Online il nuovo portale per la ricerca delle agevolazioni

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy lancia il nuovo portale online su incentivi ed agevolazioni.

Con una nuova veste grafica e un potenziamento degli strumenti di ricerca attraverso l’assistente digitale, è online la nuova versione del portale incentivi.gov.it.

A darne notizia con un comunicato venerdì scorso, 1° dicembre del 2023, è stato il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) sottolineando in particolare come ora sia ancora più semplice e intuitivo trovare incentivi e agevolazioni della Pubblica Amministrazione.

Obiettivo del portale

L’obiettivo è quello di diffondere la conoscenza in materia di bandi e di altri strumenti di agevolazione attivati in tutta Italia a favore delle nuove imprese, di aspiranti imprenditori, ma anche per i liberi professionisti, per le imprese già attive, per gli enti e per le istituzioni.

Il nuovo portale incentivi del Governo italiano è dotato, inoltre, di un assistente digitale che sfrutta l’Intelligenza Artificiale.

Grazie all'intelligenza artificiale...

…potrai confrontare e ricevere dei suggerimenti sulla base delle ricerche effettuate, mettere le agevolazioni che ti interessano tra i ‘preferiti’ e andarle poi a visualizzare in un’agenda.

Si suggerisce a tutte le imprese e a tutti i professionisti di monitorare costantemente il portale per verificare la presenza di misure agevolative specifiche che, per loro natura, variano costantemente e la cui praticabilità varia a seconda del progetto imprenditoriale del momento.


Investimenti in beni immateriali 4.0: prevista riduzione dal 2024

Per gli investimenti in beni immateriali 4.0, nel 2024 la misura del credito d’imposta scende dall’attuale 20% al 15%.

Entro fine anno occorre quindi effettuare le necessarie valutazioni di convenienza.

Limite massimo dei costi ammissibili invariato

Per gli investimenti in beni immateriali 4.0 effettuati, senza “prenotazione”, dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024, il credito d’imposta è riconosciuto nella misura del 15% del costo, sempre nel limite massimo di costi ammissibili pari a un milione di euro.

La medesima misura del 15% è inoltre prevista qualora i suddetti investimenti siano effettuati entro il termine “lungo” del 30 giugno 2025 a condizione che entro il 31 dicembre 2024 sia stata effettuata la c.d. “prenotazione”.

Nel 2025 la misura di tale agevolazione scenderà poi ulteriormente, essendo fissata in misura pari al 10%.

I requisiti rimango invariati

Nonostante il ridimensionamento delle aliquote, rimangono invariati i requisiti di accesso.

Come per le precedenti annualità, possono accedere alla misura agevolativa tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico, dalla dimensione e dal regime di determinazione del reddito d’impresa adottato.

Le imprese beneficiarie possono utilizzare il beneficio (credito di imposta) esclusivamente in compensazione tramite F24, in tre quote annuali di pari importo a partire dall’anno di avvenuta interconnessione degli investimenti.

Nessuna variazione per i beni materiali 4.0

Al momento, nessuna modifica è prevista per gli investimenti in beni materiali “4.0”. La misura dell’agevolazione rimane, dunque, la medesima rispetto a quella già operativa per il 2023.

L’ art.1 comma 1057-bis della L. 178/2020 dispone infatti che alle imprese che effettuano investimenti in beni strumentali nuovi indicati nell’allegato A alla L. 232/2016, a decorrere dal 1° gennaio 2023 e fino al 31 dicembre 2025*, sia riconosciuto il credito d’imposta nella misura del:

  • 20%, per investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
  • 10% per investimenti superiori a 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro;
  • 5% per la quota di investimenti superiori a 10 milioni di euro e fino al limite massimo di costi complessivamente ammissibili pari a 20 milioni di euro.
*cioè entro il 30 giugno 2026, a condizione che entro la data del 31 dicembre 2025 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione.

Per quanto riguarda gli investimenti 5.0?

