Come trovare un acquirente (o socio) per un'azienda
Dopo aver fatto una prima valutazione dell’azienda e dopo averla messa sul mercato bisogna cercare l’acquirente.
Come procedere?
Prima di iniziare la ricerca di un acquirente è essenziale garantire che l’azienda sia in ottima forma. Ciò include la revisione dei conti, la risoluzione di eventuali problemi legali o operativi e la presentazione di una documentazione completa e trasparente. Questo perché ogni soggetto interessato vorrà sapere “cosa compra” e quindi vorrà vedere i numeri dell’azienda. Eventuali cause in corso o pendenze con il fisco sono un forte deterrente per qualsiasi acquirente.
Identificare il target
Individuare il tipo di acquirente ideale è fondamentale. Questo potrebbe essere un concorrente, un investitore finanziario, un socio d’affari o un dipendente interno. Definire il profilo dell’acquirente aiuta a indirizzare meglio la ricerca, le strategie di ricerca e l’approccio nei confronti dell’acquirente.
Utilizzare intermediari
Un broker o un consulente aziendale può facilitare il processo di vendita. Questi professionisti hanno una rete di contatti e l’esperienza necessaria per negoziare le condizioni di vendita e trovare potenziali acquirenti.
Come trovare il giusto interlocutore?
Esistono soggetti che si occupano di M&A (ovvero Merger & Acquisition) per dirla in breve: di compravendita di aziende. Tuttavia, l’interlocutore più adatto potrebbe essere molto diverso a seconda del tipo di azienda che vogliamo vendere. Se ad esempio voglio vendere una azienda strutturata che fattura 10 milioni di euro all’anno potrò chiedere alla mia banca. Molte banche, infatti, hanno società collegate che si occupano esclusivamente di operazioni di vendita e acquisizione di aziende. Se invece intendo vendere una tabaccheria ricorrerò ai classici annunci sulla stampa locale oppure semplicemente affiggerò in vetrina il classico cartello “VENDESI”
Il problema più serio è invece vendere aziende mediamente strutturate, ma fuori target per i soggetti che si occupano professionalmente di compravendita di aziende, ad esempio se voglio vendere una azienda che fattura tra 1 e 5 milioni di euro. In questi casi ci si può avvalere dei tanti intermediari che si presentano in rete, con l’accortezza però di seguire alcune regole basilari:
- Non concedere mai l’esclusiva e se la si concede deve essere per un periodo non troppo lungo; ad esempio 6 mesi o un anno;
- Farsi firmare un accordo di riservatezza;
- Fornire all’intermediario dati sintetici e senza alcun riferimento ai nominativi dei propri clienti e fornitori;
- Non accettare mandati che prevedano il pagamento di un compenso anticipato. La provvigione sarà pagata solo ad affare concluso.
Promuovere l'azienda
Utilizzare vari canali per pubblicizzare la vendita dell’azienda. Questo include siti web specializzati, annunci su riviste di settore, partecipazione a fiere del settore e l’uso dei social media. La promozione dovrebbe essere mirata e professionale per attrarre potenziali acquirenti seri.
Valutare le offerte
Quando iniziano ad arrivare le offerte, è importante valutarle attentamente. Considerare non solo il prezzo, ma anche le condizioni di pagamento, i piani per il futuro dell’azienda e l’affidabilità dell’acquirente.
La ricerca di un acquirente per un’azienda può essere un processo complesso e richiede una strategia ben pianificata e può essere un processo molto lungo. Servirà la necessaria pazienza prima di avere offerte concrete.
A cura di Egidio Veronesi
La valutazione dell'azienda
A prescindere che si tratti di passaggio generazionale o dell’ingresso di nuovi soci, sarà necessario stimare il valore dell’azienda.
Una domanda frequente dell’imprenditore è :
quanto vale la mia azienda?
Questo permette all’imprenditore non solo di avere un’ idea di massima del valore che è riuscito a creare nell’arco di tempo della propria vita imprenditoriale, ma gli permette anche di donarla a un erede senza ledere i diritti ereditari degli altri eredi come figli, coniugi ecc.
Chi può fare la valutazione?
La prima cosa da fare è individuare un professionista nel quale riporre fiducia e che abbia anche la necessaria esperienza nella valutazione di aziende. Di solito se ne occupano i commercialisti specializzati in questo tipo di attività.
Il procedimento della valutazione
Per una corretta valutazione dell’azienda è importante, in prima battuta, scomporre idealmente il patrimonio aziendale in alcune componenti che sono:
- Enterprise value (in italiano il valore dell’impresa) – questo comprende normalmente i macchinari, le scorte, l’avviamento, crediti e debiti commerciali;
- PFN (o posizione finanziaria netta) – comprende i depositi e la liquidità a cui vanno sottratti i finanziamenti. Per alcuni interpreti la PFN comprende anche i debiti per il TFR;
- Extra asset – sono i beni non necessari per il funzionamento dell’azienda come ad esempio: partecipazioni in altre società, fabbricati affittati a terzi.
Per valutare gli extra asset è sufficiente un esperto dei beni da valutare, mentre la posizione finanziaria netta non richiede alcuna valutazione in quanto è un valore oggettivo. I problemi si hanno quando si dovrà stimare il cosiddetto enterprise value.
