Pubblicato il bando regionale Emilia-Romagna PR FESR 2021/2027 per il sostegno degli investimenti delle imprese del settore turistico. Con la delibera numero 656, la Regione E-R ha dato il via a contributi a fondo perduto finalizzati anche alla diversificazione e alla destagionalizzazione dell’offerta turistica del territorio.

Tra gli obiettivi del bando c’è la diversificazione delle proposte delle imprese del settore turistico, al fine di favorire la competitività e la sostenibilità delle imprese.

Chi può ricevere gli incentivi?

Il bando si rivolge sia ai gestori delle strutture ricettive sia ai proprietari delle stesse.

Si identificano come gestori tutti i soggetti privati che, al momento della domanda, esercitano regolarmente una delle seguenti attività in immobili o aree di proprietà o appartenenti a terzi:

  • Attività ricettiva alberghiera in alberghi, residenze turistico alberghiere o condhotel, in accordo a quanto stabilito dall’articolo. 4, comma 6, lettere a), b) e c) della L.R. 16/2004 e s.m.i.
  • Attività ricettiva all’aria aperta presso campeggi, villaggi turistici o marina resort, in accordo a quanto stabilito dall’art. 4, comma 7, lettere a), b) e b bis) della L.R. 16/2004 e s.m.i.

Rientrano invece nella categoria dei proprietari non gestori i soggetti privati che risultano proprietari di strutture che rispondono alle seguenti caratteristiche:

  • Strutture in cui si svolgono regolarmente (con contratto registrato o altro attestato giuridico riconosciuto dall’ordinamento italiano) le attività ricettive di cui sopra e che al momento della presentazione della domanda sono in essere, anche se momentaneamente sospese per lavori in corso;
  • Strutture destinate all’esercizio di una delle sopraelencate attività ricettive che i proprietari intendono affittare a terzi, o per cui intendono dare disponibilità a soggetti terzi per lo svolgimento delle attività ricettive.

Spese ammesse e contributi

Il bando regionale Emilia-Romagna fornisce contributi a fondo perduto solo alle aziende del territorio che investono in almeno uno dei seguenti interventi:

  • Realizzazione di nuove strutture ricettive in immobili preesistenti, anche se oggetto di demolizione e successiva ricostruzione;
  • Attività di riqualificazione, ammodernamento e/o ampliamento di strutture ricettive esistenti;
  • Rinnovo delle attrezzature e degli arredi presenti in strutture già esistenti;
  • Sviluppo di nuovi servizi rivolti alla clientela e/o al loro miglioramento, attraverso soluzioni innovative e/o soluzioni digitali. Rientrano in questa voce i servizi realizzati con il ricorso a soluzioni che hanno un impatto positivo sugli aspetti di sostenibilità ambientale, sociale e di sicurezza.

Rientrano quindi tra le spese ammesse ai fini della definizione del contributo a fondo perduto:

  • Opere edili, murarie e impiantistiche volte anche all’efficientamento energetico e idrico della struttura. Incluse le spese per la progettazione e la direzione dei lavori (in una misura massima del 10% dei lavori complessivi);
  • Spese per l’acquisto di macchinari e attrezzature (anche attraverso leasing) di finiture e arredamento;
  • Spese per l’acquisto di dotazioni informatiche, sia hardware che software con le relative licenze d’uso, nonché per servizi di cloud computing.
  • Acquisizione di servizi di consulenza specializzata per interventi di digitalizzazione e sostenibilità ambientale, se previsti nel progetto o se legati a processi di certificazione (nella misura massima del 20% della somma delle spese sopraelencate).
  • Costi generali sostenuti per la definizione del progetto e la gestione dello stesso. Questa spesa è riconosciuta applicando un tasso forfettario del 5% della somma delle voci di spesa sopraelencate.

Domanda e caratteristica del contirbuto

Il progetto deve avere una dimensione minima di almeno 200.000 euro IVA esclusa.

Il contributo a fondo perduto è concesso nella misura massima del 40% delle spese ammesse e per un importo, in ogni caso, non superiore a 200.000 euro totali. La percentuale aumenta al 50% nel caso il progetto presenti (al momento della domanda) almeno uno dei seguenti requisiti di premialità:

  • Progetto con incremento occupazionale a tempo indeterminato e stabile;
  • Impresa femminile e/o giovanile;
  • Progetti che prevedono il recupero dei materiali e, di conseguenza, una riduzione della produzione di rifiuti;
  • I soggetti proponenti sono in possesso del rating di legalità;
  • I soggetti proponenti operano nelle aree montane della regione Emilia-Romagna;
  • I soggetti proponenti operano nelle aree interne della regione Emilia- Romagna;
  • Il progetto comprende interventi finalizzati a migliorare l’accessibilità delle strutture e l’accesso ai servizi da parte dei soggetti disabili.

Gli interventi oggetto del progetto possono essere avviati dal 1° gennaio 2023conclusi entro la fine del 2024. Le fatture dei progetti ammessi sono approvate solo se emesse ed effettivamente saldate entro il 31 marzo 2025, o entro la data di presentazione della rendicontazione delle spese (solo se precedente).

Le richieste sono vagliate secondo una procedura di tipo valutativo a sportello. Le domande possono essere inoltrate dalle ore 10:00 del 25 maggio alle ore 13:00 del 5 settembre 2023.

Cumulabilità e regime di aiuti

È prevista l’applicazione del regime de minimis, oppure il Temporary Crisis Framework, a condizione che la crisi dovuta alla guerra russo-ucraina abbia impattato negativamente sulle attività (es. aumento costi elettricità/gas, materie prime/semilavorati importati dalle aree colpite dalla guerra; diminuzione del fatturato).

Non è ammesso il cumulo per le stesse e per i medesimi titoli di spesa, con altre agevolazioni pubbliche.

Per ulteriori approfondimenti

A cura di Simone Vincenzi