sistemi di sicurezza

Contributi impianti di sicurezza – Imprese di Modena

Il Fondo di Sicurezza 2025 è rivolto alle piccoleimprese che intendono dotarsi di sistemi di sicurezza, per affrontare il problema della microcriminalità.

Spese ammissibili

Sono ammissibili al contributo del Fondo di Sicurezza le spese di acquisto e di installazione, al netto dell’IVA, dei seguenti sistemi di sicurezza: 

  1. sistemi di videoallarme antirapinaconformi ai requisiti previsti dal Protocollo d’Intesa del 14/07/2009, rinnovato il 12 novembre 2013, il 12/12/2019 e il 22/02/2024, collegati in video alla Questura e ai Carabinieri; 
  2. sistemi di videosorveglianza a circuito chiuso, sistemi antintrusione con allarme acustico e nebbiogeni;
  3. sistemi passivi: casseforti, porte e serrande blindate, antitaccheggio, inferriate, vetri antisfondamento, dispositivi di illuminazione notturna interni ed esterni installati allo scopo di consentire la vista dell’interno dei locali aziendali e quindi anche la presenza di eventuali intrusi, sistemi integrati di verifica, contabilizzazione e stoccaggio del denaro; 
  4. contratti stipulati con Istituti di vigilanza per la sorveglianza dei locali aziendali (sono ammessi i canoni del servizio a partire dal 1° gennaio 2025).

Entità del contributo

Nel caso di impianti installati in comuni aderenti all’iniziativa, il contributo copre il 50% delle spese fino ad un massimo di 3.000,00 € per i sistemi di tipologia a) e fino ad un massimo di 1.200,00 € per i sistemi di tipologia b) – c – d). 

Nel caso di impianti realizzati in comuni non aderenti, il contributo copre il 40% delle spese ammissibili, fino ad un massimo di 2.400,00 € per i sistemi di tipologia a) e fino ad un massimo di 960,00 € per i sistemi di tipologia b) – c) – d). 

Tali somme non sono comprensive dell’eventuale premialità di 250,00 € che verrà riconosciuta alle imprese in possesso del rating di legalità.

Tempistiche e risorse disponibili

L’intervento è previsto per spese sostenute a partire dal 1° gennaio 2025. 

Le risorse camerali a disposizione dell’intervento sono pari a 50.000,00 . 

L’agevolazione è concessa in base al regime “de minimis” e non è cumulabile con altri interventi agevolativi per la stessa tipologia di spesa.

Destinatari

ll contributo verrà assegnato con priorità alle domande relative alla tipologia a) impianti di videoallarme antirapina collegati in video alle Forze dell’Ordine presentate da imprese rientranti nei codici Ateco di cui all’art. 2 e aperte al pubblico (punti 15),

a seguire verranno ammesse le domande relative ad altre tipologie di impianti presentate da imprese di cui all’art. 2 (punti 10),

poi verranno ammessi gli impianti tipologia a) installati da imprese non rientranti nell’elenco dell’art. 2 (punti 5)

ed infine le altre tipologie di impianti installati da imprese non rientranti nell’art. 2 (punti 0), secondo l’ordine cronologico di arrivo delle domande telematiche.

Requisiti di accesso al contributo

Possono presentare domanda solo le imprese che nonhanno ottenuto almeno una volta, per qualsiasi tipologia di impianto, il contributo Fondo Sicurezza nelle tre annualità precedenti (2022-2023-2024) in riferimento alla stessa localizzazione. 

I soggetti beneficiari devono possedere tutti i requisiti previsti dal bando al momento della presentazione della domanda e mantenerli fino al momento della liquidazione, pena la revoca del contributo. 

A tal fine, si segnala che la regolarità del pagamento del diritto annuale camerale e del DURC – Documento Unico di Regolarità Contributiva, rappresentano requisiti per l’ammissibilità della domanda al contributo. 

Si precisa che in fase di concessione non verrà considerato irregolare il diritto annuale non versato, ma oggetto di possibile ravvedimento operoso ai sensi del art. 13 D.lgs. 472/97; prima della liquidazione del contributo, il diritto annuale dovrà comunque essere regolare. 

Prima dell’invio della domanda si invita a condurre le opportune verifiche: 

  • di regolarità del pagamento del diritto annuale presso il competente ufficio Diritto Annuale, e-mail: diritto.annuale@mo.camcom.it;
  • di regolarità del DURC - Documento unico di regolarità contributiva.

Modalità operativa

Le domande vanno presentate dalle ore 10,00 di lunedì 17 marzo fino alle ore 20,00 di venerdì 19 dicembre 2025 esclusivamente in modalità telematica, con firma digitale del legale rappresentante dell’impresa. 

L‘invio telematico dovrà avvenire mediante la  piattaforma ReStart. 

Si consiglia di leggere attentamente le Guide, in cui sono contenute le istruzioni tecniche per la gestione degli allegati. Sarà possibile precompilare il modulo generato dalla  piattaforma ReStart a partire da lunedì 10 marzo 2025.

