Bonus mamme 2025
Il Bonus mamme 2025, previsto dal decreto-legge 95/2025, sostituisce temporaneamente l’esonero contributivo inizialmente programmato, posticipato al 2026.
Prevede un importo, non imponibile ai fini fiscali e contributivi, di 40 euro mensili. Le mensilità spettanti dal 1° gennaio 2025 fino alla mensilità di novembre, sono corrisposte nel mese di dicembre 2025, in unica soluzione, direttamente dall’INPS sul conto corrente indicato.
Requisiti
Per potere accedere al beneficio, occorre possedere alcuni requisiti:
- essere madre di almeno due figli, compresi quelli adottivi o in affidamento preadottivo: in caso di due figli, il più piccolo deve avere meno di 10 anni;
- in caso di tre o più figli, il minore deve avere meno di 18 anni;
- svolgere attività lavorativa come dipendente, escluso il lavoro domestico; oppure come lavoratrice autonoma, iscritta ad una forma previdenziale obbligatoria (INPS, casse professionali o Gestione Separata INPS);
- avere un reddito da lavoro non superiore a 40.000 euro annui riferito all’anno 2025. Non rileva il modello Isee.
Numero di figli
Il requisito relativo al numero di figli deve essere posseduto al 1° gennaio 2025 o perfezionarsi entro il 31 dicembre dello stesso anno.
In particolare, nel caso di nascita del secondo o successivo figlio nel corso dell’anno 2025, il requisito si cristallizza nel mese di nascita (ad esempio: secondo figlio nato a settembre: bonus spettante da settembre a novembre).
Categorie escluse
- titolari di cariche sociali non iscritte a gestioni previdenziali obbligatorie;
- imprenditrici prive di copertura assicurativa IVS;
- lavoratrici madri con tre o più figli che hanno un contratto di lavoro a tempo indeterminato (per le quali vale l’esonero contributivo e non il bonus in denaro).
Scadenza
E’ fissata per domenica 7 dicembre 2025, quindi slitta a martedì 9 dicembre 2025.
Tuttavia, per le lavoratrici che perfezionano i requisiti dopo tale data (ad esempio, con una nuova nascita), è prevista una finestra aggiuntiva. La domanda potrà essere presentata entro il 31 gennaio 2026.
Non si passa più attraverso il datore di lavoro: è la lavoratrice stessa a presentare la domanda direttamente all’Inps. Il modulo sarà disponibile nei prossimi giorni.
Casistiche
- Rientrano nell’ambito di applicazione del nuovo Bonus mamme anche i rapporti di lavoro intermittenti, nonché quelli a scopo di somministrazione.
- Il diritto all’erogazione del nuovo Bonus mamme sussiste nei soli mesi di vigenza del rapporto di lavoro, con esclusione dei periodi di sospensione.
- Per le lavoratrici autonome, il beneficio spetta per i mesi di iscrizione alla Cassa o fondo di riferimento nell’anno 2025.
- Per le lavoratrici autonome iscritte alla Gestione separata, il nuovo Bonus mamme spetta per i periodi di effettiva attività lavorativa di competenza dell’anno 2025.
- Sono escluse dalla platea delle beneficiarie, le titolari di cariche sociali e le imprenditrici non iscritte all’Assicurazione generale obbligatoria e alle forme sostitutive, esclusive ed esonerative della medesima.
- Per le lavoratrici madri con tre o più figli, il nuovo Bonus mamme non è riconosciuto per i mesi in cui sussiste, anche in parte, un rapporto di lavoro a tempo indeterminato. Le lavoratrici con tre o più figli, titolari di contratto a tempo indeterminato, possono infatti accedere fino al 31 dicembre 2026 all’esonero del 100 per cento dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti (IVS) per la quota posta a loro carico, ai sensi dell’articolo 1, comma 180, della legge di Bilancio 2024.
- Conseguentemente per tali lavoratrici, nel caso di trasformazione di un rapporto di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato, il diritto al Bonus mamme cessa a decorrere dal mese di trasformazione del rapporto di lavoro.
