fondo starter

Fondo Starter: finanziamenti agevolati Emilia Romagna

La Regione Emilia-Romagna sostiene la crescita e lo sviluppo delle micro e piccole imprese attraverso il Fondo Starter, che concede finanziamenti a tasso agevolato fino al 100% dell’investimento per progetti realizzati sul territorio regionale. L’obiettivo è favorire l’innovazione, la digitalizzazione e il rafforzamento competitivo delle imprese attive da meno di 5 anni.

Beneficiari

I beneficiari sono micro e piccole imprese iscritte al Registro delle Imprese da meno di 5 anni alla data di presentazione della domanda, con unità locale in cui si realizza il progetto di investimento in Emilia-Romagna.

Agevolazione

L’agevolazione consiste in finanziamenti a tasso agevolato con provvista mista, derivante per il 75% dalle risorse pubbliche del Fondo e per il restante 25% da risorse messe a disposizione dagli Istituti di credito convenzionati. I finanziamenti, sotto forma di mutuo chirografario, possono avere la durata compresa tra 36 e 96 mesi (incluso un preammortamento massimo di 12 mesi) e importo ricompreso tra un minimo di 20 mila euro ad un massimo di 500mila euro.

Interventi ammissibili

Tra gli interventi ammissibili rientrano:

  1. interventi su immobili strumentali: acquisto, ampliamento e/o ristrutturazione;
  2. acquisto di macchinari, attrezzature, hardware e software, arredi;
  3. acquisizione di brevetti, licenze, marchi, avviamento;
  4. spese per partecipazione a fiere e interventi promozionali;
  5. consulenze tecniche e/o specialistiche;
  6. spese del personale adibito al progetto;
  7. materiale e scorte;
  8. spese per locazione dei locali adibiti ad attività;
  9. spese per la produzione di documentazione tecnica necessaria per la presentazione e
    rendicontazione della domanda.

Le voci e), f), g), h), i) non possono superare il 50% del finanziamento richiesto.

I giustificativi di spesa dovranno avere data successiva a quella di presentazione della domanda.

Presentazione domande

Le domande possono essere presentate dal 18 giugno 2025 alle ore 10:00 fino al 31 luglio 2025 alle ore 16:00, salvo esaurimento fondi.

I progetti dovranno essere conclusi e rendicontati per il 100% dell’importo ammesso entro 12 mesi dalla delibera di concessione.

A cura di Simone Vincenzi


investimenti beni 4.0

Agevolazioni beni 4.0: nuove modalità per chi ha effettuato investimenti nel 2024 e 2025

È partita la corsa a prenotare le risorse erariali per il Bonus sugli investimenti 4.0 – 2025.

Per chi ha già comunicato in via preventiva gli investimenti 2025 secondo il vecchio modello, è necessaria una nuova comunicazione entro 30 giorni per mantenere la posizione acquisita col primo invio.

Le regole del Decreto Direttoriale 15 maggio 2025

Il Decreto Direttoriale 15 maggio 2025 fissa le regole per la predisposizione e l’invio del modello di comunicazione degli investimenti condotti nell’anno 2025 (non prenotati entro fine 2024) o entro il 30 giugno 2026 ma prenotati nel corso del 2025.

Di seguito le diverse modalità:

  • comunicazione preventiva, in ogni caso entro e non oltre il 31 gennaio 2026, con l’indicazione dell’ammontare complessivo degli investimenti 4.0 che si intendono effettuare e del relativo credito d’imposta prenotato;
  • comunicazione pagamento acconto, entro 30 giorni dalla dichiarazione di cui al punto precedente, indicante data e importo del pagamento relativo all’ultima quota dell’acconto per il raggiungimento del 20% del costo di acquisizione;
  • comunicazione finale (consuntiva) a completamento degli investimenti, entro il 31 gennaio 2026 per gli investimenti ultimati alla data del 31 dicembre 2025, ovvero entro il 31 luglio 2026 per gli investimenti ultimati alla data del 30 giugno 2026.

Con la comunicazione preventiva, si potranno prenotare le risorse, ma sarà poi necessario trasmettere la comunicazione finale con gli investimenti effettuati (gli investimenti finali non potranno eccedere l’importo degli investimenti prospettati inizialmente).

Non è previsto un meccanismo di “rigetto” delle comunicazioni in via preventiva qualora le prenotazioni raggiungano i 2,2 milioni di euro disponibili. Ciò significa che non è esclusa la circostanza in cui, tra la comunicazione iniziale e quella finale trasmesse dalle imprese, le risorse erariali possano esaurirsi.

In tal caso, le comunicazioni al GSE rimangono valide e nel caso di nuova disponibilità di risorse, il GSE ne darà comunicazione all’impresa secondo l’ordine cronologico di trasmissione delle comunicazioni in via preventiva.

Comunicazioni preventive o consuntive con precedente modello: cosa succede?

Molte imprese, all’inizio dell’anno, si sono poste la domanda se dovessero o potessero presentare la comunicazione preventiva al GSE secondo il modello 2024 anche in relazione agli investimenti in beni 4.0 relativi al 2025 (anche se non prenotati entro fine 2024).

Alcune di queste non solo hanno proceduto a trasmettere la comunicazione preventiva, ma si sono ritrovate, in taluni casi, a presentare anche la comunicazione finale di completamento degli investimenti eleggibili, prima ancora della pubblicazione del Decreto Direttoriale 15 maggio 2025.

