Uno strumento indispensabile per guidare il cambiamento aziendale: il Controllo di Gestione.

In un contesto economico in continua evoluzione, il controllo di gestione è cruciale per consentire a un’impresa di adattarsi rapidamente e mantenere il proprio vantaggio competitivo. Esaminiamo le dinamiche del controllo di gestione, evidenziando la sua interazione con la cultura aziendale e il supporto al processo decisionale strategico. Attraverso articoli che trattano l’importanza dei valori aziendali, l’adozione di nuovi modelli operativi e l’implementazione di tecniche di pianificazione, questa rubrica offre una guida pratica per trasformare il controllo di gestione in uno strumento di successo.

Activity based costing

Scoprendo l’ABC: Activity Based Costing

[vc_row][vc_column width="1/1"][vc_empty_space empty_h="0"][vc_column_text uncode_shortcode_id="857717"]Hai mai sentito parlare di ABC? No, non stiamo parlando dell'alfabeto, ma del Activity Based Costing. Se stai pensando che il mondo della contabilità sia noioso, forse è perché non conosci ancora questa metodologia. Lascia che ti spieghi di cosa si tratta e perché è così interessante![/vc_column_text][vc_custom_heading uncode_shortcode_id="205824"]

Activity Based Costing che cos'è

[/vc_custom_heading][vc_column_text uncode_shortcode_id="125616"]L'ABC è un metodo di contabilità che mira a distribuire i costi in base alle attività svolte all'interno di un'azienda. Invece di considerare semplicemente i costi generali come un unico grande calderone, l'ABC suddivide questi costi in maniera più precisa, assegnandoli alle diverse attività che li generano. Questo ci permette di avere un'idea più chiara di dove vengono spesi i soldi e di conseguenza, come possiamo ottimizzare le nostre risorse. Immagina di gestire una piccola impresa che produce candele artigianali. Con un approccio tradizionale, potresti semplicemente calcolare i costi sommando le spese per materiali, manodopera e costi generali. Tuttavia, questo metodo potrebbe non darti una visione dettagliata di quanto realmente costa ogni singolo prodotto. Ecco dove entra in gioco l'ABC! L'Activity Based Costing analizza tutte le attività necessarie per produrre le candele: l'acquisto delle materie prime, la produzione, il confezionamento, la distribuzione e così via. Ogni attività ha un costo associato e l'ABC ci aiuta a capire quanto incide ogni singola attività sul costo finale delle candele. Così, puoi scoprire che magari il confezionamento ti costa più del previsto e decidere di cercare soluzioni più economiche o efficienti.[/vc_column_text][vc_custom_heading uncode_shortcode_id="150872"]

ABC per le decisioni strategiche dell'azienda

[/vc_custom_heading][vc_column_text uncode_shortcode_id="122374"]Un altro aspetto interessante dell'ABC è che non si limita a fornire dati finanziari, ma può anche influenzare le decisioni strategiche dell'azienda. Ad esempio, se scopri che una particolare attività è troppo costosa e non aggiunge abbastanza valore al prodotto finale, puoi decidere di eliminarla o modificarla. Questo tipo di analisi può portare a miglioramenti significativi nella gestione aziendale. Ma non pensare che l'ABC sia solo per grandi aziende con budget enormi e team di contabili. Anche le piccole e medie imprese possono trarre vantaggio da questa metodologia. Con gli strumenti giusti e un po' di pazienza, chiunque può implementare l'ABC e ottenere una visione più chiara dei propri costi.[/vc_column_text][vc_custom_heading uncode_shortcode_id="976560"]