A cura di Valentina Manzini
La Carta della Cultura
Dalle ore 12:00 del 1° ottobre alle ore 12:00 del 31 ottobre 2025 su App IO e relativo sito possono essere richiesti i benefici previsti dalla “Carta della Cultura”.
Si tratta di un’iniziativa del Ministero della cultura (Mic), realizzata tramite il Centro per il libro e la lettura con la gestione tecnica affidata a PagoPA, CONSAP e SOGEI.
Finalità della misura e beneficiari
La misura consiste in un contributo per l’acquisto di libri, mirato a contrastare la povertà educativa e culturale e favorire la diffusione della lettura.
Potranno accedervi i nuclei familiari, italiani o stranieri residenti in Italia, con un ISEE inferiore a 15mila euro.
Caratteristiche della Carta e presentazione della domanda
La Carta – una per nucleo familiare – è rilasciata in formato digitale e ha un valore di 100 euro per ciascuna annualità dal 2020 al 2024 (fino ad un massimo di 500 euro nel caso di riconoscimento del beneficio per le cinque annualità).
L’importo potrà essere speso per l’acquisto di libri, sia cartacei che digitali (purché dotati di codice ISBN), presso le librerie e i punti vendita convenzionati, il cui elenco sarà consultabile su una piattaforma dedicata.
Ogni nucleo familiare può presentare una sola domanda esclusivamente tramite l’App IO, l’app dei servizi pubblici gestita da PagoPA, accedendo con l’identità SPID o la Carta di Identità Elettronica (CIE), dalle ore 12.00 del 1° ottobre 2025 alle ore 12.00 del 31 ottobre.
Formazione della graduatoria e criteri di assegnazione
Dopo la chiusura del periodo di presentazione delle domande, sarà stilata una graduatoria per ogni singola annualità, in base a due criteri:
- all’ISEE dell’anno di riferimento della Carta (es. Carta anno 2021, Carta anno 2022 etc.), in ordine crescente (dall’ISEE più basso al più alto);
- all’ordine di presentazione della richiesta in caso di parità di ISEE.
Si precisa che l’erogazione delle carte è subordinata alla disponibilità dei fondi, fino all’esaurimento degli stessi.
Comunicazione dell’esito e utilizzo della carta
L’esito della richiesta sarà notificato tramite l’App IO, i beneficiari riceveranno la carta direttamente nella sezione “Portafoglio” dell’app e avranno 12 mesi di tempo dal rilascio per utilizzarla.
Ulteriori informazioni
Maggiori dettagli sulle condizioni di partecipazione saranno resi noti direttamente in app e sul sito, ed eventualmente sui siti istituzionali del Mic e del Centro per il libro e la lettura.
A cura di Valentina Manzini
Divieto di lavoro all’aperto in caso di caldo estremo
Stop al lavoro, in condizioni di caldo estremo o anomalo in determinate fasce orarie, nei cantieri edili e affini, in agricoltura, nel florovivaismo e nei piazzali della logistica.
A partire da mercoledì 2 luglio entra in vigore il divieto di lavorare in questi settori, in condizioni di esposizione prolungata al sole e svolgendo attività fisica intensa, dalle ore 12.30 alle ore 16, nei giorni e nelle aree in cui le mappe nazionali online del rischio segnalano un livello ‘Alto’.
La misura resta in vigore fino al 15 settembre 2025, salvo revoca anticipata.
Finalità del provvedimento
La Regione ha ritenuto necessario emanare un provvedimento a tutela della salute e dell’igiene pubblica, finalizzato a ridurre l’impatto dello stress termico ambientale sulla salute dei lavoratori impegnati all’aperto, senza possibilità di ripararsi dal sole e dalla calura. La prolungata esposizione al sole rappresenta un pericolo per la salute dei lavoratori, perché può causare stress termico e colpi di calore, con esiti talvolta anche gravi.
Settori coinvolti e fascia oraria del divieto
La misura prevede che è fatto divieto di lavoro in condizioni di esposizione prolungata al sole, dalle ore 12.30 alle ore 16, nei settori agricolo e florovivaistico, nei cantieri edili e affini, nonché nei piazzali della logistica (limitatamente a quelli destinati in via esclusiva e permanente al deposito merci, con esclusione delle pertinenze dei magazzini coperti), ad ogni lavoratrice e lavoratore, senza alcuna differenza di ruoli, inquadramento e applicazione contrattuale.