Si sono così rese necessarie regole transitorie per tutte quelle imprese, che si sono prodigate per effettuare le comunicazioni secondo le disposizioni disponibili e applicabili pro tempore.

Regole transitorie

Queste imprese dovranno entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore del Decreto (ovverosia entro il 14 giugno 2025) ripresentare la comunicazione col nuovo modello di comunicazione, avendo cura di indicare il codice identificativo di quello precedente.

A tal proposito, diversamente da quanto indicato nel DM, sul sito del MiMIT viene precisato come la scadenza dei 30 giorni decorra “dalla data di entrata in vigore del nuovo modello di comunicazione (da definirsi con successivo decreto direttoriale)”, ad oggi ancora non disponibile.

Una volta ripresentata la comunicazione preventiva, sarà necessario adempiere agli ulteriori obblighi comunicativi (ovverosia comunicazione preventiva con indicazione al pagamento dell’acconto del 20% e comunicazione finale di completamento degli investimenti).

Lo Studio rimane a disposizione per la necessaria assistenza.

A cura di Simone Vincenzi


autocertificazione beni 4.0

Autocertificazione interconnessione beni 4.0: attenzione alle insidie

Nei precedenti articoli abbiamo già trattato il tema legato all’interconnessione dei beni 4.0; ora torniamo sull’argomento offrendo ulteriori dettagli e spunti utili ad affrontare un percorso non privo di inside.

Come sappiamo, per i beni strumentali al di sotto di € 300.000 (€ 500.000 fino al 2020), non sussiste l’obbligo di ricorrere ad un’attestazione di conformità ai requisiti di legge tramite Perizia Giurata.

In base alla nostra esperienza sul campo, abbiamo rilevato principalmente due tipologie di “vizi” che potrebbero generare criticità nell’Autocertificazione. Analizziamoli di seguito.

1)Rischi di interpretazione troppo estensiva

Per molti soggetti redigere un’autocertificazione significa redigere un generico documento, come ad esempio:

  • Un foglio di carta intestata dell’azienda nel quale il legale rappresentante dichiara di avere titolo a procedere con l’agevolazione.
  • Una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà (art. 46 DPR 445/2000) in cui il legale rappresentante dell’azienda dichiara che l’investimento soddisfa i requisiti di legge per fruire del Credito di Imposta.

Questa condotta, pur non essendo in sé errata, rischia di essere incompleta, poiché si basa su una interpretazione erronea e su un fraintendimento pericolosissimo. Si confonde il fatto di dichiarare il possesso dei requisiti con il fatto di conoscerli, averli compresi, messi in atto nel proprio processo aziendale in maniera compiuta per le richieste di legge e con l’essere in grado di dimostrarli in fase di eventuale verifica.

L’autocertificazione da sola può non essere sufficiente, in quanto sarebbe consigliabile accompagnarla con una descrizione tecnica dei beni. Tale descrizione tecnica dei beni dovrebbe essere corredata da elementi che provino l’effettivo soddisfacimento dei requisiti di legge previsti dalla loro categorizzazione ed appartenenza all’Allegato A o B, definiti dalla Legge 232/2016 e successive integrazioni e modifiche (vedere anche la circolare MISE n. 547750 del 15.12.17).

Inoltre, ci sentiamo di consigliare un’autocertificazione con data certa. Infatti, in caso di Perizia Tecnica Giurata da parte del perito, sono l’ufficiale giudiziario che assevera la perizia o il notaio, che provvedono ad apporre i timbri con marcatura temporale e registrare l’atto pubblico.

2)Rischi di interpretazione troppo riduttiva

Sono presenti ulteriori comportamenti che possono sfociare in serie problematiche relative alla fruizione delle agevolazioni:

  • Supporre che i requisiti tecnici siano in capo esclusivamente ai beni acquistati.
  • Confondere l’attestazione di agevolabilità o i documenti tecnici (“autodichiarazioni”) dei produttori dei beni con la Perizia Tecnica Giurata o con una generica “Certificazione I4.0”.

Requisiti tecnici esclusivamente in capo ai beni acquistati

La verifica dei requisiti tecnici ai fini della fruizione del credito di imposta considera il bene strumentale inserito nel contesto del processo produttivo aziendale.

Pertanto, non basta che il bene presenti delle specifiche caratteristiche tecniche, ma occorre che queste caratteristiche tecniche vengano usate ed integrate nel proprio processo produttivo dall’azienda.

Alcune Caratteristiche Obbligatorie citate sono di esclusiva pertinenza della macchina e devono essere quindi garantite dall’OEM ; altre sono a carico, oltre che dell’OEM ,anche dell’azienda beneficiaria END USER .

In definitiva, le caratteristiche della macchina sono condizioni necessarie ma non sufficienti: l’azienda deve creare le condizioni per dimostrare il concreto utilizzo del bene secondo le prescrizioni e le finalità della normativa.

Dichiarazioni dei produttori

Con l’apprezzabile intento di aiutare i propri clienti nella scelta dei beni e di agevolare i titolari/legali rappresentanti alle prese con l’autocertificazione, molti produttori forniscono dei documenti che dichiarano il possesso delle caratteristiche tecniche previste per soddisfare i requisiti tecnici per l’agevolazione o spiegano in maniera approfondita come il bene debba essere configurato a tale scopo.

Questa dichiarazione non sostituisce in alcun modo l’eventuale autocertificazione, in quanto la responsabilità del possesso dei requisiti di legge è totalmente in carico all’azienda acquirente. Quest’ultima deve installare e configurare il bene dentro i propri sistemi aziendali ed il proprio processo produttivo, in modo tale da rendere il bene stesso conforme ai requisiti di legge.