Le fasi principali dell'Activity Based Costing

[/vc_custom_heading][vc_column_text uncode_shortcode_id="123345"]Per capire meglio come funziona l'Activity Based Costing, è utile conoscere le fasi principali di questa metodologia: 1_Analisi delle Attività In questa fase, l'azienda identifica tutte le attività che svolge, non solo cosa produce ma anche le differenti operazioni necessarie per portare a termine un prodotto o servizio. Si tratta di scomporre il processo in unità produttive primarie e relazionarle ai flussi produttivi, identificando possibili sovrapposizioni o inefficienze. Interviste e analisi qualitative e quantitative del personale sono fondamentali in questa fase. 2_Classificazione delle attività Le attività vengono classificate in base a diversi criteri: a valore aggiunto (direttamente legate al prodotto o servizio venduto) e senza valore aggiunto (come le attività amministrative); primarie (che supportano la missione fondamentale dell'azienda) e secondarie (che supportano le attività primarie); necessarie (eseguite continuamente) e discrezionali (eseguite solo quando richiesto dalla direzione operativa). 3_Raccolta dei dati sui costi Si esegue un'analisi dettagliata dei costi necessari all'azienda, utilizzando dati reali o formule di assegnazione. Questi costi includono stipendi, investimenti in ricerca, macchinari, arredi per uffici, sviluppo e formazione, tra gli altri. 4_Attribuzione dei costi alle rispettive attività Si combinano gli input di attività e di costi per ottenere l'input totale, cioè tutto ciò che un'azienda impiega per produrre i suoi prodotti o servizi. Si determina che ogni output consuma attività e che queste attività, a loro volta, consumano costi e risorse. Il calcolo considera il tempo utilizzato da ogni unità di produzione moltiplicato per i costi totali in entrata per quella unità produttiva. 5_Determinazione dell'Output Questa fase calcola il costo reale per unità produttiva, tenendo conto che ogni unità produttiva può avere più di un output. Si misura e valuta il volume dell'output aziendale per determinare quanto consumano le diverse attività in termini di denaro, tempo e risorse umane. Il costo dell'unità produttiva è dato dal costo totale dell'input diviso per il volume di output della principale attività produttiva.[/vc_column_text][vc_custom_heading uncode_shortcode_id="129938"]

Decisioni informate per migliorare la tua attività

[/vc_custom_heading][vc_column_text uncode_shortcode_id="981025"]In sintesi, l'Activity Based Costing è una tecnica potente che ti aiuta a capire meglio dove finiscono i tuoi soldi e come puoi ottimizzare le tue risorse. Non è solo una questione di numeri, ma di prendere decisioni informate per migliorare la tua attività. Se vuoi portare la tua contabilità a un livello superiore e fare scelte più intelligenti, l'ABC potrebbe essere proprio quello che fa per te!   A cura di Andrea Bergonzoni[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

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Cost management. Full costing

Cost management: il full costing

[vc_row][vc_column width="1/1"][vc_empty_space empty_h="0"][vc_column_text uncode_shortcode_id="203038"]Nell'articolo precedente abbiamo esplorato gli approcci tradizionali e innovativi del cost management, concentrandoci in particolare sul direct costing, una metodologia che si focalizza sull'attribuzione dei costi diretti dei prodotti o servizi, escludendo i costi indiretti di produzione. Oggi, ci addentriamo in un altro modello ampiamente utilizzato: il full costing, o costo totale.[/vc_column_text][vc_custom_heading uncode_shortcode_id="167319"]

Il full costing o costo totale

[/vc_custom_heading][vc_column_text uncode_shortcode_id="758722"]Il metodo del full costing o costo totale va oltre l'approccio diretto, incorporando sia i costi diretti che quelli indiretti nella determinazione dei costi totali di produzione. Mentre il direct costing offre una visione più mirata sui costi immediatamente correlati alla produzione, il full costing si propone di fornire una panoramica più completa e dettagliata, integrando anche i costi indiretti come l'ammortamento delle attrezzature, i costi di manutenzione generale e altri costi di gestione.[/vc_column_text][vc_custom_heading uncode_shortcode_id="167198"]

Pregi:

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  1. Visione Globale dei Costi: Una delle principali virtù del full costing è la sua capacità di fornire una visione completa e accurata dei costi totali associati alla produzione di un prodotto o servizio. Incorporando sia i costi diretti (come la materia prima e la manodopera diretta) che i costi indiretti (come l'ammortamento delle attrezzature e le spese generali). Il modello offre una panoramica completa della struttura dei costi.
  2. Decisioni Informate: Il full costing riflette più accuratamente la realtà economica dell'azienda, poiché incorpora tutti i costi associati alla produzione di un prodotto o servizio, inclusi quelli indiretti. Questo offre una visione più completa e precisa dei costi di produzione, consentendo decisioni aziendali più informate.
  3. Valutazione dell'Efficienza Operativa: Incorporando tutti i costi di produzione, compresi quelli indiretti, il full costing consente una valutazione più accurata dell'efficienza operativa dell'azienda. Le variazioni nei costi totali possono essere monitorate nel tempo per identificare aree di inefficienza e opportunità di miglioramento.
[/vc_column_text][vc_custom_heading uncode_shortcode_id="108849"]

