Il giorno 1° Maggio è stato approvato, dal Consiglio dei Ministri, il Decreto Lavoro 2023.

Questo Decreto è atto a promuovere nuove misure di sostegno, in particolare per i “non occupati”. E’ mirato, inoltre, alla riduzione della pressione fiscale e contributiva di tutti i lavoratori che si trovano nella fascia salariale medio-bassa. Il tentativo è quello, quindi, di limitare l’impatto dell’inflazione sui redditi.

Le principali tematiche

Una delle tematiche principali del Decreto Lavoro 2023 riguarda le nuove misure di inclusione sociali ed economiche.

Tali misure verranno introdotte a partire dal 1° gennaio 2024 in sostituzione al tanto discusso Reddito di Cittadinanza. Il focus è perciò mirato:

  • Al sostegno al reddito di nuclei familiari aventi soggetti “fragili” tramite sostentamenti, quantificati economicamente e temporalmente in base a specifici requisiti;
  • All’accompagnamento al lavoro, guidato da regole più stringenti, rispetto a quelle precedentemente previste dal Reddito di Cittadinanza, di tutti quei soggetti “occupabili” che non rientrano tra le categorie individuate dal presente decreto come “fragili”;
  • A misure poste a ridurre la presenza di contratti a termine.

Ulteriori novità riguardano gli interventi in materia di riduzione del cuneo fiscale e dei fringe benefit.

Il decreto incrementa, per i periodi di paga dal 1° luglio al 31 dicembre 2023 (inclusa la tredicesima mensilità), l’esonero parziale del contributo IVS a carico dei lavoratori dipendenti ai senti dell’art. 1 comma 281 della L.197/2022:

  • Dal 2% al 6% se la retribuzione imponibile eccede l’importo mensile di 1.923 euro ma non 2.692 euro;
  • Dal 3% al 7% se la retribuzione imponibile non eccede l’importo mensile di 1.923 euro.

Con tale intervento, per tutto il suddetto periodo, si prevedrà un aumento nella busta paga mensile del dipendente fino a 100 euro.

Il decreto presenterà ulteriori modifiche in materia di:

  • Apprendistato;
  • Prestazione occasionale;
  • Durata del periodo di prova.

al fine di incentivare l’introduzione dei più giovani nel mondo del lavoro.

Inoltre, per tutti i datori di lavoro privati che, nel secondo semestre del 2023, assumeranno giovani under 30, viene dato, previa presentazione di domanda, un incentivo per un periodo di 12 mesi del 60% della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali.

Queste assunzioni riguardano quei giovani che: non studiano, non lavorano e sono registrati al Programma operativo Nazionale “Iniziativa Occupazione Giovani”.

A cura di Chiara Marsili