Questa settimana trattiamo una particolare tipologia di holding interessante per i risultati che ci consente di ottenere nella gestione dei dividendi e dei prelevamenti, indipendentemente dalla volontà degli altri soci.

Le personal holding: cosa sono e come si costituiscono?

Come dice la parola sono holding con un unico socio, di solito persona fisica.

Chi possiede partecipazioni può conferirle in una società unipersonale, la personal holding appunto, senza pagare imposte a condizione, però, che la propria partecipazione sia “qualificata” ovvero superiore al 25% del capitale sociale oppure che permetta di esercitare diritti di voto per una quota superiore al 20%.

Quali vantaggi potremmo avere con la personal holding?

Innanzitutto, se verranno distribuiti dividendi potremo farli affluire nella personal holding pagando solo l’1,2% di imposte, come illustrato nell’articolo precedente, anziché subire la tassazione del 26% riservata ai soci persone fisiche. Le somme incassate dalla personal holding potranno essere quindi utilizzate per fare investimenti, sempre da parte della personal holding.

Un altro importante vantaggio sarà quello di poter gestire i dividendi in modo diverso tra i vari soci.

Facciamo un esempio: la società operativa alpha ha due soci, “A” e “B”, al 50% ciascuno. Ad un certo punto della vita di alpha i soci decidono di distribuire 100 mila euro di dividendi, “A” perché ha bisogno di liquidità, “B” invece perché ha intenzione di compiere un nuovo investimento.

Situazione attuale con due soci persone fisiche al 50% ciascuno

Nella configurazione sopra proposta entrambi i soci saranno soggetti alla tassazione del 26% sui dividendi che gli spettano, percependo al netto delle imposte 37.000 euro netti ciascuno.

Consideriamo ora lo stesso esempio ipotizzando, però, che il socio “B”, che desiderava utilizzare la liquidità per effettuare un nuovo investimento, abbia conferito la propria quota sociale in una personal holding.

Situazione a seguito del conferimento da parte del socio "B" del suo 50% in una personal holding

Nella nuova configurazione proposta il socio “A” subirà una tassazione del 26% sui dividendi che gli spettano. Percepirà, quindi, al netto delle imposte 37.000 euro netti.

Il socio “B” riceverà, a seguito del pagamento dei dividendi, 49.400 euro (tassazione all’1,2% di 50.000 euro = 600 euro à 50.000 – 600 = 49.400). Questa somma rimarrà “parcheggiata” nella sua personal holding in attesa di essere reinvestita.

Naturalmente se il socio “B” decidesse di prelevare a sua volta i dividendi dalla sua personal holding subirebbe anche lui la tassazione del 26% e alla fine ci rimetterebbe l’1,2% pagato dalla personal holding. Se invece decidesse di reinvestire nuovamente i dividendi, la personal holding disporrebbe di una somma ben superiore rispetto al socio “A” che ha subito la tassazione del 26%. Avrebbe infatti a disposizione 49.400 euro contro i 37.000 netti ricevuti dal socio “A”.

A cura di Egidio Veronesi

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