Contributi a fondo perduto per impianti fotovoltaici
La Camera di Commercio di Bologna assegna contributi a fondo perduto finalizzati a sostenere i costi per la realizzazione di nuovi impianti di autoproduzione di energia da fonti rinnovabili per il raggiungimento della totale o parziale autonomia energetica del sito produttivo.
I contributi sono destinati alle micro, piccole e medie imprese bolognesi per finanziare l’installazione di impianti fotovoltaici e/o micro e mini-eolici (eventualmente combinati a sistemi di accumulo) sui tetti, sulle coperture o nelle pertinenze degli immobili in cui si svolge l’attività aziendale.
Finalità degli investimenti
Gli investimenti devono essere finalizzati principalmente all’autoconsumo dell’impresa ed alla riduzione dei costi sostenuti per l’approvvigionamento energetico. Tuttavia, nell’ottica di favorire anche le forme innovative di produzione, condivisione e consumo di energia tra imprese (Comunità Energetiche Rinnovabili), il regolamento prevede la possibilità di agevolare la realizzazione di impianti di autoproduzione di energia da fonti rinnovabili con capacità superiore al fabbisogno energetico reale del sito produttivo oggetto del progetto d’investimento. Per tali iniziative si potrà beneficiare di un incremento dell’importo stabilito come limite massimo di contributo concedibile, a condizione che venga provata la condivisione dell’energia prodotta nell’ambito di una C.E.R..
Le Comunità Energetiche Rinnovabili (C.E.R.) sono costituite da un insieme di utenti, anche imprese, che, tramite la volontaria adesione ad un contratto, collaborano con l’obiettivo di produrre, condividere, consumare e gestire l’energia attraverso uno o più impianti di generazione locale, al fine di generare benefici ambientali, sociali ed economici a scala locale.
Le principali novità
Le micro e piccole imprese che intendono dotarsi di nuovi impianti per la produzione di energia da FER (Fonti Energetiche Rinnovabili) con potenza installata non superiore a 15 KWp, potranno sostituire la diagnosi energetica con:
- Report finale auto-analisi ottenuto con il tool informatico gratuito sviluppato da ENEA per facilitare la redazione delle diagnosi energetiche nelle piccole e medie imprese: ATENEA4SME. Per utilizzare l’applicativo occorre registrarsi al portale https://audit102.enea.it/);
- Report finale di valutazione energetica ottenuto in seguito all’adesione al servizio Energy Scan di Unioncamere E.R. e delle Camere di Commercio dell’Emilia-Romagna.
Chi può beneficiare del contributo
- Micro, piccole e medie imprese con sede legale o unità locale nell’area metropolitana (ex provincia) di Bologna, iscritte all’Ufficio Registro delle Imprese della CCIAA di Bologna;
- Attive al momento della presentazione della domanda;
- In regola con il pagamento del diritto camerale annuale e con la posizione INPS ed INAIL.
Quali le spese ammissibili
I contributi devono essere riferiti alle spese già sostenute tra il 01/01/2024 e la data di invio della domanda o che l’impresa richiedente prevede di sostenere entro il 30/09/2025 per:
a. Spese relative alla fornitura e all’installazione di nuovi impianti fotovoltaici e/o micro/mini eolici destinati prevalentemente all’autoconsumo del sito aziendale. Ai fini del presente contributo per prevalente si intende un autoconsumo su base annua di almeno il 70% dell’energia prodotta nel periodo, fatto salvo il consumo condiviso in una CER in cui tale soglia minima di autoconsumo si intende ridotta al 50%. Sono ammessi i costi accessori per il trasporto, l’installazione e gli oneri della sicurezza;
b. Spese tecniche inerenti all’intervento finanziato, quali ad esempio la diagnosi energetica, la progettazione, la direzione lavori, le spese di collaudo, nel limite massimo del 20% delle spese di cui alla lettera a);
c. Sistema di accumulo collegato all’impianto, nel limite massimo del 20% delle spese di cui alla lettera a);
d. Rimozione, con smaltimento, delle coperture in cemento amianto, nel limite massimo del 10% delle spese di cui alla lettera a).
Sono ammissibili solo le spese per l’acquisto e l’installazione di impianti nuovi, non sono ammissibili adattamenti di impianti già esistenti. Le spese di cui alle lettere b), c), d) di cui sopra sono ammissibili solo se direttamente correlate a quelle di cui alla lettera a).
Entità del contributo e regime d'aiuto
INTENSITA’ DELL’AIUTO |
CONTRIBUTO DEL 50% DELLE SPESE AMMISSIBILI | |
Tipologie impianti |
Importo minimo spese | Contributo massimo |
Impianti destinati a soddisfare il fabbisogno energetico di una singola impresa (o di uno o più siti produttivi individuati come U.L. dell’impresa richiedente) |
€ 8.000,00 |
€ 20.000,00 |
Impianti destinati alla condivisione dell’energia prodotta nell’ambito di una Comunità Energetica Rinnovabile costituita tra imprese | € 30.000,00 | € 30.000,00 |
Modalità di assegnazione
- I contributi sono assegnati prioritariamente alle domande ammissibili delle imprese femminili, delle imprese giovanili e delle imprese in possesso del rating di legalità (attribuito dall’Autorità Garante per la concorrenza ed il mercato). Si procederà a riduzione proporzionale se i fondi disponibili non fossero sufficienti ad attribuire un contributo pieno a tali categorie di imprese.