La domanda dovrà essere composta, a pena di esclusione, da: 

  • il modulo generato dalla piattaforma ReStart dal titolo ”Richiesta di contributo” che ha solo una funzione informatica;
  • la domanda redatta secondo il modello predisposto, pubblicato tra gli allegati, regolarmente compilato (scegliere quello corrispondente al sistema di sicurezza che si intende acquistare). La mancanza di questo modulo di domanda comporterà l’esclusione dell’impresa dal contributo; 
  • i preventivi di spesa o le fatture già emesse a partire dal 1° gennaio 2025.

Valutazione delle domande

La Camera di Commercio gestisce il Fondo per conto degli altri enti promotori.

Le domande verranno valutate in ordine cronologico e con cadenza mensile verrà adottato un atto di concessione dei contributi (esempio: le domande dal 17/3 al 31/3/2025 verranno istruite, si daranno 5 gg di tempo per le eventuali integrazioni e verrà adottata la determinazione dirigenziale di concessione entro il 30/4/2025).

Dopo ogni atto di concessione, l’ufficio competente invierà tramite PEC alle imprese beneficiarie la notifica della concessione del contributo e l‘indicazione del codice CUP. Tramite PEC verranno comunicate anche le esclusioni dal contributo.

Rendicontazione

L’impresa dovrà inviare la rendicontazione, esclusivamente in modalità telematica, con firma digitale del legale rappresentante dell’impresa, mediante piattaforma ReStart, entro e non oltre il termine assegnato, ossia entro 30 giorni dalla comunicazione del C.U.P. (Codice Unico Progetto) avvenuta in sede di concessione del contributo.

La rendicontazione dovrà essere composta da:

  1. un modello di richiesta rendicontazione con valenza puramente informatica;
  2. una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà di cui all’art. 47 del DPR n. 445/2000 in cui siano indicate le fatture e con la quale si attesti la conformità all’originale delle stesse;
  3. copia delle fatture di acquisto; tali documenti, per essere ammissibili, dovranno riportare il C.U.P. In caso di fatture emesse prima di tale comunicazione, l’impresa beneficiaria dovrà provvedere all’integrazione per l’apposizione del CUP secondo le modalità fornite dall’Agenzia delle Entrate nella risposta ad interpello n. 438/2020. I beni o i servizi di cui all’art. 4 dovranno risultare interamente pagati;
  4. copia dei pagamenti effettuati esclusivamente mediante transazioni bancarie verificabili (ri.ba, bonifico, estratto c/c); non saranno ammesse spese effettuate in contanti o tramite assegni;
  5. la dichiarazione di conformità di avvenuta installazione dell’impianto, soltanto per le tipologie a) e b);
  6. le attestazioni di avvenuto collegamento presso Questura e Carabinieri soltanto per la tipologia a).

Liquidazione del contributo

La Camera si impegna a liquidare ai beneficiari l’importo spettante entro 30 gg dalla presentazione completa della documentazione richiesta.

A cura di Simone Vincenzi


bonus pubblicità

Bonus Pubblicità 2025

Bonus Pubblicità 2025: è previsto uncredito d’imposta fino al 75%calcolato sul valore incrementale degli investimenti effettuati in pubblicità nel corso dell’anno 2025, rispetto a quelli dell’anno 2024. 

Destinatari

ll credito d’imposta è rivolto a: 

  • titolari di reddito d’impresa o di lavoro autonomo (imprese, professionisti); 
  • enti non commerciali; 

che effettueranno nel 2025 investimenti in campagne pubblicitarie il cui valore complessivo superi di almeno l’1% quelli realizzati nell’anno precedente sugli stessi mezzi di informazione (investimenti incrementali). 

Non possono richiedere il credito di imposta i soggetti che iniziano la loro attività nel corso del 2025.

Spese ammissibili

Sono ammissibili gli investimenti riferiti all’acquisto di spazi pubblicitari e inserzioni commerciali su giornali quotidiani e periodici, nazionali e locali, anche online. 

Gli investimenti pubblicitari devono essere effettuati su giornali ed emittenti editi da imprese titolari di testata giornalistica iscritta presso il competente Tribunale ovvero presso il Registro degli operatori di comunicazione e dotate del direttore responsabile.

Inoltre, le spese per l’acquisto di pubblicità sono ammissibili al netto delle spese accessorie, dei costi di intermediazione e di ogni altra spesa diversa dall’acquisto dello spazio pubblicitario, anche se ad esso funzionale o connessa.

