La scelta dell’avvocato più idoneo per affrontare un contenzioso o una causa legale rappresenta una decisione importante che deve essere effettuata con consapevolezza, dopo aver valutato diversi fattori.

Spesso le critiche rivolte ad un professionista, accusato di aver fornito un’assistenza professionale inadeguata o in alcuni casi di aver commesso errori che hanno comportato conseguenze significative, si rivelano infondate. Infatti, il cliente che sceglie il professionista senza la dovuta attenzione, può incorrere nella c.d. “culpa in eligendo”, ovvero la responsabilità per non aver effettuato una scelta ponderata.

Il primo errore da evitare è dunque quello di affidarsi al caso o alle proprie conoscenze personali. Chi lamenta danni derivanti dall’operato di un legale, deve tener presente che il professionista non è vincolato a un obbligo di risultato, bensì ha l’obbligo di svolgere diligentemente la propria attività. Pertanto, affermazioni quali “se perdi la causa non ti pago” o “se perdi la causa ti pago meno” non trovano giustificazione giuridica.

Un avvocato competente ed esperto può determinare l’esito favorevole o sfavorevole della causa. Di seguito si riportano quindi i principali elementi da considerare per una scelta consapevole e strategica.

Criteri per la selezione dell'avvocato

1. Specializzazione

Per prima cosa occorre valutare la materia oggetto della controversia: il diritto si suddivide in molteplici settori, ciascuno dei quali richiede competenze specifiche e aggiornate. Oltre alla specializzazione, è importante che l’avvocato possieda un approccio pragmatico e sia in grado di fornire sia una valutazione realistica in merito alla convenienza economica di intraprendere una causa, rispetto ad una eventuale transazione; sia un’analisi delle possibilità di successo.

Ad esempio, se l’azienda deve affrontare una causa in ambito lavorativo, è preferibile rivolgersi ad un avvocato esperto in diritto del lavoro (cosiddetto giuslavorista), in caso di controversie con il fisco occorre avvalersi di un avvocato “tributarista”, mentre nelle liti tra soci è opportuno affidarsi ad un esperto di diritto societario. In ambito penale esistono ulteriori specializzazioni: ad esempio vi sono avvocati specializzati nel “diritto penale tributario”, altri specializzati nel “diritto penale ambientale”, altri ancora nel diritto penale fallimentare.

2. Esperienza

L’esperienza dell’avvocato nel trattare casi analoghi è un indicatore fondamentale della sua capacità di gestire il contenzioso. È consigliabile informarsi sul numero di procedimenti simili trattati ,sul tasso di successo ottenuto e sull’approccio strategico adottato.

A tal proposito, utile può essere il consiglio del proprio commercialista o di altri imprenditori che hanno affrontato problematiche simili. Nella nostra rete professionale, costruita nel corso di decenni, abbiamo  relazioni e disponibilità di numerosi legali specializzati in molteplici settori che possiamo suggerire per la migliore assistenza del cliente. E’ tuttavia fondamentale chiarire sin da subito, sia al cliente sia al professionista, che la responsabilità della scelta e dell’esito della causa rimane in capo all’imprenditore.

3. Reputazione

La reputazione dell’avvocato fornisce informazioni preziose sulla sua professionalità e sull’efficacia nel rappresentare i clienti. Recensioni, testimonianze e referenze possono offrire spunti utili. Occorre comunque considerare che le recensioni negative tendono ad essere più numerose di quelle positive, poiché i clienti insoddisfatti sono generalmente più inclini a lasciare un commento.

4. Risorse e supporto

È opportuno verificare se l’avvocato opera in uno studio organizzato e dotato di personale e risorse sufficienti a supportarlo nella gestione del caso. Uno studio ben strutturato è in grado di affrontare con efficienza anche contenziosi complessi e articolati.

5. Costo

I costi legali possono variare significativamente. È importante ottenere un preventivo chiaro e dettagliato, che permetta all’imprenditore di comprendere la struttura dei compensi e valutare se l’onorario è anche commisurato al valore del contenzioso. Peraltro, il rilascio di un preventivo è obbligatorio per legge. Da non trascurare inoltre la necessità che il preventivo indichi la suddivisione dei compensi per i diversi gradi di giudizio (primo grado, appello, cassazione).

6. Comunicazione

La comunicazione tra l’azienda e l’avvocato deve essere chiara ed efficace. Un buon avvocato deve essere disponibile, rispondere tempestivamente alle domande e mantenere aggiornato il cliente sullo stato del contenzioso.

Altri suggerimenti utili per la selezione dell'avvocato

1. Verificare le credenziali

È essenziale assicurarsi che l’avvocato sia regolarmente iscritto all’albo professionale e che possieda le abilitazioni necessarie per esercitare la professione.

2. Considerare la strategia legale

Prima di conferire l’incarico, è utile chiedere all’avvocato di spiegare la strategia difensiva che intende adottare per il caso e valutare se questa è in linea con le aspettative e gli obiettivi dell’azienda. Consigliabile richiedere anche una breve nota scritta di ciò, per avere così una traccia della linea di azione concordata.

Conclusione

La scelta dell’avvocato giusto per il contenzioso aziendale richiede tempo e attenzione. Considerare criteri oggettivi come specializzazione, esperienza, reputazione, organizzazione dello studio, costi e qualità della comunicazione, insieme ai suggerimenti pratici, può aiutare le aziende a fare una scelta informata e strategica. Con il giusto avvocato al proprio fianco, le aziende possono affrontare le sfide legali con maggiore sicurezza e fiducia.

A cura di Egidio Veronesi