Bonus pubblicità
Di cosa si tratta
Dal 1° al 31 marzo 2023 è possibile presentare le comunicazioni per l’accesso al credito d’imposta investimenti pubblicitari in relazione agli investimenti effettuati o da effettuare nel 2023.
Entità dell'agevolazione
Il credito d’imposta spetta nella misura massima del 75% del valore incrementale degli investimenti effettuati in campagne pubblicitarie esclusivamente sulla stampa quotidiana e periodica, anche on line.
L’agevolazione spetta comunque nei limiti delle risorse disponibili. Ai fini della concessione dell’agevolazione, l’ordine cronologico di presentazione delle domande non è tuttavia rilevante. Nell’ipotesi di insufficienza delle risorse disponibili, rispetto alle domande presentate, è prevista la ripartizione percentuale tra tutti i soggetti che, nel rispetto dei requisiti e delle condizioni di ammissibilità, hanno presentato nei termini la comunicazione telematica.
- Viene ripristinato il “regime agevolativo ordinario”, con il credito d’imposta concesso nella misura massima del 75% del valore incrementale degli investimenti effettuati e il presupposto dell’incremento minimo dell’1% dell’investimento pubblicitario, rispetto all’analogo investimento effettuato sullo stesso mezzo di informazione nell’anno precedente, quale requisito per accedere all’agevolazione;
- non sono più agevolati gli investimenti pubblicitari effettuati sulle emittenti televisive e radiofoniche, analogiche o digitali.
In esito alla presentazione delle “Comunicazioni per l’accesso al credito d’imposta”, il Dipartimento per l’Informazione e l’editoria forma un primo elenco dei soggetti che hanno richiesto il credito dell’imposta con l’indicazione del credito teoricamente fruibile da ciascun soggetto.
I soggetti che hanno inviato la “Comunicazione per l’accesso” dovranno poi inviare la “Dichiarazione sostitutiva relativa agli investimenti effettuati”, attestante gli investimenti effettivamente realizzati nel 2023.
Successivamente alla presentazione delle “Dichiarazioni sostitutive relative agli investimenti effettuati”, sarà pubblicato sul sito del Dipartimento per l’Informazione e l’editoria l’elenco dei soggetti ammessi alla fruizione del credito di imposta.
Il credito di imposta è utilizzabile unicamente in compensazione presentando il modello di pagamento F24 esclusivamente attraverso i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate, a partire dal quinto giorno lavorativo successivo alla pubblicazione dell’elenco dei soggetti ammessi.
A cura di Simone Vincenzi
Fondo sicurezza CCIAA Modena
Di cosa si tratta
Contributi a fondo perduto per l’installazione di sistemi di sicurezza: priorità agli impianti antirapina collegati in video con le Forze dell’Ordine. Domande da lunedì 20 marzo a venerdì 31 marzo 2023.
Il Fondo è rivolto alle piccole imprese che intendono dotarsi di sistemi di sicurezza, per affrontare il problema della microcriminalità.
Spese ammissibili
Sono ammissibili al contributo sul Fondo di Sicurezza le spese di acquisto e di installazione, al netto dell’IVA, dei seguenti sistemi di sicurezza:
SIstemi di videoallarme antirapina conformi ai requisiti previsti dal Protocollo d’Intesa del 14/07/2009, rinnovato il 12 novembre 2013 e rinnovato il 12/12/2019, collegati in video alla Questura e ai Carabinieri;
Sistemi di videosorveglianza a circuito chiuso, sistemi antintrusione con allarme acustico e nebbiogeni;
Sistemi passivi: casseforti, blindature, antitaccheggio, inferriate, vetri antisfondamento e sistemi integrati di verifica, contabilizzazione e stoccaggio del denaro (l’elenco è esaustivo).
Nel caso....
…di impianti installati in comuni aderenti all’iniziativa, il contributo copre il 50% delle spese fino ad un massimo di 3.000,00 € per i sistemi di tipologia a) e fino ad un massimo di 1.200,00 € per i sistemi di tipologia b) e c).
….di impianti realizzati in comuni non aderenti, il contributo copre il 40% delle spese ammissibili, fino ad un massimo di 2.400,00 € per i sistemi di tipologia a) e fino ad un massimo di 960,00 € per i sistemi di tipologia b) e c).
L’intervento è retroattivo per spese sostenute a partire dal 20 settembre 2022.
