Per gli investimenti in beni immateriali 4.0, nel 2024 la misura del credito d’imposta scende dall’attuale 20% al 15%.

Entro fine anno occorre quindi effettuare le necessarie valutazioni di convenienza.

Limite massimo dei costi ammissibili invariato

Per gli investimenti in beni immateriali 4.0 effettuati, senza “prenotazione”, dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024, il credito d’imposta è riconosciuto nella misura del 15% del costo, sempre nel limite massimo di costi ammissibili pari a un milione di euro.

La medesima misura del 15% è inoltre prevista qualora i suddetti investimenti siano effettuati entro il termine “lungo” del 30 giugno 2025 a condizione che entro il 31 dicembre 2024 sia stata effettuata la c.d. “prenotazione”.

Nel 2025 la misura di tale agevolazione scenderà poi ulteriormente, essendo fissata in misura pari al 10%.

I requisiti rimango invariati

Nonostante il ridimensionamento delle aliquote, rimangono invariati i requisiti di accesso.

Come per le precedenti annualità, possono accedere alla misura agevolativa tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico, dalla dimensione e dal regime di determinazione del reddito d’impresa adottato.

Le imprese beneficiarie possono utilizzare il beneficio (credito di imposta) esclusivamente in compensazione tramite F24, in tre quote annuali di pari importo a partire dall’anno di avvenuta interconnessione degli investimenti.

Nessuna variazione per i beni materiali 4.0

Al momento, nessuna modifica è prevista per gli investimenti in beni materiali “4.0”. La misura dell’agevolazione rimane, dunque, la medesima rispetto a quella già operativa per il 2023.

L’ art.1 comma 1057-bis della L. 178/2020 dispone infatti che alle imprese che effettuano investimenti in beni strumentali nuovi indicati nell’allegato A alla L. 232/2016, a decorrere dal 1° gennaio 2023 e fino al 31 dicembre 2025*, sia riconosciuto il credito d’imposta nella misura del:

  • 20%, per investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
  • 10% per investimenti superiori a 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro;
  • 5% per la quota di investimenti superiori a 10 milioni di euro e fino al limite massimo di costi complessivamente ammissibili pari a 20 milioni di euro.
*cioè entro il 30 giugno 2026, a condizione che entro la data del 31 dicembre 2025 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione.

Per quanto riguarda gli investimenti 5.0?

In merito alle agevolazioni per le imprese che effettuano investimenti “5.0”, il Viceministro Leo, nella conferenza stampa dello scorso 16 ottobre, ha affermato che il Ministro Urso starebbe lavorando a un provvedimento specificatamente dedicato, del quale tuttavia al momento non si hanno notizie.

Infine, ricordiamo che, allo stato attuale, non è prevista alcuna agevolazione per i beni strumentali “ordinari”.

A cura di Simone Vincenzi