- Successivamente, in presenza di disponibilità residue, si procederà all’assegnazione del contributo alle altre imprese ammissibili, procedendo a riduzione proporzionale del contributo di queste ultime se i fondi non consentono di riconoscere il contributo pieno.
Quando e come presentare la domanda
Le domande di contributo possono essere inviate a partire dalle ore 11:00 di lunedì 8 aprile 2024 e fino alle ore 13:00 di martedì 30 aprile 2024, esclusivamente in modalità telematica mediante la piattaforma Telemaco, con firma digitale del legale rappresentante dell’impresa.
Per l’invio della pratica è richiesto il pagamento dell’imposta di bollo (16,00 euro) che deve essere assolta in modo virtuale, utilizzando esclusivamente PagoPA oppure il borsellino Telemaco.
Quali i documenti necessari
Lo Studio è a disposizione per l’invio della documentazione attraverso WebTelemaco.
A cura di Simone Vincenzi
Bando centri storici per le aree colpite dal sisma
La Regione Emilia-Romagna intende favorire il ripopolamento, la rivitalizzazione e la rigenerazione delle aree dei centri storici e delle frazioni e/o di altre aree dei Comuni interessati dal sisma, attraverso una nuova edizione del Bando Centri Storici.
Il contributo è volto a finanziare progetti di nuovo insediamento, riqualificazione, ammodernamento e/o ampliamento di quelle attività che, tramite l’offerta di beni e servizi, risultano essere realmente idonee ad attrarre l’interesse e l’afflusso di persone nelle aree stesse.
Chi sono i beneficiari
- Le micro piccole e medie imprese regolarmente costituite ed iscritte al registro delle imprese aventi qualsiasi forma giuridica;
- Le associazioni, gli enti e le fondazioni no profit regolarmente costituite ed iscritte al Rea presso le camere di commercio del territorio;
- I liberi professionisti ordinistici e non ordinistici che esercitano l’attività in forma singola o associata, esclusivamente con riferimento agli interventi di apertura/insediamento di nuove unità locali.
Tipologia e misura del contributo
I contributi sono concessi nell’ambito del regime de minimis e sono a fondo perduto nella misura pari del 50% della spesa ammessa.
La misura del contributo può incrementarsi:
- Del 10 % in caso di imprenditoria femminile e/o giovanile;
- Del 10% in caso di aperture/insediamenti di nuove unità locali.
Il contributo concedibile non può superare il limite massimo di 100.000 €
Progetti e spese ammissibili
I progetti devono prevedere i seguenti interventi
- Nuove unità locali all’interno delle aree ammesse dal bando (verificabili sul sito regionale);
- Riqualificazione, ammodernamento e/o l’ampliamento di unità locali esistenti.
Gli interventi potranno essere avviati successivamente alla data di presentazione della domanda e devono concludersi entro il 30/06/2025.
Le spese ammissibili:
- Spese edili e impiantistiche;
- Arredi;
- Beni Strumentali;
- Hardware e software;
- Spese promozionali e marketing;
- Spese di consulenza.
Quando e come presentare la domanda
La domanda di contributo potrà essere presentata a partire dalle ore 10.00 del giorno 5 aprile 2024 e fino alle ore 13.00 del giorno 9 maggio 2024. Dovrà essere compilata ed inviata alla Regione esclusivamente per via telematica, tramite l’applicazione web Sfinge 2020.
Si suggerisce di inviare l’eventuale domanda quanto prima, poiché la Regione Emilia-Romagna chiuderà lo sportello una volta “esauriti i fondi”. A seguire sempre la Regione provvederà alla valutazione di merito applicando un punteggio in base alla qualità del progetto.
A titolo indicativo alcuni dei documenti richiesti:
- Titolo giuridico disponibilità immobile;
- Visura catastale;
- Relazione tecnica;
- Video di 3 minuti con illustrazione del progetto.
Lo Studio è a disposizione per eventuale assistenza finalizzata alla partecipazione.
A cura di Simone Vincenzi
Bonus nido 2024
Il bonus nido consiste in un contributo per sostenere le spese scolastiche. Entro il 31 dicembre 2024 i genitori di bambini e bambine fino ai tre anni possono inoltrare all’Inps la domanda per richiedere il rimborso delle rette di quest’anno.
Come procedere per ricevere il bonus
Per ricevere il sostegno economico è necessario presentare la domanda corredata della relativa documentazione, esclusivamente in via telematica attraverso uno dei seguenti canali:
- Portale web dell’Istituto, utilizzando gli appositi servizi raggiungibili sul sito www.inps.it, autenticandosi tramite la propria identità digitale: SPID di livello 2 o superiore, Carta di Identità Elettronica (CIE) 3.0 o Carta Nazionale dei Servizi (CNS);
- Istituti di Patronato, utilizzando i servizi offerti dagli stessi.