Difetti:

[/vc_custom_heading][vc_column_text uncode_shortcode_id="320055"]
  1. Semplicistica Allocazione dei Costi Indiretti: Una delle principali critiche al full costing riguarda la sua metodologia di allocazione dei costi indiretti. Poiché questi costi sono assegnati in base a criteri come l'orario macchina o il volume di produzione, possono verificarsi distorsioni nei costi assegnati a determinati prodotti o servizi. Ciò può portare a decisioni errate basate su informazioni distorte sui costi.
  2. Mancanza di Precisione nella Gestione delle Risorse: Il full costing può spesso sottovalutare l'effettiva utilizzazione delle risorse. Ad esempio, se una macchina viene utilizzata per produrre più di un tipo di prodotto il full costing assegna i costi di quella macchina proporzionalmente a tutti i prodotti, anche se alcuni possono richiedere molto meno tempo in macchina rispetto ad altri. Questo può portare a inefficienze nell'allocazione delle risorse.
[/vc_column_text][vc_custom_heading uncode_shortcode_id="167682"]

Full costing: comprensione globale e supporto decisionale informato

[/vc_custom_heading][vc_column_text uncode_shortcode_id="711221"]In conclusione, il modello di cost management a full costing offre vantaggi significativi in termini di comprensione globale dei costi e supporto decisionale informato. Tuttavia, è importante riconoscere e affrontare le sue limitazioni, specialmente riguardo alla precisione dell'allocazione dei costi e alla capacità di supportare la pianificazione strategica a lungo termine. Integrando il full costing con altri approcci di gestione dei costi e adottando un approccio critico e flessibile, le aziende possono massimizzare i suoi vantaggi e mitigare i suoi difetti, contribuendo così alla crescita e alla sostenibilità aziendale.   A cura di Andrea Bergonzoni[/vc_column_text][vc_empty_space empty_h="0"][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width="1/1"][vc_column_text uncode_shortcode_id="147655"]

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Cost management. Costi diretti

Ottimizzare i costi: l’importanza del cost management

[vc_row][vc_column width="1/1"][vc_empty_space empty_h="0"][vc_column_text uncode_shortcode_id="990350"]Nel panorama competitivo e in continua evoluzione delle imprese moderne, la gestione dei costi riveste un ruolo cruciale per il successo aziendale. Il cost management, ovvero l'insieme delle strategie e delle tecniche volte a controllare, ridurre e ottimizzare i costi operativi, è diventato un elemento fondamentale per garantire la sostenibilità finanziaria e la redditività nel lungo periodo.[/vc_column_text][vc_custom_heading uncode_shortcode_id="164606"]

Approcci tradizionali e innovativi

[/vc_custom_heading][vc_column_text uncode_shortcode_id="203774"]Tra gli approcci tradizionali e innovativi del cost management, una tecnica che merita particolare attenzione è il direct costing, o costo diretto. Questa metodologia si focalizza sull'attribuzione dei costi diretti dei prodotti o servizi, come materiali e manodopera diretta, escludendo i costi indiretti di produzione, come l'ammortamento delle attrezzature o i costi di manutenzione generale.[/vc_column_text][vc_custom_heading uncode_shortcode_id="765159"]