Sanzioni in caso di violazione del divieto
La mancata osservanza degli obblighi indicati dall’ordinanza comporterà le sanzioni previste per legge (art. 650 c.p.), se il fatto non costituisce più grave reato.
Si consiglia di interfacciarsi con il consulente per la sicurezza sui luoghi di lavoro, al fine di adottare tutte le soluzioni necessarie per prevenire il rischio calore e verificare che il DVR sia aggiornato.
A cura di Paolo Mantovani
M&W attiva lo Sportello ETS: un servizio di consulenza dedicato al Terzo Settore
M&W ha attivato lo Sportello ETS, un servizio di consulenza personalizzata pensato per supportare gli Enti del Terzo Settore su tematiche di natura normativa, contabile, amministrativa e organizzativa.
Lo sportello è rivolto a tutti gli enti che operano nel Terzo Settore e che necessitano di chiarimenti, orientamento o assistenza operativa nella gestione quotidiana o nei processi di adeguamento alle disposizioni legislative vigenti.
Come funziona?
È possibile prenotare un appuntamento in modo semplice e rapido attraverso la piattaforma online, selezionando la data e l’orario più adatti alle proprie esigenze.
Qui il link allo sportello: https://goo.su/RPR6V22
Quali temi possiamo approfondire insieme?
- Adeguamento degli statuti alle normative previste dalla riforma del Terzo Settore;
- Iscrizione al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS);
- Obblighi contabili e adempimenti fiscali previsti per gli ETS;
- Gestione operativa delle attività istituzionali e strumentali, e modalità di rendicontazione.
A cura di Silvia Veronesi
Responsabile marketing e comunicazione
Agevolazioni beni 4.0: nuove modalità per chi ha effettuato investimenti nel 2024 e 2025
È partita la corsa a prenotare le risorse erariali per il Bonus sugli investimenti 4.0 – 2025.
Per chi ha già comunicato in via preventiva gli investimenti 2025 secondo il vecchio modello, è necessaria una nuova comunicazione entro 30 giorni per mantenere la posizione acquisita col primo invio.
Le regole del Decreto Direttoriale 15 maggio 2025
Il Decreto Direttoriale 15 maggio 2025 fissa le regole per la predisposizione e l’invio del modello di comunicazione degli investimenti condotti nell’anno 2025 (non prenotati entro fine 2024) o entro il 30 giugno 2026 ma prenotati nel corso del 2025.
Di seguito le diverse modalità:
- comunicazione preventiva, in ogni caso entro e non oltre il 31 gennaio 2026, con l’indicazione dell’ammontare complessivo degli investimenti 4.0 che si intendono effettuare e del relativo credito d’imposta prenotato;
- comunicazione pagamento acconto, entro 30 giorni dalla dichiarazione di cui al punto precedente, indicante data e importo del pagamento relativo all’ultima quota dell’acconto per il raggiungimento del 20% del costo di acquisizione;
- comunicazione finale (consuntiva) a completamento degli investimenti, entro il 31 gennaio 2026 per gli investimenti ultimati alla data del 31 dicembre 2025, ovvero entro il 31 luglio 2026 per gli investimenti ultimati alla data del 30 giugno 2026.
Con la comunicazione preventiva, si potranno prenotare le risorse, ma sarà poi necessario trasmettere la comunicazione finale con gli investimenti effettuati (gli investimenti finali non potranno eccedere l’importo degli investimenti prospettati inizialmente).
Non è previsto un meccanismo di “rigetto” delle comunicazioni in via preventiva qualora le prenotazioni raggiungano i 2,2 milioni di euro disponibili. Ciò significa che non è esclusa la circostanza in cui, tra la comunicazione iniziale e quella finale trasmesse dalle imprese, le risorse erariali possano esaurirsi.
In tal caso, le comunicazioni al GSE rimangono valide e nel caso di nuova disponibilità di risorse, il GSE ne darà comunicazione all’impresa secondo l’ordine cronologico di trasmissione delle comunicazioni in via preventiva.
