Nuovi obblighi per accedere al credito d’imposta beni strumentali 4.0. Fino al 30 marzo 2024 era prevista soltanto una comunicazione a fini statistici, a cui non seguivano sanzioni per il mancato invio.
Ora la comunicazione successiva agli investimenti è obbligatoria, pena la decadenza del credito.
Le aziende che effettuano gli investimenti dal 30 marzo 2024, dovranno obbligatoriamente inviare anche una comunicazione ex ante con il presunto ammontare complessivo degli investimenti e la fruizione negli anni del credito, che si va ad aggiungere a quella ex post.
Riepilogando
- Investimenti effettuati dal 30/03/2024: obbligo di comunicazione ex ante + comunicazione ex post;
- Investimenti effettuati dal 01/01/2024 al 29/03/2024: obbligo di comunicazione ex post di completamento degli investimenti;
- Investimenti effettuati nel 2023: dal 30/03/2024 la compensabilità dei crediti maturati e non ancora fruiti è subordinata alla comunicazione di completamento investimenti.
Come compilare il modello di comunicazione: niente più pec
Fino al 18 maggio 2024 era previsto l’invio dei modelli di comunicazione tramite PEC all’indirizzo transizione4@pec.gse.it. Ora le comunicazioni ex ante ed ex post dovranno essere inviate tramite la nuova piattaforma disponibile sul sito del GSE (Gestore dei servizi energetici).
È necessario registrarsi all’Area clienti per poi accedere all’applicazione “Transizione 4.0 – Accedi ai questionari”.
La perizia asseverata dell'industria 4.0
Per i beni di costo unitario superiore ai 300 mila euro, è obbligatorio che un ingegnere o un perito industriale rediga una perizia asseverata.
Per importi inferiori è sufficiente un’autodichiarazione, corredata da un’analisi tecnica, che riporti i requisiti tecnici 4.0 e che rechi la firma dal legale rappresentante dell’azienda.
Tuttavia, è sempre consigliabile rivolgersi ad un esperto per la certificazione, a prescindere dall’importo dell’investimento, in quanto:
- Si devono certificare aspetti tecnici quasi sempre sconosciuti e non comprensibili per l’impresa;
- Richiedere, e ottenere, finanziamenti per i quali l’azienda non ha realmente diritto, potrebbe rivelarsi estremamente dannoso.
A cura di Simone Vincenzi