Quali i vantaggi del direct costing

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  1. Chiarezza sui costi diretti: Il direct costing fornisce una visione chiara e trasparente dei costi direttamente associati alla produzione di beni o alla fornitura di servizi. Questi includono i costi dei materiali diretti, la manodopera diretta e altri costi direttamente variabili. Questa chiarezza consente alle aziende di comprendere esattamente quanto costa produrre ciascun bene o fornire ciascun servizio.
  2. Facilità di calcolo del margine di contribuzione: Calcolare il margine di contribuzione, ovvero la differenza tra il prezzo di vendita di un prodotto e i suoi costi variabili, diventa più semplice utilizzando il direct costing. Questo consente alle aziende di determinare rapidamente la contribuzione marginale di ciascun prodotto alla copertura dei costi fissi e al conseguimento del profitto.
  3. Supporto alle decisioni di prezzo e volume: Il direct costing aiuta le aziende a prendere decisioni informate sui prezzi di vendita e sui volumi di produzione. Analizzando i costi diretti associati a diversi livelli di produzione o a diverse strategie di pricing, le aziende possono identificare il punto di pareggio, il livello di produzione al quale i ricavi totali eguagliano i costi totali, e determinare la strategia ottimale per massimizzare il profitto.
  4. Gestione delle risorse più efficienti: Utilizzando il direct costing, le aziende possono allocare in modo più efficiente le risorse disponibili. Concentrandosi sui costi diretti è più semplice identificare le aree in cui è possibile ridurre i costi superflui o ottimizzare l'utilizzo delle risorse, migliorando così l'efficienza operativa complessiva dell'azienda.
  5. Semplicità ed adattabilità: Il direct costing è noto per la sua semplicità e flessibilità. È un metodo relativamente facile da implementare e comprendere, adatto a una vasta gamma di settori e dimensioni aziendali. La sua adattabilità lo rende un'opzione attraente per molte aziende che cercano un'analisi dei costi diretta e immediata.
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Svantaggi e problematiche del direct costing

[/vc_custom_heading][vc_column_text uncode_shortcode_id="161794"]
  1. Mancanza di considerazione dei costi fissi: Una delle principali critiche al direct costing è che esclude i costi fissi di produzione, come l'ammortamento delle attrezzature e i costi di manutenzione generale. Questo può portare a una sottovalutazione dei costi totali associati alla produzione e alla distribuzione dei prodotti o servizi.
  2. Limitazioni nella valutazione della performance: Poiché il direct costing si concentra esclusivamente sui costi diretti, può fornire una visione distorta della performance aziendale. I costi indiretti, sebbene non direttamente attribuibili a singoli prodotti o servizi, contribuiscono comunque alla generazione di valore e alla sostenibilità dell'azienda nel lungo periodo.
  3. Complessità nella determinazione dei costi variabili e fissi: In alcuni contesti aziendali, la distinzione tra costi variabili e fissi può essere complessa e soggetta a interpretazioni diverse. Ciò può rendere difficile l'allocazione accurata dei costi e la valutazione della redditività dei singoli prodotti o servizi.
  4. Limitazioni nella pianificazione a lungo termine: Poiché il direct costing si concentra principalmente sulla determinazione dei costi diretti a breve termine, può essere meno adatto per la pianificazione finanziaria a lungo termine e la valutazione degli investimenti strategici. La mancanza di considerazione dei costi fissi potrebbe portare a decisioni finanziarie non ottimali nel lungo periodo.
[/vc_column_text][vc_custom_heading uncode_shortcode_id="192276"]

Direct costing: semplicità ed efficacia

[/vc_custom_heading][vc_column_text uncode_shortcode_id="107554"]In conclusione, il cost management riveste un ruolo cruciale nel garantire la competitività e la sostenibilità finanziaria delle imprese. Tra le varie tecniche disponibili, il direct costing si distingue per la sua semplicità ed efficacia nell'analizzare e ottimizzare i costi diretti, fornendo alle aziende strumenti preziosi per prendere decisioni informate e massimizzare il valore per gli azionisti.
Tuttavia, è importante utilizzarlo in modo complementare ad altre tecniche di cost management al fine di ottenere una visione completa e accurata della performance aziendale e dei suoi costi associati.
  A cura di Andrea Bergonzoni[/vc_column_text][vc_empty_space empty_h="0"][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width="1/1"][vc_column_text uncode_shortcode_id="135979"]

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Costi aziendali. Controllo di gestione.

