I criteri di concessione di prestiti e linee di credito sono destinati a cambiare. L’attenzione si sposta sulla capacità dell’impresa di generare reddito e flusso di cassa.

Quali aspetti diventano rilevanti per la concessione dei prestiti?

Diventano rilevanti per la concessione di prestiti, anche per le micro e piccole imprese, le tematiche ESG basate sulla sostenibilità (environmental, social, governance). In sostanza aumentano le informazioni che l’impresa, a prescindere dalle dimensioni, dovrà fornire agli istituti di credito. Serve quindi un cambio culturale delle imprese e in questo sarà determinante anche il ruolo giocato dal professionista che affianca l’impresa.

A questi concetti è dedicata la pubblicazione delle Linee guida EBA-GL Lom attinenti alla concessione e al monitoraggio dei prestiti. In questa pubblicazione, infatti, si evidenzia la necessità per le imprese di fornire un’adeguata informativa economico-finanziaria, storica e prospettica.

Cosa occorre fare?

In questo contesto è opportuno che le imprese si dotino di strumenti adeguati alla propria natura e dimensione in grado di garantire un monitoraggio costante delle dinamiche aziendali attraverso l’elaborazione di bilanci infrannualibudget e business plan.

L’obiettivo è quello di rafforzare il rapporto banca-impresa, migliorando l’accesso al credito e relativo costo.

La crescita, sia quantitativa che qualitativa, di tali informazioni può essere favorita dal supporto dei commercialisti, che possono agevolare il necessario cambiamento culturale per affrontando il tema con maggiore consapevolezza, soprattutto nell’ambito della pianificazione economico-finanziaria.

Operativamente parlando

Operativamente, è opportuno riclassificare i bilanci storici e predisporre documenti contabili infrannuali e prospettici, ponendo l’attenzione su una stima realistica e sostenibile del reddito e del flusso di cassa, strettamente collegato alla capacità dell’impresa di far fronte ai propri impegni.

Alcune degli indicatori da monitorare:

  • variazione del fatturato;
  • EBIT;
  • EBITDA;
  • capitale circolante netto (CCN);
  • PFN/EBITDA;
  • DSCR (capacità di utilizzare il proprio reddito operativo per ripagare il debito), che in ambito bancario viene considerato adeguato con valori pari o superiori a 1,1;
  • interest coverage ratio (che assume particolare rilievo nell’attuale contesto di aumento dei tassi di interesse).

Inoltre, gli istituti di credito, al fine di rilevare una possibile perdita di equilibrio economico-finanziario, solitamente verificano la presenza di:

  • debiti scaduti nei confronti dei dipendenti e/o tributari e previdenziali;
  • una significativa diminuzione di cash flow futuri;
  • un rapporto PFN/EBITDA superiore a 6;
  • ultimi due bilanci in perdita;
  • riduzione del fatturato superiore al 30% rispetto all’esercizio precedente;
  • riduzione del patrimonio netto superiore al 50% rispetto all’esercizio precedente.

In generale...

…gli enti e i creditori dovrebbero richiedere all’impresa una documentazione affidabile che contenga proiezioni realistiche sulla sua capacità di restare solvibile. In tal senso si possono utilizzare informazioni reperite presso consulenti fiscali, revisori dei conti e altri esperti.