Nell’articolo della settimana scorsa abbiamo trattato le cause che possono portare al declino di un’azienda e dei possibili rimedi, affrontando come prima causa la “mancata o inadeguata politica di investimenti per lo sviluppo”, ovvero quella situazione in cui l’azienda è statica perché non investe e non sta al passo con i tempi.

Questa settimana, invece, affronteremo le cause di declinointerne” all’azienda, parlando della “mancata o inefficace gestione dell’efficienza operativa” che si traduce nelle seguenti conseguenza:

  • Scarsa qualità dei prodotti;
  • Scarsa produttività;
  • Poca flessibilità o affidabilità dei processi interni;
  • Aumento dei costi;
  • Aumento dei tempi di evasione degli ordini;
  • Aumento degli sprechi, degli errori o dei reclami;
  • Generale insoddisfazione dei clienti e dei dipendenti.

Quelli elencati sopra sono i sintomi che possono presentarsi da soli o anche congiuntamente e che devono mettere all’erta l’imprenditore. Appena si presentano occorre prima di tutto capire le cause e quindi mettersi ai ripari.

Cosa deve fare l'imprenditore?

Alcune attività che l’imprenditore può fare per porre rimedio all’inefficienza operativa sono:

Analizzare i processi interni e individuare le aree di miglioramento, le inefficienze e gli sprechi.

In termini pratici, occorre procedere in questo modo:

  • Mappare i processi esistenti, descrivendo le attività, i ruoli, le risorse, i flussi di informazione e i risultati attesi e formalizzare il tutto in un documento;
  • Misurare le performance dei processi, utilizzando indicatori chiave come il tempo, il costo, la qualità, la soddisfazione del cliente e del dipendente. Questa è un’attività da fare periodicamente;
  • Identificare i problemi, le criticità, le opportunità e le cause radice delle inefficienze e degli sprechi, analizzando i dati raccolti e confrontandoli con i benchmark di settore o con le best practice;
  • Valutare l’impatto potenziale dei miglioramenti sui processi e sugli obiettivi aziendali.

Il controllo di gestione può essere la soluzione

In pratica occorre mettere in campo un vero e proprio controllo di gestione, che può essere anche semplificato ma che, se ben congegnato, porterà importanti miglioramenti.

Ecco alcuni spunti su quello che si potrebbe fare:

  • Implementare soluzioni tecnologiche, organizzative o formative per ottimizzare i processi, ridurre i tempi e i costi, aumentare la qualità e la produttività;
  • Coinvolgere i dipendenti nella definizione degli obiettivi, delle responsabilità e delle procedure, valorizzando le loro competenze e motivazioni;
  • Monitorare costantemente i risultati e i feedback dei clienti e dei dipendenti, verificando il raggiungimento degli obiettivi e apportando le correzioni necessarie;
  • Comunicare in modo chiaro e trasparente con i clienti e i dipendenti, ascoltando le loro esigenze, aspettative e suggerimenti, e offrendo loro un servizio personalizzato e di qualità.

Queste attività, se messe in campo nel modo giusto e con i tempi giusti, spesso consentono di riposizionare l’azienda e di rilanciarla.

Un buon imprenditore deve essere consapevole dei numeri della propria azienda, ma non solo quelli gestionali (fatturato, utili ecc.) ma anche dei dati tecnici e gestionali come ad esempio:

  • Quali sono i costi diretti e quelli indiretti del prodotto?
  • Quante unità posso produrre per ora/giorno?
  • Quale è il costo medio orario dei dipendenti? E così di seguito.

Sono informazioni vitali per guidare la propria azienda in un mercato sempre più difficile e in continuo cambiamento.

 

A cura di Egidio Veronesi