Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge di Bilancio n. 213/2023 diventano ufficiali diverse novità per l’anno 2024.
I principali cambiamenti in tema di immobili
Prorogata al 31 dicembre 2024 la possibilità di accedere al Fondo di Garanzia per l’acquisto della prima casa con garanzia massima sulla quota capitale dei mutui pari all’80% a carico dello Stato, confermando le seguenti categorie dei soggetti beneficiari:
- giovani che non hanno compiuto 36 anni di età;
- giovani coppie (coppia coniugata ovvero convivente- anche se non sposata- da almeno 2 anni, in cui almeno uno dei richiedenti non ha ancora compiuto 36 anni);
- nuclei familiari monogenitoriali con figli minori;
- conduttori di alloggi di proprietà degli Istituti autonomi per le case popolari comunque denominati;
purché muniti di ISEE non superiore a 40.000 euro annui.
Dal 2024 il diritto per poter accedere al Fondo di Garanzia viene esteso anche ai nuclei familiari che includono:
- tre figli di età inferiore a 21 anni con ISEE non superiore a 40.000 euro annui;
- quattro figli di età inferiore a 21 anni con ISEE non superiore a 45.000 euro annui;
- cinque o più figli di età inferiore a 21 anni con ISEE non superiore a 50.000 euro annui.
Precisiamo, inoltre, che dal 1° gennaio 2024 non sono più in vigore le agevolazioni fiscali per l’acquisto della prima casa per chi ha meno di 36 anni e un ISEE sotto i 40mila euro, che permettevano l’esenzione dal pagamento di alcune imposte dovute al momento dell’acquisto della prima casa.
Tuttavia, restano comunque in vigore le agevolazioni generali per l’acquisto della prima abitazione, che valgono per tutti a prescindere dall’età e dal reddito:
- imposta di registro ridotta dal 9% al 2%;
- oppure se si acquista da un’impresa IVA ridotta al 4% rispetto al normale 22%, e le imposte di registro, ipotecarie e catastali sono in misura fissa di 200 euro l’una.
Importante sapere che:
Per le persone fisiche che possiedono più di un immobile locato a “cedolare secca” con contratti di locazione breve, l’aliquota dell’imposta viene aumentata dal 21 al 26%.
Viene, inoltre, introdotta la tassazione della plusvalenza nel caso di vendita di immobili sui quali siano stati realizzati interventi agevolati dal c.d. Superbonus 110% conclusi da non più di dieci anni all’atto della cessione. Sono esclusi gli immobili acquisiti per successione e quelli che siano stati adibiti ad abitazione principale del cedente o dei suoi familiari per la maggior parte dei dieci anni antecedenti alla cessione.
Si applicherà alle vendite poste in essere dal 1 gennaio 2024.
Infine, dal 1° marzo 2024 verrà innalzata dall’8% all’11% la ritenuta d’acconto, che dovrà essere trattenuta dalle banche alle imprese destinatarie all’atto dell’accredito dei bonifici per ristrutturazione e risparmio energetico disposti dai contribuenti che vogliono beneficiare di detrazioni di imposta.
A cura di Franco Meletti