L’agevolazione è concessa in base al regime “de minimis” e non è cumulabile con altri interventi agevolativi per la stessa tipologia di spesa.
Destinatari
Si segnala che la regolarità del pagamento del diritto annuale camerale e del DURC – Documento Unico di Regolarità Contributiva-, rappresentano requisiti per l’ammissibilità della domanda al contributo
Prima dell'invio della domanda si invita a condurre le opportune verifiche:
- di regolarità del pagamento del diritto annuale presso il competente ufficio Diritto Annuale: email diritto.annuale@mo.camcom.it;
- di regolarità del DURC – Documento unico di regolarità contributiva.
Modalità di presentazione della domanda
Le domande vanno presentate dalle ore 10,00 di lunedì 20 marzo fino alle ore 20,00 di venerdì 31 marzo 2023 esclusivamente in modalità telematica, con firma digitale del legale rappresentante dell’impresa.
Visto il possibile esaurirsi delle risorse si suggerisce di presentare la domanda il giorno 20 marzo.
La domanda dovrà essere composta, a pena di esclusione, da:
- il modulo base telematico;
- la domanda redatta secondo il modello predisposto, pubblicato tra gli allegati, regolarmente compilato (scegliere quello corrispondente al sistema di sicurezza che si intende acquistare);
- i preventivi di spesa o le fatture già emesse con data non antecedente il 20/09/2022;
- solo per le imprese agricole aperte al pubblico rientranti nei codici Ateco elencati all’art. 2, la SCIA inviata al Comune per denunciare la vendita diretta.
A cura di Simone Vincenzi
Bando efficienza energetica, sostenibilità ed economia circolare
La Camera di Commercio di Ferrara, in considerazione della crisi economica e sociale causata dall’aumento dell’inflazione e dei costi dell’energia, ha varato un intervento per supportare le micro, piccole e medie imprese attraverso l’ assegnazione di contributi a fondo perduto per investimenti diretti all’efficientamento energetico, alla sostenibilità e all’economia circolare.
I soggetti beneficiari
- essere Micro o Piccole o Medie imprese come definite dall’Allegato 1 del regolamento UE n. 651/2014;
- avere sede legale e/o unità locali sede dell’investimento nella circoscrizione territoriale della Camera di commercio di Ferrara;
- essere attive e in regola con l’iscrizione al Registro delle Imprese;
- essere in regola con il pagamento del diritto annuale camerale;
- non essere in stato di fallimento, liquidazione (anche volontaria), amministrazione controllata, concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente secondo la normativa vigente;
- aver assolto gli obblighi contributivi (DURC regolare);
- non avere forniture di servizi in corso di erogazione con la Camera di commercio di Ferrara.
Gli interventi
Gli interventi dovranno riguardare:
1. investimenti mirati al risparmio e al conseguimento dell’efficienza energetica, anche attraverso il ricorso a sistemi di energia rinnovabile quali:
- acquisto e installazione di collettori solari termici e/o impianti di microcogenerazione;
- impianti per l’autoproduzione di energia con fonti rinnovabili da utilizzare nel sito produttivo;
- acquisto e installazione di raffrescatori/raffreddatori evaporativi portatili o fissi che non richiedono l’utilizzo di fluidi refrigeranti;
- acquisto e installazione di sistemi di domotica per il risparmio energetico e di monitoraggio dei consumi energetici;
- acquisto e installazione di apparecchi LED a basso consumo in sostituzione dell’illuminazione tradizionale (a fluorescenza, incandescenza o alogena, etc.) (c.d. relamping);
- acquisto di nuovi impianti, macchinari e servizi, funzionali all’attività dell’impresa concepiti con tecnologie che consentano il contenimento dei consumi energetici o che siano finalizzati al risparmio energetico nonché al recupero di cascami di energia;
- sistemi di riuso degli scarti di produzione e dei fattori di produzione ;
- investimenti mirati alla riduzione dei consumi idrici e riciclo dell’acqua nei sistemi aziendali secondo le diverse tecnologie applicabili ai diversi settori produttivi (a titolo di esemplificazione non esaustiva rientrano in tale tipologia: sistemi di raccolta e recupero acque piovane, adozione di sistemi efficienti di irrigazione, automazione di impianti al fine del risparmio idrico ed energetico, contabilizzazione dei consumi idrici e umidità del suolo; utilizzo di macchinari per riciclo dell’acqua, filtraggio e depurazione e riuso, riciclo e riuso acque grigia, utilizzo di macchinari che riducano il prelievo dell’acqua nei processi industriali);
- spese tecniche di consulenza correlate alla realizzazione dell’intervento (progettazione, direzione lavori, relazioni tecniche specialistiche comprese quelle richieste dalla presente misura nel rispetto dei requisiti di ammissibilità delle spese, contributi obbligatori dei professionisti, ecc.) nel limite del 10% dei costi di cui alle precedenti voci.