Comunicazioni preventive o consuntive con precedente modello: cosa succede?
Molte imprese, all’inizio dell’anno, si sono poste la domanda se dovessero o potessero presentare la comunicazione preventiva al GSE secondo il modello 2024 anche in relazione agli investimenti in beni 4.0 relativi al 2025 (anche se non prenotati entro fine 2024).
Alcune di queste non solo hanno proceduto a trasmettere la comunicazione preventiva, ma si sono ritrovate, in taluni casi, a presentare anche la comunicazione finale di completamento degli investimenti eleggibili, prima ancora della pubblicazione del Decreto Direttoriale 15 maggio 2025.
Si sono così rese necessarie regole transitorie per tutte quelle imprese, che si sono prodigate per effettuare le comunicazioni secondo le disposizioni disponibili e applicabili pro tempore.
Regole transitorie
Queste imprese dovranno entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore del Decreto (ovverosia entro il 14 giugno 2025) ripresentare la comunicazione col nuovo modello di comunicazione, avendo cura di indicare il codice identificativo di quello precedente.
A tal proposito, diversamente da quanto indicato nel DM, sul sito del MiMIT viene precisato come la scadenza dei 30 giorni decorra “dalla data di entrata in vigore del nuovo modello di comunicazione (da definirsi con successivo decreto direttoriale)”, ad oggi ancora non disponibile.
Una volta ripresentata la comunicazione preventiva, sarà necessario adempiere agli ulteriori obblighi comunicativi (ovverosia comunicazione preventiva con indicazione al pagamento dell’acconto del 20% e comunicazione finale di completamento degli investimenti).
Lo Studio rimane a disposizione per la necessaria assistenza.
A cura di Simone Vincenzi
Dichiarazione precompilata 2025
Con il provvedimento prot. n. 193922/2025, del 23 aprile 2025, l’Agenzia delle Entrate ha definito le modalità di accesso, gestione e invio delle Dichiarazioni precompilate relative all’anno d’imposta 2024.
Accesso alla Dichiarazione precompilata dal 30 Aprile 2025
Dal 30 aprile 2025, il contribuente direttamente o altro soggetto dallo stesso specificatamente delegato, può accedere ai seguenti documenti attraverso l‘area riservata dell’Agenzia delle Entrate:
- la Dichiarazione precompilata riferita all’anno precedente;
- elenco delle informazioni attinenti alla Dichiarazione precompilata disponibili presso l’Agenzia delle entrate, con distinta indicazione dei dati inseriti e non inseriti nella Dichiarazione precompilata stessa e relative fonti informative.
Destinatari della Precompilata
La Precompilata è disponibile, in via principale, per i contribuenti che nel corso dell’anno d’imposta precedente hanno percepito redditi da lavoro dipendente e assimilati.
A partire dal 2025 è resa disponibile anche a persone fisiche che non rientrano tra le categorie predette. In particolare, in via sperimentale, per i contribuenti che aderiscono al regime forfettario o al regime di vantaggio per l’imprenditoria giovanile, l’Agenzia delle Entrate prevede, ai fini della elaborazione della Dichiarazione precompilata modello Redditi Persone fisiche, l’utilizzo anche delle informazioni desumibili dai dati delle fatture elettroniche e dai corrispettivi.
Oneri precaricati nella Precompilata
Con l’intento di semplificare il calcolo delle detrazioni e deduzioni spettanti, nella Dichiarazione precompilata l’Agenzia delle Entrate include automaticamente una serie di oneri trasmessi da soggetti terzi, quali:
- interessi passivi su mutui;
- premi di assicurazione sulla vita e contro infortuni;
- contributi previdenziali e assistenziali;
- contributi versati per gli addetti ai servizi domestici;
- spese sanitarie, veterinarie, funebri, e universitarie;
- spese per la frequenza scolastica e degli asili nido con relativi rimborsi;
- spese per l’acquisto degli abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico;
- spese per interventi edilizi e risparmio energetico;
- erogazioni liberali a ONLUS, fondazioni e altre organizzazioni di interesse sociale e culturale.