Successivamente i genitori dovranno fornire mensilmente i documenti di spesa per ricevere il rimborso delle somme sostenute.
Precisiamo che la richiesta deve essere inviata entro fine anno, mentre per l’inoltro della documentazione a sostegno delle spese sostenute c’è tempo fino a metà dell’anno successivo.
Per il 2024 la data ultima è fissata al 31 luglio 2025.
Requisiti per presentare la domanda
I genitori possono beneficiare del bonus asilo nido per la frequenza di asili nido pubblici e privati autorizzati e per il pagamento di forme di assistenza domiciliare in caso di gravi patologie croniche.
Per quanto riguarda l’asilo nido il rimborso si riferisce alle rette effettivamente pagate e per le quali è stata fatta domanda per la prenotazione dei fondi a disposizione. Nel caso dell’assistenza domiciliare, invece, l’Inps eroga un contributo in un’unica soluzione.
Tutti i genitori possono presentare la domanda, senza limiti di reddito. L’importo spettante, però, verrà calcolato sulla base della condizione economica. Pertanto, l’agevolazione potrà spettare in misura pari a:
- Un massimo di 3.000 euro (dieci rate da 272,73 euro e una da 272,70 euro) con Isee minorenni in corso di validità fino a 25.000,99 euro;
- Un massimo di 2.500 euro (dieci rate da 227,27 euro e una da 227,30 euro) con Isee minorenni da 25.001 euro fino a 40.000 euro;
- Un massimo di 1.500 euro (dieci rate da 136,37 euro e una da 136,30 euro) nelle seguenti ipotesi: Isee minorenni oltre la predetta soglia di 40.000 euro, assenza di Isee minorenni, Isee con omissioni e/o difformità dei dati del patrimonio mobiliare e/o dei dati reddituali autodichiarati, Isee discordante, Isee minorenni non calcolabile.
Quali i requisiti?
È possibile richiedere il bonus asilo nido in presenza dei seguenti requisiti:
- La richiesta deve arrivare da colui o colei che sostiene il pagamento della retta e che deve far parte del nucleo familiare del minore;
- Nel caso del contributo per l’assistenza domiciliare la residenza del bambino o della bambina e del genitore che richiede l’agevolazione devono coincidere.
Si ha diritto al contributo anche in caso di adozione, come riportato anche nel portale Inps.
Precisiamo, infine, che il bonus asilo nido non è cumulabile con la detrazione per il pagamento delle rette.
M&W Veronesi e Associati
Bonus psicologo 2024
Il bonus psicologo consiste in un contributo per sostenere le spese relative a sessioni di psicoterapia.
Con la circolare INPS del 15 febbraio 2024, n. 34 l’Istituto fornisce le indicazioni necessarie per individuare:
- I destinatari del contributo;
- Come procedere con la presentazione delle domande;
- Le modalità di erogazione del contributo.
Chi può accedere al bonus
Possono presentare la domanda le persone in condizione di:
- Depressione;
- Ansia;
- Stress
- Fragilità psicologica
che siano nella condizione di beneficiare di un percorso psicoterapeutico.
A decorrere dal 2023, il beneficio è riconosciuto una sola volta per ciascuna annualità ai soggetti in possesso di:
- Residenza in Italia;
- Isee in corso di validità inferiore a 50.000 €
Come procedere con la presentazione della domanda
La domanda per il 2023 potrà essere presentata dal 18 marzo al 31 maggio 2024, tramite servizio online o contact center.
Misura del beneficio
Il contributo può avere un valore non superiore a 1.500 euro per persona e viene modulato in base all’Isee del richiedente.
L’importo complessivo massimo del beneficio è parametrato in base alle seguenti fasce:
- Con un valore Isee inferiore a 15.000 euro, l’importo del beneficio, fino a 50 euro per ogni seduta, è erogato a concorrenza dell’importo massimo stabilito in 500 euro per ogni beneficiario;
- Con un valore Isee compreso tra i 15.000 e i 30.000 euro, l’importo del beneficio, fino a 50 euro per ogni seduta, è erogato a concorrenza dell’importo massimo stabilito in 1.000 euro per ogni beneficiario;
- Con un valore Isee superiore a 30.000 e non superiore a 50.000 euro, l’importo del beneficio, fino a 50 euro per ogni seduta, è erogato a concorrenza dell’importo massimo stabilito in 500 euro per ogni beneficiario.
M&W Veronesi e Associati
Bonus colonnine per imprese e professionisti
Cos'è il bonus colonnine
Il bonus colonnine per imprese e professionisti sostiene l’acquisto e l’installazione di infrastrutture di ricarica di veicoli elettrici da parte di imprese e professionisti.
Il contributo a fondo perduto è concesso ed erogato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica – MASE (DM 25 agosto 2021) ed è gestito da Invitalia.
Quali sono le spese ammesse
Il contributo può essere richiesto per l’acquisto e l’installazione di infrastrutture di ricarica elettrica dei veicoli.
Sono ammissibili le spese sostenute successivamente al 4 novembre 2021, al netto di IVA ed oggetto di fatturazione elettronica per:
A – L’acquisto e messa in opera di infrastrutture di ricarica:
- in corrente alternata di potenza da 7,4 kW a 22kW inclusi:
- wallbox con un solo punto di ricarica;
- colonnine con due punti di ricarica.