2. interventi volti ad inserire la figura dell’Energy manager in azienda:
A) Spese per acquisizione tramite servizio esterno della figura dell’Energy Manager per la realizzazione, ad esempio, delle seguenti attività:
- Audit energetici, finalizzati a valutare la situazione iniziale “as it is” dell’impresa, per individuare e quantificare le opportunità di risparmio energetico;
- Energy performance indicator (EnPI), con l’elaborazione di indici specifici o indicatori di consumo energetico attraverso un’attenta analisi del processo produttivo;
- Sistemi di gestione in materia di energia, introduzione in azienda di procedure e pratiche per la gestione energetica fino all’implementazione di Sistemi per la gestione energetica es. ISO 50001.
B) Spese per formazione finalizzata al conseguimento della qualifica di Energy Manager per risorsa interna (amministratori o dipendenti).
Saranno ammesse le spese già sostenute e pagate dal 1 luglio 2022 fino al 30 giugno 2023 (con riferimento alla data del documento di spesa).
Il pagamento dovrà essere stato eseguito, in modalità tracciabile, entro la data di presentazione della domanda.
Tipologia ed entità del contributo
L’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto, pari al 60% dell’investimento, che dovrà avere un costo minimo di € 1.000,00. L’importo massimo del contributo sarà di € 5.000,00 (fino a € 10.000,00 per impianti da fonti rinnovabili)
Premialità extra di € 250,00 per possesso rating di legalità o per imprese femminili o giovanili.
Termini e modalità
Le richieste di contributo devono essere trasmesse in modalità telematica con firma digitale, attraverso lo sportello on line “Contributi alle imprese”, all’interno del sistema Webtelemaco di Infocamere – Servizi e-gov, dalle ore 10.00 del 6 marzo 2023 e fino alle ore 12.00 del 15 settembre 2023.
Cumulabilità
Gli aiuti di cui al presente Bando sono cumulabili, per gli stessi costi ammissibili:
- con altri aiuti in regime de minimis fino al massimale de minimis pertinente;
- con aiuti in esenzione o autorizzati dalla Commissione nel rispetto dei massimali previsti dal regolamento di esenzione applicabile o da una decisione di autorizzazione.
Sono inoltre cumulabili con aiuti senza costi ammissibili.
A cura di Simone Vincenzi
Credito di imposta 4.0
Cos'è?
Il Piano Transizione 4.0 supporta tutte le imprese, in regola con il Durc, che investono in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi.
In caso di rispetto dei requisiti tecnici spetta un contributo sotto forma di credito di imposta con aliquote diverse a seconda dell’ammontare e della tipologia dell’investimento (materiale o immateriale).
I beni agevolabili si dividono nelle seguenti categorie:
Beni strumentali il cui funzionamento è controllato da sistemi computerizzati o gestito tramite opportuni sensori e azionamenti. Ad esempio, robot e sistemi robotizzati; magazzini automatizzati e interconnessi; ecc.;
Sistemi per l’assicurazione della qualità e della sostenibilità.
In tale categoria rientrano, ad esempio, sistemi di misura (a coordinate e non) per la verifica dei requisiti geometrici di prodotto; sistemi per l’ispezione e la caratterizzazione dei materiali (ad esempio macchine di prova materiali); sistemi intelligenti per la gestione, l’utilizzo efficiente e il monitoraggio dei consumi energetici; strumenti e dispositivi per l’etichettatura, l’identificazione o la marcatura automatica dei prodotti, con collegamento con il codice e la matricola del prodotto stesso, in modo da consentire il monitoraggio delle prestazioni dei prodotti nel tempo;
Dispositivi per l’interazione uomo macchina e per il miglioramento dell’ergonomia e della sicurezza del posto di lavoro in logica 4.0.