Novità: Dal 2025, sarà possibile consultare nella Dichiarazione precompilata anche i redditi da lavoro dipendente dei frontalieri (in base all’accordo Italia-Svizzera) e i proventi derivanti dalla cessione di energia prodotta in eccesso da impianti alimentati da fonti rinnovabili.
Modalità di accesso
Il contribuente può accedere direttamente alla Dichiarazione precompilata tramite l’area riservata dell’Agenzia delle Entrate utilizzando uno dei seguenti strumenti di autenticazione:
- SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale);
- CIE (Carta d’Identità Elettronica);
- CNS (Carta Nazionale dei Servizi);
- Credenziali Entratel/Fisconline (per chi già le possiede).
Una volta autenticato, il contribuente ha la possibilità di visualizzare, modificare e inviare la dichiarazione entro il 30 maggio 2025.
In alternativa è possibile conferire delega a intermediari (CAF, professionisti abilitati e altri soggetti autorizzati) per l’accesso e la gestione delle Dichiarazioni precompilate. Gli intermediari potranno assistere i contribuenti nell’invio delle dichiarazioni o nella modifica dei dati già precompilati.
A cura di Elisa Ghelfi
Dichiarazione dei redditi 2025 : documenti necessari
Novità più rilevanti del 730/2025
1) Ampliamento della platea di chi può utilizzare il 730
Nel 2025, grazie all’inserimento dei due nuovi quadri M e T, si allarga la platea di contribuenti che possono dichiarare col Modello 730:
- nel Quadro M vanno dichiarati i redditi soggetti a tassazione separata o imposta sostitutiva;
- nel Quadro T vanno dichiarate le plusvalenze di natura finanziaria (es. Criptovalute).
2) l'IRPEF passa da 4 a 3 aliquote
Tra le principali novità del Modello 730/2025 va segnalato ovviamente il passaggio dell’IRPEF dalle 4 aliquote rimaste in vigore nel biennio 2022-2023 (23% 25% 35% 43%) alle nuove 3 aliquote: 23% 35% 43%.
3) Cedolare al 26% sugli affitti brevi
Chi nel 2024 ha avuto da due a quattro immobili locati con affitti brevi, se ha opzionato la cedolare secca pagherà un’aliquota innalzata dal 21 al 26 per cento. Se invece il contribuente ha avuto soltanto un immobile locato con affitto breve, il prelievo della cedolare resterà fisso al 21%. Quindi in pratica il rincaro al 26% scatta dal secondo immobile e fino al quarto. Se poi gli immobili fossero più di quattro, le locazioni verrebbero inquadrate come attività d’impresa, con l’obbligo di aprire la partita IVA.
4) Scambio sul Posto: le eccedenze nella dichiarazione dei redditi precompilata
Da quest’anno, il Gse comunica nella dichiarazione precompilata le eccedenze percepite per lo scambio sul posto.
5) Cambiano le detrazioni su lavoro dipendente e oneri
Viene innalzata nel Modello 730/2025 la detrazione sui redditi da lavoro dipendente da 1.880 a 1.955 euro, ad esclusione dei redditi da pensione e degli eventuali altri assegni equiparati.
Lo stesso innalzamento vale anche per certi redditi assimilati al lavoro dipendente, ma a condizione che il reddito complessivo del contribuente non sia superiore a 15.000 euro.
Sulle detrazioni per gli oneri viene invece applicata una riduzione di 260 euro dall’ammontare complessivo della detrazione sull’imposta, se il contribuente ha un reddito che supera i 50.000 euro.
6) Il nuovo regime degli impatriati
Secondo quanto previsto dalla nuova versione del regime fiscale degli “impatriati”, a decorrere dal periodo d’imposta 2024 i redditi prodotti dai lavoratori che hanno trasferito la residenza in Italia vengono tassati solo sul 50% del loro ammontare, oppure limitatamente al 40% in caso di nascita o di presenza/adozione di un figlio minore.