Faq del Dipartimento per l'Informazione e l'Editoria

Secondo le Faq del Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria: 

a) sono ammissibili gli investimenti pubblicitari sul sito web di un’agenzia di stampaa condizione che:

  • la relativa testata giornalistica sia registrata presso il competente Tribunale civile, ovvero presso il Registro degli Operatori della Comunicazione tenuto dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni; 
  • la testata sia dotata della figura del direttore responsabile.

b) non sono ammesse al credito d’imposta le spese sostenute per  altre forme di pubblicità, come ad esempio, a titolo esemplificativo e non esaustivo: grafica pubblicitaria su cartelloni fisici, volantini cartacei periodici, pubblicità su cartellonistica, pubblicità su vetture o apparecchiature, pubblicità mediante affissioni, pubblicità su schermi di sale cinematografiche, pubblicità tramite social o piattaforme online, banner pubblicitari su portali online, ecc. 

c) le somme complessivamente fatturate da società concessionarie della raccolta pubblicitaria sono interamente ammissibili ai fini del calcolo del credito d’imposta, in quanto costituiscono, per l’operatore economico committente, l’effettiva spesa sostenuta per l’acquisto degli spazi. Diversamente, devono ritenersi escluse dal calcolo del credito d’imposta le spese sostenute dagli operatori economici che scelgano di avvalersi di servizi di consulenza o intermediazione o di altro genere: in questi casi, si tratterebbe effettivamente di servizi “accessori”.

d) per l’individuazione dell’esercizio di sostenimento della spesa pubblicitaria, trova applicazione il principio di competenza che, per le prestazioni di servizi, è regolato dal comma 2, lettera b), dell’ articolo 109 del TUIR.

Tempi e modalità

La domanda per l’accesso al credito degli investimenti effettuati o da effettuare nel 2025 potrà essere presentatadal 1° al 31 marzo 2025. 

La successiva dichiarazione sostitutiva relativa agli investimenti effettivamente effettuati nel 2025 deve essere trasmessa dal 9 gennaio al 9 febbraio 2026. 

Per ottenere il riconoscimento del credito d’imposta, il sostenimento delle spese deve risultare da un’apposita attestazione rilasciata da un revisore legale. 

Nel caso in cui l’ammontare complessivo dei crediti richiesti con le domande superi l’ammontare delle risorse stanziate, si procede con una ripartizione percentuale in base ai fondi disponibili. È giusto ricordare che, storicamente, la percentualmente del 75% è stata spesso ampiamente ridotta.

Il credito d’imposta è alternativo e non cumulabile  con ogni altra agevolazione prevista dalla normativa nazionale, regionale o comunitaria. 

Esso è utilizzabile esclusivamente in compensazione, tramite il modello F24.

Lo Studio è a disposizione per l’invio delle istanze.

A cura di Simone Vincenzi


hub. comune di ferrara

Iniziativa del Comune di Ferrara

Il Comune di Ferrara ha avviato un percorso per la costituzione di due “Hub del commercio e dei servizi” uno localizzato nel Centro Storico (Hub Urbano) e l’altro nell’Area GAD e Via Bologna (Hub di Prossimità).

Si tratta di una nuova forma di collaborazione tra pubblico e privato, prevista dalla Legge n.12/2023 della Regione Emilia Romagna, che mira a fornire supporto a tutte le attività economiche posizionate in queste aree, valorizzandole ed incentivandole nell’ambito di un progetto pubblico di ampio respiro.

Per poter accedere ai benefici previsti per queste forme di collaborazione, il Comune deve dimostrare alla Regione quanti e quali sono gli operatori economici potenzialmente interessati ad aderire all’iniziativa degli hub. Per questo motivo è stata avviata la raccolta di Manifestazioni di Interesse ad aderire agli Accordi di partenariato per la costituzione degli hub del commercio e dei servizi del Comune di Ferrara, con riferimento a:
– Hub urbano – centro storico
– Hub di prossimità – area Gad e via Bologna

La Manifestazione di Interesse all’Accordo di partenariato non ha alcun valore vincolante e non comporta oneri e impegni di natura economica per i sottoscrittori.

Perimetrazione Hub centro storico PDFPerimetrazione Hub area Gad e via Bologna PDF

Soggetti ammessi

I soggetti ammessi a presentare la Manifestazione di Interesse sono:

  1. imprese del settore commerciale e di servizio insediate nell’hub;
  2. imprese di altri settori (culturali, ricreativi, etc.);
  3. altri soggetti (associazioni, fondazioni, etc.).

I soggetti che presenteranno Manifestazione di Interesse entreranno a fare parte del Tavolo di Partenariato che coinvolge la totalità dei partner che aderiscono all’Accordo.

Modalità di presentazione della Manifestazione di Interesse

Il modulo di Manifestazione di Interesse (corredato di documento di identità del sottoscrittore) dovrà essere inviato entro il 14 marzo 2025 al Comune di Ferrara, a mezzo PEC al seguente indirizzo: commercio@cert.comune.fe.it

Modulo Manifestazione di Interesse PDF

Lo Studio resta a disposizione per eventuali chiarimenti ed approfondimenti.


parità di genere

Contributi per la certificazione della parità di genere

La certificazione della parità di genere certifica l’impegno di un’azienda nel ridurre il divario di genere in ambito lavorativo, promuovendo l’equità tra uomini e donne in termini di opportunità di carriera, retribuzione, politiche di inclusione e tutela della genitorialità.

Nell’ultimo periodo ha suscitato grande interesse e si sta diffondendo con grande velocità, a riprova dell’importanza che il tema ricopre all’interno delle organizzazioni.

Chi sono i soggetti beneficiari

Beneficiari della misura sono le micropiccole e medie imprese.