- e/o in corrente continua:
- fino a 50 kW;
- oltre 50 kW;
- oltre 100 kW.
Con le seguenti caratteristiche:
- nuove di fabbrica;
- con potenza nominale almeno pari a 7,4 kW, che garantiscano almeno 32 Ampere per ogni singola fase;
- in regola con i requisiti minimi previsti dalla Delibera dell’Autorità di regolazione per Energia Reti e ambiente n. 541/2020/R/ee del 15 dicembre 2020, art. 4;
- collocate nel territorio italiano e in aree nella piena disponibilità, , cioè di proprietà dei soggetti beneficiari o da essi regolarmente detenute;
- realizzate secondo la regola d’arte ed essere dotate di dichiarazione di conformità, ai sensi del D.M. 37/2008 e del preventivo di connessione accettato in via definitiva.
Sono comprese le spese per l’installazione delle colonnine, gli impianti elettrici, le opere edili strettamente necessarie, gli impianti e i dispositivi per il monitoraggio.
B – La connessione alla rete elettrica così come da preventivo per la connessione rilasciato dal gestore di rete, nel limite massimo del 10% del costo totale ammissibile per la fornitura e messa in opera delle infrastrutture di ricarica;
C – Le spese di progettazione, direzione lavori, sicurezza e collaudi nel limite massimo del 10% del costo totale ammissibile per la fornitura e messa in opera delle infrastrutture di ricarica.
Non sono, in ogni caso, ammissibili al contributo, a titolo esemplificativo, le spese per:
- imposte, tasse e oneri di qualsiasi genere;
- consulenze di qualsiasi genere, ad eccezione di quelle previste alla lettera c);
- terreni e immobili;
- acquisto di servizi diversi da quelli previsti dalle precedenti lettere b) e c), anche se funzionali all’istallazione;
- autorizzazioni edilizie, alla costruzione e all’esercizio.
Tipo di agevolazione
Contributo a fondo perduto:
- può essere concesso dal MASE per un importo pari al 40% delle spese ammissibili;
- è concesso, nel limite della dotazione disponibile, nell’ambito del massimale de minimis previsto per il settore di riferimento (Regolamento UE N. 2023/2831; Regolamento UE N. 1408/2013; Regolamento UE N. 717/2014);
- non è cumulabile con altri contributi, sovvenzioni e agevolazioni pubbliche concesse per le stesse spese;
- ciascun soggetto beneficiario può presentare una sola domanda di contributo.
Per le spese destinate all’acquisto e alla messa in opera di infrastrutture di ricarica, comprese quelle per l’installazione delle colonnine, gli impianti elettrici, le opere edili strettamente necessarie, gli impianti e i dispositivi per il monitoraggio, si considerano i seguenti costi specifici massimi ammissibili:
- infrastrutture di ricarica in corrente alternata di potenza da 7,4 kW a 22kW inclusi:
- wallbox con un solo punto di ricarica: 2.500 € per singolo dispositivo;
- colonnine con due punti di ricarica: 8.000 € per singola colonnina.
- infrastrutture di ricarica in corrente continua:
- fino a 50 kW: 1000 €/kW;
- oltre 50 kW: 50.000 € per singola colonnina;
- oltre 100 kW: 75.000 € per singola colonnina.
Quando e come presentare la domanda per il bonus colonnine
Dalle 12:00 del 14 marzo 2024 è possibile registrare l’impresa che richiede l’ agevolazione e scegliere un eventuale delegato all’interno della sezione Anagrafica e deleghe.
Sarà possibile inviare la domanda online dalle 12:00 del 15 marzo 2024 fino alle 17:00 del 20 giugno 2024.
La presentazione della domanda sarà gestita interamente attraverso la nuova Area Personale di Invitalia, esclusivamente per:
- acquisto e installazione di infrastrutture di ricarica di valore complessivo inferiore a 375.000,00 euro da parte di imprese;
- acquisto e installazione di infrastrutture di ricarica da parte di professionisti, che presentano un volume d’affari non inferiore al valore dell’ infrastruttura di ricarica. Per i professionisti che applicano il regime forfettario, il valore dell’infrastruttura di ricarica non può essere superiore a 20.000,00 euro (il volume d’affari è desumibile al rigo VE50 dall’ultima dichiarazione IVA trasmessa all’Agenzia delle Entrate).
Istruzioni operative
Clicca sull’immagine per ingrandire
Solo per gli interventi previsti dalla lettera b) del D.M. 358 del 25 agosto 2021:
- acquisti e installazioni di infrastrutture di ricarica di valore complessivo pari o superiore a 375.000,00 euro da parte di imprese
le imprese potranno inviare la domanda di accesso al contributo esclusivamente tramite posta elettronica certificata (PEC), attiva e risultante da Registro delle Imprese, al seguente indirizzo PEC: CRE1@postacert.invitalia.it dalle 12:00 del 15 marzo 2024 alle 17:00 del 20 giugno 2024.
