Mercoledì 19 aprile, si è tenuto il secondo incontro sul coaching con Mario Alberto Catarazzo di My Place Communications. Nello specifico abbiamo parlato di leadership e di come rafforzare e gestire la collaborazione all’interno dei team.

In continuo cambiamento

Ormai è risaputo e l’abbiamo ribadito già diverse volte, siamo in una fase storica in cui il cambiamento è all’ordine del giorno e investe diversi aspetti della vita lavorativa e no.

In questo contesto che muta alla velocità della luce le possibilità sono due: l’immobilità oppure l’azione.

Inutile dire che l’immobilità implica, inevitabilmente, una situazione di “precaria sopravvivenza”. L’azione, invece, comporta porsi degli obiettivi, capire cosa fare, come fare, adattarsi e reagire di conseguenza.

Ma ogni novità, a prescindere dal contesto, deve essere introdotta per gradi. Ogni cambiamento deve essere sostenibile e deve essere portato avanti con costanza.

Passo dopo passo

Noi di M&W questo lo sappiamo bene. La crescita dimensionale che ci ha visto protagonisti negli ultimi anni ci ha fatto comprendere quanto sia importante definire delle procedure che possano portare ad un graduale cambiamento. Cambiamento caratterizzato da diverse fasi e da un processo di onboarding che prevede diversi step:

  • Mentoring: il metor, in questo caso il professionista con esperienza, insegna al nuovo arrivato a fare le cose;
  • Tutoring: il nuovo arrivato inizia a svolgere le proprie mansioni con la supervisione del tutor;
  • Delega: a spot si assegnano i primi compiti al nuovo arrivato che dovrà svolgere in autonomia;
  • Fase vera e propria di autonomia.

Tuttavia, oggi più che mai, non è solo importante formare le persone ma anche trattenere i talenti e rendersi, come Studio o come azienda, attrattivi. A tal proposito si è parlato di:

  • Talent redention: cioè le strategie che mirano a trattenere i talenti. Creare le migliori condizioni formative, un buon clima interno, far sentire le persone parte di un progetto;
  • Talent attraction: l’insieme dei meccanismi che rendono uno Studio o un’azienda attrattiva. Creare quindi un brand che possa avere appeal sui futuri professionisti e non solo;
  • Talent extraction: creare le reali condizioni per far emergere i talenti delle persone.  

Alcuni collaboratori durante l’incontro

Miglioramento continuo

Il cambiamento, però, non può derivare da dei punti di crisi, da una fase di stallo, ma deve essere:

sostenibile, organizzato per step e continuo.

Le aziende, così come gli Studi professionali, infatti, sono come organismi viventi e chi sopravvive, come diceva Charles Darwin, non è il più forte ma quello che sa adattarsi al meglio ai cambiamenti che lo circondano.

Come detto in precedenza, però, le persone per remare verso il cambiamento ed esserne parte devono essere coinvolte in un progetto, motivate, guidate. Ecco perché abbiamo parlato della leadership e del ruolo che i leader, nel caso del nostro Studio i capi team, hanno all’interno delle dinamiche lavorative.

Il leader è colui che guida, che dà un orientamento, che porta motivazione, semplifica le cose, coinvolge e ascolta. Il leader non impone. La leadership, infatti, si basa su un rapporto orizzontale e non verticale, sulla capacità di responsabilizzare le persone e non sottometterle.

Non abbiamo il controllo sulle persone, ma possiamo influenzarle positivamente, renderle parte di un progetto, farle sentire protagoniste di qualcosa che riguarda anche e soprattutto loro.

Siamo un progetto in evoluzione....

Questi incontri di formazione ci permettono di comprendere non solo quali tecniche adottare, cosa migliorare e come, ma ci permettono anche di ribadire ancora una volta ai nostri collaboratori e ai nostri clienti che M&W è un progetto in evoluzione. Verso il miglioramento continuo per noi professionisti e anche, e soprattutto, per voi clienti.

A cura di Rebecca Molinari

Altri articoli in questa categoria: