Le risorse finanziarie sono fondamentali per la crescita e la stabilità di qualsiasi impresa: una delle decisioni più importanti in ambito aziendale riguarda proprio la scelta della tipologia di finanziamento da utilizzare.  

In questo articolo analizzeremo quando è preferibile ricorrere a un finanziamento con scadenza a breve oppure a medio lungo termine. A tal proposito per finanziamento con scadenza a breve termine si intende un finanziamento con durata compresa tra i 12 e i 18 mesi e in generale tutte le aperture di credito per scoperto di conto corrente (i fidi di conto corrente per intenderci). Per finanziamento a medio termine si fa riferimento ad un finanziamento di durata media di 4/6 anni e per finanziamento a lungo termine si considera un finanziamento normalmente di 10 anni.  

Nel contesto aziendale, ottenere finanziamenti oltre i 10 anni risulta piuttosto difficile, anche se garantiti da ipoteca. Tali durate più estese (fino a 15 o 20 anni) sono talvolta concesse solo per investimenti che hanno determinate caratteristiche e ad aziende solide. Per quanto riguarda i privati, invece, la situazione è differente: in caso di acquisto di una casa i finanziamenti possono arrivare anche a 30 anni, se non in certi casi a 40. 

Il Finanziamento a breve termine

L‘indebitamento a breve termine ha una durata breve e vi si ricorre per soddisfare esigenze immediate di liquidità e per coprire spese operative quotidiane. 

Le principali caratteristiche dell’indebitamento a breve termine includono:

  • Durata: di solito inferiore a un anno (oppure “a revoca” come i fidi di conto corrente, soggetti a periodico rinnovo). 
  • Importo del Prestito: generalmente inferiore rispetto a quello di un mutuo. 
  • Interessi: tassi di interesse spesso più elevati rispetto ai mutui. 
  • Flessibilità: viene utilizzato per gestire fluttuazioni di cassa ed esigenze temporanee. 

Il Mutuo

Un mutuo è per contro un prestito a lungo termine che di solito ha una durata prolungata nel tempo e con le seguenti caratteristiche: 

  • Importo del Prestito: generalmente elevato, necessario per finanziare investimenti. 
  • Durata: scadenza a Medio – Lungo Termine con rimborso rateale.  
  • Interessi: tasso di interesse fisso o variabile, che determina il costo del prestito. 
  • Garanzie: spesso l’immobile o l’attrezzatura acquistati fungono da garanzia.

Quando ricorrere a un Mutuo per finanziare l’azienda

Un mutuo con scadenza a medio-lungo termine è indicato quando l’azienda necessita di finanziare investimenti significativi che hanno un impatto duraturo sulla sua capacità produttiva e competitività.  

Di seguito alcuni esempi di impiego:

  • acquisto di immobili aziendali; 
  • acquisto di macchinari e attrezzature; 
  • espansione delle attività aziendali; 
  • ristrutturazione aziendale.

Vantaggi del mutuo

Ricorrere a un mutuo a medio-lungo termine offre diversi vantaggi: 

  • Rate di Rimborso: le rate possono essere distribuite su un lungo periodo, riducendo il peso finanziario mensile.
  • Stabilità Finanziaria: permette di pianificare il futuro con maggiore certezza e stabilità. 
  • Interessi: generalmente i tassi di interesse sono più bassi rispetto a quelli dei prestiti a breve termine.

Scelta del Finanziamento: due aspetti su cui porre attenzione

Aspetto economico

L’aspetto fondamentale da considerare è la capacità dell’investimento di generare flussi di casa positivi che saranno idealmente destinati a ripagare le rate del finanziamento. Se si decide di investire in attrezzature o beni che hanno una utilità prolungata nel tempo, si può ritenere che tale investimento genererà flussi di cassa positivi. Ad esempio, l’acquisto di un immobile permetterà di risparmiare sull’affitto, oppure consentirà di aumentare la produzione; un macchinario o un impianto nuovo garantirà maggiore produttività e quindi una marginalità aggiuntiva. 
Questi ragionamenti ci indicheranno anche quale sarà la durata ottimale di un finanziamento. Se ad esempio si acquista un centro di lavoro o un macchinario del costo di 80 milioni di euro e si ritiene che lo stesso abbia una durata produttiva di 5 anni, allora ci si potrà indirizzare verso un finanziamento a medio termine di pari durata (60 mesi).

Aspetto fiscale

Per determinare la durata ottimale del finanziamento, è fondamentale considerare anche l’aspetto fiscale dell’investimento. Supponiamo che il proprio investimento da 80 milioni di euro sia ammortizzabile “fiscalmente” al 20%: in questo caso si avrà un ritorno fiscale in 5 anni (dato dalla quota di ammortamento di 20 a cui si applicherà la percentuale di carico fiscale). Si avrà così una perfetta coincidenza tra la generazione di flussi di cassa positivi determinati dall’investimento, la durata del finanziamento e il ritorno fiscale.

Il ritorno fiscale ha un impatto rilevante e può variare, a seconda della situazione giuridica dell’impresa, dal 28% al 50%!

Caso specifico: acquisto di immobili

Nel caso di acquisto di immobili, l’ammortamento annuo è generalmente il 3%, con conseguente ritorno fiscale distribuito su 34 anni. In tali casi, è preferibile un contratto di leasing di 12 anni (durata “fiscale”) per avere un ritorno in termini di risparmio di imposte più aderente al rimborso delle rate (rimane il problema del maxi canone da anticipare che comunque si presenta anche nel mutuo, in quanto la banca di solito finanzia l’80% del costo). Per acquistare un immobile, il leasing è quindi preferibile rispetto a un mutuo di pari durata. Tuttavia, è importante sottolineare che la deducibilità fiscale in 12 anni non significa che il contratto di leasing non possa avere durata inferiore: può avere durata inferiore ma il costo sarà comunque ripartito sui 12 anni di durata minima.   

Conclusione

La scelta tra un mutuo con scadenza a medio-lungo termine e un indebitamento a breve termine dipende dalle specifiche esigenze finanziarie e strategiche dell’azienda.

Il mutuo è più adatto per investimenti significativi e duraturi, mentre l‘indebitamento a breve termine è ideale per gestire fluttuazioni di cassa ed esigenze temporanee. In ogni caso, grande attenzione va posta all’aspetto del ritorno fiscale. 

In un prossimo articolo parleremo della scelta tra tasso fisso e variabile, tematica particolarmente complessa da affrontare, specialmente in un contesto di instabilità economica e finanziaria come quello attuale.

A cura di Egidio Veronesi