La dichiarazione IVA è un adempimento fiscale cruciale per molte imprese e professionisti italiani.
Ogni anno, infatti, i soggetti obbligati sono chiamati a fare i conti con la propria posizione fiscale in merito alle operazioni in IVA compiute nell’anno precedente: ciò rappresenta un’occasione per verificare e ottimizzare la propria situazione tributaria in ambito di imposte indirette.
Soggetti obbligati
Sono obbligati a presentare la Dichiarazione IVA 2025 tutti i titolari di partita IVA, ad eccezione di alcuni soggetti esonerati, quali:
- Contribuenti in Regime Forfettario;
- Chi non ha effettuato operazioni IVA nell’anno di riferimento;
- Enti non commerciali, con specifici requisiti;
- Chi applica regimi di esenzione IVA, come certe operazioni sanitarie, educative, assicurative;
- Agricoltori con Regime Speciale IVA;
- Imprese in Liquidazione o Fallimento;
- Piccole Imprese con ricavi sotto soglie specifiche.
Scadenze
La scadenza generale per la presentazione della dichiarazione IVA 2025 è il 30 aprile 2025.
Il 28 febbraio 2025 è la scadenza per i contribuenti che vogliono evitare l’invio della comunicazione LIPE del 4° trimestre 2024, includendo il Quadro VP nella dichiarazione.
Credito IVA e visto di conformità
Se il contribuente ha versato più IVA sugli acquisti di beni o servizi inerenti alla propria attività, rispetto a quella incassata sulle vendite, la dichiarazione IVA chiuderà a credito. I soggetti che presentano il modello IVA 2025 a credito possono:
- richiederlo a rimborso, al sussistere di specifici requisiti e comunque in caso di cessazione dell’attività;
- utilizzarlo in detrazione nelle liquidazioni periodiche del 2025;
- utilizzarlo nel 2025 in compensazione tramite il modello F24 per il pagamento di tributi o contributi. Per importi fino a € 5.000 annui, può essere effettuata già a partire dall’1.1.2025. Per importi invece superiori a € 5.000 annui, la compensazione richiede la presentazione della dichiarazione annuale e può essere effettuata dal decimo giorno successivo a quello di presentazione della stessa. In questo caso è necessario in generale il rilascio del visto di conformità da parte di un soggetto abilitato, salvo eccezioni.
Le predette alternative possono coesistere. Il credito può, infatti, essere in parte destinato alla compensazione (o detrazione); in parte richiesto a rimborso.
Visto di conformità ed esonero
Il visto di conformità è un’attestazione rilasciata da un professionista abilitato (come il commercialista), che certifica che i dati contenuti nella dichiarazione fiscale sono corretti e conformi alla normativa fiscale vigente.
Con il c.d. “Decreto Semplificazioni adempimenti tributari”, il Legislatore ha aumentato da € 50.000 a € 70.000 annui la soglia al di sotto della quale non è richiesto il visto di conformità per l’utilizzo in compensazione o richiesta di rimborso del credito IVA a favore dei soggetti ISA che possono usufruire dei benefici premiali collegati al punteggio di affidabilità ottenuto. In particolare, è previsto:
- l’esonero del visto di conformità per un importo fino a € 70.000 annui, per i soggetti ISA che hanno conseguito un punteggio almeno pari a 9 per il 2023 o media 2022-2023;
- l’esonero del visto di conformità per un importo fino a € 50.000 annui, per i soggetti ISA che hanno conseguito un punteggio inferiore a 9 ma almeno pari a 8 per il 2023 o 8,5 di media 2022-2023.
Con ultima nota delle FAQ dell’Agenzia delle entrate dello scorso 24.02.2025, viene confermato l’esonero dal visto di conformità spettante ai soggetti che hanno aderito al Concordato preventivo Biennale (CPB) 2024-2025 già da quest’anno. Questi contribuenti potranno quindi utilizzare il credito IVA 2024 in compensazione nel modello F24 o richiedere il rimborso del credito IVA 2024, per un importo fino a € 70.000 senza la necessità di presentare la Dichiarazione IVA 2025 con il visto di conformità.
A cura di Elisa Ghelfi
Altri articoli in questa categoria:







