La scadenza per l’invio delle domande Iscro 2024 è fissata al 31 ottobre.

Ricordiamo che l’Iscro è un sostegno economico destinato ai lavoratori autonomi iscritti alla Gestione Separata dell’INPS, introdotto dalla Legge di Bilancio 2021 in via sperimentale per il triennio 2021-2023 e riconfermato nella Legge di Bilancio 2024.

Come inoltrare la propria richiesta?

  • Accedi alla piattaforma con SPID, CIE o CNS;
  • Successivamente, dalla home page del portale clicca sulla voce “Sostegni, sussidi e indennità” e poi su “Esplora sostegni, sussidi e indennità”;
  • Una volta selezionata la voce “Vedi tutti” nella sezione “Strumenti”, tra le opzioni scegli quella denominata “Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche” nella quale, una volta autentificata/o, è necessario selezionare “Indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa (ISCRO)”.

Una volta inviata la domanda, il richiedente può controllarne lo stato di lavorazione, accedere alle ricevute e ai documenti prodotti dal sistema e, se necessario, modificare le informazioni relative alle modalità di pagamento.

In alternativa al portale web, è possibile fare richiesta tramite gli Istituti di Patronato o Contact Center multicanale.

Una volta inoltrata la domanda, l’INPS procede alle verifiche inviando all’Agenzia delle Entrate i dati dei richiedenti. Quest’ultima effettua i controlli sui requisiti reddituali comunicandone, infine, gli esiti all’Istituto.

Quali i requisiti per inviare la richiesta?

Possono fare domanda per l’ISCRO tutti i liberi professionisti iscritti alla Gestione Separata che:

  • Non sono titolari di una pensione e non sono assicurati presso altre forme previdenziali obbligatorie;
  • Non sono beneficiari dell’assegno di inclusione;
  • Hanno prodotto un reddito di lavoro autonomo, nell’anno precedente alla presentazione della domanda, inferiore al 70 per cento della media dei redditi da lavoro autonomo conseguiti nei due anni precedenti all’anno precedente alla presentazione della domanda;
  • Hanno dichiarato, nell’anno precedente alla presentazione della domanda, un reddito non superiore a 12.000 euro, annualmente rivalutato sulla base della variazione dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie degli operai e degli impiegati rispetto all’anno precedente;
  • Sono in regola con la contribuzione previdenziale obbligatoria;
  • Sono titolari di partita IVA attiva da almeno tre anni, alla data di presentazione della domanda, per l’attività che ha dato titolo all’iscrizione alla gestione previdenziale in corso.

A quanto ammonta l’indennità ISCRO?

L’ indennità Iscro è pari al 25%, su base semestrale, della media dei redditi da lavoro autonomo dichiarati dal richiedente nei due anni precedenti all’anno precedente alla presentazione della domanda.

Gli importi dell’agevolazione, erogata per sei mensilità, vanno da un minimo di 250 euro a un massimo di 800 euro e sono determinati per legge. Ogni anno, inoltre, le suddette cifre vengono rivalutate sulla base della variazione dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo delle famiglie di operai e impiegati rispetto all’anno precedente.

Per il 2024, oltre all’importo mensile, è prevista per i beneficiari dell’ISCRO la possibilità di partecipare a dei corsi di aggiornamento professionale.

Si ricorda che la frequenza di questi ultimi non è più obbligatoria, come deciso dal Decreto Coesione 2024. Secondo quest’ultimo, inoltre, è prevista l’iscrizione d’ufficio di tutti beneficiari alla piattaforma SIISL, così come i percettori di NAspI e DIS-COLL.

 

A cura di M&W Veronesi e Associati