In tale categoria rientrano, tra l’altro, postazioni di lavoro adattabili in maniera automatizzata alle caratteristiche fisiche degli operatori; sistemi per il sollevamento/traslazione di carichi o oggetti esposti ad alte temperature; dispositivi wearable e di realtà aumentata nonché apparecchiature di comunicazione tra operatore e sistema produttivo; interfacce uomo-macchina (Human Machine Interface, HMI) intelligenti.
Caratteristica dei beni
I beni oggetto di investimento devono caratterizzarsi per i requisiti:
- Della “strumentalità” rispetto all’attività esercitata dall’impresa beneficiaria. I beni, conseguentemente, devono essere di uso durevole ed atti ad essere impiegati come strumenti di produzione all’interno del processo produttivo dell’impresa. Sono, quindi, esclusi i beni autonomamente destinati alla vendita (beni merce), nonché quelli trasformati o assemblati per l’ottenimento di prodotti destinati alla vendita. Sono inoltre esclusi i materiali di consumo;
- Della “novità”. Pertanto, l’agevolazione non spetta per gli investimenti in beni a qualunque titolo già utilizzati.
Come funziona
Una volta ultimato l’investimento, e certificata l’interconnessione, è possibile fruire del credito attraverso compensazione in F24 in tre quote annuali, di pari importo.
Affinché un bene possa essere definito “interconnesso” ai fini dell’ottenimento del beneficio, è necessario e sufficiente che:
- Scambi informazioni con sistemi interni (es.: sistema gestionale, sistemi di pianificazione, sistemi di progettazione e sviluppo del prodotto, monitoraggio, anche in remoto, e controllo, altre macchine dello stabilimento, ecc.) e/o esterni (es.: clienti, fornitori, partner nella progettazione e sviluppo collaborativo, altri siti di produzione, supply chain, ecc.) per mezzo di un collegamento basato su specifiche documentate, disponibili pubblicamente e internazionalmente riconosciute (esempi: TCP-IP, HTTP, MQTT, ecc.);
- Sia identificato univocamente, al fine di riconoscere l’origine delle informazioni, mediante l’utilizzo di standard di indirizzamento internazionalmente riconosciuti (es.: indirizzo IP).
Tali requisiti devono essere attestati mediante apposita documentazione.
Per investimenti di importo maggiore di 300.00 euro occorre una perizia giurata.
Ammontare dell’agevolazione:
Beni materiali 4.0: nuovi macchinari, impianti, attrezzature strumentali (indicati nell’allegato A alla legge 232/2016)
- Fino a 2,5 milioni di euro > 20%
- Tra i 2,5 e i 10 milioni di euro > 10%
- Da 10 a 20 milioni di euro > 5%
Beni immateriali 4.0: software e tecnologie digitali ricompresi nell’allegato B, legge 232/2016
- Credito di imposta del 20%
Scadenze e termini:
Il beneficio previsto per il 2023, con aliquote al 20%, 10%, 5%, è valido per investimenti effettuati dal primo gennaio 2023 fino al 31 dicembre 2023 e consegna entro il 30 giugno 2024.
A condizione che l’ordine sia stato accettato e che si sia pagato un acconto per almeno il 20% del valore dei beni entro il 31 dicembre 2023.
Cumulabilità:
Il contributo è cumulabile con:
- Fondo di garanzia per le PMI
- Nuova Sabatini
- Credito d’imposta R&S
Irrilevanza fiscale:
Il bonus non concorre alla formazione del reddito imponibile né della base imponibile Irap.
A cura di Simone Vincenzi
Bonus acqua potabile 2023
Entro il 28 febbraio 2023 è possibile richiedere il bonus acqua potabile per le spese sostenute nel 2022.
Presentazione della domanda
Dal 1° febbraio fino al 28 febbraio 2023 è possibile richiedere il bonus acqua potabile per le spese sostenute nell’anno 2022 che riguardano l’acquisto o l’installazione di: sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica.
Anche per il 2023 è stata confermata la possibilità di accedere al credito d’imposta fino a un massimo del 50% dei costi sostenuti. Occorre precisare che gli importi che spettano ai beneficiari vengono determinati a seconda delle risorse a disposizione e degli importi richiesti dagli aspiranti beneficiari.
Ricordiamo che per le domande del 2023 sono stati stanziati 5milioni di euro.
Coloro che potranno richiedere il bonus acqua potabile a febbraio 2023, per le spese sostenute nel 2022, sono:
- Persone fisiche;
- Soggetti esercenti attività d’impresa;
- Arti e professioni;
- Gli enti non commerciali, compresi gli enti del terzo settore;
- Gli enti religiosi civilmente riconosciuti.