La stima dell’Enterprise value
Esistono diversi metodi per stimare l’enterprise value di un’azienda. I più comuni sono:
1). Metodo dei flussi di cassa scontati (DCF)
Il metodo DCF stima il valore di un’azienda basandosi sui flussi di cassa futuri che essa genererà, attualizzati al loro valore presente. Questo metodo richiede:
- Previsione dei flussi di cassa futuri (liquidità generata dalla gestione dei singoli esercizi);
- Determinazione del tasso di sconto appropriato (i flussi di cassa futuri vanno ridotti degli interessi impliciti in quanto verranno percepiti solamente in un periodo futuro);
- Calcolo del valore terminale (ossia quanto varrà l’azienda alla sua cessazione).
Il risultato finale è il “valore attuale” dei flussi di cassa futuri (cioè scontati), che rappresenta l’EV ovvero l’Enterprise Value.
2). Multipli di mercato
I multipli di mercato confrontano l’azienda con altre società simili nel settore. I multipli più comuni utilizzati sono:
- EV/EBITDA (Valore aziendale su utili prima di interessi, tasse, deprezzamento e ammortamento);
- EV/EBIT (Valore aziendale su utili prima di interessi e tasse).
Questo metodo prevede la selezione di un multiplo di mercato medio e la sua applicazione ai dati finanziari dell’azienda in esame.
Si prenderà l’utile dell’esercizio, si sommeranno ammortamenti e interessi per ottenere l’EBITDA. Questo verrà moltiplicato per un multiplo (di solito compreso tra 4 e 7). Per aziende tecnologiche il multiplo è più alto e può arrivare anche a 20 volte l’EBITDA.
In conclusione
Ho descritto i metodi di valutazione in modo abbastanza schematico e semplice, ma nella valutazione delle aziende possono entrare in campo molte variabili e solamente un professionista qualificato potrà prenderle in considerazione e attribuire loro il giusto peso.
Una volta determinato l’ enterprise value basterà sommare la “posizione finanziaria netta” e gli “extra asset” e il gioco è fatto. Avremo il valore della nostra azienda.
A cura di Egidio Veronesi
Il passaggio generazionale nelle aziende
Iniziamo questa settimana una serie di articoli sulle problematiche che riguardano un evento straordinario nella vita delle aziende. Il passaggio di mano dell’azienda (passaggio generazionale) dall’imprenditore ai suoi familiari o ad altri soci.
Il problema è molto sentito, ma di solito è sottovalutato il momento giusto per effettuarlo. L’imprenditore sempre preso dalle proprie attività ordinarie e dai propri progetti tende spesso a rimandare il problema sia perché “non c’è tempo e possiamo aspettare” sia perché passare la mano significa perdere il controllo dell’azienda che spesso viene considerata una propria creatura.
Partiremo da alcune considerazioni principali per scendere, nei prossimi articoli, più in dettaglio fino ad arrivare a questioni specifiche quali ad esempio:
- Quanto vale la mia azienda se la vendo (o se la dono ai miei figli)?
- Come faccio a trovare un acquirente o un socio?
- Come gestire la procedura del passaggio per non sbagliare (e per non perderci)?
Il passaggio generazionale nelle aziende: una sfida tra tradizione e innovazione
Il passaggio generazionale nelle aziende rappresenta uno dei momenti più critici e delicati nella vita di un’impresa. Questo fenomeno non riguarda solo la trasmissione della proprietà, ma coinvolge anche la continuità della gestione, la governance quindi, la salvaguardia dei valori aziendali e l’innovazione per rimanere competitivi nel mercato globale.
La necessità del passaggio generazionale
L’evoluzione demografica, ma più in particolare la crescente età dei titolari delle aziende, rendono il passaggio generazionale un tema centrale. Secondo recenti studi, molte imprese familiari si trovano a dover affrontare la successione entro i prossimi dieci anni. Un passaggio generazionale ben pianificato può garantire la continuità aziendale, la preservazione del patrimonio e la motivazione dei dipendenti.
Le sfide del passaggio generazionale
1. Conservazione dei Valori Aziendali
Uno degli aspetti più complessi del passaggio generazionale è la conservazione dei valori aziendali. Le nuove generazioni, così come i nuovi soci entranti, devono essere in grado di comprendere e rispettare la cultura aziendale, pur apportando la loro visione e le loro idee innovative. Questa dinamica può essere difficile da gestire, soprattutto quando ci sono profonde differenze generazionali.
2. Formazione e Preparazione
La preparazione delle nuove generazioni è essenziale per un passaggio di successo. Questo implica non solo la formazione tecnica, ma anche lo sviluppo delle competenze manageriali e delle capacità di leadership. Le aziende possono beneficiare di programmi di mentoring, in cui i leader esperti guidano i giovani eredi attraverso le sfide e le opportunità che incontreranno. La cosa peggiore che può fare un imprenditore è mettere i propri discendenti ai posti di comando senza una preparazione specifica. Se poi i figli o nipoti entrano con un atteggiamento sbagliato (sono il figlio del capo quindi decido io) il disastro è presto fatto.
3. Gestione delle Emotività
Il passaggio generazionale può essere emotivamente carico, sia per chi lascia che per chi subentra. È importante gestire queste emozioni per evitare conflitti e garantire una transizione armoniosa. La comunicazione aperta e trasparente tra le generazioni può aiutare a mitigare le tensioni e a favorire una collaborazione positiva.