Cosa finanzia il bando

Il bando consiste nella concessione di contributi, anche sotto forma di voucher, per i servizi di certificazione della parità di genere e per la relativa assistenza tecnica e di accompagnamento.

In particolare, sono erogati da Unioncamere (il soggetto attuatore) contributi per servizi di assistenza tecnica e accompagnamento sotto forma di voucher per tutoraggio e supporto tecnico-gestionale, mediante incontri tra la singola impresa e l’esperto incaricato dal soggetto attuatore.

Sono erogati altresì contributi per i servizi di certificazione della parità di genere in conformità alla UNI/PdR 125:2022 da parte di organismi di certificazione (OdC) accreditati.

Sono ammissibili i soli servizi per il rilascio della prima certificazione da parte degli OdC iscritti all’“Elenco degli Organismi di Certificazione”, relativamente alle seguenti voci:

  • esame della domanda;
  • verifica documentale;
  • verifica in sede e osservazione diretta dell’attività dell’organizzazione certificata;
  • rilascio del certificato.

Non sono ammissibili i costi per lo svolgimento di altri servizi resi dagli OdC (pre-audit, audit supplementari, sorveglianza annuale e rinnovo).

Entità dell’agevolazione

  • Fino a 2.500 euro per l’assistenza tecnica e l’ accompagnamento (supporto all’utilizzo dei tools informativi, azioni di affiancamento erogate da esperti appositamente selezionati per l’implementazione del Sistema di gestione per la parità di genere, per il monitoraggio degli indicatori di performance e la definizione degli obiettivi strategici e per la pre-verifica della conformità del Sistema di Gestione).
  • Fino a 12.500 euro per i servizi di certificazione della parità di genere erogati dagli Organismi di certificazione iscritti nell’apposito Elenco.

Come e quando presentare la domanda

Le domande di contributo potranno essere presentate dalle imprese interessate a decorrere dalle ore 10:00 del 26 febbraio 2025 fino alle ore 16:00 del 18 aprile 2025.

Le domande di contributo devono essere inviate esclusivamente, a pena di inammissibilità, per via telematica, attraverso il sito restart.infocamere.it, accessibile con SPID/CIE/CNS e raggiungibile dal sito https://certificazioneparitadigenere.unioncamere.gov.it/.

A cura di Simone Vincenzi


fondo energia

Fondo energia

Il Fondo Energia è un fondo rotativo di finanza agevolata a compartecipazione privata, pensato per il sostegno di interventi di green economy a favore di imprese di qualsiasi dimensione e società ESCo (Energy Service Company).

Obiettivi del fondo

Gli obiettivi del fondo sono:

  • favorire i processi di efficientamento e riqualificazione energetica delle imprese anche diverse da PMI e dei soggetti giuridici che esercitano attività economica;
  • supportare la realizzazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili per l’autoconsumo delle imprese, anche diverse da PMI e dei soggetti giuridici che esercitano attività economica anche in accompagnamento con gli interventi di efficientamento energetico, miglioramento e/o adeguamento sismico.

Soggetti beneficiari

I soggetti beneficiari sono le imprese (micro, piccole, medie e grandi imprese) e le ESCo, che sono iscritte al Registro delle Imprese e con unità locale in cui si realizza il progetto di investimento in Emilia-Romagna.

Spese ammissibili

I progetti ammessi dal Fondo devono essere volti alla promozione dell’efficienza energetica e dell’uso di energia rinnovabile delle imprese.

Le spese ammissibili devono rientrare in una delle seguenti categorie:

  • efficientamento energetico delle imprese;
  • realizzazione impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili per l’autoconsumo;
  • interventi di miglioramento e adeguamento sismico in associazione ad interventi energetici;
  • interventi per la circolarità dei processi e lo sviluppo di impianti di economia circolare.

Agevolazione prevista

Il Fondo Energia è un finanziamento agevolato, composto da una quota di capitale pubblica a tasso 0 (75% dell’importo) ed una quota di capitale privata a tasso di convenzione (fino max SPREAD 4,99+euribor).

È possibile peraltro richiedere un contributo a fondo perduto che non può superare il 12,5% della quota pubblica di finanziamento, a copertura delle spese di consulenza tecnica (es. diagnosi energetica, studio di fattibilità, progetto esecutivo). La quota di contributo a fondo perduto non può far parte delle spese coperte dal finanziamento agevolato (e verrà pertanto erogata all’impresa una volta presenta la rendicontazione finale). Il contributo è erogato nel rispetto del Reg. UE 1407/13 “de minimis”.

Presentazione domande

Dal 3 marzo 2025 ore 11.00 fino al 30 aprile 2025 ore 16.00 salvo esaurimento fondi.

Per poter richiedere il finanziamento agevolato, le imprese dovranno preventivamente disporre di delibera bancaria, rilasciata da un Istituto di Credito convenzionato per la quota di Provvista Privata.

Lo Studio è a disposizione per la necessaria assistenza alla predisposizione delle domande.