7) Come si applica il Superbonus
Relativamente alle spese sostenute nel 2024, il Superbonus viene applicato al 70% e viene spalmato in dieci rate annue di pari importo. Quindi in pratica nel Modello 730/2025 si comincia ad applicare la prima delle 10 rate annuali previste per le spese di Superbonus sostenute nel 2024.
Sempre a proposito di rateazione del Superbonus, il Modello 730/2025 contiene anche l’opzione retroattiva per allungare a 10 rate la detrazione quadriennale già opzionata nei modelli del 2024 e riferiti alle spese del 2023, scongiurando così, per i contribuenti più a basso reddito, il rischio di perdere ingenti quote di detrazione nel caso sopravvenisse un limite di incapienza fiscale.
8) Si abbassa il Bonus Mobili
Si segnala l’abbassamento da 8.000 a 5.000 euro del limite di spesa massima su cui può essere calcolata la detrazione al 50% per l’acquisto di arredi e grandi elettrodomestici: quindi la detrazione effettiva scende da un massimo potenziale di 4.000 euro a un massimo di 2.500 euro (50% di 5.000 anziché di 8.000).
Clicca sulle voci in elenco per scoprire i documenti necessari per la dichiarazione dei redditi
- Fotocopia codice fiscale e documento d’identità del contribuente, del coniuge e dei familiari a carico, anche per i familiari di extracomunitari
- Dichiarazione dei redditi dell’anno precedente (730 o Redditi), compresa la Certificazione Unica, eventuali deleghe di versamento
- Modello F24
- Dati del datore di lavoro che effettuerà il conguaglio
- Certificazione Unica (CU)
- Certificato delle pensioni estere
- Certificazione somme riconosciute dal GSE per le eccedenze per lo scambio sul posto
- Assegni periodici percepiti dal coniuge, in base a sentenza di separazione o divorzio
- Attestazione del datore di lavoro, delle somme corrisposte a colf o badanti
- Visura catastale
- Atti o contratti di compravendita, donazione, divisione, successione
- Contratti di locazione Legge 431/98
- Canone da immobili affittati
- Copia F24 di versamento IMU pagati nel 2024 (con il relativo calcolo, se disponibile)
Per chi ha scelto la cedolare Secca: ricevuta della raccomandata inviata all’inquilino, copia del contratto, eventuale F24, modello SIRIA, Modello 69.
- ⚠️TRACCIABILITA’ DEI PAGAMENTI: ricevuta bancomat/carte di credito, estratto conto, copia bollettino postale o del MAV e dei pagamenti con PagoPA. Fanno eccezione le spese per l’acquisto di medicinali e di dispositivi medici, nonché le spese per prestazioni sanitarie rese dalle strutture pubbliche o da strutture private accreditate al Servizio sanitario nazionale.
- Contratto di locazione, per le persone che vivono in affitto
- Quietanza di versamento degli interessi per mutui casa, atto di acquisto, atto di mutuo
- Fatture pagate al notaio per l’atto di acquisto e la stipula del mutuo stesso
- Fattura pagata ad agenzie immobiliari per l’acquisto della prima casa
- Tutta la documentazione per la detrazione per il bonus facciate e le ristrutturazioni edilizie: fatture, bonifici, concessioni, autorizzazioni, comunicazioni inizio lavori
- Tutta la documentazione per spese di risparmio energetico, fatture, bonifici e la ricevuta dell’invio della comunicazione all’ENEA
- Bonus mobili per arredo immobili ristrutturati : documentazione che attesti l’avvio delle opere di ristrutturazione, fatture relative alle spese sostenute per l’arredo con l’indicazione della natura, qualità e quantità dei beni e servizi acquisiti; ricevute dei bonifici bancari o postali relativi al pagamento delle fatture, ricevute di avvenuta transazione per i pagamenti mediante carte di credito o di debito, documentazione di addebito sul conto corrente
- Acquisto abitazione principale in leasing: contratto di leasing, certificazione rilasciata dalla società di leasing attestante ammontare dei canoni pagati, autocertificazione nella quale si dichiara di aver adibito l’immobile ad abitazione principale entro un anno dalla consegna
- Ricevute o quietanze di versamento di contributi per iscrizione ragazzi ad attività sportive dilettantistiche (palestra, piscina…)