Le strategie per un passaggio generazionale efficace
1. Pianificazione Anticipata
Una pianificazione anticipata è fondamentale. Le aziende devono prepararsi per il passaggio generazionale con largo anticipo, identificando potenziali successori e sviluppando un piano di successione chiaro e dettagliato. Questo piano dovrebbe includere obiettivi a breve e lungo termine, nonché strategie per affrontare eventuali imprevisti.
2. Coinvolgimento delle Nuove Generazioni
Coinvolgere le nuove generazioni nelle decisioni aziendali fin da subito può facilitare il passaggio. Questo può avvenire attraverso la partecipazione a riunioni strategiche, l’assunzione di ruoli di responsabilità e l’opportunità di lavorare su progetti chiave. In questo modo, i giovani eredi possono acquisire esperienza e dimostrare le loro capacità.
3. Consulenza Esterna
Le aziende possono trarre vantaggio dalla consulenza esterna, che può offrire una prospettiva imparziale e supportare il processo di successione. L’esperienza conta! I consulenti possono aiutare a identificare punti di forza e di debolezza, a sviluppare piani di azione e a facilitare la comunicazione tra le generazioni.
Case study: esempi di successo
Il Caso Hermes
Hermes, la famosa casa di moda francese, è un esempio di successo nel passaggio generazionale. La famiglia Dumas ha gestito l’azienda per sei generazioni, mantenendo un equilibrio tra tradizione e innovazione. L’attuale CEO, Axel Dumas, ha introdotto nuove strategie di marketing e prodotto, pur rimanendo fedele alla qualità artigianale che caratterizza il marchio.
Il Caso Lego
Lego, il gigante dei giocattoli danese, ha anch’esso affrontato con successo il passaggio generazionale. La leadership è passata attraverso diverse generazioni della famiglia Kristiansen, ognuna delle quali ha contribuito a trasformare l’azienda. La chiave del loro successo è stata la capacità di innovare costantemente il prodotto, mantenendo al contempo i valori fondamentali dell’azienda.
Conclusione
Il passaggio generazionale nelle aziende è una sfida complessa, ma anche un’opportunità per il rinnovamento e la crescita. Con una pianificazione adeguata, il coinvolgimento delle nuove generazioni e il supporto di consulenti esperti, le aziende possono affrontare questa transizione con successo, garantendo la continuità e la prosperità futura. La chiave risiede nel trovare un equilibrio tra il rispetto della tradizione e l’innovazione necessaria per affrontare le sfide del mercato moderno.
A cura di Egidio Veronesi
Diversità e inclusione in azienda
Negli articoli delle settimane scorse abbiamo parlato delle sfide che devono essere affrontate dalle aziende per competere e rimanere sul mercato. Questa settimana proveremo ad affrontare un problema molto sentito nelle aziende e legato ai fenomeni dell’immigrazione e della migrazione interna.
Il clima interno all'azienda
Il buon andamento dell’azienda viene anche dal clima interno e spesso si deve affrontare il problema di conciliare e far lavorare insieme persone provenienti da luoghi lontani e con un background culturale molto diverso. Persone con diversi stili di vita, diversi obiettivi e diversi modi di affrontare e considerare il lavoro. Il discorso poi potrebbe essere esteso anche alle persone con diverse età, sesso, religione ecc. Quanto spesso si sentono gli imprenditori dire:
“I giovani non capiscono, le persone che vengono da quel paese non si riescono a gestire, i tali non hanno voglia di lavorare, non sono come noi.”
Per non parlare poi delle differenze di genere, dove i luoghi comuni purtroppo abbondano.
Un imprenditore lungimirante è invece quello che sa individuare e sviluppare le skills dei propri collaboratori, indirizzarle e farle crescere. Il buon imprenditore sa valorizzare la diversità delle persone e declinarla a vantaggio dell’azienda con risvolti positivi sul benessere dei propri lavoratori.
Gestire la diversità e l'inclusione
Valorizzare le differenze di genere, età, origine, cultura e abilità è fondamentale per creare un ambiente di lavoro inclusivo e attrattivo per i talenti. Proviamo di seguito a dare alcuni suggerimenti:
- Affrontare i pregiudizi: È importante riconoscere e affrontare i pregiudizi e gli stereotipi che possono esistere all’interno dell’azienda. Questo può essere fatto attraverso la sensibilizzazione e la formazione continua. Potrà essere utile avvalersi del supporto di consulenti che possono, attraverso colloqui individuali, riportare all’imprenditore quello che lui, probabilmente per mancanza di tempo, non riesce a individuare. Certi problemi di incompatibilità rimangono spesso sottotraccia e avvalersi di un occhio esterno (fresh eye come si dice in inglese) può far emergere i problemi in modo a volte inaspettato.
- Gestire la diversità e l’inclusione: Valorizzare le differenze di genere, età, origine, cultura e abilità è fondamentale per creare un ambiente di lavoro inclusivo e attrattivo per i talenti. Questo può essere fatto attraverso politiche aziendali mirate e programmi di formazione interna. Può essere utile in alcuni casi creare momenti di aggregazione che includono anche i familiari dei lavoratori. Questo permette di far conoscere più nel profondo le persone. L’occasione può essere sia la tradizionale cena di fine anno ma, ancor meglio, una ricorrenza aziendale quale un anniversario della fondazione. Un imprenditore nostro cliente con numerosi dipendenti di fede musulmana organizza ogni anno una festa all’interno dello stabilimento con tanto di sacrificio dell’agnello e messa allo spiedo.