In merito alle agevolazioni per le imprese che effettuano investimenti “5.0”, il Viceministro Leo, nella conferenza stampa dello scorso 16 ottobre, ha affermato che il Ministro Urso starebbe lavorando a un provvedimento specificatamente dedicato, del quale tuttavia al momento non si hanno notizie.

Infine, ricordiamo che, allo stato attuale, non è prevista alcuna agevolazione per i beni strumentali “ordinari”.

A cura di Simone Vincenzi


Agevolazioni alle Pmi per la certificazione della parità di genere

Sono stati definiti i criteri e le modalità per la concessione dei contributi alle PMI per l’ottenimento della certificazione della parità di genere.

Chi sono i soggetti beneficiari?

Beneficiarie delle agevolazioni sono le PMI attive iscritte nel Registro delle imprese.

Sono previste 2 linee di agevolazioni:

  1. per l’assistenza tecnica e accompagnamento è prevista l’assegnazione di un contributo fino a 2.500 euro sotto forma di servizi (supporto all’utilizzo dei tools informativi, azioni di affiancamento erogate da esperti appositamente selezionati per l’implementazione del Sistema di gestione per la parità di genere, per il monitoraggio degli indicatori di performance e la definizione degli obiettivi strategici e per la pre-verifica della conformità del Sistema di Gestione). Tali servizi sono finalizzati a trasferire alle imprese beneficiarie competenze specialistiche e strategiche per la certificazione della parità di genere.
  2. per il rilascio della certificazione è prevista l’assegnazione di contributi fino a 12.500 euro per impresa, in relazione alla dimensione, sotto forma di servizi di certificazione della parità di genere erogati dagli Organismi di certificazione iscritti nell’apposito Elenco.

Come verranno concessi i contributi?

I contributi verranno concessi con procedura valutativa con procedimento a sportello, in base all’ordine cronologico di presentazione della domanda a partire

dalle ore 10:00 del 6 dicembre 2023 alle ore 16:00 del 28 marzo 2024

salvo un anticipato esaurimento delle risorse disponibili, attraverso il sito restart.infocamere.it (è necessario accedere alla piattaforma con SPID/CIE/CNS).

Cosa è necessario fare per accedere al contributo?

Per l’accesso ai contributi è necessario effettuare un pre-screening di autovalutazione e ottenere un esito che dimostri un adeguato grado di maturità dell’impresa sui temi inerenti alla parità di genere.
È inoltre richiesta la presentazione di un preventivo formulato da un Organismo di Certificazione presente nell’Elenco degli Organismi di certificazione aderenti.

I contributi che saranno erogati alle PMI si affiancano agli incentivi previsti dalla normativa italiana per le imprese che hanno ottenuto la certificazione della parità di genere, oltre ad essere misure premiali previste dal Codice degli appalti ed esoneri contributivi.

Documenti utili


Cambiano i criteri di concessione di prestiti e linee di credito alle imprese

I criteri di concessione di prestiti e linee di credito sono destinati a cambiare. L’attenzione si sposta sulla capacità dell’impresa di generare reddito e flusso di cassa.

Quali aspetti diventano rilevanti per la concessione dei prestiti?

Diventano rilevanti per la concessione di prestiti, anche per le micro e piccole imprese, le tematiche ESG basate sulla sostenibilità (environmental, social, governance). In sostanza aumentano le informazioni che l’impresa, a prescindere dalle dimensioni, dovrà fornire agli istituti di credito. Serve quindi un cambio culturale delle imprese e in questo sarà determinante anche il ruolo giocato dal professionista che affianca l’impresa.

A questi concetti è dedicata la pubblicazione delle Linee guida EBA-GL Lom attinenti alla concessione e al monitoraggio dei prestiti. In questa pubblicazione, infatti, si evidenzia la necessità per le imprese di fornire un’adeguata informativa economico-finanziaria, storica e prospettica.

Cosa occorre fare?

