La sottoscrizione di un contratto di finanziamento con una banca comporta obblighi reciproci tra le parti. La banca si impegna a rispettare le condizioni contrattuali per tutta la durata dell’accordo; tuttavia, anche il cliente è vincolato a tali condizioni.
È pertanto fondamentale prestare particolare attenzione a specifiche clausole contrattuali, soprattutto quelle relative all’estinzione anticipata del prestito e quelle relative alla facoltà della banca di richiedere il rimborso immediato.
La clausola di estinzione anticipata del finanziamento
L’estinzione anticipata di un finanziamento bancario rappresenta un’opzione che permette al debitore di saldare il proprio debito prima della scadenza stabilita nel contratto. Tale opzione può offrire vantaggi significativi come la riduzione degli interessi complessivi da pagare, ma può comportare l’applicazione di una penale.
Le principali ragioni per cui un’azienda può decidere di estinguere anticipatamente un prestito possono essere:
- Liquidità improvvisa: un’entrata finanziaria per un disinvestimento (ad esempio la vendita di un immobile o di una partecipazione o un’ottima performance economica) può permettere di estinguere il prestito.
- Riorganizzazione finanziaria: consolidare debiti o fare una ristrutturazione (accorpando alcuni finanziamenti in un unico mutuo), allungare il prestito per ridurre le rate ecc.
- Sostituire un finanziamento con uno più vantaggioso: ciò può accadere ad esempio per passare da un tasso fisso a uno variabile o viceversa, oppure perché l’azienda ha migliorato notevolmente il proprio rating e quindi può ottenere, dal sistema bancario, condizioni più vantaggiose.
Nel contratto di finanziamento è solitamente prevista l’applicazione di una penale in caso di estinzione anticipata. La possibilità di negoziare una riduzione di tale penale con la banca risulta molto difficile, in particolare quando l’estinzione è finalizzata all’ apertura di un nuovo finanziamento presso un altro istituto di credito. In passato, ho visto nei contratti di finanziamento penali anche del 3%, tuttavia oggi non possono superare l’1%. È fondamentale effettuare un’attenta valutazione: il costo della penale in caso di sostituzione del finanziamento con un altro deve essere confrontato con il risparmio sugli interessi futuri. In tale valutazione occorre considerare anche eventuali ulteriori variabili, quali ad esempio l’estensione della durata del piano di rimborso.
Tipologie di penali per estinzione anticipata
Le penali per estinzione anticipata possono assumere diverse forme:
- Penale fissa: un importo predefinito da pagare in caso di estinzione anticipata.
- Penale percentuale: una percentuale sul capitale residuo o sull’importo originario del prestito.
- Penale variabile: calcolata in base al tempo rimanente alla scadenza del prestito.
In Italia, la normativa che regola le penali per estinzione anticipata è stata modificata negli ultimi anni per tutelare maggiormente i consumatori. La legge prevede limiti alle penali che possono essere applicate, specialmente per prestiti ipotecari e mutui:
- Mutui a tasso fisso: la penale non può superare l’1% del capitale residuo.
- Mutui a tasso variabile: la penale è stata abolita.
- Prestiti personali: le penali possono variare, ma devono essere chiaramente specificate nel contratto.
Sono inoltre previste esenzioni da penali per i mutui contratti da soggetti privati come ad esempio quelli relativi all’acquisto della prima casa.
Prima di procedere all’estinzione anticipata di un finanziamento, al fine di evitare l’applicazione della penale, è sempre opportuno trattare con la banca con la quale si ha in essere il finanziamento, proponendo ad essa di passare dal tasso fisso al variabile o viceversa o chiedendo ad esempio l’allungamento del piano di ammortamento. Rinegoziare è sempre possibile e le possibilità di riuscita dipendono molto dalla forza contrattuale dell’impresa. Tuttavia, va considerato che, oggigiorno le banche sono organizzazioni sempre più grandi, con poteri decisionali centralizzati e spersonalizzate per cui spesso la trattativa è ostica e poco agevole.
La clausola di rimborso anticipato su iniziativa della Banca
Un altro aspetto da considerare quando si firma un contratto di finanziamento riguarda le clausole relative alla facoltà della banca di richiedere anticipatamente il rimborso integrale del prestito in caso ad esempio di vendita dell’azienda, di ingresso in società di nuovi soci o di cessione della maggioranza delle quote sociali.
Se è in previsione una di queste operazioni va considerato il rischio potenziale di estinzione anticipata di tutto il finanziamento con i relativi grossi rischi per l’azienda.
Come è possibile, dunque, tutelarsi in sede di firma di un contratto di finanziamento, spesso rappresentato da numerosi fogli scritti con caratteri microscopici?
È consigliabile chiedere che nel contratto vengano inserite opportune deroghe e precisazioni, che prevedano ad esempio la possibilità di estinzione anticipata del finanziamento dopo un numero di anni, con riduzione in tal caso della penale al minimo, se non l’azzeramento della stessa.
Relativamente alla facoltà della banca di restituzione integrale del finanziamento in caso di trasferimento dell’azienda è possibile chiedere che vengano circoscritte meglio le varie ipotesi di rimborso anticipato: ad esempio con indicazione secondo cui il rimborso anticipato è condizionato all’assenza di garanzie idonee da parte dei nuovi soci o acquirenti (nel caso di cessione della maggioranza delle quote o azioni). In ogni caso, qualora questa clausola sia presente, prima di fare una cessione di quote o di azienda è meglio informare la banca e chiedere come si comporterà.
Altra possibilità di definire alcune condizioni contrattuali può essere quella di farsi rilasciare una “side letter” ovvero un documento dove la banca andrà a precisare che in caso si verifichi un determinato evento (estinzione anticipata o altro) verranno applicate determinate condizioni di favore.
Tutto quanto indicato sopra vale sia per i contratti di mutuo sia per i contratti di leasing. Quest’ultimi spesso prevedono, in caso di cessione dell’azienda o della maggioranza delle quote sociali, l’obbligo di pagare tutte le rate ancora da scadere compresi gli interessi!
Nel prossimo articolo parleremo di come ridurre il rischio di aumento dei tassi variabili con assicurazioni o ricorrendo ai derivati.
A cura di Egidio Veronesi
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