- Percorsi carrierali: Definire ed esplicitare i possibili percorsi carrierali a cui la risorsa può aspirare. Questo aiuta i collaboratori a vedere un futuro chiaro e motivante all’interno dell’azienda. Sapere sin da subito cosa li aspetta.
- Supporto nella crescita personale e professionale: Accompagnare e sostenere la risorsa nella propria crescita personale e professionale. Questo può includere mentoring, coaching e altre forme di supporto.
A cura di Egidio Veronesi
Il cambiamento dei modelli di business
Negli articoli delle settimane scorse abbiamo parlato delle sfide che devono essere affrontate dalle aziende per competere e rimanere sul mercato. Abbiamo trattato delle sfide che provengono dai mercati e dalle sfide che provengono dai cambiamenti tecnologici per esaminare poi come sviluppare un ambiente di lavoro stimolante e gratificante per i propri collaboratori. Questa settimana affronteremo un argomento abbastanza spinoso che è quello del cambiamento dei modelli di business.
Spinoso in quanto il cambiamento stravolge spesso in modo trasversale tutti i reparti dell’azienda e sappiamo quanto sia difficile abbandonare prassi consolidate, abitudini e il modo di affrontare i problemi. In inglese si parlerebbe di cambiamento del mindset, ovvero del modo di approcciarsi alle situazioni che è proprio di ciascuno di noi.
Essere pronti al cambiamento
Le aziende devono essere pronte a rivedere e adattare i loro modelli di business per rispondere alle nuove dinamiche di mercato e alle esigenze dei clienti.
Il modello di business descrive le logiche secondo le quali un’organizzazione crea, distribuisce e raccoglie valore. In altre parole, è l’insieme delle soluzioni organizzative e strategiche attraverso le quali l’impresa acquisisce vantaggio competitivo. È definito anche modello d’affari inteso come organizzazione aziendale contenete le logiche secondo le quali un’organizzazione crea, distribuisce e raccoglie valore.
Esempio di modello di business aziendale
Quando l’azienda riceve un ordine si affida a una procedura consolidata per evaderlo. Si passa in produzione, si verifica il magazzino, si procede eventualmente al riordino di quanto mancante, e si passa quindi alla lavorazione, imballaggio e spedizione.
L’azienda fa così da sempre con procedure scritte o molto più spesso tramandate e consolidate. Tuttavia, se i nostri ricavi si riducono costantemente e perdiamo quote di mercato, in quanto non siamo più competitivi come in precedenza e vediamo che i nostri competitor prosperano facendo prezzi più bassi, dobbiamo cominciare a mettere in discussione il nostro “modello di business” perché non più adatto a competere.
Si dovranno rivedere i processi produttivi, cercare di risparmiare ecc. ma spesso non è sufficiente. Occorre rivedere completamente il modello di business, ovvero capire se il problema è commerciale o produttivo, se il nostro prodotto ha lo stesso valore di quello dei competitor e via dicendo.
Il cambiamento del modello di business potrebbe essere radicale. Facciamo alcuni esempi di cambiamento del modello di business:
- Affidare, esternalizzando parte o tutto, il processo produttivo;
- Produrre per conto di altri con loro marchio anziché spingere con un marchio proprio;
- Acquistare prodotti già esistenti sul mercato da customizzare con marchio proprio;
- Affidare l’intero processo di acquisizione ordini a agenzie esterne;
- Affidare la logistica (per una impresa commerciale) a un centro specializzato.
Sono solo alcuni esempi di cambiamento totale o parziale del modello di business per recuperare competitività. Può essere difficile per un’azienda che ha sempre prodotto con marchio proprio ed ha una tradizione di decenni, cambiare il proprio modello di business; senza tralasciare il problema della riallocazione dei dipendenti in esubero ecc.
Cambiare il modello di business non è facile e comporta scelte abbastanza radicali, ma quando non se ne può fare a meno, pena la sopravvivenza dell’azienda, diventa una scelta obbligata.
Vantaggi del cambiamento dei modelli di business
- Adattamento alle nuove dinamiche di mercato: Le aziende devono essere pronte a rivedere e adattare i loro modelli di business per rispondere alle nuove dinamiche di mercato e alle esigenze dei clienti;
- Innovazione e competitività: Il cambiamento dei modelli di business può stimolare l’innovazione all’interno dell’azienda, rendendola più competitiva sul mercato;
- Miglioramento dell’efficienza operativa: Rivedere i processi aziendali e adottare nuovi modelli può portare a un miglioramento dell’efficienza operativa e alla riduzione dei costi;
- Creazione di valore per gli stakeholder: Un modello di business sostenibile può generare valore non solo per i proprietari dell’azienda (shareholders), ma anche per tutti i soggetti che sono in relazione con l’azienda (stakeholders).
A cura di Egidio Veronesi
Come far crescere i propri collaboratori
Questa settimana proseguiamo il discorso relativo a cosa dovrebbe fare un buon imprenditore per migliorare la sua azienda. In particolare, voglio parlare di cosa è opportuno o suggerito fare per “migliorare” le competenze dei propri collaboratori. Un buon imprenditore deve sempre considerare che l’equazione
produttività = retribuzione appartiene al passato.