A cura di Simone Vincenzi
Credito di Imposta: Transizione 5.0
Il decreto legge “PNRR”, approvato dal Consiglio dei Ministri del 26 febbraio scorso e in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, introduce un nuovo credito d’imposta relativo al piano transizione 5.0, finalizzato a sostenere gli investimenti in digitalizzazione e transizione green.
Come fare per accedere all'incentivo?
Per accedere all’incentivo è necessario:
Effettuare un investimento in almeno uno dei beni strumentali materiali e immateriali previsti agli allegati A e B del piano Transizione 4.0. Anche in questo caso i beni devono essere interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura.
Questi beni devono essere inseriti in un progetto di innovazione, che consenta di ottenere una riduzione dei consumi energetici pari ad almeno il 3% dei consumi energetici della struttura produttiva; oppure ad almeno il 5% dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento.
La norma prevede, inoltre, di inserire nel progetto costi per sistemi di autoproduzione e autoconsumo di energia da fonti rinnovabili e spese di formazione (max 10% del progetto ed erogata da fornitori esterni).
Aliquote del credito di imposta
Le aliquote di base del credito d’imposta, laddove l’investimento consegua una riduzione non inferiore al 3% dei consumi energetici della struttura produttiva o, in alternativa, una riduzione non inferiore al 5% dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento, sono:
- 35% per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
- 15% per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro;
- 5% per la quota di investimenti oltre i 10 milioni di euro.
Le aliquote del credito d’imposta, laddove l’investimento consegua una riduzione superiore al 6% dei consumi energetici della struttura produttiva o, in alternativa, di riduzione superiore al 10% dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento:
- 40% per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
- 20% per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro;
- 10% per la quota di investimenti oltre i 10 milioni di euro.
Nel caso in cui l’investimento consegua una riduzione superiore al 10% dei consumi energetici della struttura produttiva o, in alternativa, di riduzione superiore al 15% dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento, le aliquote diventano:
- 45% per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
- 25% per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro;
- 15% per la quota di investimenti oltre i 10 milioni di euro.
Quali i documenti necessari
Per accedere all’incentivo bisogna produrre ben quattro documenti:
- una comunicazione al Ministero delle imprese e del made in Italy ex ante;
- una comunicazione al Ministero delle imprese e del made in Italy ex post;
- una certificazione ex post.
È, inoltre, richiesta la certificazione da parte del revisore, nonché l’indicazione della dicitura normativa in fattura.
Le certificazioni dovranno essere rilasciate da un tecnico indipendente, a prescindere dall’ammontare dell’investimento ed è possibile per le piccole e medie imprese considerare nel totale anche le spese di certificazione fino ad un massimo di 10.000€.
Modalità e termini saranno definiti da successivi DM attuativi.
La fruizione del beneficio sarà in un’unica soluzione ed è prevista per gli investimenti realizzati nel 2024 e 2025.
A cura di Simone Vincenzi
Voucher internazionalizzazione
Contributi a fondo perduto per progetti presentati da singole imprese per avviare o rafforzare la loro presenza all’estero attraverso l’analisi, la progettazione, la gestione e la realizzazione di iniziative sui mercati internazionali.
Le risorse camerali a disposizione per l’intervento sono pari a 100.000,00€.
In cosa consiste l'agevolazione?
L’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto pari al 50% della spesa sostenuta, purché ammissibile, di importo unitario massimo pari a 5.000,00€. Alle imprese in possesso del rating di legalità verrà riconosciuta una premialità di euro 250,00 nel rispetto dei massimali “de minimis”.
Gli ambiti di attività a sostegno del commercio internazionale ricompresi nel presente bando dovranno riguardare:
- percorsi di rafforzamento della presenza all’estero;
- sviluppo di canali e strumenti di promozione all’estero (a partire da quelli innovativi basati su tecnologie digitali).
Quali le spese ammissibili
Sono ammissibili le spese sostenute dal 01/01/2024 al 31/12/2024 per:
- servizi di consulenza e/o formazione relativi a uno o più ambiti di attività a sostegno del commercio internazionale;
- acquisto o noleggio di beni e servizi strumentali funzionali allo sviluppo delle iniziative;
- realizzazione di spazi espositivi (virtuali o, laddove possibili, fisici, compreso il noleggio e l’eventuale allestimento, nonché l’interpretariato e il servizio di hostess) e incontri d’affari. Compresa anche la quota di partecipazione/iscrizione e le spese per l’eventuale trasporto dei prodotti (inclusa l’assicurazione).
L’agevolazione è concessa in base al regime “de minimis” e non è cumulabile con altri interventi agevolativi per gli stessi costi ammissibili.
Chi può presentare la domanda
Beneficiari dei contributi sono micro, piccole e medie imprese di tutti i settori economici, iscritti alla camera di commercio di Modena, che non hanno beneficiato del contributo a valere sul Bando Voucher Internazionalizzazione 2023.
Prima dell’invio della domanda si invita a condurre le opportune verifiche:
- di regolarità del pagamento del diritto annuale presso il competente ufficio Diritto Annuale: diritto.annuale@mo.camcom.it;
- di regolarità del DURC – Documento di Regolarità contributiva.