In questo contesto è opportuno che le imprese si dotino di strumenti adeguati alla propria natura e dimensione in grado di garantire un monitoraggio costante delle dinamiche aziendali attraverso l’elaborazione di bilanci infrannualibudget e business plan.

L’obiettivo è quello di rafforzare il rapporto banca-impresa, migliorando l’accesso al credito e relativo costo.

La crescita, sia quantitativa che qualitativa, di tali informazioni può essere favorita dal supporto dei commercialisti, che possono agevolare il necessario cambiamento culturale per affrontando il tema con maggiore consapevolezza, soprattutto nell’ambito della pianificazione economico-finanziaria.

Operativamente parlando

Operativamente, è opportuno riclassificare i bilanci storici e predisporre documenti contabili infrannuali e prospettici, ponendo l’attenzione su una stima realistica e sostenibile del reddito e del flusso di cassa, strettamente collegato alla capacità dell’impresa di far fronte ai propri impegni.

Alcune degli indicatori da monitorare:

  • variazione del fatturato;
  • EBIT;
  • EBITDA;
  • capitale circolante netto (CCN);
  • PFN/EBITDA;
  • DSCR (capacità di utilizzare il proprio reddito operativo per ripagare il debito), che in ambito bancario viene considerato adeguato con valori pari o superiori a 1,1;
  • interest coverage ratio (che assume particolare rilievo nell’attuale contesto di aumento dei tassi di interesse).

Inoltre, gli istituti di credito, al fine di rilevare una possibile perdita di equilibrio economico-finanziario, solitamente verificano la presenza di:

  • debiti scaduti nei confronti dei dipendenti e/o tributari e previdenziali;
  • una significativa diminuzione di cash flow futuri;
  • un rapporto PFN/EBITDA superiore a 6;
  • ultimi due bilanci in perdita;
  • riduzione del fatturato superiore al 30% rispetto all’esercizio precedente;
  • riduzione del patrimonio netto superiore al 50% rispetto all’esercizio precedente.

In generale...

…gli enti e i creditori dovrebbero richiedere all’impresa una documentazione affidabile che contenga proiezioni realistiche sulla sua capacità di restare solvibile. In tal senso si possono utilizzare informazioni reperite presso consulenti fiscali, revisori dei conti e altri esperti.


Comunicazione dati investimenti 4.0 2022 entro il 30 novembre

L'adempimento non costituisce condizione di accesso all'agevolazione

Entro il 30 novembre – cioè entro la data di presentazione della dichiarazione dei redditi – occorre inviare al Ministero delle Imprese e del Made in Italy la comunicazione dei dati e delle informazioni rilevanti riguardanti il credito d’imposta per gli investimenti 4.0.

Come procedere con l'invio del modello di comunicazione?

Il modello di comunicazione, firmato digitalmente dal legale rappresentante dell’impresa, deve essere trasmesso in formato elettronico tramite PEC all’indirizzo:  benistrumentali4.0@pec.mise.gov.it secondo lo schema disponibile on line nel sito ministeriale. 

In caso di problemi tecnici, come chiarito sul sito ministeriale, il modello può essere inviato direttamente alla PEC della Direzione: dgpiipmi.dg@pec.mise.gov.it

Questa comunicazione non costituisce presupposto per fruire dell’agevolazione.

Lo stesso Ministero, nel comunicato del 20 maggio 2020, ha infatti affermato che:

Tale comunicazione, si precisa, è funzionale esclusivamente all’acquisizione da parte del Ministero dello Sviluppo Economico delle informazioni necessarie per valutare l’andamento, la diffusione e l’efficacia delle misure agevolative. Essa, pertanto, non costituisce condizione preventiva di accesso ai benefici e neanche, in caso di eventuale mancato invio, causa di diniego del diritto alle agevolazioni spettanti”.

Comunicazione anche per i crediti R&S&I e formazione 4.0

Analoghe comunicazioni sono poi previste per il credito ricerca, sviluppo e innovazione (art. 1 commi 200 ss. della L. 160/2019) e per il credito formazione 4.0 (art. 1 commi da 46 a 56 della L. 205/2017).