Il lavoratore passa in azienda gran parte della propria vita e attraverso il lavoro realizza le proprie aspirazioni e il suo modo di essere.
Ascoltare, coinvolgere, gratificare
È frequente nel collaboratore il desiderio, quasi mai realizzato, di mettersi in proprio. Rivestire il ruolo dell’imprenditore per poter assumere a sua volta decisioni. Questo desiderio è favorito dallo scarso coinvolgimento dei lavoratori nei cui confronti si applicano unicamente ordini e disposizioni, da eseguire senza discussioni. E senza mai dare gratificazioni o riconoscimenti, anche solo verbali.
Di recente un imprenditore mi ha raccontato che ha bravi dipendenti, ma che non gli ha mai detto “bravi” perché non lo ritiene necessario in quanto loro stessi sanno se hanno lavorato bene. Sbagliato! Se il lavoratore viene invece ascoltato, coinvolto e gratificato si sentirà più legato all’azienda condividendone le sorti e gli obiettivi. Sarà più difficile che se ne vada, privando l’azienda di competenze e spesso anche sottraendo clienti.
L’imprenditore lungimirante deve saper coinvolgere, ascoltare e premiare i collaboratori. Cogliere le loro aspettative e voglia di crescere per acquisire nuove competenze. Innescherà così un percorso virtuoso con il quale coltiverà le loro aspirazioni, declinandole a favore dell’azienda, affinché il successo possa essere il giusto corollario di soddisfazione per entrambi.
Come sviluppare le competenze e le capacità dei dipenditi
Per prima cosa l’imprenditore deve saper valorizzare il proprio collaboratore e farlo sentire parte dell’azienda. Ad esempio, potrebbe essere utile chiedere il parere su come poter risolvere un problema di produzione o chiedergli un feedback sui rapporti con un determinato cliente. Dalle risposte possono emergere segnali molto utili per individuare le aree di competenza del collaboratore da poter sviluppare nell’interesse reciproco di azienda e collaboratore.
Quali suggerimenti dare quindi a un imprenditore per creare il terreno adatto allo sviluppo di un nuovo rapporto tra azienda e collaboratori?
1. Creare un ambiente di lavoro positivo
Un ambiente di lavoro positivo è fondamentale per il benessere e la produttività dei dipendenti. Assicurarsi che ci sia una buona comunicazione, il rispetto reciproco e opportunità di crescita personale e professionale può fare la differenza.
2. Riconoscere e premiare i successi
Il riconoscimento dei successi, grandi e piccoli, motiva i dipendenti a dare il meglio di sé. Premi, bonus, o semplici parole di apprezzamento possono aumentare notevolmente il livello di coinvolgimento.
3. Offrire opportunità di sviluppo
Investire nello sviluppo professionale dei dipendenti non solo migliora le loro competenze, ma dimostra anche che l’azienda tiene al loro futuro. Offrire corsi di formazione, workshop e programmi di mentoring può essere molto efficace.
4. Favorire la collaborazione
Incoraggiare il lavoro di squadra e la collaborazione tra dipendenti può creare un senso di comunità e appartenenza. Progetti di gruppo, team building e attività sociali sono ottimi modi per rafforzare i legami all’interno dell’azienda.
5. Ascoltare e agire sui feedback
Ascoltare i feedback dei dipendenti e agire di conseguenza mostra che le loro opinioni sono importanti. Creare canali di comunicazione aperti e anonimi, se necessario, può aiutare a ottenere feedback sinceri e utili.
6. Flessibilità e work-life balance
Offrire flessibilità in termini di orari di lavoro e possibilità di lavorare da remoto può migliorare significativamente il coinvolgimento dei dipendenti. Un buon equilibrio tra vita lavorativa e personale è essenziale per mantenere alta la motivazione.
Ma la cosa più importante di tutte è la seguente: promuovere una cultura aziendale forte.
Una cultura aziendale forte e chiara aiuta i dipendenti a sentirsi parte integrante dell’azienda. Valori condivisi, mission chiara e un senso di scopo comune possono unire e motivare il team.
Implementando queste strategie, un imprenditore può creare un ambiente di lavoro dove i dipendenti si sentono valorizzati, motivati e pienamente coinvolti nelle attività aziendali.
A cura di Egidio Veronesi
Le sfide della società per le aziende
Negli articoli delle settimane scorse abbiamo parlato delle sfide che devono essere affrontate dalle aziende per competere e rimanere sul mercato. Nello specifico abbiamo trattato delle sfide che provengono dai mercati e dai cambiamenti tecnologici.
Questa settimana, invece, parliamo delle sfide che provengono dai cambiamenti della società nella quale l’azienda opera, interagisce ed è coinvolta. Per affrontarle è necessaria una crescita della cultura aziendale che deve anch’essa evolversi, maturare e stare al passo con i tempi, sia per rendere adatta l’impresa a confrontarsi con le realtà concorrenti, sia perché una struttura e un’organizzazione aziendale deve dialogare con il mondo esterno, attrarre talenti, far crescere i suoi collaboratori e coinvolgerli nel progetto di sviluppo dell’azienda.