A cura di Simone Vincenzi


esg 2025. rendicontazione di sostenibilità

Agevolazioni a supporto dell'approvazione della rendicontazione di sostenibilità ESG - anno 2025

La Camera di Commercio di Bologna intende promuovere la sostenibilità ambientale, sociale e di governance (ESG) delle imprese, attraverso un bando finalizzato alla concessione di contributi per coprire le spese preliminari e di elaborazione della rendicontazione di sostenibilità (comunemente nota come bilancio di sostenibilità), comprese le attività di comunicazione.

La presentazione delle domande è dalle ore 11:00 del 18 Febbraio 2025 fino alle ore 13:00 del 28 Marzo 2025.

A cosa serve la rendicontazione ESG

La rendicontazione di sostenibilità rappresenta l’insieme dei dati non finanziari relativi alle iniziative attuate e/o pianificate da un’impresa, per perseguire gli obiettivi ESG, con particolare riferimento agli ambiti ecologico, sociale e di governance.

  • Conformità normativa: risponde ad obblighi di legge;
  • Accesso a finanziamenti: migliora le condizioni di credito e attrattività per investitori;
  • Vantaggio competitivo: rafforza la reputazione e facilita rapporti con clienti e fornitori;
  • Gestione dei rischi: previene rischi ambientali, sociali e di governance;
  • Coinvolgimento di dipendenti e stakeholder: migliora il clima aziendale e la fiducia nel brand;
  • Efficienza operativa: riduce sprechi e costi, favorendo incentivi e agevolazioni.

Soggetti beneficiari

Possono accedere al contributo tutte le piccole e medie imprese con sede legale e/o unità operativa nell’area metropolitana di Bologna, regolarmente iscritte al Registro Imprese/REA della Camera di Commercio di Bologna.

Le risorse saranno assegnate con priorità alle imprese femminili, giovanili e a quelle in possesso del rating di legalità, secondo l’ordine cronologico di presentazione delle domande.

Entità del contributo

Contributo a fondo perduto 50% delle spese ammissibili (massimo € 8.000).

Spese ammissibili

    • Consulenze specialistiche per l’analisi LCA (Life Cycle Assessment) applicata alla produzione di beni e all’erogazione di servizi;
    • Licenze d’uso e personalizzazione di software dedicati al monitoraggio e alla valutazione dei progressi aziendali verso i target ESG;
    • Compensi per consulenti professionali incaricati della predisposizione della rendicontazione di sostenibilità;
    • Onorari del revisore per la certificazione della conformità della rendicontazione ESG;
    • Costi per la certificazione e il rating ESG da parte di enti accreditati;
    • Creazione e diffusione di materiali di comunicazione sulle iniziative di sostenibilità intraprese e sui risultati raggiunti, per valorizzare l’impegno dell’impresa nei confronti dei propri stakeholder.

Tutte le spese devono essere fatturate e saldate tra il 1° Gennaio 2025 e il 30 Giugno 2026.

Modalità di presentazione delle domande

Le richieste di contributo devono essere trasmesse esclusivamente online, utilizzando la piattaforma Restart (https://restart.infocamere.it/), dalle ore 11:00 del 18 Febbraio 2025 fino alle ore 13:00 del 28 Marzo 2025.

Le domande devono essere firmate digitalmente dal legale rappresentante dell’impresa.

Per l’invio è richiesto il pagamento dell’imposta di bollo di € 16,00, da versare obbligatoriamente tramite PagoPA.

Documentazione richiesta

    • Modello di richiesta contributo generato da Restart al termine della compilazione;
    • Modulo delle dichiarazioni sostitutive, con l’elenco delle spese sostenute e/o da sostenere, corredato dai relativi pagamenti;
    • Preventivi o fatture già emesse (in euro e in lingua italiana o con traduzione) che dettaglino chiaramente le singole voci di spesa. Per i servizi di consulenza e progettazione è richiesto un contratto scritto con dettagli su contenuto, termini e compensi pattuiti;
    • Relazione dell’impresa, che illustri il percorso intrapreso o da avviare per l’approvazione della rendicontazione ESG nel 2025 (per l’esercizio 2024) o nel 2026 (per l’esercizio 2025), spiegando gli interventi previsti e la coerenza delle spese con gli obiettivi ESG.

Rendicontazione

I documenti di rendicontazione delle spese devono essere inviati entro il 31 Luglio 2026.

Lo Studio è a disposizione per la necessaria assistenza all’invio delle domande.

A cura di Simone Vincenzi


fondo centrale di garanzia

Fondo Centrale di Garanzia: operatività 2025

Il Fondo Centrale di Garanzia rappresenta uno strumento di supporto per imprese e professionisti che hanno difficoltà ad accedere al credito bancario, a causa dell’assenza di sufficienti garanzie.  

Di seguito esamineremo l’operatività del Fondo per il 2025.

Modello di valutazione del merito creditizio delle imprese

Ritorna operativo il modello di valutazione del merito creditizio delle imprese, simile ai modelli di rating utilizzati dalle banche. 

Il modello di valutazione, entrato in vigore nel 2019, era stato temporaneamente accantonato a causa dell’emergenza Covid19 e degli effetti economici della guerra in Ucraina. 