Eventuali sanzioni

Generalmente in caso di accertamento e nel caso in cui anche solo uno dei requisiti non sia rispettato, si può incorrere in sanzioni considerevoli: la restituzione del credito oltre ad una sanzione aggiuntiva fino al 200% di tale somma.

Nel dettaglio le sanzioni possono essere di due tipi:

  1. Sanzione amministrativa: Se viene verificato che l’investimento non aveva le caratteristiche per rientrare nelle casistiche agevolate, si accerterà una indebita fruizione del Credito di Imposta e quindi l’applicazione della sanzione fino al 200% oltre che la restituzione del credito di cui si è fruito.
  1. Sanzione penale: A seconda dei casi, essendo l’autocertificazione una dichiarazione sostitutiva di atto notorio, possono essere accertati i presupposti del reato fiscale e cioè “l’utilizzo di documentazione o dichiarazioni false o per operazioni inesistenti, artifici o raggiri condotte simulatorie o fraudolente”.

In questo caso, è bene ricordare che mentre la sanzione amministrativa incide solo sul patrimonio in quanto si risolve in un pagamento di sole somme di denaro, quella penale può incidere anche sulla libertà personale.

A cura di Simone Vincenzi


transizione digitale

Bando per la transizione digitale Emilia-Romagna (anno 2025)

Attraverso il supporto dei Digital Innovation HUB appartenenti alla rete regionale per la transizione digitale delle imprese dell’Emilia- Romagna, il Bando si pone l’obbiettivo di favorire l’adozione, da parte delle imprese emiliano-romagnole, delle più moderne soluzioni e tecnologie digitali finalizzate

  • ad incrementare la flessibilità e adattabilità, la sicurezza, l’efficienza e la produttività di tutti o di parte dei processi organizzativi, produttivi e di servizio della loro catena del valore e delle filiere in cui esse operano;
  • a favorire l’innovazione dei prodotti e l’adozione di modelli di business attenti agli impatti ambientali e sociali delle attività svolte.

Beneficiari

Imprese di qualunque forma giuridica e soggetti iscritti al REA, operanti in tutti i settori (esclusa l’agricoltura), che svolgano attività economica nella regione Emilia-Romagna.

Scadenze

La domanda di contributo può essere presentata dalle 10.00 del giorno 15 aprile 2025 alle ore 13.00 del 28 aprile 2025.

È prevista la chiusura anticipata della suddetta finestra temporale al raggiungimento del numero di 500 domande presentate.

Interventi e spese ammissibili

Gli investimenti dovranno essere avviati a partire dalla data di presentazione della domanda e potranno riguardare digitalizzazione di base (introduzione/implementazione/adattamento di soluzioni tecnologiche per favorire un primo passo verso la digitalizzazione delle funzioni aziendali) oppure digitalizzazione avanzata (introduzione/implementazione/adattamento di soluzioni tecnologiche avanzate, e/o le più recenti tecnologie).

In particolare, tra le spese ammissibili rientrano:

  • acquisto di impianti, macchinari, attrezzature, hardware, beni strumentali tangibili, anche usati o ricondizionati, anche nella forma del leasing e/o del noleggio;
  • acquisto di licenze software o di abbonamenti per l’utilizzo di licenze software, di servizi erogati nella soluzione cloud computing e software as a service (SAAS);
  • realizzazione di piccoli interventi edili, murari e di arredo strettamente collegati e funzionali alla realizzazione del progetto. Massimo 5.000,00 euro;
  • acquisizione di servizi per la creazione e/o adattamento/personalizzazione/customizzazione di software, applicativi e siti web;
  • acquisizione di consulenze specialistiche strategiche per la realizzazione del progetto, comprese le spese per la realizzazione degli assesment relativi al livello di maturità digitale pre-intervento e post-intervento. Tale spesa è riconosciuta nella misura massima del 30% della somma delle voci a), b), c) e d). Non sono ammissibili le consulenze per la presentazione e gestione della domanda e della rendicontazione delle spese;
  • spese generali connesse alla realizzazione del progetto. Tali spese sono riconosciute nella misura forfettaria del 5% della somma delle voci a), b), c), d), e).

Entità dell’agevolazione

Il contributo a fondo perduto previsto nel presente bando verrà concesso nella misura massima pari al 40% della spesa ritenuta ammissibile e per un importo non superiore a complessivi 90.000,00 euro, con possibilità di incremento di 7 punti percentuali per casistiche specifiche (Es. Rating di Legalità, impresa femminile/giovanile, …).

Per accedere al contributo, l’investimento minimo è di 20.000,00 euro.

Lo Studio è a disposizione per l’assistenza necessaria alla partecipazione al bando.

A cura di Simone Vincenzi

Se sei interessato al Bando ne parleremo in maniera approfondita al Webinar organizzato insieme a Phorma Mentis

Mercoledì 19 Marzo dalle ore 16.30 alle ore 18.

Per partecipare iscriviti qui

transizione digitale

Voucher digitale 2025

Il Bando prevede contributi a fondo perduto per l’acquisizione di nuove competenze e tecnologie abilitanti, anche finalizzate ad approcci green oriented, volti a sostenere la transizione digitale del tessuto produttivo.

Destinatari

Il Bando è rivolto alle PMI iscritte alla Camera di commercio di Modena, in regola con:

  • pagamento del diritto annuale cciaa
  • DURC – Documento di Regolarità contributiva.

Entità dell’agevolazione

L’agevolazione è concessa in base al regime “de minimis” e consiste in un contributo a fondo perduto pari al 50% delle spese ammissibili con un massimale di 5.000,00 euro.

Alle imprese in possesso del rating di legalità verrà riconosciuta una premialità di 250,00 euro nel rispetto dei massimali “de minimis”.

Per accedere al contributo, l’investimento minimo è di 3.000,00 euro al netto di iva.

Spese ammissibili

Sono ammissibili le spese per servizi di consulenza e/o formazione e di acquisto di beni strumentali materiali e immateriali relativi a una o più tecnologie fra quelle previste all’art. 2 del bando:

  • robotica avanzata e collaborativa;
  • interfaccia uomo-macchina;
  • manifattura additiva e stampa 3D;
  • prototipazione rapida;
  • internet delle cose e delle macchine;
  • cloud, High Performance Computing – HPC, fog e quantum computing;
  • soluzioni di cyber security e business continuity (es. CEI – cyber exposure index, vulnerability assessment, penetration testing etc);
  • big data e analytics;
  • intelligenza artificiale;
  • blockchain;
  • soluzioni tecnologiche per la navigazione immersiva, interattiva e partecipativa (realtà aumentata, realtà virtuale e ricostruzioni 3D);
  • simulazione e sistemi cyberfisici;
  • integrazione verticale e orizzontale;
  • soluzioni tecnologiche digitali di filiera per l’ottimizzazione della supply chain;
  • soluzioni tecnologiche per la gestione e il coordinamento dei processi aziendali con elevate caratteristiche di integrazione delle attività (ad es. ERP, MES, PLM, SCM, CRM, RFID, barcode, etc).

I preventivi di spesa non possono essere antecedenti al 1° gennaio 2025 e le spese devono essere sostenute a partire dal 1° gennaio 2025 fino al 120° giorno successivo alla data della Determinazione di approvazione delle graduatorie delle domande ammesse.

Modalità operativa per la presentazione della domanda

La trasmissione delle domande deve avvenire esclusivamente mediante la piattaforma ReStart e l’invio della domanda può essere effettuato anche da un intermediario.

Le domande di contributo possono essere inserite nella piattaforma dal 5 giugno 2025 ed inviate a partire dalle ore 10:00 di mercoledì 11 giugno fino alle ore 18:00 di venerdì 20 giugno 2025.

I nuovi utenti possono registrarsi al Servizio Restart esclusivamente tramite SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), CIE (Carta di Identità Elettronica) o CNS (Carta Nazionale dei Servizi).

Prima dell’invio della pratica occorre fare attenzione che siano presenti entrambi gli allegati:

  • modello generato dalla piattaforma;
  • modello di domanda scaricato dal sito e compilato in tutte le sue parti firmato digitalmente (in formato p7m) dal titolare/legale rappresentante dell’impresa.

Valutazione e graduatoria

Gli uffici camerali effettueranno una istruttoria amministrativa-formale per individuare le domande ammissibili e successivamente la selezione dei progetti avverrà con procedura valutativa a graduatoria secondo il punteggio assegnato sulla base dei criteri stabiliti dal bando. A parità di punteggio conseguito, la graduatoria verrà determinata in base all’ordine cronologico di presentazione delle domande.

L’approvazione della graduatoria dei beneficiari dei contributi avverrà entro 30 giorni dalla scadenza del termine di presentazione delle domande.

L’esito dell’istruttoria verrà pubblicato sul sito camerale nella sezione Amministrazione Trasparente.

Rendicontazione

Entro il 120° giorno successivo alla data della determinazione di approvazione della graduatoria delle domande ammesse, l’impresa dovrà trasmettere la pratica di rendicontazione.

Lo Studio è a disposizione per l’invio delle istanze.

A cura di Simone Vincenzi


internazionalizzazione

Bando Voucher Internazionalizzazione 2025

Il Bando prevede contributi a fondo perduto per supportare l’internazionalizzazione delle imprese.

Le domande possono essere presentate dal 2 all’ 11 aprile 2025.

Entità dell’agevolazione

Le risorse camerali a disposizione dell’intervento sono pari a 100.000,00 euro.

L’agevolazione è concessa in base al regime “de minimis” e consiste in un contributo a fondo perduto sottoforma di Voucher pari al 50% delle spese ammissibili e per un importo unitario massimo di 5.000,00 euro.

Alle imprese in possesso del rating di legalità verrà riconosciuta una premialità di 250,00 euro nel rispetto dei massimali “de minimis”.

Per accedere al contributo, è previsto un importo minimo di investimento di 3.000,00 euro, al netto di iva.