Voler bene all'azienda
Anni fa durante un incontro professionale un collaboratore dell’azienda, dopo aver portato il suo contributo alla trattativa, nell’interesse ovviamente della sua azienda e timoroso che l’accordo potesse in qualche modo essere causa di danni, concluse dicendo:
“Io voglio bene alla mia azienda”.
Questa semplice frase condensa il traguardo di ogni buon imprenditore: coinvolgere i collaboratori e insieme a loro crescere e far prosperare l’azienda.
Un’azienda con determinate caratteristiche, evoluta e che sa tenere nel giusto conto i rapporti sia interni, che esterni verso partner, fornitori e in genere tutti i soggetti che rappresentano l’ambiente esterno sarà in grado di affrontarne anche i cambiamenti che vengono imposti dall’evoluzione della società.
Come competere nel futuro
La società è in costante evoluzione, a causa di fattori come la demografia, la cultura, la mobilità, la salute e l’istruzione. Le aziende, per competere nel futuro dovranno essere in grado di:
- Attrarre e trattenere i talenti, offrendo opportunità di crescita, apprendimento e benessere;
- Gestire la diversità e l’inclusione, valorizzando le differenze di genere, età, origine, cultura e abilità;
- Promuovere una cultura organizzativa aperta, collaborativa e orientata al cambiamento;
- Supportare lo sviluppo delle competenze e delle capacità dei dipendenti, in particolare quelle trasversali, digitali e creative;
- Contribuire al benessere e alla qualità della vita delle comunità in cui operano, attraverso iniziative di impatto sociale ed ambientale.
Partiamo questa settimana ad analizzare le attività che deve fare l’azienda per attrarre i talenti.
Come attrarre talenti in azienda
Quanto spesso sentiamo gli imprenditori dire: “Non riesco a trovare dipendenti” e ancora “I dipendenti che trovo non hanno quello che cerco”. Eppure ci sono aziende che sanno attrarre le persone. Aziende nelle quali essere un dipendente o collaboratore è un vanto o un traguardo. È cambiato il paradigma:
non più i lavoratori che cercano un’occupazione bensì le aziende che cercano e si contendono i dipendenti. Un mercato del lavoro rovesciato nel quale chi ha le competenze chiede e pretende.
Ecco alcune strategie che un’azienda può mettere in atto per attrarre talenti:
- Offrire opportunità di crescita e apprendimento: Le aziende devono creare un ambiente che favorisca la crescita professionale e personale dei dipendenti, offrendo opportunità di formazione continua e sviluppo delle competenze;
- Promuovere il benessere dei dipendenti: È importante garantire il benessere fisico e mentale dei dipendenti attraverso iniziative di welfare aziendale, come programmi di salute e benessere, flessibilità lavorativa e supporto psicologico;
- Gestire la diversità e l’inclusione: Valorizzare le differenze di genere, età, origine, cultura e abilità è fondamentale per creare un ambiente di lavoro inclusivo e attrattivo per i talenti;
- Promuovere una cultura organizzativa aperta e collaborativa: Un’azienda che incoraggia la collaborazione, l’innovazione e l’adattabilità al cambiamento sarà più attrattiva per i talenti;
- Supportare lo sviluppo delle competenze digitali e creative: Le aziende devono investire nello sviluppo delle competenze digitali e creative dei dipendenti per rimanere competitive e attrarre talenti;
- Contribuire al benessere della comunità: Le aziende che si impegnano in iniziative di impatto sociale ed ambientale possono attrarre talenti che condividono gli stessi valori e desiderano lavorare per un’azienda responsabile.
A cura di Egidio Veronesi
Le sfide della tecnologia per le aziende
I problemi e le sfide che possono nascere nel contesto in cui opera un’azienda sono tanti e diversi. Tra queste ci sono sicuramente le sfide, e le opportunità, legate alla tecnologia.
Le sfide della tecnologia
La tecnologia è in rapida evoluzione, a causa di fattori come l’intelligenza artificiale, l’internet delle cose, la robotica, la biotecnologia e la blockchain. Le aziende dovranno essere in grado di:
- Esplorare e sperimentare le nuove tecnologie emergenti, valutandone i benefici, i rischi e le implicazioni;
- Introdurre e diffondere le nuove tecnologie nelle proprie attività, prodotti e servizi, in modo efficace ed efficiente;
- Proteggere i propri dati, le proprie informazioni e la propria proprietà intellettuale, adottando misure di sicurezza e di rispetto della privacy;
- Anticipare e gestire gli impatti delle nuove tecnologie sulle persone, sui processi e sulle organizzazioni, in termini di opportunità e sfide;
- Generare e condividere conoscenza, innovazione e valore aggiunto, sfruttando le potenzialità delle nuove tecnologie.
Ascoltare, osservare, affidarsi
Sarà importante stare sempre attenti all’evoluzione tecnologia della produzione osservando le novità in rete, come si muovono i propri competitors più attivi, andare alle fiere, ascoltare sempre e comunque i segnali provenienti dal mercato.
Poi grande attenzione va dedicata all’introduzione delle nuove tecnologie nelle proprie attività, prodotti e servizi, in modo efficace ed efficiente. In questo caso sarà molto importante affidare le fasi sperimentali della produzione alle persone giuste non solo per formazione e capacità, ma anche per il loro atteggiamento positivo nei confronti del cambiamento.