Il modello di valutazione del Fondo Centrale di Garanzia analizza i seguenti dati per attribuire una classe di rating (fascia): 

  • Finanziari (indicatori di Bilancio)
  • Crif e Cerved
  • Centrale Rischi

In base alla fascia attribuita, le imprese potranno accedere o non accedere alla garanzia del Fondo Centrale e con percentuali di garanzia diverse, anche in base alla finalità delle operazioni. 

Le fasce sono numerate da 1 a 5 (la 1 è la migliore, la 5 è la peggiore).

Tipologie di accesso al Fondo Centrale di Garanzia

1) Accesso diretto delle banche al Fondo Centrale di Garanzia: 

  • per le fasce 1-2-3-4 le imprese PMI potranno ottenere dal Fondo Centrale una garanzia del 50% per esigenze di liquidità; 
  • per le fasce 1-2-3-4 le imprese PMI potranno ottenere dal Fondo Centrale una garanzia dell’80% per realizzare investimenti in beni strumentali;
  • la fascia 5 è esclusa dalla garanzia del Fondo, ovvero potrà accedere alle operazioni di importo ridotto per un importo complessivo massimo di € 40.000 (Plafond) con garanzia 80%.

Per operazioni di liquidità si intendono: sia quelle relative a finanziamenti chirografari per pagamento fornitori, scorte, dipendenti ed in generale a supporto del capitale circolante, sia le linee di breve termine, quali fidi c/c, anticipo fatture, salvo buon fine, linee import. 

2) Accesso al Fondo di Garanzia attraverso un Consorzio di Garanzia, quale ad esempio ACT Artigiancredito: 

  • per le fasce 1-2-3-4 le imprese PMI potranno ottenere dal Fondo Centrale una garanzia dell’80% per esigenze di liquidità;
  • per le fasce 1-2-3-4 le imprese PMI potranno ottenere dal Fondo Centrale una garanzia dell’80% per realizzare investimenti in beni strumentali;
  • la fascia 5 è esclusa dalla garanzia del Fondo, ovvero potrà accedere alle operazioni di importo ridotto per un importo complessivo max di € 100.000 (Plafond) con garanzia 80%.

Per operazioni di liquidità si intendono: sia quelle relative a finanziamenti chirografari per pagamento fornitori, scorte, dipendenti ed in generale a supporto del capitale circolante, sia le linee di breve termine, quali fidi c/c, anticipo fatture, salvo buon fine, linee import. 

 

È essenziale evidenziare l’importanza della Centrale Rischi della Banca d’Italia che oltre ad impattare nel rating bancario come già accade, impatta anche sul rating del Fondo Centrale di Garanzia: conoscerla e verificarla periodicamente è utilissimo.

Casi di non applicazione del modello di valutazione del Fondo Centrale di Garanzia

Il modello di valutazione del Fondo non viene applicato a: 

  • Nuove imprese “imprese con meno di tre anni di attività ed in assenza di due bilanci/annualità ufficiali comparabili”;
  • Start up innovative e incubatori certificati;
  • Microcredito 50.000,00 ex art. 111 TUB;
  • Operazioni di importo non superiore a € 40.000 (Plafond) per singolo soggetto beneficiario, elevabile a € 100.000 (Plafond) qualora si tratti di operazioni presentate da un soggetto garante autorizzato come Artigiancredito;
  • Enti del terzo settore, purché iscritti nel Registro Unico Nazionale del Terzo Settore nonché al Rea presso il Registro Imprese, per operazioni di importo non superiore a € 60.000.

Fatto salvo quanto sopra indicato, gli Enti del terzo settore anche se non iscritti al Rea, nonché gli Enti religiosi civilmente riconosciuti, potranno accedere alla garanzia del Fondo a valere su apposita sezione speciale. 

Si evidenzia, inoltre, l’innalzamento del De Minimis da € 200.000 a € 300.000.

Da ricordare:

Le imprese in stato di difficoltà ai sensi del regolamento UE 651/2014 della Commissione, del 17 Giugno 2014, non possono accedere alla garanzia del Fondo Centrale ed alla maggior parte dei contributi pubblici.

Lo Studio rimane a disposizione per eventuali approfondimenti.

A cura di Simone Vincenzi


finanziamenti. cresciSì. cresciPMI

CresciSì e CresciPMI: i finanziamenti del Medio Credito Centrale (MCC) per Startup innovative e PMI

Il Medio Credito Centrale (MCC) ha lanciato due nuovi strumenti finanziari, CresciSì e CresciPMI, pensati per offrire un sostegno mirato alle Startup Innovative e alle Piccole e Medie Imprese (PMI).

Entrambi i prodotti beneficiano della garanzia del Fondo di Garanzia per le PMI e sono finalizzati a facilitare l’accesso al credito degli imprenditori, fornendo un supporto concreto in un contesto economico sempre più competitivo e complesso.

Caratteristiche

I prodotti CresciPMI e CresciSì sono finanziamenti chirografari assistiti dal Fondo di Garanzia PMI, erogati dal Medio Credito Centrale, a medio/lungo termine, dedicati alle Micro, Piccole e Medie Imprese comprese le Startup con meno di 3 bilanci ufficiali ovvero alle Startup di tipo innovativo.