Gli ambiti di attività finanziabili

Gli ambiti di attività a sostegno del commercio internazionale ricompresi nel presente Bando dovranno riguardare:

a) percorsi di rafforzamento della presenza all’estero, quali:
  • i servizi di analisi e orientamento specialistico per facilitare l’accesso e il radicamento sui mercati esteri, per individuare nuovi canali, ecc.;
  •  il potenziamento degli strumenti promozionali e di marketing in lingua straniera, compresa la progettazione, predisposizione, revisione, traduzione dei contenuti di cataloghi/ brochure/presentazioni aziendali;
  • l’ottenimento o il rinnovo delle certificazioni di prodotto necessarie all’esportazione nei Paesi esteri o a sfruttare determinati canali commerciali (es. GDO);
  • la protezione del marchio dell’impresa all’estero;
  • i servizi di assistenza specialistica sul versante legale, doganale, organizzativo, contrattuale o fiscale legato all’estero;
  • l’accrescimento delle capacità manageriali dell’impresa attraverso attività formative a carattere specialistico (soprattutto a distanza);
  • lo sviluppo delle competenze interne attraverso l’utilizzo in impresa di temporary export manager (TEM) e digital export manager (DEM) in affiancamento al personale aziendale.
b) lo sviluppo di canali e strumenti di promozione all’estero (a partire da quelli innovativi basati su tecnologie digitali), quali:
  • la realizzazione di “virtual matchmaking”, ovvero lo sviluppo di percorsi (individuali o collettivi) di incontri d’affari e B2B virtuali tra buyer internazionali e operatori nazionali, anche in preparazione a un’eventuale attività incoming e outgoing futura;
  • l’avvio e lo sviluppo della gestione di business on line, attraverso l’utilizzo e il corretto posizionamento su piattaforme/ marketplace/ sistemi di smart payment internazionali;
  • progettazione, predisposizione, revisione, traduzione dei contenuti del sito internet dell’impresa, ai fini dello sviluppo di attività di promozione a distanza;
  • la realizzazione di campagne di marketing digitale o di vetrine digitali in lingua estera per favorire le attività di e-commerce;
  • laddove possibile, la partecipazione a fiere o eventi con finalità commerciale all’estero (sia in Paesi UE, sia extra Ue) o anche a fiere internazionali in Italia;
  • la realizzazione di attività ex-ante ed ex-post rispetto a quelle di promozione commerciale (compresa quella virtuale), quali: analisi e ricerche di mercato per la predisposizione di studi di fattibilità inerenti a specifici mercati di sbocco; ricerca clienti/partner per stipulare contratti commerciali o accordi di collaborazione; servizi di follow-up successivi alla partecipazione per finalizzare i contatti di affari.

Spese ammissibili

Sono dunque ammissibili le spese sostenute dal 01/01/2025 fino al termine per la rendicontazione, ovvero 20/01/2026 per:

  1. servizi di consulenza e/o formazione relativi a uno o più ambiti di attività a sostegno del commercio internazionale;
  2. acquisto o noleggio di beni e servizi strumentali funzionali allo sviluppo delle iniziative;
  3. realizzazione di spazi espositivi (virtuali o, laddove possibili, fisici, compreso il noleggio e l’eventuale allestimento, nonché l’interpretariato e il servizio di hostess) e incontri d’affari, comprendendo anche la quota di partecipazione/iscrizione e le spese per l’eventuale trasporto dei prodotti (compresa l’assicurazione).

Destinatari

Il Bando è rivolto alle PMI iscritte alla Camera di commercio di Modena, in regola con:

  • pagamento del diritto annuale cciaa
  • DURC – Documento di Regolarità contributiva.

Modalità operativa per la presentazione della domanda

La trasmissione delle domande deve avvenire esclusivamente mediante la  piattaforma ReStart e l’invio della domanda può essere effettuato anche da un intermediario.

Le domande di contributo possono essere inserite nella piattaforma dal 27 marzo 2025 ed inviate a partire dalle ore 10:00 di mercoledì 2 aprile fino alle ore 18:00 di venerdì 11 aprile 2025.

I nuovi utenti possono registrarsi al Servizio Restart esclusivamente tramite SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), CIE (Carta di Identità Elettronica) o CNS (Carta Nazionale dei Servizi).

Valutazione e graduatoria

Gli uffici camerali effettueranno una istruttoria amministrativa-formale per individuare le domande ammissibili e successivamente la selezione dei progetti avverrà con procedura valutativa a graduatoria secondo il punteggio assegnato sulla base dei criteri stabiliti dal bando. A parità di punteggio conseguito, la graduatoria verrà determinata in base all’ordine cronologico di presentazione delle domande.

L’approvazione della graduatoria dei beneficiari dei contributi avverrà entro 30 giorni dalla scadenza del termine di presentazione delle domande e ne verrà data notizia alle imprese richiedenti, all’indirizzo PEC indicato sulla domanda.

L’esito dell’istruttoria verrà pubblicato sul sito camerale nella sezione Amministrazione Trasparente.

Rendicontazione

L’impresa dovrà trasmettere la pratica di rendicontazione entro il 20 gennaio 2026 mediante la piattaforma ReStart.

Lo Studio è a disposizione per l’invio delle istanze.

A cura di Simone Vincenzi


sistemi di sicurezza

Contributi impianti di sicurezza – Imprese di Modena

Il Fondo di Sicurezza 2025 è rivolto alle piccoleimprese che intendono dotarsi di sistemi di sicurezza, per affrontare il problema della microcriminalità.

Spese ammissibili

Sono ammissibili al contributo del Fondo di Sicurezza le spese di acquisto e di installazione, al netto dell’IVA, dei seguenti sistemi di sicurezza: 

  1. sistemi di videoallarme antirapinaconformi ai requisiti previsti dal Protocollo d’Intesa del 14/07/2009, rinnovato il 12 novembre 2013, il 12/12/2019 e il 22/02/2024, collegati in video alla Questura e ai Carabinieri; 
  2. sistemi di videosorveglianza a circuito chiuso, sistemi antintrusione con allarme acustico e nebbiogeni;
  3. sistemi passivi: casseforti, porte e serrande blindate, antitaccheggio, inferriate, vetri antisfondamento, dispositivi di illuminazione notturna interni ed esterni installati allo scopo di consentire la vista dell’interno dei locali aziendali e quindi anche la presenza di eventuali intrusi, sistemi integrati di verifica, contabilizzazione e stoccaggio del denaro; 
  4. contratti stipulati con Istituti di vigilanza per la sorveglianza dei locali aziendali (sono ammessi i canoni del servizio a partire dal 1° gennaio 2025).