Anche per tali agevolazioni la comunicazione non costituisce presupposto per la disciplina agevolativa.

Come procedere con l'invio del modello di comunicazione?

Con riferimento al credito d’imposta per gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo, attività di innovazione tecnologica e attività di design e ideazione estetica, il modello di comunicazione, firmato digitalmente dal legale rappresentante dell’impresa, va trasmesso in formato elettronico tramite PEC all’indirizzo cirsid@pec.mise.gov.it secondo gli schemi disponibili on line sul sito del Ministero.

In caso di problemi tecnici, come specificato sul sito ministeriale, il modello può essere inviato direttamente alla PEC della Direzione: dgpiipmi.dg@pec.mise.gov.it

Infine, per quanto riguarda il credito d’imposta per le spese di formazione 4.0, il modello di comunicazione, firmato digitalmente dal legale rappresentante dell’impresa, va trasmesso in formato elettronico tramite PEC all’indirizzo: formazione4.0@pec.mise.gov.it

In caso di problemi tecnici  inviare il modello di comunicazione alla PEC della Direzione: dgpiipmi.dg@pec.mise.gov.it secondo gli schemi disponibili on line sul sito del Ministero.


Eventi atmosferici luglio 2023: rimborsi

A titolo informativo comunichiamo che a breve apriranno le procedure per i rimborsi – fino a 5mila euro per i privati e 20mila euro per le imprese – destinati ai cittadini e alle aziende che, dal 22 al 27 luglio scorsi, sono stati danneggiati dall’ondata di maltempo. Nello specifico si fa riferimento ai seguenti fenomeni atmosferici:

  • inondazione;
  • frana;
  • tromba d’aria;
  • grandine;
  • vento di burrasca.

Quando presentare la domanda?

Fino al 15 dicembre è possibile presentare le domande direttamente al Comune di residenza.

Clicca qui  per scaricare i moduli necessari alla presentazione della domanda.

Le richieste verranno poi trasmesse dal Comune alla Protezione civile nazionale per lo stanziamento. Quelli che verranno assegnati saranno i primi rimborsi, a cui potrà seguire una seconda tranche di indennizzi in caso di stanziamento di ulteriori risorse da parte dello Stato.

Quali le spese ammissibili al rimborso?

Tra le spese ammissibili al rimborso ci sono:

  • quelle relative agli interventi e al ripristino dei danni alle parti strutturali e non strutturali (es. pulizia e rimozione fango/detriti, finiture interne ed esterne, impianti ecc.)
  • quelle relative alla sostituzione e al ripristino dei beni mobili (es. arredi ed elettrodomestici presenti nell’abitazione, impianti, macchinari, attrezzature, scorte di materie prime, semilavorati e prodotti finiti riguardanti l’attività aziendale).

Tra le spese ammissibili non rientrano i danni alle automobili.

Tutti gli interventi dovranno essere conclusi entro il 31 dicembre 2024, pena la perdita del contributo.

La procedura

La domanda può essere:

  • consegnata a mano all’Ufficio Protocollo;
  • spedita con raccomandata a/r;
  • inviata tramite PEC all’indirizzo PEC dell’Amministrazione Comunale.

Alla domanda sottoscritta dal richiedente deve essere sempre allegata copia di un suo documento in corso di validità.

Entro 40 giorni dalla scadenza del termine per la presentazione delle domande di contributo, fissata per il 15 dicembre 2023, il Comune dovrà concludere l’istruttoria, con controlli a campione per verificare la veridicità delle dichiarazioni rese dagli interessati.

Entro il 31 gennaio 2024, quindi, gli Enti locali dovranno inviare gli elenchi riepilogativi delle istanze ammissibili a contributo all’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la Protezione Civile.