Sono destinati a finanziare la realizzazione di investimenti materiali e immateriali, formazione di scorte ed altre necessità finanziarie di medio/lungo periodo correlate all’attività dell’impresa.

Agevolazioni

Il tasso vantaggioso ha una durata da 18 a 72 mesi (per circolante: durata 18/60 mesi; per investimenti durata: 18/72 mesi) e piano di rimborso rateale, con il pagamento di rate mensili o trimestrali comprensive di capitale e interessi con l’eventuale periodo di preammortamento ricompreso nella durata massima prevista. Il tasso di interesse può variare, rispetto al tasso iniziale, con cadenze prestabilite, secondo l’andamento del parametro di indicizzazione fissato nel contratto.

Con riferimento alle Startup, possono richiedere un finanziamento per circolante le sole “Startup innovative”.

Per i finanziamenti dedicati alle Startup, la Banca richiederà:

  • l’apporto minimo di mezzi propri versato interamente come condizione alla stipula, mediante aumento del capitale sociale o attraverso il finanziamento soci/versamento in aumento di capitale sociale futuro da postergare al credito della Banca.

Nel dettaglio:

  • per finanziamenti finalizzati ad investimenti, pari al 20% del piano finanziario per le Startup innovative e del 25% per le Startup non innovative;
  • per finanziamenti finalizzati alla formazione di scorte ed altre necessità finanziarie (solo nel caso di Startup Innovative) pari al 20% dell’importo del finanziamento.

Per il finanziamento la Banca deve ottenere la garanzia del Fondo di Garanzia PMI o alternativamente, solo nel caso di finanziamenti alle Startup presentate da Confidi convenzionati, la Garanzia Confidi controgarantita e riassicurata dal Fondo di Garanzia. La banca potrà richiedere ulteriori garanzie (fidejussione specifica).

La concessione dei finanziamenti è, come consuetudine, soggetta a valutazione della Banca.

Il finanziamento va da un minimo di 30.000,00 € ad un massimo di 1 milione di €, ad eccezione delle Startup per le quali l’importo massimo concedibile è di 500.000,00 €.

Si precisa che per quanto riguarda il target delle Micro e Piccole Imprese l’importo minimo richiesto non potrà essere inferiore al 2% del fatturato dell’ultimo esercizio ufficiale. Per tutte le altre imprese, il finanziamento può essere richiesto contattando la rete commerciale di MCC.

Destinatari

Sono ammessi come destinatari, i soggetti aventi i seguenti requisiti:

  • essere ditta individuale o società di persone con almeno 3 dichiarazioni dei redditi (Unico e Irap) consecutive trasmesse ufficialmente all’Agenzia delle Entrate;
  • avere meno di 50 dipendenti;
  • avere un fatturato inferiore ai 10 milioni di €;
  • avere almeno 3 bilanci depositati per le società di capitali.

Non sono ammesse imprese con regime forfettario.

Modalità operativa

Il finanziamento può essere richiesto direttamente tramite il portale https://easypmi.mcc.it/easypmi/ senza costi aggiuntivi.

Link utili

A cura di Simone Vincenzi


bando. indennizzo.

Bando per gli indennizzi alle attività danneggiate dal cantiere di piazza Garibaldi a Finale Emilia

Fino al 24 dicembre 2024 è possibile partecipare al bando del Comune di Finale Emilia che ha stanziato 10 mila euro per indennizzi alle imprese ubicate nell’area del cantiere per la riqualificazione di piazza Garibaldi, nella limitrofa via Sauro (per il tratto compreso tra il civico 13/c e il civico 13/d) e in via Generale Malaguti.

Indennizzo:

L’indennizzo verrà quantificato nella misura massima del 100% della quota versata quale TPC/TARI (al netto di IVA) riferita all’anno 2024 emessa da Geovest.

Qualora la somma stanziata non risulti sufficiente per tutti gli operatori che avranno presentato domanda e che sono in regola con i requisiti del bando, il contributo verrà erogato fino ad esaurimento fondi, in proporzione tra gli aventi diritto.

Per ottenere il ristoro, i partecipanti al bando devono essere in situazione di regolarità contributiva attestata dal DURC o avere in corso un piano rateizzato di rientro, al momento della presentazione della domanda e alla liquidazione del contributo e devono avere pagato la TPC/TARI anno 2024.

Chi può fare domanda:

Possono beneficiare degli indennizzi i titolari di attività economiche con accesso e/o vetrine poste al piano terra e visibili sulla pubblica via e aperte al pubblico, già insediate ed attive nell’area interessata dal cantiere alla data di pubblicazione del bando.

Sono ammessi al contributo:

esercizi di vicinato ossia esercizi che svolgono attività di commercio al dettaglio con una superficie di vendita fino a 250 mq;

attività artigianali e di servizio con vendita al pubblico dei propri prodotti tra cui panifici, pizzerie al taglio, rosticcerie, gelaterie e simili;

-esercizi di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande;

-agenzie di intermediazione immobiliare.

