L’Unione Europea ha un grande progetto volto a garantire la transizione verso un’economia più sostenibile dal punto di vista ambientale e sociale.

A tal proposito, è stata definita una nuova strategia di crescita denominata Green Deal (2019) che

“Mira a trasformare l’Unione in un’economia moderna, efficiente sotto il profilo delle risorse e competitiva con l’obiettivo ultimo di conseguire la neutralità climatica entro il 2050”.

Per questo motivo a partire dal 2025, aumenterà gradualmente la platea di imprese che dovrà rendicontare l’impatto ambientale, sociale ed economico della propria attività utilizzando criteri uniformi. Un settore particolarmente interessato a queste informazioni è il sistema bancario, che considera anche i temi della sostenibilità nelle sue valutazioni.

Sostenibilità: cosa si intende?

È importante definire il concetto di sostenibilità, perché questo permette di comprendere le motivazioni di questa nuova prospettiva economica globale. La sostenibilità è l’elemento centrale attorno al quale ruota lo sviluppo futuro delle comunità e delle imprese e viene definita come una

“Condizione di uno sviluppo in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri”.

In questo contesto, lo sviluppo globale oggi ha raggiunto e ha generato diversi effetti collaterali quali, sul piano ambientale, il surriscaldamento del pianeta ma anche differenze sociali significative che incideranno sulle generazioni future.

Articolo 2428 del Codice Civile

Secondo l’articolo 2428 del Codice Civile, la relazione sulla gestione deve includere indicatori finanziari e, se rilevanti per l’attività dell’impresa, anche indicatori non finanziari, comprese informazioni riguardanti l’ambiente e il personale.

Negli anni, questa relazione ha richiesto informazioni al di là dei soli dati finanziari. Attualmente, la terminologia “indicatori non finanziari” è considerata superata, e si fa riferimento alla normativa che li identifica più appropriatamente come indicatori di sostenibilità. Questa differenza terminologica è significativa, poiché gli indicatori di sostenibilità possono avere un impatto notevole sulle performance finanziarie di un’azienda. Ad esempio, restrizioni ambientali potrebbero limitare la capacità di generare ricavi e flussi di cassa necessari per il rimborso dei debiti. Inoltre, la mancata conformità ai cambiamenti sociali potrebbe rendere difficile reperire risorse necessarie per l’attività aziendale.

Le imprese, anche di piccole e medie dimensioni, dovrebbero considerare la pubblicazione di informazioni volontarie riguardanti temi ambientali, sociali e di governance.

Fattori ambientali e sostenibili

I fattori ambientali e sostenibili devono essere considerati come potenziali rischi o opportunità che le imprese devono monitorare attentamente. La continuità aziendale nel medio e lungo termine dipende dalla capacità di considerare nuovi rischi prima non ritenuti rilevanti. Un’impresa che non monitora adeguatamente i rischi legati ai temi sociali e ambientali potrebbe incontrare difficoltà nel soddisfare le esigenze di tutte quelle figure che cooperano e collaborano inclusi, ad esempio, i consumatori sensibili agli impatti ambientali e sociali.

Sarà quindi necessario:

  • Riorientare i flussi di capitali verso investimenti sostenibili al fine di realizzare una crescita sostenibile e inclusiva;
  • Gestire i rischi finanziari derivati dai cambiamenti climatici, l’esaurimento delle risorse, il degrado ambientale e le questioni sociali;
  • Promuovere la trasparenza e la visione a lungo termine nelle attività economico-finanziarie.

Il percorso verso la gestione sostenibile non è facile, ma con il giusto supporto, le imprese hanno l’opportunità di trasformare tali rischi in opportunità. L’analisi dei principali temi della sostenibilità mira a fornire una guida utile per affrontare questa nuova e stimolante sfida.

A cura di Chiara Marsili