Questa settimana intervista a Cristina Vicenzi.

Iscritta all’Ordine dei Dottori Commercialisti di Modena e nel Registro dei Revisori Legali, ha maturato un’esperienza ventennale nel campo della consulenza alle imprese. Si occupa di redazione ed analisi di bilancio, dichiarazione e pianificazione fiscale, operazioni straordinarie.

La parola d’ordine, ormai in tutti i settori, è: cambiamento. A tuo avviso, qual è stato il più grande cambiamento che hanno dovuto affrontare gli Studi di commercialisti?

Quello culturale, che passa tramite la consapevolezza che se cambia il contesto economico, sociale e tecnologico bisogna essere in grado di mutare con esso, velocemente, e in un certo senso anticiparlo.

Stiamo vivendo in un periodo storico dove viene posta molta attenzione su tematiche quali la parità di genere, ESG, intelligenza artificiale. Come credi che stia rispondendo lo Studio M&W davanti a queste nuove sfide?

Con attenzione e impegno. Certo, sono sfide complesse che riprendono quel cambiamento culturale di cui parlavamo e che ci portano al concetto di miglioramento continuo.

Penso ad esempio alla parità di genere, che oltre all’aspetto retributivo riguarda temi come le mansioni ricoperte, la possibilità di crescita, la fiducia e la visibilità accordata. Tutti aspetti che in M&W abbiamo cercato di regolamentare per assicurare trasparenza e parità di trattamento, ma sui quali è necessario uno sforzo continuo anche per mettere a fuoco abitudini, espressioni o atteggiamenti sbagliati in un mondo, quello degli studi professionali, in cui tradizionalmente il genere femminile ha svolto un ruolo ausiliario e secondario.

Pensando alle tematiche ESG, invece, che non possono di certo essere trascurate, o all’intelligenza artificiale, direi che M&W ha colto che oltre ad essere una sfida rappresentano un’importante opportunità di crescita.

A proposito di intelligenza artificiale, a tuo avviso quanto darà e quanto toglierà agli Studi di professionisti, commercialisti?

Credo che darà più di quanto toglierà. La tematica dell’intelligenza artificiale può suscitare perplessità o diffidenza.

Tuttavia, applicata agli Studi professionali, dei commercialisti in particolare, penso che potrà essere utilissima: potrà, infatti,  svolgere mansioni ripetitive liberando risorse all’interno dello studio che potranno essere indirizzate per fornire ai clienti servizi a più alto contenuto professionale.

La professione del commercialista tende ad attrarre sempre meno le nuove generazioni. Colpa di una narrazione sbagliata della professione o incapacità degli studi di rendersi attrattivi ai nuovi talenti?

Direi entrambe. Se l’intraprendere la professione del commercialista è visto come un percorso lungo e difficile, con una crescita lenta e incerta è proprio perché gli studi tradizionali non riescono a dare e a progettare prospettive chiare, trasparenti, correttamente retribuite e con un percorso carrierale a lungo termine.

Come vedi il futuro degli Studi di commercialisti?

Penso che per il futuro la parola chiave sia: aggregazione.

Questo perché aggregandosi è possibile disporre delle risorse necessarie per affrontare le tante sfide provenienti dall’esterno ,viste come occasione e opportunità di crescita, oltre alla possibilità di fornire servizi specializzati e diversificati.

Concludiamo con la domanda che non può mancare: perché un privato o un’azienda dovrebbe scegliere lo Studio M&W?

Per le ragioni spiegate sopra: per la volontà di fornire ai nostri clienti un servizio qualificato e specializzato, che sia attento alle loro esigenze e che li sappia indirizzare individuando le migliori soluzioni possibili in un conteso complesso e mutevole.

Intervista a cura di Rebecca Molinari