Entro il 31 marzo 2023, con apposito provvedimento, verrà resa nota la percentuale relativa al 2022.
Le spese sostenute dovranno rispettare i seguenti limiti:
Come richiedere il bonus
La domanda per richiedere il bonus acqua potabile può essere trasmessa o tramite un intermediario oppure inviando un’apposita comunicazione con modalità telematiche accedendo al sito internet dell’Agenzia delle Entrate e compiendo il seguente percorso:
Servizi-> Agevolazioni-> Credito d’imposta per il miglioramento dell’acqua potabile
Prima dell’invio tramite il software dell’Agenzia delle Entrate, i file saranno sottoposti ai controlli di conformità.
La domanda dovrà essere documentata da una fattura elettronica o un documento commerciale in cui sia riportato il codice fiscale del soggetto che presenta la richiesta.
Le persone fisiche, e in generale tutti i soggetti diversi da quelli esercenti attività d’impresa in regime di contabilità ordinaria, devono aver effettuato il pagamento con sistemi tracciabili come, ad esempio, il versamento bancario o postale.
Il sistema entro 10 giorni dall’invio della richiesta invia una ricevuta che ne attesta la presa in carico oppure lo scarto, indicando in questo caso le relative motivazioni. Si precisa che il credito d’imposta può essere utilizzato in compensazione tramite modello F24 utilizzando il codice tributo 6975.
Le persone fisiche non esercenti attività d’impresa o di lavoro autonomo possono utilizzarlo anche nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta di sostenimento delle spese agevolabili e in quelle successive.
Bonus acqua potabile 2024
Anche per le spese sostenute nel 2023 sarà possibile accedere al bonus acqua potabile. Le domande dovranno essere presentate dal 1° al 28 febbraio 2024 e le risorse a disposizione ammontano a 1,5 milioni.
A cura di Valentina Manzini
Fondo starter
Riapre il Fondo regionale Starter per finanziare la nascita di nuove imprese.
La Regione Emilia-Romagna ha costituito un fondo rotativo di finanza agevolata finalizzato al sostegno della nuova imprenditorialità. In abbinamento al Fondo Starter, sarà nuovamente possibile richiedere anche un contributo a fondo perduto per sostenere l’avvio di imprese situate nei Comuni sede di estrazione di idrocarburi.
Agevolazione e obiettivo del finanziamento
Il Fondo finanzia progetti attraverso la concessione di mutui di importo minimo di € 20.000 fino ad un massimo di € 300.000, durata compresa tra i 36 e i 96 mesi, a tasso zero per il 70% dell’importo ammesso, e ad un tasso convenzionato non superiore all’Euribor 6 mesi + 4,75% per il restante 30%.
È finanziabile il 100% del progetto presentato.
Il fondo intende favorire la nascita di nuove imprese e le imprese con massimo cinque anni di attività. Sarà inoltre possibile richiedere anche un contributo a fondo perduto per sostenere l’avvio di imprese situate nei Comuni sede di estrazione di idrocarburi.
Interventi ammessi
A titolo esemplificativo, sono considerate ammissibili le seguenti tipologie di spese:
Interventi su immobili strumentali: acquisto, ampliamento e/o ristrutturazione.
Acquisto di macchinari, attrezzature, hardware e software, arredi strettamente funzionali.
- Acquisizione di brevetti, licenze, marchi, avviamento;
- Spese per partecipazione a fiere e interventi promozionali.
- Consulenze tecniche e/o specialistiche;
- Spese del personale adibito al progetto.
- Materiale e scorte;
- Spese locazione dei locali adibito ad attività (risultante da visura come sede principale/unità locale);
- Spese per la produzione di documentazione tecnica necessaria per la presentazione della domanda (a titolo esemplificativo redazione di business plan).
Destinatari e modalità operativa
Piccole imprese nate in un periodo non antecedente ai 5 anni dalla presentazione della domanda di finanziamento, che abbiano l’attività principale rientrante in una delle seguenti categorie della classificazione Ateco 2007:
B, C, D, E, F, G, H, I, J, L, M, N, P, Q, R, S
Le domande possono essere presentate digitalmente dal 1 febbraio ore 11:00 al 22 marzo 2023 ore 16:00.
A cura di Simone Vincenzi
Bonus pubblicità
Con il 2023 è entrata in vigore la nuova disciplina del bonus pubblicità.