Natura e principali classificazioni dei costi aziendali

[vc_row][vc_column width="1/1"][vc_empty_space empty_h="0"][vc_column_text uncode_shortcode_id="140617"]Nel contesto aziendale, l'analisi dei costi riveste un ruolo fondamentale nella gestione efficiente delle risorse finanziarie e nell'ottimizzazione della redditività.
Comprendere la natura dei costi e le loro diverse classificazioni è cruciale per prendere decisioni informate e strategiche.
[/vc_column_text][vc_custom_heading uncode_shortcode_id="149630"]

Cosa sono i costi aziendali

[/vc_custom_heading][vc_column_text uncode_shortcode_id="117325"]I costi aziendali rappresentano tutte le spese sostenute da un'azienda nel corso delle sue attività operative. Essi comprendono una vasta gamma di elementi, tra cui materie prime, manodopera, costi di produzione, spese generali e amministrative, oltre a una serie di altri fattori che contribuiscono al processo produttivo e alla gestione complessiva dell'impresa.[/vc_column_text][vc_custom_heading uncode_shortcode_id="539955"]

Come si classificano i costi aziendali

[/vc_custom_heading][vc_column_text uncode_shortcode_id="328885"]I costi possono essere suddivisi in diverse categorie in base alla loro relazione con l'attività aziendale e al modo in cui vengono assegnati ai prodotti o ai servizi offerti. Le principali tipologie di classificazione includono:[/vc_column_text][vc_column_text uncode_shortcode_id="117533"]
  1. Costi Diretti e Indiretti:
I costi diretti sono quelli direttamente attribuibili a un prodotto o a un servizio specifico. Ad esempio, il costo delle materie prime utilizzate nella produzione. I costi indiretti, invece, non possono essere facilmente attribuiti a un singolo prodotto o servizio e sono generalmente sostenuti per supportare l'intera attività aziendale. Esempi di costi indiretti sono le spese generali e le spese amministrative.
  1. Costi Variabili e Fissi:
I costi variabili variano in proporzione alla quantità prodotta o al livello di attività dell'azienda. Ad esempio, il costo delle materie prime aumenta all'aumentare della produzione. I costi fissi rimangono costanti indipendentemente dal volume produttivo. Questi possono includere affitti, stipendi fissi del personale amministrativo e assicurazioni.
  1. Costi di Produzione e Costi Operativi:
I costi di produzione sono quelli direttamente associati alla creazione dei prodotti o alla fornitura dei servizi. Questi includono materie prime, manodopera diretta e costi di produzione indiretti. I costi operativi sono le spese necessarie per sostenere le attività aziendali, ma non sono direttamente legate alla produzione. Questi possono comprendere spese di marketing, vendite, ricerca e sviluppo, nonché spese generali e amministrative.[/vc_column_text][vc_custom_heading uncode_shortcode_id="123702"]

Perché è importante comprendere queste distinzioni?

[/vc_custom_heading][vc_column_text uncode_shortcode_id="185687"]Comprendere queste distinzioni è essenziale per valutare accuratamente la redditività dei prodotti, identificare aree di inefficienza e prendere decisioni strategiche per migliorare le performance aziendali. In conclusione, l'analisi dei costi aziendali è un processo complesso che richiede una comprensione approfondita della natura e delle diverse tipologie di costi. Solo attraverso un'analisi accurata e una gestione oculata delle risorse è possibile garantire la sostenibilità e il successo a lungo termine di un'azienda.   A cura di Andrea Bergonzoni[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

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Pianificazione. Controllo di gestione.

Decisione, pianificazione e controllo: le fasi e gli strumenti della pianificazione strategica

[vc_row][vc_column width="1/1"][vc_empty_space empty_h="0"][vc_column_text uncode_shortcode_id="184627"]La pianificazione strategica è una parte fondamentale del processo decisionale per qualsiasi organizzazione. Questo processo aiuta a stabilire obiettivi a lungo termine e a creare una roadmap per raggiungerli in modo efficace ed efficiente. Le fasi e gli strumenti della pianificazione strategica svolgono un ruolo chiave in questo processo.[/vc_column_text][vc_custom_heading uncode_shortcode_id="186839"]

