Nella circolare 9/E del 23 Luglio 2021 dell’Agenzia delle Entrate, viene precisato che ai fini dei successivi controlli, dovrà

“essere cura dell’impresa beneficiaria documentare, anche attraverso un’adeguata e sistematica reportistica, il mantenimento, per tutto il periodo di fruizione dei benefici, delle caratteristiche e dei requisiti richiesti”.

A cosa prestare attenzione?

L’Agenzia delle Entrate ha specificato che il riconoscimento dei benefici previsti per gli investimenti in beni strumentali funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi aziendali secondo il paradigma “4.0” presuppone il soddisfacimento di alcune caratteristiche tecnologiche, in parte “richieste” al bene oggetto d’investimento e in parte “richieste” all’impresa beneficiaria, dipendenti dalla classificazione del bene stesso, attraverso la sua riconduzione ad una delle voci degli allegati A e B.

Come si mantiene il credito d’imposta 4.0?

Il rispetto delle 5+2/3 caratteristiche tecnologiche

  • Controllo da remoto per mezzo CNC o PLC
  • Interconnessione ai sistemi informatici aziendali 
  • Integrazione automatizzata 
  • Interfaccia uomo-macchina     
  • Rispondenza ai parametri di sicurezza, salute ed igiene 
  • Tele-manutenzione e/o telediagnosi 
  • Monitoraggio continuo
  • Sistema cyber fisico ecc.

e del requisito dell’interconnessione dovranno essere mantenute in essere per tutto il periodo di godimento dei benefici 4.0.

Al riguardo, si precisa, che ai fini dei successivi controlli, dovrà essere cura dell’impresa beneficiaria documentare il tutto attraverso un’adeguata e sistematica reportistica.

Cosa bisogna fare per non perdere il credito d’imposta 4.0?

E’ opportuno accertarsi di essere dotati di un adeguato sistema di storicizzazione e raccolta dei dati che garantisca il mantenimento nel tempo dei dati scambiati e che ne dia evidenza in caso di controlli.

Ovvero dimostrare di possedere un sistema periodico di reportistica consultabile in qualsiasi momento che dia evidenza dei dati raccolti e delle modalità di interscambio dei dati.

A cura di Simone Vincenzi