Entità del contributo

Nel caso di impianti installati in comuni aderenti all’iniziativa, il contributo copre il 50% delle spese fino ad un massimo di 3.000,00 € per i sistemi di tipologia a) e fino ad un massimo di 1.200,00 € per i sistemi di tipologia b) – c – d). 

Nel caso di impianti realizzati in comuni non aderenti, il contributo copre il 40% delle spese ammissibili, fino ad un massimo di 2.400,00 € per i sistemi di tipologia a) e fino ad un massimo di 960,00 € per i sistemi di tipologia b) – c) – d). 

Tali somme non sono comprensive dell’eventuale premialità di 250,00 € che verrà riconosciuta alle imprese in possesso del rating di legalità.

Tempistiche e risorse disponibili

L’intervento è previsto per spese sostenute a partire dal 1° gennaio 2025. 

Le risorse camerali a disposizione dell’intervento sono pari a 50.000,00 . 

L’agevolazione è concessa in base al regime “de minimis” e non è cumulabile con altri interventi agevolativi per la stessa tipologia di spesa.

Destinatari

ll contributo verrà assegnato con priorità alle domande relative alla tipologia a) impianti di videoallarme antirapina collegati in video alle Forze dell’Ordine presentate da imprese rientranti nei codici Ateco di cui all’art. 2 e aperte al pubblico (punti 15),

a seguire verranno ammesse le domande relative ad altre tipologie di impianti presentate da imprese di cui all’art. 2 (punti 10),

poi verranno ammessi gli impianti tipologia a) installati da imprese non rientranti nell’elenco dell’art. 2 (punti 5)

ed infine le altre tipologie di impianti installati da imprese non rientranti nell’art. 2 (punti 0), secondo l’ordine cronologico di arrivo delle domande telematiche.

Requisiti di accesso al contributo

Possono presentare domanda solo le imprese che nonhanno ottenuto almeno una volta, per qualsiasi tipologia di impianto, il contributo Fondo Sicurezza nelle tre annualità precedenti (2022-2023-2024) in riferimento alla stessa localizzazione. 

I soggetti beneficiari devono possedere tutti i requisiti previsti dal bando al momento della presentazione della domanda e mantenerli fino al momento della liquidazione, pena la revoca del contributo. 

A tal fine, si segnala che la regolarità del pagamento del diritto annuale camerale e del DURC – Documento Unico di Regolarità Contributiva, rappresentano requisiti per l’ammissibilità della domanda al contributo. 

Si precisa che in fase di concessione non verrà considerato irregolare il diritto annuale non versato, ma oggetto di possibile ravvedimento operoso ai sensi del art. 13 D.lgs. 472/97; prima della liquidazione del contributo, il diritto annuale dovrà comunque essere regolare. 

Prima dell’invio della domanda si invita a condurre le opportune verifiche: 

  • di regolarità del pagamento del diritto annuale presso il competente ufficio Diritto Annuale, e-mail: diritto.annuale@mo.camcom.it;
  • di regolarità del DURC - Documento unico di regolarità contributiva.

Modalità operativa

Le domande vanno presentate dalle ore 10,00 di lunedì 17 marzo fino alle ore 20,00 di venerdì 19 dicembre 2025 esclusivamente in modalità telematica, con firma digitale del legale rappresentante dell’impresa. 

L‘invio telematico dovrà avvenire mediante la  piattaforma ReStart. 

Si consiglia di leggere attentamente le Guide, in cui sono contenute le istruzioni tecniche per la gestione degli allegati. Sarà possibile precompilare il modulo generato dalla  piattaforma ReStart a partire da lunedì 10 marzo 2025.

La domanda dovrà essere composta, a pena di esclusione, da: 

  • il modulo generato dalla piattaforma ReStart dal titolo ”Richiesta di contributo” che ha solo una funzione informatica;
  • la domanda redatta secondo il modello predisposto, pubblicato tra gli allegati, regolarmente compilato (scegliere quello corrispondente al sistema di sicurezza che si intende acquistare). La mancanza di questo modulo di domanda comporterà l’esclusione dell’impresa dal contributo; 
  • i preventivi di spesa o le fatture già emesse a partire dal 1° gennaio 2025.

Valutazione delle domande

La Camera di Commercio gestisce il Fondo per conto degli altri enti promotori.

Le domande verranno valutate in ordine cronologico e con cadenza mensile verrà adottato un atto di concessione dei contributi (esempio: le domande dal 17/3 al 31/3/2025 verranno istruite, si daranno 5 gg di tempo per le eventuali integrazioni e verrà adottata la determinazione dirigenziale di concessione entro il 30/4/2025).

Dopo ogni atto di concessione, l’ufficio competente invierà tramite PEC alle imprese beneficiarie la notifica della concessione del contributo e l‘indicazione del codice CUP. Tramite PEC verranno comunicate anche le esclusioni dal contributo.

Rendicontazione

L’impresa dovrà inviare la rendicontazione, esclusivamente in modalità telematica, con firma digitale del legale rappresentante dell’impresa, mediante piattaforma ReStart, entro e non oltre il termine assegnato, ossia entro 30 giorni dalla comunicazione del C.U.P. (Codice Unico Progetto) avvenuta in sede di concessione del contributo.