Le fasi della pianificazione strategica

[/vc_custom_heading][vc_column_text uncode_shortcode_id="236719"]1. Analisi dell'ambiente: la prima fase coinvolge la valutazione dell'ambiente circostante. Questo include l'analisi delle tendenze di mercato, la concorrenza, le opportunità e le minacce esterne. Gli strumenti comuni utilizzati in questa fase includono analisi PESTEL (Politica, Economia, Sociale, Tecnologia, Ambiente e Legale) e analisi SWOT (Strengths, Weaknesses, Opportunities, Threats). 2. Definizione della mission, vision e obiettivi: in questa fase, la società stabilisce la sua missione, la visione a lungo termine e gli obiettivi strategici. Questi elementi servono da quadro di riferimento per tutte le decisioni future. 3. Formulazione della strategia: qui, vengono sviluppate le strategie specifiche per raggiungere gli obiettivi definiti. Queste strategie sono create considerando fattori come i punti di forza e le opportunità dell'organizzazione. 4. Pianificazione operativa: questa fase coinvolge la definizione di piani operativi dettagliati che traducono le strategie in azioni concrete. Questi piani specificano i compiti, i tempi e le risorse necessarie per raggiungere gli obiettivi strategici. 5. Attuazione della strategia: qui, la società mette in atto i piani operativi assegnando risorse e responsabilità. L'obiettivo è trasformare le strategie in azioni concrete. 6. Valutazione e controllo: la fase finale coinvolge il monitoraggio costante dei progressi verso gli obiettivi strategici. Gli strumenti di controllo, come il bilancio e gli indici chiave delle prestazioni (KPI), sono utilizzati per valutare il successo e apportare correzioni se necessario.[/vc_column_text][vc_custom_heading uncode_shortcode_id="204552"]

Alcuni strumenti di pianificazione strategica

[/vc_custom_heading][vc_column_text uncode_shortcode_id="170761"]1. Matrice SWOT: questa matrice aiuta a identificare i punti di forza, debolezza, opportunità e minacce dell'organizzazione, fornendo una panoramica completa della situazione. 2. Matrice BCG: la Boston Consulting Group Matrix è uno strumento che aiuta a classificare i prodotti o le divisioni dell'organizzazione in base alla loro quota di mercato e alla crescita. Questo aiuta a prendere decisioni sulla gestione delle risorse. 3. Pannello di controllo aziendale: un pannello di controllo visualizza i KPI chiave per monitorare le prestazioni e il progresso verso gli obiettivi strategici in modo chiaro e conciso. 4. Piano operativo annuale: questo documento dettaglia le azioni specifiche, i responsabili e le risorse necessarie per attuare la strategia.[/vc_column_text][vc_custom_heading uncode_shortcode_id="123961"]

Verso il raggiungimento di obiettivi

[/vc_custom_heading][vc_column_text uncode_shortcode_id="196500"]La pianificazione strategica è un processo in continua evoluzione che richiede adattabilità e revisioni costanti. Utilizzando le fasi e gli strumenti della pianificazione strategica in modo efficace, le organizzazioni possono migliorare la loro capacità di prendere decisioni informate, pianificare con successo e controllare il loro progresso verso il raggiungimento dei loro obiettivi a lungo termine.[/vc_column_text][vc_column_text uncode_shortcode_id="120387"]A cura di Andrea Bergonzoni [/vc_column_text][vc_column_text uncode_shortcode_id="109583"]

Sei pronto? Prova a metterti in gioco a partire dalla prima fase della pianificazione strategica!

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Controllo di gestione e cultura: le risposte al cambiamento

[vc_row][vc_column width="1/1"][vc_empty_space empty_h="0"][vc_column_text uncode_shortcode_id="108631"]Da diversi anni a questa parte gli imprenditori, e non solo, sono “bombardati” da concetti come: valori aziendali, missione e cultura aziendale, controllo di gestione.[/vc_column_text][vc_column_text uncode_shortcode_id="190945"]

Per quale motivo si insiste tanto su questi concetti? E perché sono così importanti?

[/vc_column_text][vc_column_text uncode_shortcode_id="361129"]Perché i valori di un’azienda rappresentano le fondamenta su cui si costruisce e definisce la missione aziendale e le conseguenti strategie. D’altronde si sa, senza strategie non esiste un organico sistema di controllo di gestione. I principi di comportamento, i valori che caratterizzano un’azienda sono da considerarsi come le coordinate di un viaggio che permettono all’imprenditore, e ai suoi dipendenti, di prendere decisioni in maniera tempestiva e in linea con gli obiettivi strategici.[/vc_column_text][vc_column_text uncode_shortcode_id="140202"]E' bene, però, non affezionarsi troppo alla cultura della propria azienda perché il rischio è quello di non essere in grado di vedere il cambiamento che la circonda. Ecco perché nel tempo occorre adottare nuovi principi, abitudini, fare scelte coraggiose che implicano, tra le tante cose, avvalersi di nuovi modelli d’azione. Inutile dire che la cultura aziendale non cambia dall’oggi al domani è, infatti, un lungo e costante processo di trasformazione e metabolizzazione. Tuttavia, è inevitabile. Per meglio dire: è inevitabile se si vuole proiettare la propria azienda nel futuro.[/vc_column_text][vc_custom_heading uncode_shortcode_id="175871"]