Quando e come presentare la domanda di contributo
Le domande di contributo possono essere inviate a partire dalle ore 10:00 di giovedì 4 aprile 2024 fino alle ore 18:00 di giovedì 11 aprile 2024, esclusivamente in modalità telematica, con firma digitale del legale rappresentante dell’impresa.
Tuttavia, vista la limitatezza dei fondi, si suggerisce di inviare la domanda immediatamente al momento dell’apertura.
La pratica telematica dovrà essere composta, a pena di esclusione:
- dal modello base della pratica telematica;
- dalla domanda di contributo in bollo, utilizzando il modulo pubblicato tra gli allegati, che dovrà essere regolarmente compilato in tutte le sue parti, a pena di esclusione. Si precisa che per assolvere l’imposta di bollo (16,00 euro) in modo virtuale sarà possibile utilizzare esclusivamente il borsellino Telemaco oppure PagoPA.
- dai preventivi di spesa o dalle fatture già emesse purché non antecedenti la data del 01/01/2024.
Successivamente al superamento dell’istruttoria amministrativa-formale, la selezione dei progetti avverrà con procedura valutativa a graduatoria secondo il punteggio assegnato sulla base dei criteri stabiliti dal bando.
L’approvazione della graduatoria dei beneficiari dei contributi avviene non oltre 30 giorni dalla scadenza del termine di presentazione delle domande, ovvero entro l’11/05/2024.
Lo Studio M&W rimane a disposizione per la necessaria assistenza.
A cura di Simone Vincenzi
Contributo a fondo perduto per sistemi di sicurezza
Il Fondo è rivolto alle piccole imprese, iscritte alla camera di commercio di Modena, che intendono dotarsi di sistemi di sicurezza per affrontare il problema della microcriminalità.
Sono ammissibili al contributo sul Fondo di Sicurezza le spese di acquisto e di installazione dei seguenti sistemi di sicurezza:
a) sistemi di videoallarme antirapina conformi ai requisiti previsti dal Protocollo d’Intesa del 14/07/2009, rinnovato il 12 novembre 2013 e il 12/12/2019, collegati in video alla Questura e ai Carabinieri;
b) sistemi di videosorveglianza a circuito chiuso, sistemi antintrusione con allarme acustico e nebbiogeni;
c) sistemi passivi: casseforti, porte e serrande blindate, antitaccheggio, inferriate, vetri antisfondamento, dispositivi di illuminazione notturna interni ed esterni installati allo scopo di consentire la vista dell’interno dei locali aziendali e quindi anche la presenza di eventuali intrusi, sistemi integrati di verifica, contabilizzazione e stoccaggio del denaro;
d) contratti stipulati con Istituti di vigilanza per la sorveglianza dei locali aziendali (sono ammessi i canoni del servizio a partire dal 1 luglio 2023). Spese di ripristino per danni subiti a seguito di atti vandalici a vetrine, saracinesche, porte di accesso ai locali aziendali, registratori di cassa, impianti antirapina, di videosorveglianza, nebbiogeni o antintrusione preesistenti.
Il contributo copre fino al 50% delle spese per un massimo di 3.000,00 € per i sistemi di tipologia a) e fino ad un massimo di 1.200,00 € per i sistemi di tipologia b) – c – d).
Nel caso di impianti realizzati in comuni non aderenti, il contributo copre il 40% delle spese ammissibili, fino ad un massimo di 2.400,00 € per i sistemi di tipologia a) e fino ad un massimo di 960,00 € per i sistemi di tipologia b) – c) – d).
L’intervento è retroattivo per spese sostenute a partire dal 1° luglio 2023. Le risorse camerali a disposizione dell’intervento sono pari ad € 50.000,00.
L’agevolazione è concessa in base al regime “de minimis” e non è cumulabile con altri interventi agevolativi.
Chi può accedere al contributo?
Il contributo verrà assegnato:
- con priorità agli impianti di tipologia a) impianti di videoallarme antirapina collegati in video alle Forze dell’Ordine, in subordine alle imprese giovanili e femminili con domande relative alle tipologie b) e c);
- infine, alle altre domande relative alle tipologie b) e c) relative ad imprese con attività in posto fisso e aperte al pubblico.
Fatti salvi i suddetti criteri di priorità, in caso di risorse residue, verranno finanziate anche le domande relative ad imprese non aperte al pubblico, secondo l’ordine cronologico di arrivo delle pratiche telematiche.
Possono presentare domanda solo le imprese che non hanno ottenuto almeno una volta, per qualsiasi tipologia di impianto, il contributo Fondo Sicurezza nelle tre annualità precedenti (2021-2022-2023) in riferimento alla stessa localizzazione.
I soggetti beneficiari devono possedere tutti i requisiti previsti dal bando al momento della presentazione della domanda e mantenerli fino al momento della liquidazione, pena la revoca del contributo.
Cosa fare prima dell'invio della domanda?
Prima dell’invio della domanda si invita a condurre le opportune verifiche:
- di regolarità del pagamento del diritto annuale presso il competente ufficio Diritto Annuale: email diritto.annuale@mo.camcom.it;
- di regolarità del DURC – Documento unico di regolarità contributiva.