L’ammontare del fabbisogno finanziario risultante dagli elenchi riepilogativi sarà comunicato al Dipartimento nazionale della Protezione Civile, ai fini del necessario stanziamento finanziario. Avvenuta l’assegnazione dei fondi, l’Agenzia provvederà entro 30 giorni a ripartire e assegnare le risorse ai singoli Comuni, per la successiva concessione e liquidazione dei contributi a chi ne ha diritto.

M&W Associati


Bando amianto 2023- incentivi alle imprese

Incentivi alle imprese per la rimozione e lo smaltimento di manufatti contenenti amianto

La Regione Emilia-Romagna ha emanato un nuovo bando rivolto alle imprese operanti nel territorio regionale, al fine di incentivare la rimozione e lo smaltimento dell’amianto dagli immobili in cui svolgono la loro attività.

Soggetti beneficiari

Micro, piccole e medie imprese e le grandi imprese, con sede legale o unità locale nel territorio della Regione Emilia-Romagna.

Quali le spese ammissibili?

Sono finanziabili i progetti relativi alla rimozione e smaltimento di manufatti contenenti amianto, presenti in immobili in cui si svolgono attività produttive, terziarie e commerciali dell’impresa richiedente, sede di lavoro per i soggetti addetti a tali attività.

L’intervento dovrà avere un costo complessivo ammissibile di almeno € 15.000,00 per le spese di rimozione e smaltimento dell’amianto. Sono esclusi i costi di ricostruzione.

Sono considerati ammissibili gli interventi avviati dopo la data di prenotazione on-line.

Sono esclusi gli interventi finalizzati al mero adeguamento alle norme esistenti.

Agevolazione

Il contributo in conto capitale in percentuale sul costo ammissibile dell’intervento è determinato dalla dimensione dell’ impresa secondo i seguenti parametri:

  • PMI 50%
  • Grandi imprese 35%
  • Importo massimo contributo € 150.000,00

L’importo del contributo, definito secondo le percentuali sopra riportate, per il 50% è a fondo perduto.

Criterio di proprietà e definizione della graduatoria

Criteri di priorità:

  • Vicinanza dell’edificio da bonificare inferiore a 800 metri in linea d’aria, da recettori sensibili quali scuole o ospedali;
  • Contestuale installazione di impianto fotovoltaico. L’impianto fotovoltaico dovrà essere installato presso la medesima unità locale, l’area produttiva, commerciale o artigianale di cui fa parte l’edificio da bonificare e dovrà essere installato dopo la data di presentazione della prenotazione on-line.

Presentazione delle domande

La presentazione della domanda di contributo si articolerà in due fasi:

  • Fase 1: prenotazione online del contributo – dalle ore 10.00 del 22 novembre 2023 alle ore 16.00 del 28 novembre 2023;
  • Fase 2: completamento domanda di contributo – dalle ore 10:00 del 10 gennaio 2024 alle ore 16:00 del 05 aprile 2024. Qui potranno accedervi unicamente le imprese che, sulla base dei criteri di priorità, dell’ordine cronologico di arrivo, si troveranno in posizione utile per accedere al contributo.

M&W Associati


Da sapere: Decreto mille proroghe e riversamento bonus ricerca e sviluppo

Per investimenti in beni 4.0 tempo fino al 30 novembre per ultimarli

Il decreto mille proroghe fissa al 30 novembre 2023 il termine per ultimare gli investimenti in beni “ordinari” e beni materiali “4.0” prenotati nel 2022.

Le scadenze

Le scadenze per l’effettuazione degli investimenti prenotati nel 2022 con acconto del 20% per poter beneficiare delle aliquote previste dalla normativa 2022 sono le seguenti:

  • Beni ordinari entro il 30/11/2023
  • Beni materiali 4.0 entro il 30/11/2023
  • Beni immateriali 4.0 entro 30/06/2023

L’agevolazione relativa agli investimenti in beni materiali e immateriali “ordinari” e in beni materiali “4.0” prenotati nel 2022, ma effettuati entro il 30 novembre 2023, deve essere indicata nel modello Redditi 2023.

