Giovedì 16 novembre si è svolto l’incontro sulle Società benefit e sui criteri ESG organizzato in collaborazione con Banca Mediolanum– ufficio dei consulenti finanziari di Mirandola.
Società benefit
Durante l’evento l’Avvocato Alessandra Ferrini ha illustrato che cosa si intende per Società Benefit.
La Società Benefit – o Benefit Corporation- esercita la propria attività economica perseguendo, oltre allo scopo di lucro, uno o più scopi che hanno come obiettivo quello di contribuire alla prosperità ambientale, sociale ed economica a lungo termine. Questi contributi e obiettivi vengono formalizzati e comunicati in maniera trasparente ai propri stakeholder.
La Società Benefit è un modello di impresa innovativo e virtuoso, oltre ad essere legalmente riconosciuto in Italia dal 2016. Il nostro paese, infatti, è stato il secondo al mondo, dopo gli Stati Uniti, ad introdurre le Società Benefit nel proprio ordinamento.
Ad oggi sono sempre di più le aziende che hanno deciso di diventare Società Benefit, modificando il proprio statuto e rendendo più sostenibile ed inclusivo il proprio modello di business. Diventare Società Benefit, però, non significa limitarsi a un mero cambiamento giuridico dello statuto. Il cambiamento, infatti, deve essere soprattutto culturale.
Diventare una società benefit è una questione di credo, di senso etico e civico.
Cosa fare per essere riconosciuti come Società Benefit?
Per essere riconosciute come Società Benefit le aziende devono soddisfare standard rigorosi di responsabilità sociale d’impresa e trasparenza. Esistono organizzazioni come B Lab che certificano le società benefit e promuovono la loro adozione a livello globale.
I criteri ESG
Non meno importanti sono i criteri ESG illustrati dal Dottore commercialista e revisore legale Gianfranco Barbieri.
Innanzitutto, precisiamo che ESG è un acronimo inglese che sta per:
- Environment (ambiente);
- Social (sociale);
- Governance (struttura organizzativa e pratiche aziendali).
Quando si parla di environment si fa riferimento alle pratiche aziendali che hanno un’influenza sull’ambiente come, ad esempio:
- la gestione delle risorse naturali;
- le emissioni di gas serra;
- la gestione dei rifiuti;
- altre iniziative che hanno come obiettivo quello di ridurre l’impatto ambientale.
La voce “sociale”, invece, riguarda le politiche e le pratiche aziendali che influenzano il benessere delle persone, inclusi i dipendenti, i fornitori, la comunità locale e altri parte interessate. In questa categoria troviamo temi come:
- la diversità e l’inclusione;
- la salute e la sicurezza sul lavoro;
- i diritti umani e altre iniziative sociali.
Infine, non meno importanti sono la struttura e le pratiche aziendali (governance) che influenzano la gestione, la trasparenza, l’accountability dell’azienda. Questo include vari aspetti come, ad esempio, la composizione del consiglio di amministrazione, le politiche di remunerazione, le pratiche di audit.
Perché i criteri ESG sono importanti?
Perché spesso, proprio a partire da questi criteri, gli investitori valutano il rendimento a lungo termine di un’azienda. Di conseguenza aumentano le informazioni che l’impresa, a prescindere dalle dimensioni, dovrà fornire agli istituti di credito.
Tutto ciò però implica un profondo cambio culturale delle imprese e in questo caso sarà determinante la presenza di un professionista in grado di traghettare l’imprenditore verso un nuovo modo di pensare al business.
Come detto dal Dottor Gianfranco Barbieri e come ribadito da Lorenzo Gianquinto, Direttore Finanziario di Coswell S.p.A, promuovere l’integrazione dei criteri ESG in una società è essenziale per la sostenibilità a lungo termine. Tuttavia, è altrettanto cruciale garantire che tali principi non compromettano la redditività e la vitalità economica.
Sostenibilità e la marginalità devono e possono coesistere armonicamente.
A cura di Rebecca Molinari e Andrea Bergonzoni