Cominciamo ad esaminare l’attivo dello stato patrimoniale. Ovvero quell’insieme di voci, elencate nello stesso ordine previsto dall’art. 2424 del Codice civile, che rappresentano i cosiddetti impieghi, cioè l’insieme dei beni che costituiscono il patrimonio dell’azienda.

I beni dell’azienda consistono principalmente in beni materiali, immateriali, finanziari, crediti, liquidità e partecipazioni. Tralasciamo per ora alcune voci particolari che vengono iscritte nell’attivo, come possono essere i ratei e i risconti. Su queste voci torneremo in un prossimo articolo.

Prendiamo nuovamente l’art. 2424 del Codice civile ed in particolare la prima parte dedicata ad elencare le voci dell’attivo:

Art. 2424 (Contenuto dello stato patrimoniale)

A) Crediti verso soci
B) Immobilizzazioni, con separata indicazione di quelle concesse in
locazione finanziaria:

I – Immobilizzazioni immateriali:
II – Immobilizzazioni materiali:
III – Immobilizzazioni finanziarie,

C) Attivo circolante:
I – Rimanenze:
II – Crediti,
III – Attività finanziarie. (partecipazioni)
IV – Disponibilità liquide

Analisi delle voci

La prima voce contraddistinta dalla lettera A) non merita commenti particolari. In questa voce sono indicati i crediti che la società vanta nei confronti dei soci.

E’ una voce poco ricorrente e nei bilanci la vedremo spesso a zero. Solamente nelle prime fasi di vita di una società vengono rilevati i crediti verso i soci per il capitale che essi si sono impegnati a versare alla costituzione. Inizialmente essi possono versarne solamente un quarto (25%). Fino a quando non avranno versato il restante 75% del capitale questa voce riporterà un valore.

La seconda voce contraddistinta dalla lettera B) sono le immobilizzazioni, suddivisa a sua volta in

  • Immobilizzazioni materiali;
  • Immobilizzazioni immateriali;
  • Immobilizzazioni finanziarie.

Il termine immobilizzazioni sta a significare che i beni indicati in questa parte del bilancio sono destinati a permanere in modo “durevole” nel patrimonio dell’azienda.

Se ad esempio...

…acquistiamo azioni di una società che intendiamo tenere per un lungo periodo, perché  rappresentano la maggioranza di una società che vogliamo controllare, le iscriveremo tra le Immobilizzazioni.

Se invece acquistiamo azioni, magari anche della stessa società di prima, ma che non intendiamo tenere a lungo e che magari sono state acquistate solo per impiegare liquidità o per investimento temporaneo, le iscriveremo nella seconda parte dello stato patrimoniale, dedicata all’attivo “Circolante”.

Passiamo ora a descrivere il contenuto delle singole voci

Immobilizzazioni materiali:

Sono i beni “tangibili” come i macchinari, le attrezzature, gli automezzi ecc. È evidente che questi beni, cosiddetti “durevoli”, sono destinati ad aver un ciclo di vita pluriennale e quindi a rimanere nel bilancio della società per un lungo periodo di tempo.

Il codice suddivide ulteriormente le Immobilizzazioni materiali in:

1) terreni e fabbricati;
2) impianti e macchinario;
3) attrezzature industriali e commerciali;
4) altri beni;
5) immobilizzazioni in corso e acconti.

Immobilizzazioni immateriali: 

Possono essere beni immateriali (ad esempio marchi o brevetti) acquistati e che sfruttiamo con la nostra attività d’impresa. Possono essere anche costi aventi natura pluriennale che andiamo a iscrivere nello stato patrimoniale perché hanno un’utilità per più esercizi.

Se ad esempio sosteniamo spese per sistemare un capannone che deteniamo in affitto, la loro utilità avrà una durata pluriennale.

Il codice le suddivide ulteriormente in:

costi di impianto e di ampliamento;
diritti di brevetto industriale e opere dell’ingegno;
4) concessioni, licenze, marchi e diritti simili;
5) avviamento;
6) immobilizzazioni in corso e acconti;
7) altre.

Sia le immobilizzazioni materiali che immateriali ogni anno vengono svalutate e la perdita di valore, il cosiddetto “ammortamento”, viene riportata tra i costi del conto economico.

Immobilizzazioni finanziarie: 

Sono solitamente partecipazioni in altre società detenute per lungo tempo. Possono anche essere crediti la cui riscossione è molto lontana nel tempo. Di solito sono crediti verso altre società del gruppo.

Il Codice civile le suddivide ulteriormente in:

partecipazioni in:

a) imprese controllate;
b) imprese collegate;
c) imprese controllanti;

crediti:

a) verso imprese controllate;
b) verso imprese collegate;
c) verso controllanti;
d) verso imprese sottoposte al controllo delle controllanti;
d-bis) verso altri;

Nel prossimo articolo passeremo alla descrizione delle voci che compongo l’attivo circolante.

 

 

A cura di Egidio Veronesi