Per quanto riguarda il modello redditi 2023 si prevede che, ai fini del monitoraggio PNRR, per poter misurare il raggiungimento da parte dell’Italia degli obiettivi previsti nel piano, vadano indicati anche i dati degli investimenti effettuati entro il 30 novembre 2023 per i quali entro il 31 dicembre 2022 si sia proceduto alla “prenotazione”, anche se non compresi nel periodo d’imposta di riferimento della presente dichiarazione.

Altra proroga per il versamento bonus ricerca e sviluppo

Entro il 30 novembre 2023, i contribuenti che hanno indebitamente fruito dei crediti d’imposta per ricerca e sviluppo possono regolarizzare la propria posizione riversando il credito utilizzato senza applicazione di sanzioni e interessi.

Viste le diverse contestazioni dell’Agenzia e i numerosi dubbi interpretativi, le imprese si trovano nella situazione di valutare la possibilità di ricorrere a questa procedura di restituzione, anche nei casi in cui ritengano di non aver fatto un uso indebito dei crediti.

Pertanto, con la bozza del Dl. fiscale approvato il 16 ottobre, il termine di presentazione della domanda di accesso alla procedura di riversamento viene posticipato dal 30 novembre 2023 al 30 giugno 2024. Il termine di pagamento delle somme o della prima rata viene, invece, posticipato dal 16 dicembre 2023 al 16 dicembre 2024.

Tuttavia, si attendono ulteriori chiarimenti circa la possibilità di certificare i crediti in oggetto e mettersi al riparo da eventuali contestazioni (l’albo dei certificatori partirà dal 1° gennaio 2024). Le certificazioni possono essere richieste a condizione che le violazioni relative all’utilizzo dei crediti d’imposta non siano già state contestate con verbale.

A cura di Simone Vincenzi


Sabatini 2023-2024: novità

La Nuova Sabatini 2023 è stata confermata anche per il 2024 con ulteriori fondi. Questa misura permette di accedere a contributi per l’acquisto, attraverso finanziamento o leasing, di nuovi macchinari, impianti e attrezzature. Inoltre, a partire dal 2023, è stata introdotta la nuova categoria green della Sabatini.

Per il 2024, grazie alle modifiche apportate dalla Legge di Bilancio, il contributo sarà erogato in un’unica tranche alle imprese richiedenti.

Che cos’è la Nuova Sabatini?

La Nuova Sabatini è un’iniziativa promossa dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (ex MISE) con l’obiettivo di agevolare l’accesso al credito. Questa misura offre sostegno finanziario per l’acquisto o il noleggio di macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali per la produzione e hardware, inclusi software e tecnologie digitali.

Quali sono le novità?

  • Nuova Sabatini green: Questa categoria prevede un contributo per le PMI che investono in macchinari, impianti nuovi e attrezzature nuove di fabbrica a uso produttivo, a basso impatto ambientale. Questi macchinari devono essere utilizzati per migliorare l’ecosostenibilità dei prodotti e dei processi produttivi. Questo incentivo è valido per le domande presentate dal 1° gennaio 2023.
  • Nuova Sabatini Sud: Questa linea di intervento offre un contributo per gli investimenti realizzati dalle micro e piccole imprese nelle regioni del Mezzogiorno, tra cui Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Il Ministero deve ancora definire le istruzioni specifiche per questa categoria.

Come funziona la Nuova Sabatini 2023-2024?

La Nuova Sabatini consente di accedere a finanziamenti e sostenere determinati tipi di investimenti. Inoltre, il Ministero dello Sviluppo Economico contribuisce finanziando una parte degli interessi sui prestiti.

Le caratteristiche dei finanziamenti sono le seguenti:

  • Possono coprire interamente l’importo dell’investimento attraverso finanziamenti bancari o leasing;
  • Sono assistiti dalla garanzia del “Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese” fino all’80% dell’ammontare del finanziamento stesso;
  • Durata del finanziamento fino a 5 anni;
  • Importo minimo 20.000 euro.