La rendicontazione dovrà essere composta da:

  1. un modello di richiesta rendicontazione con valenza puramente informatica;
  2. una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà di cui all’art. 47 del DPR n. 445/2000 in cui siano indicate le fatture e con la quale si attesti la conformità all’originale delle stesse;
  3. copia delle fatture di acquisto; tali documenti, per essere ammissibili, dovranno riportare il C.U.P. In caso di fatture emesse prima di tale comunicazione, l’impresa beneficiaria dovrà provvedere all’integrazione per l’apposizione del CUP secondo le modalità fornite dall’Agenzia delle Entrate nella risposta ad interpello n. 438/2020. I beni o i servizi di cui all’art. 4 dovranno risultare interamente pagati;
  4. copia dei pagamenti effettuati esclusivamente mediante transazioni bancarie verificabili (ri.ba, bonifico, estratto c/c); non saranno ammesse spese effettuate in contanti o tramite assegni;
  5. la dichiarazione di conformità di avvenuta installazione dell’impianto, soltanto per le tipologie a) e b);
  6. le attestazioni di avvenuto collegamento presso Questura e Carabinieri soltanto per la tipologia a).

Liquidazione del contributo

La Camera si impegna a liquidare ai beneficiari l’importo spettante entro 30 gg dalla presentazione completa della documentazione richiesta.

A cura di Simone Vincenzi


bonus pubblicità

Bonus Pubblicità 2025

Bonus Pubblicità 2025: è previsto uncredito d’imposta fino al 75%calcolato sul valore incrementale degli investimenti effettuati in pubblicità nel corso dell’anno 2025, rispetto a quelli dell’anno 2024. 

Destinatari

ll credito d’imposta è rivolto a: 

  • titolari di reddito d’impresa o di lavoro autonomo (imprese, professionisti); 
  • enti non commerciali; 

che effettueranno nel 2025 investimenti in campagne pubblicitarie il cui valore complessivo superi di almeno l’1% quelli realizzati nell’anno precedente sugli stessi mezzi di informazione (investimenti incrementali). 

Non possono richiedere il credito di imposta i soggetti che iniziano la loro attività nel corso del 2025.

Spese ammissibili

Sono ammissibili gli investimenti riferiti all’acquisto di spazi pubblicitari e inserzioni commerciali su giornali quotidiani e periodici, nazionali e locali, anche online. 

Gli investimenti pubblicitari devono essere effettuati su giornali ed emittenti editi da imprese titolari di testata giornalistica iscritta presso il competente Tribunale ovvero presso il Registro degli operatori di comunicazione e dotate del direttore responsabile.

Inoltre, le spese per l’acquisto di pubblicità sono ammissibili al netto delle spese accessorie, dei costi di intermediazione e di ogni altra spesa diversa dall’acquisto dello spazio pubblicitario, anche se ad esso funzionale o connessa.

Faq del Dipartimento per l'Informazione e l'Editoria

Secondo le Faq del Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria: 

a) sono ammissibili gli investimenti pubblicitari sul sito web di un’agenzia di stampaa condizione che:

  • la relativa testata giornalistica sia registrata presso il competente Tribunale civile, ovvero presso il Registro degli Operatori della Comunicazione tenuto dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni; 
  • la testata sia dotata della figura del direttore responsabile.

b) non sono ammesse al credito d’imposta le spese sostenute per  altre forme di pubblicità, come ad esempio, a titolo esemplificativo e non esaustivo: grafica pubblicitaria su cartelloni fisici, volantini cartacei periodici, pubblicità su cartellonistica, pubblicità su vetture o apparecchiature, pubblicità mediante affissioni, pubblicità su schermi di sale cinematografiche, pubblicità tramite social o piattaforme online, banner pubblicitari su portali online, ecc. 

c) le somme complessivamente fatturate da società concessionarie della raccolta pubblicitaria sono interamente ammissibili ai fini del calcolo del credito d’imposta, in quanto costituiscono, per l’operatore economico committente, l’effettiva spesa sostenuta per l’acquisto degli spazi. Diversamente, devono ritenersi escluse dal calcolo del credito d’imposta le spese sostenute dagli operatori economici che scelgano di avvalersi di servizi di consulenza o intermediazione o di altro genere: in questi casi, si tratterebbe effettivamente di servizi “accessori”.

d) per l’individuazione dell’esercizio di sostenimento della spesa pubblicitaria, trova applicazione il principio di competenza che, per le prestazioni di servizi, è regolato dal comma 2, lettera b), dell’ articolo 109 del TUIR.

Tempi e modalità

La domanda per l’accesso al credito degli investimenti effettuati o da effettuare nel 2025 potrà essere presentatadal 1° al 31 marzo 2025. 

La successiva dichiarazione sostitutiva relativa agli investimenti effettivamente effettuati nel 2025 deve essere trasmessa dal 9 gennaio al 9 febbraio 2026. 

Per ottenere il riconoscimento del credito d’imposta, il sostenimento delle spese deve risultare da un’apposita attestazione rilasciata da un revisore legale. 

Nel caso in cui l’ammontare complessivo dei crediti richiesti con le domande superi l’ammontare delle risorse stanziate, si procede con una ripartizione percentuale in base ai fondi disponibili. È giusto ricordare che, storicamente, la percentualmente del 75% è stata spesso ampiamente ridotta.