- Contratti di locazione pagati per studenti universitari fuori sede o convitti, attestato di frequenza al corso di laurea
- Rette pagate per l’asilo nido
- Spese di istruzione per la frequenza di:
- scuole materne, elementari, medie inferiori e superiori (tasse, contributi, mensa)
- corsi di istruzione universitaria presso università statali e non statali, tenuti presso università o istituti pubblici o privati, italiani o stranieri
- Assegni periodici versati o percepiti dall’ex coniuge
- Sentenza di separazione
- Codice fiscale dell’ex coniuge
- Contratto stipulato e quietanza di versamento assicurazione: vita, infortuni, rischio di non autosufficienza nel compimento degli atti della vita quotidiana a tutela delle persone con disabilità grave, rischio di eventi calamitosi su unità immobiliari ad uso abitativo, anche nel caso in cui l’assicurazione sia stipulata contestualmente alla cessione del credito d’imposta relativo agli interventi sisma bonus al 110% ad un’impresa di assicurazione
- Contributi versati per assicurazione obbligatoria INAIL contro gli infortuni domestici (assicurazione casalinghe)
- Ricevute versamento contributi previdenziali obbligatori o facoltativi
- Quietanza di versamento a Fondi di previdenza complementare
- Parcelle per visite mediche generiche o specialistiche
- Scontrini della farmacia (ticket, farmaci da banco, medicinali, omeopatia)
- Spese odontoiatriche o oculistiche (occhiali, lenti a contatto e liquidi)
- Documentazione attestante la marcatura CE per i dispositivi medici (inclusi occhiali da vista)
- Ticket ospedalieri/sanitari o per esami di laboratorio
- Ricevute per interventi chirurgici, degenze e ricoveri
- Ricevute per acquisto protesi sanitarie
- Ricevute per spese sanitarie sostenute all’estero
- Spese per soggetti con diagnosi di disturbo specifico dell’apprendimento (DSA)
- Spese sanitarie per portatori di handicap (mezzi necessari all’accompagnamento, deambulazione, sollevamento o sussidi informatici)
- Spese per veicoli per i portatori di handicap (autoveicoli o motoveicoli)
- Documentazione comprovante il costo per la badante
- Spese veterinarie
- Documentazione/ricevute versamenti effettuati a favore di: Onlus, Ong, OdV e Aps, Istituzioni religiose, TRUST e Fondi Speciali, Partiti politici, Istituti scolastici, beni culturali pubblici (Art bonus), impianti sportivi pubblici (Sport bonus) etc.
- Ricevute versamenti contributivi all’INPS per lavoratori domestici
- Spese per l’acquisto di cani guida
- Tasse consortili
- Spese funebri
- Abbonamento trasporto pubblico
M&W Veronesi e Associati
Corso di formazione gratuito sulla celiachia per operatori del settore alimentare
La Regione Emilia-Romagna ha istituito un Corso FAD sul tema CELIACHIA accessibile dalla piattaforma E-llaber, a cui è possibile iscriversi gratuitamente. Le iscrizioni sono aperte fino al 20 Maggio 2025.
Finalità e modalità di svolgimento del corso
Il corso si svolgerà tramite lezioni caricate su piattaforma, permettendo di frequentare con grande flessibilità e, se concluso favorevolmente, consentirà di acquisire l’attestato di idoneità per produrre alimenti senza glutine (anche in forma estemporanea).
In Italia ed in Europa la celiachia è una condizione molto rappresentata e sempre di più sono le persone che chiedono di poter consumare in sicurezza e libertà pasti fuori casa. Il corso ha pertanto l’obiettivo di sensibilizzare alla tematica della celiachia e aumentare le competenze in merito alle modalità di produzione di alimenti senza glutine, così da coinvolgere sempre più esercizi sul territorio all’offerta di questo tipo di pasti, nel rispetto delle normative.
Normativa di riferimento in Emilia Romagna
Allo stato attuale, in Emilia Romagna per produrre alimenti senza glutine e per pubblicizzarne la produzione è necessario notificare la propria attività ai fini della registrazione ai sensi dell’art.6 del Reg.CE 852/2004 e della pubblicazione nell’apposito elenco sul sito Regionale di Alimenti&Salute.
