A partire da gennaio 2024 gli Italiani diranno addio ai “super-sconti” fiscali del 110% e del 90% che, oltre a ridursi notevolmente, saranno sempre più di nicchia. Rimarranno comunque numerose opportunità per chiunque vorrà accedere a ristrutturazioni edilizie, che andranno a mano a mano a sostituire il tanto richiesto Superbonus. Le percentuali di sconto fiscali saranno ridotte ma comunque interessanti.

Superbonus

Archiviata la percentuale del 110%, dal primo gennaio si chiude anche la stagione del 90% per lo sconto fiscale dedicato all’efficientamento energetico. Ad inizio 2024 scatterà un altro taglio, che era stato già fissato dal precedente Governo. Quindi, si passa al 70%, che scenderà ancora nel 2025, per arrivare al 65%.

Un particolare non da poco prevede che nel 2024, salvo interventi con la legge di Bilancio, il superbonus sarà riservato soltanto ai condomini.

Bonus barriere architettoniche

Il calo del superbonus al 70% rende molto competitive altre agevolazioni. La prima della lista è sicuramente il bonus barriere architettoniche al 75%.

Il bonus consente di esercitare le opzioni di sconto in fattura o di cessione del credito senza alcuna limitazione e ha un recupero in cinque anni.

Per poter usufruire di questa agevolazione è necessario che il fornitore dei beni, l’impresa esecutrice delle opere o un tecnico abilitato rilascino, sotto la loro responsabilità, una dichiarazione che attesti lo stato di fatto preesistente e, a lavori ultimati, occorre che un tecnico abilitato rediga un’asseverazione relativa al superamento e all’eliminazione delle barriere architettoniche.

Il bonus barriere è applicabile, oltre che per interventi come l’installazione di ascensori o di montacarichi e rampe, anche per lavori come la sostituzione di infissi e la ristrutturazione di bagni, anche nei singoli appartamenti.

Sismabonus

Anche il sismabonus , per i lavori di ristrutturazione integrale, torna ad avere una certa importanza in termini di attrattività.

Per le spese di messa in sicurezza antisismica sostenute fino alla fine del 2024 continua a spettare una detrazione del 50%, che va calcolata su un ammontare massimo di 96.000 euro per unità immobiliare e che deve essere ripartita in cinque quote annuali.

La detrazione sale (70 o 80%) quando dalla realizzazione degli interventi si ottiene una riduzione del rischio sismico di 1 o 2 classi e quando i lavori sono stati realizzati sulle parti comuni di edifici condominiali (80 o 85%).

Ecobonus

Anche l’ecobonus diventa competitivo con il superbonus, a partire dal 2024.

Qui bisogna fare una distinzione. Per la maggior parte degli interventi la detrazione è pari al 65%, per altri, come la sostituzione di infissi, spetta nella misura del 50 per cento.

Le percentuali salgono per i lavori condominiali. Per gli interventi effettuati sulle parti comuni degli edifici condominiali o che interessano tutte le unità immobiliari di cui si compone il singolo condominio, sono previste agevolazioni paragonabili al sismabonus.

Se, però, sulle parti comuni degli edifici condominiali che si trovano nelle zone sismiche 1, 2 e 3, si combinano i lavori di efficientamento energetico con la riduzione del rischio sismico e alla riqualificazione energetica, è prevista una detrazione ancora più alta pari:

  • all’80%, se i lavori determinano il passaggio a una classe di rischio inferiore;
  • all’85%, se gli interventi determinano il passaggio a due classi di rischio inferiori.

Gli altri sconti

L’elenco dei bonus non finisce qui.

    • Agevolazione base del 50%, confermata fino alla fine del 2024. A partire da Gennaio 2025 si trasformerà in 36%;
    •  Al 36% è anche il bonus verde, anch’esso confermato fino alla fine del 2024;
    • Fino al 31 dicembre 2024 viene confermato, inoltre, il bonus mobili. Per poterne fruire è indispensabile agganciare questa tipologia di bonus ad altri lavori di ristrutturazione edilizia. Indipendentemente dall’importo delle spese sostenute per i lavori di ristrutturazione, è possibile fruire di una detrazione del 50% calcolata su un importo massimo di 8.000 euro per l’anno 2023 e di 5.000 euro per il 2024, riferito, complessivamente, alle spese sostenute per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici. Il limite massimo di spesa riguarda la singola unità immobiliare, comprensiva delle pertinenze, o la parte comune dell’edificio oggetto di ristrutturazione. Quindi, il contribuente che esegue lavori di ristrutturazione su più unità immobiliari continua ad aver diritto più volte al beneficio.

A cura di Chiara Marsili