scenari.
Viene utilizzato sia per la pianificazione e gestione aziendale che per la comunicazione esterna, in particolare verso potenziali finanziatori o investitori.

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Conclusioni

RICONOSCERE LE DIFFICOLTA' E PUNTI DI DEBOLEZZA È FONDAMENTALE

L’imprenditore che riconosce i principali segnali di difficoltà e corre ai ripari ha dal 50% al 90% di probabilità di salvare l’azienda. Prima ci si attiva, più aumentano le probabilità di prosperare senza danni collaterali irreparabili. Cogliere i segnali non basta. Serve riconoscerli, chiedere aiuto ed essere disponibile a cambiare.
Per una valutazione consapevole e un intervento risolutivo occorre necessariamente rivolgersi a un consulente certificato
in quanto l’analisi aziendale è una scienza interpretativa che dipende da una moltitudine di variabili.

Per esempio, la diminuzione del fatturato non è necessariamente un elemento che deve destare eccessiva preoccupazione. Una riduzione dei ricavi, se motivato dalla scelta di selezionare i clienti in favore di quelli più affidabili e redditizi, è il segno di una gestione attenta che può portare ad un incremento di margini e liquidità. Questo significa che i segnali proposti sono inutili? No, significa che servono a fare una analisi iniziale. Se vuoi approfondire prendi contatto con uno dei nostri professionisti.
M&W con i propri professionisti è a disposizione per un colloquio senza impegno, presso lo studio o anche via web.

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