In questo articolo cercheremo di capire come incidono nella gestione di un’azienda gli acquisti di beni strumentali “durevoli” e come concorrono a determinare l’utile dell’esercizio secondo la tecnica degli “ammortamenti”.

Quando in azienda viene acquistato un bene destinato ad essere utilizzato per più anni (ad es. un macchinario, un autocarro, un impianto ecc.), il costo sostenuto non può essere imputato, ovvero considerato un costo riferibile, al solo esercizio nel quale viene acquistato.

Facciamo un esempio molto semplice...

….un autotrasportatore possiede un unico bene strumentale, l’autocarro con il quale esegue i trasporti per conto dei suoi clienti. Poniamo che ogni anno fatturi 100.000 euro e abbia costi per 40.000 euro.

Avremo una marginalità nell’anno di 60.000 euro (100mila – 40mila).

Poniamo che nell’anno 2022 abbia acquistato un autocarro nuovo spendendo 100mila euro.

Se imputassimo tutto il costo nell’anno 2022 avremmo una perdita di 40.000 euro (60mila di margine – costo dell’autocarro pari a 100mila euro).

Negli anni successivi il nostro autotrasportatore avrebbe nuovamente un utile di 60.000 euro.

Tuttavia...

….dobbiamo considerare che l’autocarro ha una vita utile di più anni. Supponiamo 5 anni, dopodiché, per chilometraggio fatto, dovrà essere sostituito.

Per avere un bilancio corretto dovremo imputare una quota del costo di 100.000 euro per i 5 anni di vita utile e quindi 20.000 euro all’anno. I 20.000 euro di “ammortamento” annuale rappresentano anche la perdita di valore del bene alla fine di ogni anno. Dopo 5 anni sarà ridotta a zero.

Pertanto...

…in ognuno dei cinque esercizi di durata, o vita utile, dell’autocarro il conto economico sarà il seguente:

Ricavi dell’esercizio

100.000

 

Costi dell’esercizio 40.000
Margine lordo 60.000
Ammortamento 20.000
Utile dell’esercizio 40.000

In definitiva

Il costo di acquisto del bene che ha durata pluriennale (cioè partecipa al ciclo produttivo dell’azienda per un certo numero di anni) deve essere ripartito in più esercizi secondo la tecnica degli ammortamenti.

Naturalmente nel semplice esempio fatto, se ragioniamo in termini finanziari, il risultato finanziario dell’anno sarà negativo per 40.000 euro.

E come farà il nostro imprenditore a sbarcare il lunario in quell’anno?

La risposta è: per far coincidere i flussi finanziari con il conto economico. Dovrà finanziare l’acquisto con un prestito da rimborsare possibilmente in un numero di anni coincidente con la “vita utile” ovvero con il “periodo di ammortamento” del bene acquistato.

In quanti anni deve essere ammortizzato un bene strumentale?

La risposta è semplice: occorre considerare la “durata” teorica del bene, con valutazioni tecniche.

Decreto del 31/12/1988

In questi casi può essere d’aiuto il Decreto del 31/12/1988 che stabilisce le percentuali di ammortamento “fiscali” suddivise per settori di attività e per categorie di beni.

La limitazione di questo decreto è tuttavia l’età perché in 35 anni la tecnologia e le tecniche produttive sono cambiate e così sono cambiate le aziende.

Troviamo infatti nel decreto le macchine ufficio elettromeccaniche, che ormai sono solo nei musei, mentre mancano tutti i beni introdotti dalle nuove tecnologie. Troviamo anche coefficienti di ammortamento abbastanza bizzarri, come le catapulte per aerei da installare sulle navi.

Con un po’ di buona volontà, comunque, si riesce a trovare la percentuale adatta al bene acquistato, magari andando ad attingere a beni riferiti ad altri settori contemplati dal decreto.

A cura di Egidio Veronesi