Condivisione della conoscenza
Per mettere a frutto l’innovazione sarà fondamentale la condivisione della conoscenza all’interno della propria azienda, per questo è importante seguire alcuni passaggi chiave:
- Creare una cultura della condivisione: Promuovere un ambiente in cui i dipendenti si sentano incoraggiati a condividere le loro conoscenze e competenze. Questo può essere fatto attraverso incentivi, riconoscimenti e una comunicazione aperta;
- Utilizzare strumenti di collaborazione: Implementare piattaforme e strumenti digitali che facilitino la condivisione delle informazioni, come intranet aziendali, wiki, forum di discussione, e software di gestione della conoscenza;
- Organizzare sessioni di formazione e workshop: Pianificare regolarmente sessioni di formazione, seminari e workshop in cui i dipendenti possano condividere le loro esperienze e imparare gli uni dagli altri;
- Documentare le conoscenze: Creare e mantenere una base di conoscenze aziendali, dove le informazioni importanti siano documentate e facilmente accessibili a tutti i dipendenti;
- Favorire il mentoring e il coaching: Promuovere programmi di mentoring e coaching in cui i dipendenti più esperti possano guidare e supportare i colleghi meno esperti;
- Valutare e migliorare continuamente: Monitorare l’efficacia delle iniziative di condivisione della conoscenza e apportare miglioramenti continui in base ai feedback dei dipendenti.
Seguendo questi passaggi un’azienda può creare un ambiente in cui la conoscenza viene condivisa in modo efficace, migliorando la collaborazione e l’innovazione all’interno dell’organizzazione. Per competere nel modo migliore sul mercato!
A cura di Egidio Veronesi
Le sfide del futuro: il cambiamento strutturale dei mercati
Questa settimana parliamo di come gli scenari economici, politici, il cambiamento dei gusti dei consumatori, l’arrivo di nuovi prodotti e tecnologie possono influenzare l’andamento dell’azienda.
Le sfide del futuro per le aziende competitive
Le aziende moderne si trovano ad affrontare un panorama economico in continua evoluzione, caratterizzato da cambiamenti rapidi e imprevedibili. Le sfide che derivano da questi mutamenti possono provenire da vari fattori esterni, tra cui:
- Mutamenti negli scenari economici e politici: Le aziende devono essere pronte ad adattarsi a nuove regolamentazioni, politiche economiche e cambiamenti geopolitici che possono influenzare il mercato. In particolare, possono arrivare nuovi vincoli di tipo normativo, dazi ecc.;
- Cambiamenti nei gusti dei consumatori: Le preferenze dei consumatori sono in costante evoluzione, e le aziende devono essere in grado di anticipare e rispondere a queste nuove tendenze per rimanere competitive;
- Innovazione tecnologica: L’adozione di nuove tecnologie è fondamentale per migliorare l’efficienza operativa e offrire prodotti e servizi innovativi. In poco tempo il prodotto di un’azienda può diventare obsoleto e il suo mercato crollare;
- Sostenibilità: Le aziende devono integrare pratiche sostenibili nelle loro strategie aziendali per rispondere alle crescenti aspettative dei consumatori e delle normative ambientali. Questo in particolar modo nei confronti dei consumatori giovani;
- Competizione globale: La globalizzazione ha aumentato la competizione tra le aziende a livello mondiale. Le imprese devono sviluppare strategie efficaci per differenziarsi e mantenere un vantaggio competitivo. La minaccia sono le produzioni di paesi con costo della manodopera di molto inferiore a quello dei paesi occidentali;
- Gestione delle risorse umane: Attrarre e trattenere talenti è una sfida cruciale per le aziende. Investire nella formazione e nello sviluppo dei dipendenti è essenziale per garantire una forza lavoro qualificata e motivata;
- Cambiamenti nei modelli di business: Le aziende devono essere pronte a rivedere e adattare i loro modelli di business per rispondere alle nuove dinamiche di mercato e alle esigenze dei clienti.
In conclusione, le aziende che riusciranno a navigare con successo queste sfide saranno quelle che sapranno adattarsi rapidamente, innovare costantemente e mantenere un focus sulla sostenibilità e sulla soddisfazione del cliente.
L'importanza della sostenibilità nelle strategie di sviluppo
La sostenibilità è un aspetto cruciale nelle strategie di sviluppo, essa porta:
- Reputazione aziendale: Le aziende che adottano pratiche sostenibili migliorano la loro reputazione e attraggono clienti che valorizzano l’impegno verso l’ambiente e la società. Questo può tradursi in un vantaggio competitivo significativo;
- Efficienza operativa: L’adozione di pratiche sostenibili può portare a una maggiore efficienza operativa. Ad esempio, l’uso di energie rinnovabili e la riduzione degli sprechi possono ridurre i costi operativi e migliorare la produttività;
- Conformità normativa: Le normative ambientali stanno diventando sempre più stringenti. Le aziende che integrano la sostenibilità nelle loro strategie sono meglio preparate a conformarsi a queste normative, evitando sanzioni e migliorando la loro posizione sul mercato;
- Innovazione: La sostenibilità stimola l’innovazione. Le aziende che investono in tecnologie e processi sostenibili sono spesso in grado di sviluppare prodotti e servizi innovativi che rispondono alle nuove esigenze del mercato;
- Attrazione e fidelizzazione dei talenti: Le aziende sostenibili sono più attraenti per i talenti, in particolare per le nuove generazioni che cercano datori di lavoro con valori allineati ai loro. Questo può migliorare la capacità dell’azienda di attrarre e trattenere personale qualificato e motivato.