Per accedere all’agevolazione deve essere rispettato il presupposto dell’incremento minimo dell’1% dell’investimento pubblicitario, rispetto all’investimento dell’anno precedente.
Gli investimenti agevolabili
Il credito d’imposta è concesso esclusivamente per le campagne pubblicitarie effettuate sulla stampa quotidiana e periodica, anche on line. Non sono agevolati gli investimenti pubblicitari effettuati sulle emittenti televisive e radiofoniche, analogiche o digitali. La comunicazione per l’accesso al credito d’imposta può essere presentata dal 1° al 31 marzo 2023.
Chi può beneficiare del credito di imposta pubblicità?
- Imprese;
- Enti non commerciali;
- Lavoratori autonomi.
indipendentemente dalla natura giuridica assunta, dalle dimensioni aziendali e dal regime contabile adottato.
Cosa finanzia
- Sono ammessi gli investimenti pubblicitari effettuati sui giornali quotidiani e periodici, pubblicati in edizione cartacea o in formato digitale, registrati presso il Tribunale ovvero presso il ROC e dotati del Direttore responsabile;
- Rientrano nel campo di applicazione del bonus anche gli investimenti pubblicitari sui siti web delle agenzie di stampa purché la relativa testata giornalistica sia registrata presso il competente Tribunale civile ovvero presso il ROC e sia dotata della figura del direttore responsabile;
- Sono escluse le spese accessorie, di intermediazione e ogni altra spesa diversa dall’acquisto dello spazio pubblicitario, anche se ad essa funzionale o connessa.
In cosa consiste l’agevolazione
Il credito d’imposta è riconosciuto nella misura del 75% del valore incrementale degli investimenti effettuati.
Il credito d’imposta è utilizzabile in compensazione presentando il modello di pagamento F24.
Esempi
Risparmio %
CASO 1: INCREMENTO MAGGIORE 1%
Si supponga che un’impresa:
- nel 2023 effettui investimenti pubblicitari sulla stampa per 18.000 euro;
- nel 2022 abbia sostenuto investimenti sullo stesso mezzo di informazione pari a 6.000 euro.
In base alla nuova disciplina in vigore dal 1° gennaio 2023, per richiedere il credito di imposta:
- deve essere rispettato il requisito dell’incremento minimo dell’1% rispetto agli investimenti effettuati l’anno precedente;
- il credito di imposta è pari al 75% della spesa incrementale.
Nel caso in esame, l’impresa ha diritto al credito di imposta poiché l’incremento percentuale è maggiore di 1%.
La spesa incrementale su cui calcolare il credito di imposta è pari a 12.000 (18.000-6.000) e il credito di imposta richiesto è pari a 9.000 euro (12.000×75%).
In questo caso il risparmio (teorico) è del 66,67% .
Si fa presente che il credito d’imposta effettivamente spettante potrebbe essere inferiore di quello richiesto, con conseguente riduzione del risparmio effettivo, per effetto di due fattori.
- L’agevolazione spetta comunque nei limiti delle risorse disponibili e, pertanto, nel caso in cui l’ammontare complessivo dei crediti richiesti con le domande superi l’ammontare delle risorse stanziate, il Dipartimento per l’informazione e l’editoria provvederà ad una ripartizione percentuale delle risorse tra tutti i richiedenti aventi diritto;
- La qualificazione del credito di imposta come aiuto “de minimis” comporta la necessità di verificare se il credito d’imposta assegnato rientra nel massimale “de minimis” ancora eventualmente disponibile.
Si supponga che un’impresa:
- nel 2023 effettui investimenti pubblicitari sulla stampa per 59.500 euro;
- nel 2022 abbia sostenuto investimenti sullo stesso mezzo di informazione pari a 59.000 euro.
Nel caso in esame, l’impresa non ha diritto al credito di imposta poiché non è rispettato il requisito dell’incremento minimo dell’1% rispetto agli investimenti effettuati l’anno precedente previsto dalla disciplina in vigore dal 1° gennaio 2023.
L’incremento, infatti, è pari allo 0,84% (500/59.000).
A cura di Simone Vincenzi
Il rating di legalità
Molte aziende non conoscono il rating di legalità e i vantaggi che offre.
Le opportunità che scaturiscono dalla sua attribuzione sono estremamente interessanti per le imprese, soprattutto per quanto riguarda l’accesso al credito bancario o ai finanziamenti pubblici.