Chi sono i soggetti che possono beneficiare della Nuova Sabatini 2023 2024?

Le micro, piccole e medie imprese (PMI) che soddisfano i seguenti requisiti alla data di presentazione della domanda:

  • Regolarmente costituite e iscritte nel Registro delle imprese o nel Registro delle imprese di pesca;
  • Nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non in liquidazione volontaria o coinvolte in procedure concorsuali con finalità liquidatoria;
  • Non rientrano tra coloro che hanno ricevuto e non hanno restituito o depositato in un conto bloccato gli aiuti considerati illegali o incompatibili dalla Commissione Europea;
  • Non si trovano in condizioni tali da essere considerate imprese in difficoltà;
  • Hanno sede legale o un’unità locale in Italia.

Per micro, piccole e medie imprese si intendono le aziende con meno di 250 occupati e un fatturato annuo non superiore a 50 milioni di euro o un totale di bilancio annuo non superiore a 43 milioni di euro.

Sono ammessi ai finanziamenti della Nuova Sabatini tutti i settori produttivi, ad eccezione delle attività finanziarie e assicurative. La misura copre quindi l’agricoltura e la pesca, insieme a tutti gli altri settori produttivi.

Quali sono le spese ammissibili?

Possono beneficiare del finanziamento i beni nuovi relativi alle immobilizzazioni materiali per “impianti e macchinari”, “attrezzature industriali e commerciali” e “altri beni”. Quest’ultima categoria include le spese classificabili nell’attivo dello stato patrimoniale alle voci B.II.2, B.II.3 e B.II.4 dell’articolo 2424 del Codice Civile, secondo il principio contabile n.16 dell’OIC (Organismo italiano di contabilità), oltre a software e tecnologie digitali.

Non sono ammissibili le spese relative a:

  • Terreni e fabbricati;
  • Beni usati o rigenerati;
  • Immobilizzazioni in corso e acconti.

Gli investimenti devono rispettare i seguenti requisiti:

  • Autonomia funzionale dei beni, non consentendo il finanziamento di componenti o parti di macchinari che non soddisfano tale requisito;
  • Correlazione dei beni oggetto dell’agevolazione all’attività produttiva svolta dall’impresa.

A cura di Simone Vincenzi


Portale Incentivi: scopri cosa può fare al caso tuo

Lo sai che esiste un sito web che facilita la consultazione di bandi, agevolazioni e aiuti per gli imprenditori e futuri imprenditori?

Si tratta del sito: Tutti gli incentivi del MIMIT | Incentivi.gov.it

Un motore di ricerca per promuovere la ricerca degli incentivi finanziati dal Ministero dello Sviluppo Economico compresi quelli previsti dal PNRR.

In questo modo aspiranti imprenditori, imprese o professionisti, enti e istituzioni o cittadini potranno agevolmente scegliere e trovare l’incentivo più adatto alle loro esigenze seguendo uno dei quattro percorsi guidati.

L’agevolazione che può fare al caso tuo può essere trovata anche attraverso parole chiave.

Oppure puoi visualizzare e approfondire le misure dedicate ad una particolare categoria, per esempio transizione ecologica, sostegno liquidità ecc.

Infine, puoi esplorare anche l’intero catalogo degli incentivi applicando i filtri più adatti alle tue esigenze cliccando su “Vai a catalogo” (vedi immagine sopra).

Per ogni incentivo selezionato sarà visualizzata una scheda sintetica sull’operatività della misura con tutte le informazioni di dettaglio. Inoltre, per comprendere al meglio i termini più tecnici degli incentivi proposti c’è il glossario.

Vai sul sito www.incentivi.gov.it , scopri le opportunità che possono fare al caso tuo, inseriscilo tra i preferiti e consultalo per rimanere sempre aggiornato.

A cura di Simone Vincenzi