Non solo questione di etica
La sostenibilità, dunque, non è solo una questione etica ma rappresenta anche una strategia di sviluppo fondamentale per le aziende che vogliono rimanere competitive e prosperare nel lungo termine.
Ultimamente assistiamo a un ampliamento del concetto di sostenibilità; non più solamente l’impatto che l’azienda ha sull’ambiente e sulla società ma anche quali impatti economici hanno le politiche di sostenibilità sui conti dell’impresa. Tradotto in parole povere significa che:
la sostenibilità va bene, ma deve portare vantaggi all’ambiente e non avere allo stesso tempo un impatto negativo sui conti aziendali. Perché questo significherebbe distruggere ricchezza.
È un cambio di paradigma che porterà ad un nuovo concetto di sostenibilità.
A cura di Egidio Veronesi
Le sfide del futuro per competere: le sfide dei mercati
Proseguiamo questa settimana a parlare delle sfide che le aziende devono affrontare nel futuro per rimanere competitive, trattando nello specifico le sfide che arrivano dai mercati.
Parola d'ordine: reattività
Quante volte di fronte a un bilancio in crisi l’imprenditore dice: “Il mercato va male” oppure “non arrivano ordini e viviamo alla giornata”, e così via dicendo.
L’impresa reattiva deve cogliere i segnali provenienti dal mercato e adattarsi alle mutate condizioni cercando alternative produttive. Quando questo non è possibile l’azienda deve essere resa flessibile in modo da poter ridurre i costi fissi con anticipo rispetto alla prevista riduzione del fatturato, ricorrendo ad esempio:
- Al lavoro interinale per affrontare i picchi di produzione e mantenendo il personale a tempo indeterminato e per il quale si può garantire il lavoro;
- Ad appalti e sublavorazioni, al noleggio di cespiti piuttosto che all’acquisto e via dicendo.
Sono misure ben conosciute a tutti che rendono l’azienda flessibile.
La difficoltà dell’imprenditore purtroppo è quella di saper cogliere i segnali del mercato con l’anticipo necessario e di reagire alle mutate condizioni. Ovvero, se colgo tempestivamente i segnali di mercato ma poi ho tempi di reazione lunghi si rischierà di avere costi che potevano essere evitati.
La ciclicità del mercato
La ciclicità del mercato rappresenta una sfida costante per le aziende che devono essere pronte ad affrontare periodi di crescita e recessione. Ecco alcune strategie che le si possono adottare per gestire efficacemente la ciclicità del mercato:
- Diversificazione del Portafoglio Prodotti
Una delle strategie più efficaci per affrontare la ciclicità del mercato è diversificare la propria produzione e i prodotti/servizi offerti. Offrire una gamma di prodotti o servizi diversificati può aiutare a ridurre il rischio associato alla dipendenza da un singolo prodotto o mercato. In questo modo, se un settore è in declino, altri settori possono compensare le perdite.
- Flessibilità Operativa
Le aziende devono essere flessibili nelle loro operazioni per adattarsi rapidamente ai cambiamenti del mercato. Questo può implicare la capacità di ridurre o aumentare la produzione in base alla domanda, nonché la possibilità di riorganizzare le risorse interne per rispondere alle nuove esigenze del mercato. Ma la cosa più importante, come detto nelle premesse, è la velocità di reazione dell’azienda nell’adottare i correttivi.
- Gestione Attenta dei Costi
Durante i periodi di contrazione della richiesta è fondamentale per le aziende gestire attentamente i costi. Questo può includere la riduzione delle spese non essenziali, l’ottimizzazione dei processi operativi e la negoziazione di migliori condizioni con i fornitori. Una gestione attenta dei costi può aiutare a mantenere la redditività anche in tempi difficili.
- Innovazione e Adattamento
L’innovazione è cruciale per rimanere competitivi in un mercato ciclico. Le aziende devono investire in ricerca e sviluppo per creare nuovi prodotti e migliorare quelli esistenti. Inoltre, devono essere pronte ad adattarsi rapidamente ai cambiamenti del mercato, identificando nuove opportunità e rispondendo alle esigenze dei clienti.
- Pianificazione Finanziaria Prudente
Una solida pianificazione finanziaria è essenziale per affrontare la ciclicità del mercato. Le aziende devono mantenere riserve di liquidità per far fronte ai periodi di recessione e pianificare attentamente gli investimenti per evitare di sovraesporre il capitale. Inoltre, è importante monitorare costantemente la situazione finanziaria e adattare le strategie in base alle condizioni del mercato.
- Rafforzamento delle Relazioni con i Clienti
Mantenere relazioni solide con i clienti può aiutare le aziende a superare i periodi di difficoltà, per questo devono lavorare sulla fidelizzazione , offrendo un servizio eccellente e rispondendo prontamente alle loro esigenze. I clienti soddisfatti sono più propensi a rimanere fedeli anche durante i periodi di recessione.
Nel prossimo articolo tratteremo le sfide “esterne” del mercato.
A cura di Egidio Veronesi