Non c’è cambiamento senza decisione

[/vc_custom_heading][vc_column_text uncode_shortcode_id="207724"]Ogni imprenditore, in qualità di traghettatore della propria azienda, prende delle decisioni sulla base delle informazioni che gli forniscono i propri dipendenti e/o collaboratori oppure sulla base della sua esperienza diretta. Decisioni che devono assicurare alla propria attività un vantaggio competitivo nei confronti dei concorrenti che operano nel medesimo mercato di riferimento. In situazioni di questo tipo, dove l’imprenditore deve svolgere un delicato compito, e cioè “prendere decisioni”, cosa può indirizzarlo verso le scelte migliori?
Risposta: il controllo di gestione. La “cassetta degli attrezzi” in grado di fornirgli gli strumenti adeguati e le informazioni giuste al momento giusto.
[/vc_column_text][vc_column_text uncode_shortcode_id="170286"]Ogni decisione deve essere presa a partire da una chiara fotografia del contesto in cui l’azienda opera e tale contesto deve essere poi calato all’interno della struttura aziendale, affinché tutti ne possano venire a conoscenza. Ciascun dipendente, collaboratore deve essere consapevole non solo in quale mercato l’azienda per cui lavora si muove, ma anche i valori e i principi che rappresentano il motore dell’attività operativa quotidiana. Valori e principi che devono essere comunicati in maniera chiara e sistematica, al fine di raggiungere in maniera coordinata gli obiettivi aziendali.[/vc_column_text][vc_empty_space empty_h="0"][vc_single_image media="23558" media_lightbox="yes" media_width_use_pixel="yes" alignment="center" uncode_shortcode_id="254958" media_width_pixel="800"][vc_column_text uncode_shortcode_id="200686"]

Non c'è cambiamento senza decisione

[/vc_column_text][vc_empty_space empty_h="0"][vc_custom_heading uncode_shortcode_id="931953"]

Continuo cambiamento

[/vc_custom_heading][vc_column_text uncode_shortcode_id="184520"]Da una parte il controllo di gestione, dall’altra la cultura.
Cosa unisce questi due poli? Il continuo cambiamento.
Cambia la cultura esterna e interna all’azienda e, di conseguenza, anche il controllo di gestione deve adeguarsi e cambiare nel tempo. Solo in questo modo, infatti, le persone che lavorano all’interno dell’azienda potranno prendere le giuste decisioni.[/vc_column_text][vc_custom_heading uncode_shortcode_id="180786"]

L'ennesima spesa

[/vc_custom_heading][vc_column_text uncode_shortcode_id="525392"]Pianificazione, controllo, analisi ecc. spesso vengono considerati dagli imprenditori come gli ennesimi costi che portano via tempo senza creare valore.

Ma è veramente così?

E se fossero proprio questi aspetti a permettere a un’azienda di monitorare tutte le prospettive di crescita e creazione del valore a partire da una pianificazione e analisi costante di elementi qualitativi e quantitativi?[/vc_column_text][vc_custom_heading uncode_shortcode_id="914955"]

Oltre i dati del commercialista

[/vc_custom_heading][vc_column_text uncode_shortcode_id="181689"]Quante volte ti è capitato di ricevere dal commercialista i dati e i modelli per il controllo di gestione che poi, il più delle volte, hai lasciato e dimenticato chissà dove?
Qui il punto critico: il controllo di gestione non è una pratica che deve essere svolta dal commercialista. Il controllo di gestione deve essere svolto dall’azienda e all’interno dell’azienda.
Il commercialista, nel caso specifico, è colui che fornisce gli strumenti affinché l’azienda possa poi operare in autonomia. Il commercialista illustra le istruzioni del gioco, l’azienda “gioca” mettendole in pratica. Il commercialista accompagna l’impresa in una prima fase, ma poi questa dovrà essere in grado di camminare con le proprie gambe verso i suoi obiettivi.[/vc_column_text][vc_column_text uncode_shortcode_id="203937"]A cura di Rebecca Molinari con la collaborazione di Andrea Bergonzoni[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