Quando presentare la richiesta di contributo?
Le domande potranno essere presentate dalle ore 10:00 di lunedì 18 marzo 2024 fino alle ore 20:00 di giovedì 28 marzo 2024 esclusivamente in modalità telematica, con firma digitale del legale rappresentante dell’impresa.
Tuttavia, vista la limitatezza dei fondi, si suggerisce di presentare la domanda immediatamente il giorno di apertura.
La domanda dovrà essere composta, a pena di esclusione, da:
- il modulo base telematico;
- la domanda redatta secondo il modello predisposto, pubblicato tra gli allegati, regolarmente compilato (scegliere quello corrispondente al sistema di sicurezza che si intende acquistare);
- i preventivi di spesa o le fatture già emesse con data non antecedente il 18/09/2023;
- solo per le imprese agricole aperte al pubblico rientranti nei codici Ateco elencati all’art. 2, la SCIA inviata al Comune per denunciare la vendita diretta.
Lo Studio M&W rimane a disposizione per necessaria assistenza.
A cura di Simone Vincenzi
Bonus pubblicità 2024
A partire dal 1° marzo e fino al 31 marzo 2024 imprese, professionisti ed enti non commerciali possono prenotare il bonus pubblicità per gli investimenti effettuati e/o da effettuare nel 2024.
La comunicazione deve essere inviata tramite lo specifico servizio disponibile nell’area riservata del sito internet dell’Agenzia delle Entrate, direttamente da parte dei soggetti interessati o avvalendosi di intermediari abilitati alla trasmissione delle dichiarazioni.
Chi può richiedere il bonus e per quali investimenti
Le comunicazioni di accesso al credito d’imposta possono essere presentate dai titolari dei redditi d’impresa o lavoro autonomo e dagli enti non commerciali, per gli investimenti in campagne pubblicitarie sulla stampa quotidiana e periodica, anche online, registrati presso il Tribunale ovvero presso il ROC e dotati del Direttore responsabile.
Per beneficiare dell’agevolazione è necessario che l’ammontare complessivo degli investimenti pubblicitari realizzati nel 2024 superi almeno dell’1% l’importo degli analoghi investimenti effettuati nel 2023.
Per effetto di tale condizione, non possono richiedere il credito di imposta i soggetti che:
- nel 2024 registrano un incremento degli investimenti pubblicitari inferiore all’1% rispetto a quelli effettuati nel 2023;
- nel 2024 registrano un decremento degli investimenti agevolabili rispetto a quelli effettuati nel 2023;
- iniziano la loro attività nel corso dell’anno 2024.
A quanto ammonta il credito di imposta
Il credito di imposta è riconosciuto nella misura del 75% del valore incrementale degli investimenti effettuati.
Nel caso in cui l’ammontare complessivo dei crediti richiesti con le domande superi l’ammontare delle risorse stanziate, il Dipartimento per l’informazione e l’editoria provvederà ad una ripartizione percentuale delle risorse tra tutti i richiedenti aventi diritto.
L’ammontare del credito d’imposta effettivamente fruibile da ciascun richiedente sarà stabilito con provvedimento del Dipartimento stesso, che lo pubblicherà sul proprio sito istituzionale.
Come presentare la domanda
Come detto precedentemente, la comunicazione per l’accesso al credito d’imposta riferito agli investimenti effettuati o da effettuare nel 2024 deve essere presentata dal 1° al 31 marzo 2024 tramite i servizi dell’Agenzia delle Entrate, attraverso l’apposita procedura disponibile nella sezione dell’area riservata “Servizi per” alla voce “Comunicare”, accessibile previa autenticazione con Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID), Carta Nazionale dei Servizi (CNS) o Carta d’Identità Elettronica (CIE).
L’invio può essere fatto direttamente dai soggetti interessati oppure avvalendosi di intermediari abilitati alla trasmissione delle dichiarazioni.
Il nostro Studio è a disposizione per la trasmissione delle domande.
A cura di Simone Vincenzi
Bonus export digitale plus per le imprese manifatturiere
Il programma “Bonus Export Digitale Plus”, gestito da Invitalia su impulso del Ministero degli Affari Esteri e dell’agenzia ICE, si pone l’obiettivo di rafforzare la presenza internazionale delle micro e piccole imprese manifatturiere italiane. Questa iniziativa mira a facilitare l’ingresso e l’espansione delle aziende sui mercati esteri, grazie al sostegno per l’acquisizione di soluzioni digitali avanzate per l’export.
Chi sono i soggetti beneficiari?
Micro e Piccole imprese manifatturiere in possesso dei seguenti requisiti:
- hanno meno di 50 dipendenti e fatturato annuo o totale di bilancio non superiore a euro 10.000.000;
- hanno avviato, da almeno un anno, la fatturazione di prodotti commerciali;
- hanno sede legale o sede operativa e stabilimento produttivo in Italia;
- operano nel settore manifatturiero, codice ATECO primario C;
- sono in stato di attività e risultano iscritte al Registro delle Imprese;
- non sono sottoposte a procedura concorsuale e non si trovano in stato di fallimento, di liquidazione anche volontaria, o in qualsiasi altra situazione equivalente ai sensi della normativa vigente;
- sono iscritte presso INPS o INAIL e hanno una posizione contributiva regolare;
- non hanno ricevuto né richiesto, per le spese oggetto del contributo, altri contributi pubblici;
- non sono destinatarie di sanzioni interdittive ai sensi dell’articolo 9, comma 2, del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231;
- non risultano iscritte nell’elenco dei Fornitori di soluzioni digitali.