La sopracitata notifica non è dovuta per le preparazioni estemporanee concordate, al momento, con il cliente celiaco.
Iscrizione al corso
L’ iscrizione al corso, che può essere svolto anche solo per aggiornare il precedente attestato nel caso fosse scaduto, può essere fatta facilmente dal portale Ausl al link:
A cura di Franco Meletti
Gli Enti bilaterali e i Fondi integrativi sanitari
Gli Enti bilaterali e i Fondi integrativi sanitari rappresentano strumenti di rilevante importanza sia per i lavoratori sia per le aziende.
Gli Enti bilaterali
Gli Enti bilaterali sono enti privati paritetici, ossia organismi composti in numero pari da rappresentanti dei lavoratori e dei datori di lavoro. Essi sono costituiti col fine di offrire servizi, provvidenze o comunque azioni di natura economico-sociale, in favore dei soggetti rappresentati dai sottoscrittori.
I Fondi integrativi sanitari
I Fondi integrativi sanitari sono fondi integrativi bilaterali costituiti a seguito di accordi sindacali tra rappresentanti dei lavoratori e associazioni datorili. Hanno lo scopo di offrire ai dipendenti (e in alcuni casi anche a titolari, soci lavoranti e collaboratori) specifiche prestazioni sanitarie, aggiuntive rispetto a quelle previste comunemente dal Servizio Sanitario Nazionale.
Finanziamento degli Enti e dei Fondi
Sia gli Enti bilaterali sia i Fondi integrativi sanitari sono finanziati attraverso il versamento di un contributo mensile, proporzionale alla forza lavoro aziendale, la cui quantificazione e la cui ripartizione tra azienda e dipendente sono periodicamente stabilite attraverso specifiche determinazioni della contrattazione collettiva.
Obbligatorietà di iscrizione
L’ obbligo di iscrizione a tali Enti e Fondi in capo al datore di lavoro, è indicata dai C.C.N.L.
Per valutare l’ente bilaterale e fondo sanitario di appartenenza, si rimanda al C.C.N.L. applicato all’azienda.
È raccomandato informare adeguatamente i dipendenti e consultare il sito web dell’ente per conoscere i servizi e le prestazioni offerte, così da poterne usufruire nel modo più efficace possibile.
A cura di Paolo Mantovani
Scambio sul Posto: dal 2025 le eccedenze nella dichiarazione dei redditi precompilata
A partire da quest’anno, per le sole persone fisiche, il GSE (Gestore servizi energetici) trasmetterà all’Agenzia delle Entrate gli importi percepiti nell’anno precedente nell’ambito dello Scambio sul Posto.
Di conseguenza, tali importi saranno disponibili all’ interno della dichiarazione dei redditi precompilata.
I dati trasmessi dal GSE (e quindi quelli da dichiarare) si riferiscono esclusivamente alle eccedenze, sia quelle effettivamente pagate che quelle utilizzate per compensare costi amministrativi e conguagli a debito.
Il prospetto delle eccedenze da dichiarare è disponibile entro la fine di marzo all’interno del portale Scambio sul Posto.
Come recuperare il prospetto delle eccedenze
- Accedi all’Area Clienti GSE.
- Seleziona “Servizi” dal menu in alto.
-Nella sezione “PER ME”, puoi accedere al portale informatico di riferimento.
-Nella sezione “PER ALTRI”, puoi visualizzare l’elenco degli Operatori per cui operi e accedere ai relativi servizi.
- Seleziona il servizio “SSP – Scambio sul Posto”.
- Clicca sul menu di navigazione “COMUNICAZIONI”.
- Effettua una ricerca per codice contratto e imposta eventualmente il periodo di riferimento.
- Clicca su “RICERCA”: nella tabella dei risultati troverai il prospetto “LIQUIDAZIONE ECCEDENZE ANNO” (seguito dall’anno di riferimento) che riepiloga le Eccedenze SSP riconosciute.
Lo Studio rimane a disposizione per eventuali chiarimenti.