Sono escluse dalla partecipazione al bando banche, istituti di credito, attività di intermediazione creditizia e simili, attività libero professionali, attività di consulenza, agenzie assicurative, in generale enti che effettuano disbrigo di pratiche tecnico-amministrative, ambulatori e strutture sanitarie.

Come effettuare la domanda:

La domanda di adesione potrà essere inviata tramite PEC all’indirizzo comunefinale@cert.comune.finale.mo.it entro la scadenza del 24 dicembre 2024.

La domanda dovrà essere presentata sull’apposito modello di domanda con marca da bollo da Euro 16,00 (modulo A), compilata in ogni sua parte, sottoscritta dal richiedente con firma digitale o firma autografa, corredata dalla fotocopia di un documento di identità in corso di validità. Per i cittadini stranieri è necessaria una copia del permesso di soggiorno o carta di soggiorno, ai sensi della normativa vigente.

Link utili

Il bando e gli allegati sono disponibili sul sito del Comune di Finale Emilia .

Un bando per gli indennizzi alle attività danneggiate dal cantiere di piazza Garibaldi – Comune di Finale Emilia

Lo Studio è a disposizione per le imprese interessate a partecipare al bando.

A cura di Simone Vincenzi


bando. riqualificazione.

Bando Comune di Modena per attività nuove ed esistenti

Il Comune di Modena ha aperto un bando per incentivare l’apertura di nuove attività economiche e la riqualificazione di quelle esistenti nel territorio comunale. L’obbiettivo è quello di promuovere la riqualificazione e il reinserimento dell’artigianato e delle attività economiche nel tessuto urbano.

Il Bando prevede contributi a fondo perduto per la riqualificazione delle attività economiche esistenti (sezione 1) e per l’apertura di nuove attività economiche (sezione 2) nel Comune di Modena,

fatta eccezione per Via Torre, Canalino, Saragozza, Rua Muro, Puccini, Mar Tirreno ; i centri di vicinato “Torrenova”, “Le Torri” e “Cognento” ed i progetti di impresa che hanno beneficiato dei contributi erogati con il Bando per la rigenerazione e innovazione delle attività economiche nella zona Gramsci 2018.

Entità del contributo

I contributi a fondo perduto copriranno fino al 50% delle spese ammissibili, con i seguenti limiti:

  • in caso di riqualificazione: massimo 10.000,00 € per progetto, con un investimento minimo richiesto di 5.000,00 €;
  • in caso di nuove aperture: massimo 20.000,00 € per progetto, con un investimento minimo di 8.000,00 €.

Interventi ammessi

Riqualificazione di attività esistenti:

  • miglioramento degli spazi interni ed esterni per ampliare o migliorare i servizi offerti;
  • acquisto di attrezzature informatiche, aggiornamenti tecnologici e formazione del personale;
  • spese di servizi e consulenze funzionali alla realizzazione del progetto di riqualificazione.

Nuove aperture:

  • lavori di ristrutturazione, progettazione e direzione lavori (fino al 10% del totale delle opere);
  • acquisto e installazione di macchinari, arredi, sistemi di sicurezza, impianti per il risparmio energetico, software, consulenze per marketing e siti web ecc.

Saranno ammesse solo le spese realizzate e sostenute a partire dalla data di presentazione del presente bando. A tal fine farà fede la data delle fatture o dei documenti contabili.

Destinatari

Sono destinatarie le seguenti attività economiche:

  • attività commerciali e di servizio, comprese edicole e attività socio-culturali aperte al pubblico;
  • attività artigianali con servizi di riparazione (calzature, mobili, orologi, gioielli, ecc.) e produzione artigianale (pelletteria, sartoria, oreficeria, ecc.);
  • servizi alla persona, tra cui lavanderie, acconciatori, centri estetici, pompe funebri e centri benessere.

Requisito fondamentale: le attività devono essere situate al piano terra e visibili dalla strada.

Sono esclusi gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande e gli esercizi artigianali e/o commerciali con consumo sul posto, nonché i progetti d’impresa che includono, anche parzialmente: articoli per soli adulti; attività di scommesse e gioco d’azzardo; attività di “compro oro”; armi, munizioni e materiale esplosivo, inclusi i fuochi d’artificio; la vendita di cannabis light.

Modalità operative per le domande

Presentazione domande dal 3 dicembre 2024 al 19 maggio 2025

Le domande devono essere inviate esclusivamente tramite posta elettronica certificata (PEC) con firma digitale del legale rappresentante, del titolare dell’impresa individuale, del presidente dell’associazione o del procuratore appositamente nominato e devono essere trasmesse al seguente indirizzo: casellaistituzionale036@cert.comune.modena.it , specificando nell’oggetto: “Riqualificazioni (Sezione 1)” oppure “Nuove Aperture (Sezione 2)“.

In alternativa, è possibile inviare una domanda con firma autografa in formato PDF, allegando un documento d’identità.

Le domande verranno valutate da una commissione secondo i criteri stabiliti nella sezione 1 e 2, con attribuzione di un punteggio minimo per poter essere ammesse nella graduatoria. La graduatoria verrà pubblicata entro lunedì 7 luglio 2025.

Link utili