Cos'è il rating di legalità
Si tratta di una certificazione utile alle imprese durante la partecipazione a procedure pubbliche come, per esempio, partecipazione a bandi, finanziamenti pubblici e credito bancario.
Viene misurato in “stelle” (da una a tre) ed è un indicatore dell’attenzione data dall’azienda al rispetto della legalità nella gestione del proprio business.
Come accedere al rating di legalità
Il rating può essere richiesto dalle aziende iscritte al registro delle imprese da almeno due anni e con un fatturato minimo di due milioni di euro (nell’esercizio chiuso l’anno precedente alla richiesta).
La domanda va presentata per via telematica , utilizzando un apposito formulario reperibile sul sito dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM).
La stessa AGCM provvede all’attribuzione del rating, che dura 2 anni ed è rinnovabile su richiesta.
Vantaggi del rating di legalità
Le modalità di definizione dei vantaggi collegati al rating sono disciplinate dal Regolamento attuativo.
Le aziende che hanno ottenuto il rating possono avere maggiori opportunità di business, maggiore trasparenza e visibilità sul mercato, migliore immagine sul territorio di appartenenza, accedere con più facilità a bandi o altre misure agevolative.
Rapporti con PA e banche
Le pubbliche amministrazioni, quando predispongono dei provvedimenti per concedere finanziamenti alle imprese, prevedono almeno uno dei seguenti sistemi premiali per chi è in possesso del rating:
- Preferenza in graduatoria;
- Attribuzione di punteggio aggiuntivo;
- Riserva di quota delle risorse finanziarie allocate.
Anche le banche tengono conto dell’attribuzione alle imprese di questa certificazione: infatti il rating è una delle variabili utilizzate per la valutazione di accesso al credito e, inoltre, riduce tempi e costi delle istruttorie per la concessione di finanziamenti.
A cura di Simone Vincenzi
Bonus nido 2023
Il governo Meloni ha prorogato il bonus asilo nido anche per il 2023. Il contributo è destinato ai genitori di bambini al di sotto dei tre anni per contribuire al pagamento di rette di asilo nido pubblico o privato o di supporto domiciliare (per i bambini impossibilitati ad andare all’asilo).
Importo massimo previsto dal bonus
L’importo massimo previsto dal bonus asilo nido 2023 è di 3.000 euro sulla base dell’Isee. Dopo la domanda, viene corrisposto direttamente dall’Inps ai genitori di bambini di età inferiore ai 3 anni.
Il contributo per la frequenza dell’asilo nido viene erogato a fronte della presentazione della documentazione attestante l’avvenuto pagamento delle singole rette. Precisiamo che non potrà eccedere la spesa effettivamente sostenuta e rimasta a carico dell’utente.
Sono esclusi dal contributo gli eventuali servizi integrativi come, ad esempio, ludoteche, spazi gioco, pre-scuola, ecc.
Importi massimi ottenibili
Di seguito gli importi massimi ottenibili sulla base del proprio ISEE:
- ISEE in corso di validità fino a 25.000 euro: bonus massimo di 3.000 euro (dieci rate da 272,73 euro e una da 272,70 euro);
- ISEE tra 25.001 euro e 40.000: bonus massimo di 2.500 euro (dieci rate da 227,27 e una da 227,30 euro);
- massimo di 1.500 euro (dieci rate da 136,37 euro e una da 136,30 euro) nelle seguenti ipotesi: ISEE oltre la predetta soglia di 40.000 euro, assenza di ISEE, ISEE con omissioni e/o difformità dei dati del patrimonio mobiliare e/o dei dati reddituali autodichiarati, ISEE discordante.
Il contributo mensile non può mai essere superiore alle spese sostenute per il pagamento della retta asilo nido.
Chi può fare domanda?
Il bonus asilo nido può essere richiesto dal genitore o dal soggetto affidatario del minore stesso che ne sostiene l’onere. E deve avere la stessa residenza del figlio.
La domanda di contributo deve recare l’indicazione delle mensilità relative ai periodi di frequenza scolastica compresi tra gennaio e dicembre 2023. Fino a un massimo di 11 mensilità per le quali si intende ottenere il beneficio.