Vuoi sapere quali sono i progetti ammissibili?
Sono ammissibili esclusivamente titoli di spesa in formato elettronico emessi, in data successiva alla presentazione della domanda di contributo, da fornitori inseriti nell’elenco.
Quando presentare la domanda?
Le domande potranno essere presentate a partire dalle ore 10.00 del giorno 13 febbraio 2024 fino alle ore 10.00 del giorno 12 aprile 2024 esclusivamente a mezzo della piattaforma informatica messa a disposizione sul sito internet di Invitalia sezione “Bonus Export Digitale Plus”.
A seguito della presentazione della domanda di accesso alle agevolazioni, all’impresa richiedente viene comunicato il Codice unico di progetto (CUP), che deve essere riportato su ciascun giustificativo di spesa e titolo di pagamento connessi al programma di investimento agevolato.
La procedura di valutazione è a sportello.
Invitalia, tenuto conto delle risorse disponibili, può chiudere lo sportello per la presentazione delle domande in anticipo rispetto al termine ultimo.
Solo in fase di richiesta di erogazione di contributi l’impresa dovrà fornire:
- Fatture, esclusivamente in formato elettronico, relative alle spese sostenute;
- Copia dell’estratto del conto corrente dal quale sia possibile riscontrare l’evidenza dei pagamenti;
- Contabili di pagamento;
- Relazione sulle spese sostenute e sui risultati raggiunti nell’ambito dell’internazionalizzazione d’impresa per mezzo del contributo concesso da Invitalia.
A quanto ammonta l'agevolazione bando export digitale plus
L’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto così delineato:
- Alle pmi per un importo pari a euro 10.000, a fronte di spese ammesse di importo non inferiore, al netto dell’IVA, ad euro 12.500. Non sono erogabili contributi a fronte di spese ammesse inferiori a euro 12.500;
- Alle reti soggetto e ai consorzi, costituiti da almeno cinque imprese, per un importo pari a euro 22.500, a fronte di spese ammesse di importo non inferiore, al netto dell’IVA, ad euro 25.000. Non sono erogabili contributi a fronte di spese ammesse inferiori a euro 25.000.
Per le imprese dei comuni di Emilia-Romagna, Marche e Toscana alluvionati – maggio 2023- è prevista una riserva pari a 3 milioni di euro.
Per le imprese dei territori della Toscana a partire dal 2 Novembre 2023, è stato predisposto un ulteriore fondo dedicato di 1,5 milioni di euro.
Cumulabilità
Applicazione del Regolamento de Minimis. Divieto di cumulo sulle stesse spese oggetto di agevolazione.
Fornitori bando export digitale plus
I fornitori abilitati sono quelli inseriti all’interno dell’elenco dei fornitori di soluzioni digitali per l’export istituito ai sensi dell’Autorizzazione del Direttore Generale n. 20/21. Devono, inoltre, versare in una condizione di terzietà rispetto all’impresa beneficiaria.
Chi può presentare domanda di iscrizione all'elenco dei fornitori?
Possono presentare domanda di iscrizione all’elenco le imprese che, alla data di presentazione della domanda, siano in possesso dei seguenti requisiti:
- Sono costituite in forma societaria;
- Sono iscritte al Registro delle Imprese e sono in stato di attività;
- Non sono in stato di scioglimento o liquidazione e non sono sottoposte a procedure concorsuali diverse dal concordato preventivo con continuità e ad accordi di ristrutturazione del debito;
- Hanno sede legale o operativa nell’Unione Europea;
- Hanno realizzato nei tre anni precedenti alla data di presentazione della domanda servizi o prestazioni relativi ad una o più delle spese ammissibili per un ammontare pari ad almeno 200.000 euro;
- Svolgono un’attività coerente con le finalità del Bando, come riscontrabile dall’oggetto sociale previsto da statuto o atto costitutivo;
- Sono operatori economici ammessi ai sensi dell’art. 45 del decreto-legislativo n. 50/2016 non ricadenti nelle cause di esclusione previste dall’art. 80 del decreto-legislativo n. 50/2016.
Quando presentare la domanda di iscrizione all'elenco
Le domande per l’iscrizione all’elenco dovranno essere inviate esclusivamente tramite la piattaforma informatica dedicata disponibile nell’apposita area riservata dalle ore 10:00 del 13 febbraio 2024 alle ore 17:00 del 30 settembre 2024.
La domanda di iscrizione all’elenco è riservata al rappresentante legale della società fornitrice come risultante dal Registro delle Imprese.
È possibile presentare un’unica richiesta di iscrizione all’elenco.
Lo Studio rimane a disposizione per eventualità attività di supporto e orientamento.
A cura di Simone Vincenzi