Il credito d’imposta è alternativo e non cumulabile  con ogni altra agevolazione prevista dalla normativa nazionale, regionale o comunitaria. 

Esso è utilizzabile esclusivamente in compensazione, tramite il modello F24.

Lo Studio è a disposizione per l’invio delle istanze.

A cura di Simone Vincenzi


hub. comune di ferrara

Iniziativa del Comune di Ferrara

Il Comune di Ferrara ha avviato un percorso per la costituzione di due “Hub del commercio e dei servizi” uno localizzato nel Centro Storico (Hub Urbano) e l’altro nell’Area GAD e Via Bologna (Hub di Prossimità).

Si tratta di una nuova forma di collaborazione tra pubblico e privato, prevista dalla Legge n.12/2023 della Regione Emilia Romagna, che mira a fornire supporto a tutte le attività economiche posizionate in queste aree, valorizzandole ed incentivandole nell’ambito di un progetto pubblico di ampio respiro.

Per poter accedere ai benefici previsti per queste forme di collaborazione, il Comune deve dimostrare alla Regione quanti e quali sono gli operatori economici potenzialmente interessati ad aderire all’iniziativa degli hub. Per questo motivo è stata avviata la raccolta di Manifestazioni di Interesse ad aderire agli Accordi di partenariato per la costituzione degli hub del commercio e dei servizi del Comune di Ferrara, con riferimento a:
– Hub urbano – centro storico
– Hub di prossimità – area Gad e via Bologna

La Manifestazione di Interesse all’Accordo di partenariato non ha alcun valore vincolante e non comporta oneri e impegni di natura economica per i sottoscrittori.

Perimetrazione Hub centro storico PDFPerimetrazione Hub area Gad e via Bologna PDF

Soggetti ammessi

I soggetti ammessi a presentare la Manifestazione di Interesse sono:

  1. imprese del settore commerciale e di servizio insediate nell’hub;
  2. imprese di altri settori (culturali, ricreativi, etc.);
  3. altri soggetti (associazioni, fondazioni, etc.).

I soggetti che presenteranno Manifestazione di Interesse entreranno a fare parte del Tavolo di Partenariato che coinvolge la totalità dei partner che aderiscono all’Accordo.

Modalità di presentazione della Manifestazione di Interesse

Il modulo di Manifestazione di Interesse (corredato di documento di identità del sottoscrittore) dovrà essere inviato entro il 14 marzo 2025 al Comune di Ferrara, a mezzo PEC al seguente indirizzo: commercio@cert.comune.fe.it

Modulo Manifestazione di Interesse PDF

Lo Studio resta a disposizione per eventuali chiarimenti ed approfondimenti.


parità di genere

Contributi per la certificazione della parità di genere

La certificazione della parità di genere certifica l’impegno di un’azienda nel ridurre il divario di genere in ambito lavorativo, promuovendo l’equità tra uomini e donne in termini di opportunità di carriera, retribuzione, politiche di inclusione e tutela della genitorialità.

Nell’ultimo periodo ha suscitato grande interesse e si sta diffondendo con grande velocità, a riprova dell’importanza che il tema ricopre all’interno delle organizzazioni.

Chi sono i soggetti beneficiari

Beneficiari della misura sono le micropiccole e medie imprese.

Cosa finanzia il bando

Il bando consiste nella concessione di contributi, anche sotto forma di voucher, per i servizi di certificazione della parità di genere e per la relativa assistenza tecnica e di accompagnamento.

In particolare, sono erogati da Unioncamere (il soggetto attuatore) contributi per servizi di assistenza tecnica e accompagnamento sotto forma di voucher per tutoraggio e supporto tecnico-gestionale, mediante incontri tra la singola impresa e l’esperto incaricato dal soggetto attuatore.

Sono erogati altresì contributi per i servizi di certificazione della parità di genere in conformità alla UNI/PdR 125:2022 da parte di organismi di certificazione (OdC) accreditati.

Sono ammissibili i soli servizi per il rilascio della prima certificazione da parte degli OdC iscritti all’“Elenco degli Organismi di Certificazione”, relativamente alle seguenti voci:

  • esame della domanda;
  • verifica documentale;
  • verifica in sede e osservazione diretta dell’attività dell’organizzazione certificata;
  • rilascio del certificato.

Non sono ammissibili i costi per lo svolgimento di altri servizi resi dagli OdC (pre-audit, audit supplementari, sorveglianza annuale e rinnovo).

Entità dell’agevolazione

  • Fino a 2.500 euro per l’assistenza tecnica e l’ accompagnamento (supporto all’utilizzo dei tools informativi, azioni di affiancamento erogate da esperti appositamente selezionati per l’implementazione del Sistema di gestione per la parità di genere, per il monitoraggio degli indicatori di performance e la definizione degli obiettivi strategici e per la pre-verifica della conformità del Sistema di Gestione).
  • Fino a 12.500 euro per i servizi di certificazione della parità di genere erogati dagli Organismi di certificazione iscritti nell’apposito Elenco.

Come e quando presentare la domanda

Le domande di contributo potranno essere presentate dalle imprese interessate a decorrere dalle ore 10:00 del 26 febbraio 2025 fino alle ore 16:00 del 18 aprile 2025.

Le domande di contributo devono essere inviate esclusivamente, a pena di inammissibilità, per via telematica, attraverso il sito restart.infocamere.it, accessibile con SPID/CIE/CNS e raggiungibile dal sito https://certificazioneparitadigenere.unioncamere.gov.it/.

A cura di Simone Vincenzi