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Più controllo di gestione, meno sorprese

[vc_row][vc_column width="1/1"][vc_empty_space empty_h="0"][vc_column_text uncode_shortcode_id="388501"]Un tempo il miglior alleato dell'imprenditore era l'intuito. Oggi il successo passa anche attraverso la capacità di interpretare i numeri. Analizzare le risorse impiegate e la loro produttività è indispensabile per prendere consapevolezza dello stato di salute dell’azienda e guidare l’imprenditore. Ecco perché è importante affidarsi a un insieme di tecniche e strumenti necessari per la pianificazione e il controllo dell’andamento aziendale. Queste tecniche e questi strumenti rientrano all’interno del cosiddetto: controllo di gestione.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width="1/1"][vc_custom_heading uncode_shortcode_id="189343"]Cos'è il controllo di gestione?[/vc_custom_heading][vc_column_text uncode_shortcode_id="295092"]Controllo di Gestione significa monitoraggio dei risultati e ottimizzazione della gestione. Serve a fissare degli obiettivi e a raggiungerli. Previene situazioni difficili intervenendo con azioni correttive, guida e orienta la gestione dell’impresa assicurando che le risorse siano impiegate in modo efficace agli obiettivi prestabiliti. Il controllo di gestione è dunque uno strumento di government, di monitoraggio e di valutazione. Purtroppo, le piccole medie imprese, numerosissime nel contesto economico italiano, raramente dispongono di sistemi di controllo di gestione (figuriamoci di sistemi di pianificazione strategica), che si basano su una serie di strumenti come: Benché alcune norme del codice civile rendano ormai obbligatorio il controllo di gestione, la sua applicazione rimane parziale per due ragioni: da una parte a causa di una cultura manageriale e un’organizzazione poco orientate ad una gestione per obiettivi, dall’altra una scarsa disponibilità di mezzi finanziari.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width="1/1"][vc_custom_heading uncode_shortcode_id="142147"]M&W controllo di gestione[/vc_custom_heading][vc_column_text uncode_shortcode_id="979123"]Consapevoli, dunque, dell’importanza e della necessità di fornire all’imprenditore tecniche e strumenti fondamentali per la pianificazione e il controllo dell’andamento aziendale, noi di M&W già da diversi anni aiutiamo gli imprenditori ad acquisire una visione di medio-lungo termine del business aziendale, per individuare le attività strategiche e tradurle in obiettivi e programmi opportunamente coordinati tra loro. Come procediamo? M&W accompagna l’impresa attraverso un percorso semplice ma efficace, utile a adottare un adeguato sistema di monitoraggio dei risultati. Ecco i vari step che caratterizzano e definiscono il nostro modo di operare:[/vc_column_text][vc_column_text uncode_shortcode_id="165038"]
  1. Analisi iniziale e Analisi di Bilancio: cominciare a considerare il bilancio non solo come un adempimento di legge, ma anche come una fonte di informazioni preziose per comprendere il proprio stato di salute economico-finanziaria e calcolare alcuni indici finanziari, di redditività, e solidità patrimoniale;
  2. Calcolare con un minimo di metodo e di affidabilità il costo di prodotto e la relativa marginalità;
  3. Definizione dei principali KPI (indicatori di performance);
  4. Formulare programmi operativi di gestione che sfociano in un vero e proprio budget o piano economico finanziario;
  5. Monitorare l’andamento della gestione attraverso un  reporting che confronta budget e risultati effettivi;
  6. Suggerire l’introduzione di un’adeguata strumentazione tecnico-contabile, cioè metodologie contabili e supporti tecnologici idonei.
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Step M&W controllo di gestione

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width="1/1"][vc_column_text uncode_shortcode_id="588228"]Il servizio fornito dai noi consulenti di M&W è, quindi, un insieme di attività che aiuta l’imprenditore a prendere >consapevolezza delle performance aziendali e a risolvere problemi di marginalità e liquidità riequilibrando il patrimonio aziendale.[/vc_column_text][vc_empty_space empty_h="2"][vc_column_text uncode_shortcode_id="104887"]A cura di Simone Vincenzi[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

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