Quando si sottoscrive un contratto – che sia di lavoro, di locazione, di fornitura o di collaborazione – l’attenzione si concentra spesso sugli aspetti pratici: attività da svolgere, tempi di esecuzione e condizioni economiche.

In tal modo si finisce per trascurare un elemento cruciale: le conseguenze fiscali che derivano dall’accordo.

Ogni contratto, infatti, può generare obbligazioni tributarie per le parti coinvolte. Ciò significa che, oltre a rispettare il contenuto dell’accordo, occorre considerare anche le imposte da versare, le ritenute da applicare, le eventuali dichiarazioni da presentare.

Esempi: un contratto di locazione comporta il pagamento di imposte di registro e di bollo, oltre alla tassazione dei canoni percepiti. Analogamente, un contratto di consulenza può implicare l’applicazione della ritenuta d’acconto e la successiva dichiarazione dei compensi.

Conseguenze fiscali nei contratti: le imposte

È importante distinguere tra imposte dirette e imposte indirette:

  • le imposte dirette (come IRPEF o IRES) colpiscono il reddito prodotto grazie al contratto; quindi, vanno considerate nel calcolo della convenienza economica complessiva;
  • le imposte indirette (come IVA, imposta di registro o di bollo) sono invece legate alla forma o all’esecuzione del contratto e si applicano, spesso, già al momento della sottoscrizione o del pagamento.

Rilevanza dello status delle parti

Un ulteriore aspetto spesso sottovalutato riguarda lo status delle parti. Le conseguenze fiscali variano in base alla natura giuridica ed economica dei contraenti: infatti non sono le stesse se a firmare il contratto è un imprenditore, una società o una persona fisica privata.

  • per imprese e professionisti: possono entrare in gioco IVA, deducibilità dei costi e obblighi dichiarativi specifici.
  • per le persone fisiche non titolari di partita IVA: il contratto può generare redditi tassabili come “redditi diversi” o “redditi fondiari”, con regole e adempimenti molto differenti.

Trascurare queste differenze può comportare errori, sanzioni e costi aggiuntivi. Pertanto, valutare gli effetti e conseguenze fiscali di un contratto sono aspetti fondamentali.

Esempi pratici

Può essere utile, al fine di comprendere meglio, qualche esempio pratico.

Contratto di noleggio di attrezzature

Imposte dirette: il canone di noleggio rientra nel reddito di impresa per il concedente. La tassazione è per maturazione economica e quindi deve seguire il criterio del “pro rata die” ovvero il corrispettivo viene ripartito sulla durata del contratto: se il contratto si estende su due anni solari, l’importo deve essere imputato in due esercizi.

Per l’utilizzatore, qualora si tratti di un’impresa e il noleggio sia inerente alla propria attività, il costo sarà deducibile dalle imposte. Fanno eccezione i contribuenti in contabilità semplificata che potranno, alternativamente, applicare il criterio di cassa oppure quello di registrazione della fattura.

Imposte indirette: il canone di noleggio è soggetto a IVA e richiede quindi l’emissione della fattura. Tuttavia, se il cliente è non residente e al tempo stesso anche imprenditore, la fattura dovrà essere emessa senza applicazione dell’IVA.

Contratto immobiliare o di appalto

Il contratto di noleggio rappresenta un esempio relativamente semplice. Diverso è il caso dei contratti immobiliari o di appalto, nei quali la situazione può diventare notevolmente più articolata.

In campo immobiliare, ad esempio, talvolta è necessario un esame approfondito dell’oggetto del contratto così come nel caso degli appalti, per i quali occorre indagare sia la tipologia di prestazione eseguita che il codice Ateco dell’azienda che esegue l’attività.

Conclusioni

La regola pratica, dunque, è semplice:

prima di sottoscrivere un contratto, occorre sempre chiedersi quali imposte o adempimenti possono derivarne, tenendo conto anche dello status delle parti.

In caso di dubbi, un check preventivo – anche rapido – con il proprio consulente, può evitare brutte sorprese e rendere l’accordo equilibrato, non solo sul piano legale ma anche economico.

A cura di Egidio Veronesi