Ricordiamo che il minore deve presentare i seguenti requisiti:
- cittadinanza italiana;
- cittadinanza di un Paese membro dell’Unione Europea;
- permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo;
- carta di soggiorno per familiari extracomunitari di cittadini dell’Unione europea;
- carta di soggiorno permanente per i familiari non aventi la cittadinanza dell’Unione europea;
- status di rifugiato politico o di protezione sussidiaria;
- residenza in Italia.
Presentazione della domanda
La modalità di presentazione della domanda può avvenire:
In modalità telematica accedendo all’ apposita sezione del sito Inps.
Utilizzando i servizi offerti dagli stessi.
Contattando il Contact Center Integrato – numero verde 803.164 (numero gratuito da rete fissa) o numero 06 164.164 (numero da rete mobile con tariffazione a carico dell’utenza chiamante).
Contributo attività professionali
La Regione Emilia-Romagna con questo contributo intende sostenere i progetti di innovazione delle attività professionali incentivandone il rafforzamento, la crescita e l’aggregazione.
Chi sono i soggetti beneficiari
- Liberi professionisti ordinistici che operano in forma singola, associata o societaria;
- Liberi professionisti non ordinistici titolari di partita iva, autonomi, operanti in forma singola o associata di studi formalmente costituiti (esclusa la forma di impresa).
Quali sono gli interventi finanziabili
Sono finanziabili tramite il presente bando gli interventi da realizzare sul territorio regionale relativi al rafforzamento, alla ristrutturazione e alla riorganizzazione delle attività libero professionali, anche attraverso processi di innovazione tecnologica, favorendo il riposizionamento strategico e le iniziative di aggregazione, volti fra l’altro:
Quali sono le spese ammissibili
Acquisto di attrezzature innovative e infrastrutture telematiche, tecnologiche, digitali.
Acquisizione di brevetti, licenze software, cloud e di servizi applicativi o altre forme di proprietà intellettuale, spese per la realizzazione di iniziative e strumenti di comunicazione (brochure e/o materiale editoriale), ideazione del marchio necessari al conseguimento degli obiettivi dell’intervento.
Consulenze specializzate, riconosciute nella misura massima del 30% della somma delle voci di spesa (a + b).
Opere murarie e relativi oneri di progettazione e direzione lavori, funzionali alla realizzazione del progetto riconosciute nel limite massimo di euro 5.000,00.
Le spese devono essere comprese tra il 1/01/23 e il 31/12/23.
Tipologia ed entità
Il contributo previsto nel bando sarà concesso nella forma del fondo perduto, nella misura massima del 55% della spesa ammessa e per un importo, comunque, non superiore a euro 60.000,00 e sarà calcolato come segue:
- una quota parte sarà determinata in misura pari al 35% della spesa ritenuta ammissibile;
- una eventuale quota parte concedibile fino ad un massimo del 15% della spesa ritenuta ammissibile, a copertura del costo per interessi da sostenersi per l’attivazione di un mutuo di almeno 4 anni, calcolato sulla base dell’attualizzazione dei costi di interessi (alla data di presentazione della domanda). Il calcolo di tale importo sarà effettuato considerando la durata e il valore del mutuo effettivamente stipulato dal soggetto richiedente (di importo almeno pari al 50% dell’investimento), applicando un tasso massimo di interesse forfettario del 4%.
Termini e modalità per la presentazione della domanda
Le domande di contributo dovranno essere trasmesse alla Regione, tramite applicativo Sfinge 2020, dalle ore 10.00 del giorno 07 marzo 2023 alle ore 13.00 del giorno 06 aprile 2023.
La Regione, al fine di monitorare che il fabbisogno delle domande di contributo non superi il plafond di risorse finanziarie stanziate per il finanziamento degli investimenti previsti nel presente bando, procederà alla chiusura anticipata della suddetta finestra al raggiungimento di un numero massimo di 400 domande presentate.
Cumulabilità
Il contributo è cumulabile per le stesse spese e per i medesimi titoli di spesa, con altre agevolazioni pubbliche non configurabili quali aiuti di stato, a condizione che la somma complessiva delle agevolazioni concesse per un determinato bene non superi il valore totale dello stesso.
Il contributo non è cumulabile per le stesse spese e per i medesimi titoli di spesa, con altre agevolazioni che si qualificano come aiuti di stato (sia in forma di regimi che di aiuti ad hoc) o che sono concesse a titolo di un regolamento “de minimis”, fatta eccezione per le agevolazioni concesse sotto forma di garanzia dal Fondo Centrale istituito ai sensi la Legge n. 662/96.
A cura di Simone Vincenzi